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Autore: Katty Fantasy    22/12/2017    2 recensioni
Sul pianeta di Cybertron vivevano due razze aliene robotiche in conflitto: gli Autobot, coloro che lottano per la libertà, e i Decepticon, coloro che vogliono la tirannia; a causa della guerra, Cybertron venne devastato, Autobot e Decepticon partirono alla ricerca di Energon per sopravvivere, finché giungono sul nostro pianeta Terra: la guerra è destinato a riprendere.
Ma questa guerra coinvolgerà molte persone tra cui un’adolescente molto speciale: Mariangela Sharon Witwicky Bianchi, orfana di entrambi i genitori, viene affidata dalla zia, Rodhy Witwicky, assieme alla figlia adottiva Zoe, anche ella orfana e nata muta. La famiglia Witwicky si trasferisce a Jasper, in Nevada, dove le due ragazze faranno amicizia con tre coetanei: Jakson “Jack” Darby, Miko Nakadai e Raphael “Raph” Equivel. La vita di Sharon cambierà radicalmente quando lei e i suoi amici si imbattono con i Decepticon ma riescono a scappare e, in seguito, salvati dai Autobot….
Ora, Sharon e Zoe saranno coinvolte in questa guerra, dovranno superare molti ostacoli e le loro paure, nuovi Transformer, nemici e nuove avventure.
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(la storia ci sarà anche su Wattpad)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Transformers: Prime
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Capitolo 4: L’antica lingua



Le due Witwicky rientrarono in casa, c’è un po’ di confusione nel vialetto dell’abitacolo e dall’ingresso, i mobili vecchi avvolti dalla carta da riciclaggio e un camion parcheggiato di lato della casa. Rodhy chiamò la ditta mobiliare per riprendersi i mobili da Filadelfia, per poi portare i vecchi mobili in un’asta per guadagnare un po’ di soldi. Due giorni prima, chiamò l’elettricista per restaurare la corrente, manca solo per l’acqua e il gas; fecero pulizia per togliere la polvere e coprendo le crepe con lo stucco.
Le due ragazze scesero dall’auto, recuperando la spesa dal portabagagli; due uomini della ditta portarono fuori dal camion, tra di loro c’è anche la loro zia.
<< Zia, siamo arrivate! >> chiamò la corvina.
La donna, intenta a smontare un mobile, sbatté la testa, mentre le due ragazze risero sotto i baffi. << Ahi… Oh! Già di ritorno. >> disse lei, massaggiandosi la testa dolorante << Pensavo che sareste andate a fare un giro per Jasper. >>
<< Si penserà quando la casa sarà finita. Ora, non ti posso lasciare in balia di questi “fustaccioni”. >> disse la nipote, indicando i due lavoratori con malizia.
La rossa la fulminò con lo sguardo con le guancie leggermente rosse.


***********



Gli Autobot rimasero al quanto stupiti della scoperta fatta dal loro leader, radunati intorno al computer. Sulla schermata da ologramma color verde chiaro, mostra il disegno del simbolo scannerizzato della scatolina. Rachet spiegò tutto al gruppo.
<< Un momento, un momento. >> interrompe la nuova recluta, confuso << Vorrete dire che questa lettera faccia parte dell’antica lingua di Cybertron? >>
<< Ma è impossibile! >> commentò Bulkhead.
<< Quella lingua non viene utilizzata da euroni orsono. Ora, per magia, è apparso dal nulla. Non vi sembra strano? >> disse Arcee.
Intanto, il piccolo gruppetto di umani ascoltarono attentamente il discorso proprio in quel preciso momento, seduti sul divano nell’angolo gioco a sgranocchiare le patatine. Raph rimase curioso di sapere cosa sia la lingua antica, una volta il medico dei Autobot raccontò che durante la guerra le due frazioni decisero di parlare una propria lingua per comunicare. Rachet si voltò all’umano con gli occhiali, gli spiegò che si tratta un antico linguaggio creato da Primus stesso durante la guerra contro Unicron e venne ricordato dai Tredici Prime originali… il motivo per cui che Optimus è riuscito a riconoscerlo perché Alpha Trion gli insegnò quella lingua. Divenne una specie di tradizione per colui o colei che diventerà Prime.
<< Wow… forte! >> esclamò Miko.
<< In poche parole, come gli antichi Sumeri e altri popoli perduti sul nostro pianeta. Quindi solo i Prime possono acquisire questa lingua antica? >> chiese Jack.
<< Attualmente è così. >> rispose il leader << Ma prima della guerra… >> tacque ad un certo punto, non vuole proseguire oltre, gli faceva male rivedere il passato; tutti lo guardarono con una espressione interrogativa << …tra gli abitanti, oltre ai Tredici Prime, vi erano due cybertroniani continuano a tramandare questa lingua. >> confessò lui.
Sia terrestri che i robot rimasero stupiti dalla notizia tranne Rachet, sembra che lui sappia di chi si riferisca.
Nessuno dei cybertroniani sapevano dell’esistenza di altri due Prime, o almeno così sembra per tutti; Jack si voltò verso al medico che non spicciò alcuna parola, il che è strano, perciò chiese << Rachet, tu conoscevi questi due cybertroniani? Dovevano esser destinati a essere dei Prime, prima che iniziasse la guerra? >>
Calò un silenzio tombale, tutti gli sguardi rivolti da prima al leader ora al medico che stette zitto, sorpreso per la domanda dell’umano, sospiro rassegnato. È ora di dire la verità.
<< Sì, esatto. >> ammise lui << Ma solo uno dei due divenne da poco Prime. Prima che vennero creati i Tredici Prime, Primus teneva sotto custodia i primi due cybertronyani, due femme, di cui erano dotate della conoscenza del creatore. Per moltissimi secoli, venne mantenuto il segreto che lui avesse due eredi, trasformando così una leggenda inventata per non dare nell’occhio ai nemici. Anch’io pensavo che fosse solo una storiella ma… mi resi conto che non era così… conobbi una di loro. Una dei discendenti di Primus. >>
Tutti rimase sbalorditi dal racconto del medico, non spiccarono nessuna parola, metabolizzando la faccenda che si è creata.
<< Ok… dopo queste rivelazioni, mi sta per venire il mal di testa. >> ammise il demolitore, ancora più confuso, anche Bee è nella stessa situazione.
<< Ma perché i Consiglieri c’è lo hanno tenuto nascosto per secoli? >> chiese Arcee.
<< Quindi, un momento, anche un Dio può avere dei figli?? >> chiese Miko, alzando un sopracciglio, Raph alzò le spalle come risposta.
<< Non so a voi, questa faccenda mi puzza… >> concluse il ragazzo mentre aprì con forza la bottiglia coca-cola. La schiuma accumulata per via del troppo movimento, schizzò sotto il tappo di plastica e sporcandogli la maglietta e scendere giù lungo la mano fino a terra, si alzò di scatto dal divano ed esclamò << Cavoli! >>
Miko e Raph risero sotto i baffi per la scena.


***********



Megatron fissò la vetrata della sala del commando, con le mani dietro la schiena. Il viso cruciato dalla rabbia e dal nervosismo. Non si è ancora sfogato tutta la sua rabbia per aver perso un’oggetto così prezioso, tutta colpa di Starscream per non aver fatto il suo lavoro e di aver raddoppiato la sorveglianza durante gli scavi al meglio. Tutta la sua furia lo scagliò sullo skreen argentato che ora si trova in infermeria, disteso sul tavolino e collegato con i tubi vitali, Knockout disse che non si sarebbe ripreso tra una o al massimo due settimane. Così assunse momentaneamente Dreadwing come vicecomandante.
Ripensando a quello che successo nei scavi di Energon, essere sconfitto da Optimus Prime è una frustrazione per lui, e di conseguenza, di aver perso quella scatola spazzata… nel ripensare a quell’episodio, la rabbia si accumulò ancora di più. Lui sa esattamente cosa sia quell’oggetto, lui sa chi appartiene, lui sa che quel qualcuno è sopravvissuto dallo scontro. Dopotutto, non sarebbe male di scontrare di nuovo se è ancora vivo. Un angolo della bocca si alzò nel formare un ghigno.
La porta della sala si aprì, il fedele amico Soundwave, il più abile tecnico della Nemesis e taciturno. Non parla mai, solo registrando le voci di qualsiasi individuo, non si sa mai se abbia un volto oppure no, la visiera che sembra uno schema di un computer in modo da mostrare progetti o comandi a distanza. Non sanno niente dl suo passato, solo il Lord. Non è uno si fa sottovalutare dopo una breve dimostrazione nel combattimento, assieme al suo minicon Laserbeak. Tutti lo nominano come colui che ha occhi e orecchie da per tutto, un vero mistero.
<< Soundware, hai scoperto qualcosa? >> chiese voltandosi verso il muto tecnico.
Quest’ultimo mostrò le immagini e sulle ricerche fatte nel suo laboratorio, proprio sulla scatola spaccata, il simbolo – lo stesso simbolo che aveva trovato Rachet – disegnato sulle incisioni.
<< Come me lo immaginavo. Saresti in grado di trovare l’altra metà? >>
L’altro scosse la testa.
Megatron non se la prese bene per la notizia, strinse i denti e chiudendo le mani a pugno, deve assolutamente riprendere il controllo. Respirò profondamente e congedò al tecnico, si promise che un giorno lui sarebbe riuscito a prendere l’altra metà dell’oggetto.







Angolo Autrice
Ragazzi, vi vogli augurarvi gli auguri di Buon Natale. Molto probabilmente in questi giorni festivi sarò da qualche parte senza Wifi. Ma non vi disperate, magari alla befana manderò il quinto capitolo e... no spoilers! *caccia la lingua*
Buon Natale a tutti e anche da parte dei Transformers!!
   
 
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