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Autore: Recchan8    24/12/2017    1 recensioni
"Dopo la fine ci sono sempre speranza e rinascita".
La comparsa di Master Pharoh 90 risvegliò la bella Guerriera della Morte e della Rinascita. La falce di Sailor Saturn venne puntata verso il basso e la Terra venne distrutta e ricreata, e con lei tutte le anime presenti sulla sua superficie.
Kunibert è al primo anno di università; ancora non sa di essere la reincarnazione del comandante degli Shitennou, Kunzite, e di aver ricevuto in dono dalla silenziosa guerriera una preziosa seconda possibilità.
Genere: Azione, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inner Senshi, Shitennou/Generali
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Il mattino seguente Kunibert saltò le lezioni all'università e si presentò alla fioreria di Mackenzie alle dieci, come da accordo. Quando entrò, la campanella posta sopra la porta a vetri trillò e annunciò il suo arrivo. Mackenzie, col suo grembiule rosa legato attorno alla vita, fece capolino dal retro e salutò il ragazzo dai capelli argentati.
-”Sapevo di poter contare sulla tua puntualità!”- lo elogiò.
Kunibert si tolse lo zaino dalle spalle e lo adagiò per terra, vicino a un vaso che conteneva un bellissimo esemplare di orchidea viola. Mackenzie si mise le mani sui fianchi ed esortò Kunibert a guardare il lavoro svolto con perfezione dal vetraio.
-”Mi hanno sistemato la vetrina in un lampo!”- gongolò avvicinandosi al vetro che qualche giorno prima era stato frantumato dalla misteriosa creatura nera. -”E non ho dovuto sborsare una lira! Ho scoperto di essere coperta dall'assicurazione contro atti vandalici!”-.
-”Che fortuna”- commentò Kunibert senza troppo trasporto.
-”Lo so!”- saltò su Mackenzie tutta contenta. -”Possiamo distruggere il negozio quante volte vogliamo!”-.
Cristo...”, si lamentò silenziosamente il ragazzo. “Che razza di ragionamento è?!”.
Gli occhi verdi di Mackenzie caddero sullo zaino di Kunibert e la ragazza inarcò un sopracciglio. Kunibert lo notò e si strinse nelle spalle.
-”Dopo pranzo vado a lezione”- spiegò. -”Non posso saltare troppe ore”-.
Mackenzie sorrise ma Kunibert notò una certa diversità in quel gesto.
-”Noto che l'università resta per te una priorità”-.
I grigi occhi di ghiaccio del comandante dei Quattro Generali Celesti trapassò Mackenzie da parte a parte. Kunibert non parlò, le sue labbra non emisero alcun suono, ma quell'improvviso e pesante silenzio fu più che eloquente per Mackenzie.
-”Devi solo accettare la realtà”- gli disse mesta.
-”Kunibert non salterebbe mai un intero giorno di lezioni”- sussurrò Kunzite lanciando una rapidissima occhiata al suo riflesso sulla vetrina.
Le parole del giovane colpirono Mackenzie con la stessa forza di un'improvvisa valanga. Lo guardò con estrema dolcezza e avvertendo un triste dolore al petto. Si tolse il grembiule e lo adagiò sul bancone, andò ad appendere il cartello “Chiuso per malattia” alla porta del negozio e, dopo un attimo di esitazione, abbracciò Kunibert. Gli passò le braccia attorno al collo e lo strinse a sé. Sentì il corpo di lui irrigidirsi per la sorpresa.
Kunibert chiuse gli occhi. Il profumo di rose di Mackenzie gli risalì lungo le narici e gli procurò un inaspettato senso di calma e di tranquillità. Alzò le braccia tremanti e le posò sui fianchi della Guerriera di Giove. Quanto doveva sembrare patetico per farsi consolare in un modo così poco fiero da Mackenzie? Sentì le lacrime arrivargli agli occhi e strinse le palpebre cercando di non farle fuoriuscire.
-”Posso immaginare quello che provi”- sussurrò Mackenzie. -”Fin'ora hai vissuto credendo di essere Kunibert. Ti sei creato una rete di affetti e l'hai vista sgretolarsi di fronte ai tuoi occhi solo perché la tua vera identità è un'altra. Siamo tutti sulla stessa barca, Kun. Non sei solo”-.
Mackenzie sussultò quando, improvvisamente, Kunibert rispose al suo abbraccio. Sentì il suo petto alzarsi e abbassarsi lentamente, come se stesse lottando contro se stesso per non fare qualcosa.
Piangere”, pensò la ragazza.
-”No, the party don't start 'till I walk in!”- cantò Mars spalancando la porta della fioreria e facendo sobbalzare i due ragazzi all'interno.
Mackenzie arrossì di botto e spinse via Kunibert, il quale, coprendosi il viso con un braccio, si voltò verso il bancone e diede le spalle alla nuova arrivata. Mackenzie gli lanciò un'occhiata di sottecchi e vide che anche lui era arrossito dall'imbarazzo. Mars alzò un sopracciglio e guardò prima Mackenzie e poi Kunibert.
-”Scusate, ho interrotto qualcosa?”- disse gesticolando e facendo tintinnare i suoi braccialetti di metallo. -”Non so, tipo una relazione clandestina e completamente sbagliata?”-.
-”Ma-Ma-Mars!”- saltò su Mackenzie scuotendo la testa. -”Come ti viene in mente?!”-.
Mars si guardò le unghie e si strinse nelle spalle.
-”Calmati, Jupiter, stavo solo scherzando”- sbuffò. -”Credi non mi sia accorta che stavi piangendo? Ehi, ragazzo della kunzite, dico a te!”-.
-”Non stavo piangendo”- ribatté Kunibert tirando su col naso.
Mars lanciò un'occhiata a Mackenzie come a dire “Che ti dicevo?” e raggiunse Kunibert. Gli posò una mano sulla spalla e lo costrinse a voltarsi. I suoi occhi grigi arrossati dal pianto la mandarono in bestia.
-”Tu, il comandante dei Quattro Generali Celesti, ti sei ridotto a piangere come una femminuccia: da non credere!”- esclamò. -”Questo è il momento di agire, non di piangersi addosso! Jupiter, diglielo anche tu!”- ringhiò rivolta alla compagna.
-”I-Io credo che piangere sia liberatorio e non possa che far bene”-.
-”Cosa mi tocca sentire...!”- si lamentò Mars pestando un tacco per terra. -”Siamo combattenti celesti, non persone ordinarie! Smettetela di farvi assalire da stupidi sentimenti irrazionali e vedete invece di aggiornarmi sulla situazione!”- li riprese con forza. Si lasciò cadere sul divanetto del negozio e, dopo aver tirato fuori una lima dalla borsetta di pelle nera, prese a limarsi con cura le unghie. -”Insomma, cosa mi sono persa?”-.
Mackenzie boccheggiò e cercò con lo sguardo il supporto di Kunibert. Il ragazzo, in tutta risposta, si passò una mano tra i capelli e sospirò rumorosamente; ancora non riusciva a credere di essersi fatto vedere in quelle condizioni non solo da Jupiter ma anche da Mars.
-”Ti serve un fazzoletto, tesoro?”- lo beffeggiò Mars con un sorriso cattivo.
-”Mi serve che tu stia zitta”- le ringhiò a denti stretti.
Mars smise per un attimo di limarsi le unghie e spalancò un poco gli occhi violetti. Annuì compiaciuta e con un gesto della mano fece intendere che da lì in avanti non avrebbe più aperto bocca.
-”Mackenzie, raccontale cosa è successo in questi ultimi giorni”- disse alla ragazza castana indicando l'altra con un cenno del capo.
-”Mackenzie?”- ripeté Mars con una smorfia. -”E' così che ti chiami in questa vita?”- le domandò. -”Nome... particolare”-.
-”Ti avevo detto di star zitta”- la bacchettò Kunibert.
-”Non ce la faccio, è più forte di me”- si giustificò con un'alzata di spalle. -”Fattene una ragione”-.
Kunibert si strinse il setto nasale tra due dita e chiuse gli occhi. Mackenzie, vedendolo visibilmente irritato, lo invitò a spostarsi nel retro.
-”Me ne occupo io, okay?”- gli sussurrò posandogli una mano sulla spalla.
Kunibert annuì e si eclissò sotto gli sguardi delle due Guerriere. Mackenzie, dopo essersi accertata che Kunibert avesse chiuso la porta, si voltò di scatto verso Mars e la fulminò con lo sguardo. Letteralmente.
-”Ahia!”- saltò su Mars toccandosi il braccio sinistro colpito dalla scossa elettrica.
-”Come puoi comportarti così? Non vedi che non sta bene?”- le domandò indicando la porta del retro.
-”Nessuno di noi sta bene”- le fece notare Mars. -”Ognuno sta affrontando la verità in modo diverso, ma il suo è sbagliato”-.
Mackenzie si passò una mano sul viso e strinse i denti. Non ricordava che discutere con Mars fosse così difficile e snervante.
-”Chi sei tu per giudicarlo?”-.
-”Una ragazza con la testa sulle spalle, una mente lucida e un chiaro obiettivo da raggiungere”- rispose agitando in aria la lima per le unghie.
-”Mars...”- mormorò Mackenzie esasperata.
-”Mi chiamo Regina”-.
Mackenzie la guardò di sottecchi e fece schioccare la lingua. Non poteva ricevere un nome più adatto alla sua altezzosa e bellicosa personalità. La ragazza castana decise di seppellire l'ascia di guerra e si sedette a fianco alla compagna. Regina intuì la volontà di Mackenzie di sospendere momentaneamente la loro discussione e mise nella borsetta la lima. Si schiarì la voce e si mise le mani sulle ginocchia, volgendo il capo verso Mackenzie, seduta alla sua destra.
-”Sono qui per ascoltarti”- le disse.
Mackenzie iniziò il suo resoconto partendo dal giorno in cui Sailor Saturn le aveva parlato per la prima volta. Raccontò a Regina del primo incontro con Kunibert, del loro scontro col mostro nero e dell'inutilità della Penna di Trasformazione; le spiegò che nonostante tutti fossero in grado di udire la voce di Saturn, spettava a Kunibert il compito di risvegliare le Guardiane Sailor e i Generali Celesti: solo lui, grazie anche al più banale contatto fisico, aveva la capacità di riportare alla luce le vecchie memorie. Regina ascoltò Mackenzie mescolando il mazzo di tarocchi da cui non si separava mai. Accarezzò le carte con cura, prestando particolare attenzione a non piegare gli angoli. Mackenzie, mentre le parlava, guardava rapita i movimenti delle mani di Regina.
-”Hai detto che il mostro nero presentava uno strano simbolo rosso, giusto?”- domandò Regina appoggiando le carte sul divanetto.
-”Un cerchio diviso in quarti, sì”- confermò Mackenzie.
-”Così?”- chiese Regina disegnando in aria il simbolo. La ragazza castana annuì. Regina abbassò gli occhi sulle ginocchia e si portò due dita al mento. -”Sembrerebbe il simbolo astrologico della Terra”- mormorò pensosa.
-”Un simbolo astrologico? Come i nostri?”-.
-”Già... Che strano”- disse Regina alzandosi e iniziando a camminare per il negozio.
-”Sailor Earth?”- domandò Mackenzie seguendola con lo sguardo.
Regina le scoccò un'occhiataccia e fece schioccare la lingua.
-”Non esiste alcuna Sailor Earth”- ribatté. -”Le Guerriere Sailor esistono per proteggere la Principessa Serenity e il Silver Millennium. La Terra, in teoria, non sarebbe di nostra competenza; lei ha i Quattro Generali Celesti”-.
-”Makoto l'ha difesa”- disse Mackenzie con gli occhi verdi che le brillavano di orgoglio.
Regina alzò un sopracciglio con aria interrogativa.
-”Usagi, Ami, Rei, Makoto e Minako hanno difeso la Terra”-.
-”Lo so”- borbottò Regina alzando gli occhi al cielo. -”Ma io sto parlando delle nostre origini, delle origini delle Guerriere Sailor. Certe vole il tuo senso della giustizia è davvero fastidioso”-.
Mackenzie prese le parole di Regina come un complimento e scoppiò a ridere. Regina scosse la testa, rassegnata. Tornò a sedersi sul divano e prese nuovamente in mano i suoi tarocchi. Lanciò un'occhiata al bancone del negozio e, senza esitazione, lo raggiunse.
-”Cosa vuoi fare?”- le chiese Mackenzie curiosa.
-”Ho bisogno di stare da sola per concentrarmi. Potresti raggiungere Kunibert? Vi richiamerò quando avrò finito”- rispose Regina senza guardarla.
-”Vuoi consultare i tarocchi?”-.
-”Sì. Sono sicura che potranno darci un grosso aiuto”-.
-”D'accordo”-.
Mackenzie si alzò dal divano e andò sul retro. Regina chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Posizionò il mazzo di carte sul bancone e, sempre a occhi chiusi, prese a spargerle sul ripiano di marmo; dopodiché le raccolse nuovamente in un mazzo e le sistemò, una a una, sul bancone. Si focalizzò sulla domanda a cui stava cercando una risposta e, con decisione, rigirò la prima carta.
Gli Amanti, carta rovesciata”, pensò Regina. “Un'unione negativa, separazione e rottura... In poche parole, un sentimento totalmente negativo”.
Puntò la seconda carta e la girò: la Torre, rovesciata anch'essa.
Forte inimicizia, odio”.
La Torre rafforzava il significato espresso dalla carta degli Amanti. Regina si morse il labbro inferiore. C'era qualcuno in quella città che stava provando un odio devastante nei confronti di una certa persona; in più, come se non bastasse, forse stava avendo luogo un'unione illecita, un amore proibito.
Che si stia riferendo a Mackenzie e a Kunibert?”, si domandò. “Impossibile. No, il significato degli Amanti deve senz'altro essere il sentimento negativo”.
Regina stava per girare la terza e ultima carta quando si accorse che una di esse presentava una maggiore inclinazione verso sinistra rispetto alle altre. La ragazza dai capelli corvini sapeva benissimo che segni del genere non potevano essere ignorati e che significava che quella carta voleva comunicarle qualcosa. La girò e sussultò.
-”L'Angelo... Rovesciata anche questa...”- mormorò con un fil di voce.
E' stato scoperto un comportamento biasimabile e la vendetta di chi l'ha subito sta per abbattersi sul colpevole”.
Regina si lasciò cadere sullo sgabello e fece vagare lo sguardo pensoso per il locale pieno di piante e fiori. Le tre carte scoperte la fissavano dal bancone e, minacciose, la esortavano a scoprire il prima possibile la verità.
Sostanzialmente qualcuno sta cercando vendetta”, iniziò Regina a ragionare. “Sta cercando vendetta contro una persona che ha avuto un... sì, diciamo un comportamento scorretto e imperdonabile nei suoi confronti...”.
-”Allora non mentivi quando dicevi di saper leggere i tarocchi”- disse Kunibert appoggiando i gomiti sul bancone.
Regina lanciò un gridolino di spavento e per poco non cadde dallo sgabello.
-”Cosa ci fai qui?! Tornatene nello sgabuzzino!”- gli sbraitò contro. -”Non vedi che sono impegnata?!”-.
-”Scusami, Regina, ma non ne potevamo più di stare chiusi nel retro”- sorrise Mackenzie affiancando Kunibert.
Regina agitò le mani, provocando un fastidioso tintinnio metallico.
-”Fate come vi pare, basta che stiate zitti”- disse frettolosa.
-”Dobbiamo stare zitti?”- domandò Kunibert. -”Non ce la faccio, è più forte di me. Fattene una ragione”- disse riducendo gli occhi grigi a due fessure.
Regina andò su tutte le furie e gli puntò un indice contro.
-”Tu!”- gridò. -”Tu...!”-.
Lui”.
Stando a quanto Mackenzie le aveva raccontato, sembrava che il target preferito dalle creature nere fosse proprio Kunibert; durante il secondo attacco erano addirittura andate a cercalo a casa sua.
-”Tu hai avuto un comportamento biasimabile”- disse lentamente Regina continuando a indicare Kunibert. -”Sei tu il destinatario di tutto questo odio!”-.
Kunibert storse la bocca e aggrottò le sopracciglia.
-”Cosa avrei fatto?”- domandò confuso.
-”Ma perché? Qual è la causa del sentimento negativo?”- si domandò Regina ignorando Kunibert e dandogli le spalle.
Mackenzie guardò preoccupata Regina e gettò un'occhiata ai tarocchi. Vide la carta degli Amanti, quella della Torre e quella dell'Angelo. Sbuffò e si passò una mano tra i capelli.
-”A te dicono qualcosa?”- domandò a Kunibert indicando le carte.
-”Sinceramente niente”- rispose il giovane dai capelli argentati.
Mackenzie fece spallucce.
-”Regina ha detto che il simbolo rosso del mostro è il simbolo astrologico della Terra”-.
-”Davvero?”- disse Kunibert sorpreso.
-”Già” annuì la ragazza. -”Ho ipotizzato che esistesse una Sailor Earth ma Regina ha detto che è impossibile che esista perché i difensori della Terra siete voi Quattro Generali Celesti, non...”-.
-”Ho capito! Ho finalmente capito! Kunzite”- esclamò Regina voltandosi di scatto e protendendosi verso Kunibert. -”In quanto comandante dei Quattro Generali Celesti, ti sei macchiato di un crimine gravissimo! Come hai potuto non rendertene conto?!”-.
-”Regina, che stai dicendo?”- saltò su Mackenzie. Guardò allarmata Kunibert e vide che il ragazzo stava stringendo i pugni lungo i fianchi.
-”Ho commesso un crimine?”- domandò quasi sottovoce.
Regina si portò una mano alla fronte e prese a camminare avanti e indietro lungo il bancone.
-”Quelle creature nere sono agli ordini di colui di cui hai tradito la fiducia, di una figura la cui importanza è inestimabile”-.
-”Principe Endymion!”- boccheggiò Kunibert.
Regina scosse la testa e sia Mackenzie che Kunibert la guardarono sconvolti.
-”Mi sto riferendo a una figura ancora più importante del Principe. Tutti noi l'abbiamo tradita, ma tu, comandante dei Quattro Generali Celesti, sei più colpevole di chiunque altro. Era tuo il compito di proteggerla e, sfortunatamente, sei venuto meno al tuo dovere”-.
-”Mars, io non capisco...!”- disse Kunibert con frustrazione.
Regina sospirò e, dopo essersi morsa il labbro, alzò gli occhi violetti e li puntò in quelli di Kunibert.
-”Come Generale della Regina Beryl hai tentato di conquistarla ingiustamente... Non hai presenziato alla battaglia contro Master Pharaoh 90, non hai impedito il risveglio di Sailor Saturn e, di conseguenza, non hai fermato la sua distruzione”- spiegò con gravità. -”Tu l'hai tradita, Kunzite, tu hai tradito la Terra; e adesso il suo spirito vendicatore ti sta cercando”-.
-”Sailor Earth!”- sussurrò Mackenzie.

 

 











NOTE DELL'AUTRICE
Sorpresona, sorpresona: un nuovo capitolo pubblicato a pochi giorni dall'ultimo aggiornamento :D Essendo a ridosso delle festività sono riuscita a ritagliarmi un po' di tempo per scrivere (in più devo ammettere di sentirmi particolarmente ispirata in questi giorni) :>
Le carte di Regina hanno descritto uno scenario funesto: la Terra vuole vendicarsi di Kunzite. I tarocchi le hanno anche detto che sta avendo ruolo una relazione illecita, ma ovviamente la nostra Mars non può sapere a chi le carte si stiano riferendo >:)
Ho deciso di pubblicare subito il capitolo come una sorta di regalo di Natale. Spero lo apprezzerete <3
Buone feste a tutti!
Alla prossima! ^^

 

   
 
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