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Autore: rora02L    24/12/2017    0 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Come neve nella notte di Natale” indetto da Nede.
In occasione della vigilia di Natale, voglio pubblicare questa storia.
Qual è il significato del Natale per un ragazzo che non ha mai potuto festeggiarlo con la propria famiglia, ma solo guardare gli altri nelle loro case davanti al pranzo di Natale? Per Naruto, il Natale è un periodo dell'anno che gli ricorda molto la sua solitudine ed Hianta, invece di capirlo, sta per partire in missione la notte della vigilia, spezzando il cuore del suo ragazzo.
Cosa succederà ai due in questo loro primo Natale come coppia?
Quando viene Dicembre, la famiglia Uzumaki ha delle tradizioni: da dove vengono?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Nick EFP/Forum:(EFP) - (Forum): rora02L
Titolo: Quando viene Dicembre
Citazione canzone scelta: "Perché quello che sono l'ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente per le luci che hai acceso a incendiare l'inverno"( numero 4)
Raiting: verde
Genere: fluff, romantico e introspettivo
Note: Questa storia partecipa al Contest “ Come neve nella notte di Natale " indetto da Nede


Quando viene Dicembre

"Perché quello che sono l'ho imparato da te, tu che sei la mia risposta senza chiedere niente per le luci che hai acceso a incendiare l'inverno"
Da “Come Neve”, di Giorgia e Marco Mengoni

Naruto guardava, dall’alto del monte degli Hokage, la neve scendere placida sopra i tetti del villagio, quasi fosse una coperta soffice e candida che, invece di portare calore, congela le case ed i suoi abitanti. Sospirò, producendo una nuvoletta bianca per via della temperatura fredda. E sentì un colpo al cuore, ricordando il motivo per cui era lì, solo ed al freddo. La sera della vigilia di Natale.
Quando era piccolo, aveva desiderato ardentemente vivere il periodo delle feste con la propria famiglia, come tutti i bambini: addobbare l’albero di Natale, pranzare ad una grande tavola decorata insieme a zii e cugini, scartare i regali e sentire il calore di una famiglia. Si ritrovava invece al chiosco del ramen insieme al maestro Iruka. Era sicuramente meglio che restare solo nel suo freddo e solitario appartamento, ma sentiva che ad entrambi pesava la solitudine di chi è scampato della guerra ed è rimasto solo.
Si chiese com’era possibile che Hinata non capisse l’importanza di quel Natale, di quello che per lui rappresentava. Si disse che era stato uno sciocco a pensare che lei, una ragazza che era sempre stata circondata dalla propria famiglia, avrebbe mai potuto capire cosa voleva dire essere un orfano. Un mostro. Un demone. Un reietto. Essere Solo.
Pensava che, grazie a lei e agli altri amici del villaggio, non si sarebbe mai più sentito così. Invece… si ritrovava nuovamente su quel monte, sopra la figura di suo padre, ad immaginare lui e sua madre che preparavano il pranzo, che scherzavano con lui e che lo abbracciavano.
Anche se aveva vent’anni, aveva ancora bisogno di una famiglia. Anche se aveva un posto a cui apparteneva, aveva bisogno di un posto da chiamare Casa.

*

Hinata stava correndo a perdifiato per le strade del villaggio, in cerca del suo ragazzo in modo disperato. Non faceva altro che rimproverarsi per essere stata così sciocca. Aveva ferito il suo Naruto, quel ragazzo dolce e solare che ormai aveva imparato a nascondersi dietro ad un sorriso e a non piangere mai, preferendo rintanarsi da qualche parte e aspettare che il momento della tristezza lasciasse spazio alla sua solita allegria.
Aspettava sempre che il Sole della gioia sciogliesse quella coltre di neve che ogni tanto si creava nel suo animo, specie a Dicembre. E lei non ci aveva pensato.
Non aveva pensato a Naruto, quando aveva deciso di partire in missione proprio il giorno di Natale. Allora non ci aveva fatto caso, il lavoro era sempre al primo posto per un ninja e, quando ne aveva parlato a Naruto, lui le aveva risposto con il suo solito modo di fare che avrebbe trovato sicuramente qualcuno con cui passare le feste. Non aveva pensato che sarebbe rimasto molto deluso dal fatto che non avrebbero passato le feste insieme.
Era una sciocchezza per tutti, ma per Naruto no. Era il primo anno della sua vita in cui avrebbe potuto passare le feste insieme ad una persona che sentiva far parte di sé, della sua famiglia. Perché Hinata era la sua fidanzata, quella primavera si sarebbero sposati. Lei era diventata la sua famiglia.
Non ne voleva una da raccattare e, per quanto gli amici fossero importante per lui, non erano la sua famiglia. Lei era abituata a passare le feste a casa con il resto del suo clan, ma non si era mai chiesta come fosse passare quelle ricorrenze senza una famiglia. Si sentiva una stupida, perché il suo ragazzo si era sentito abbandonato da lei.
Ci era arrivata solo quando, mentre preparava i bagagli per la partenza, lo aveva visto correre a perdifiato fuori, guardando dalla sua finestra. Si era chiesta quindi cosa stesse facendo da solo, in mezzo alla neve ed in piena notte. Guardò l’orologio: erano le 23.45 della vigilia di Natale.
Senza pensarci un attimo di più, aveva preso la sua giacca rossa ed era uscita ad inseguirlo, perdendo poi le sue tracce verso il limitare del villaggio, vicino al monte degli Hokage. Hinata si guardava intorno disperata, cercando il suo fidanzato. Non sapeva nemmeno lei che cosa avrebbe potuto dirgli.
Che cosa poteva fare per rimediare, per farlo tornare felice e per fargli sentire quanto lo amava profondamente? Perché Hinata lo amava con tutto il suo cuore. Non voleva ferirlo, non avrebbe mai voluto farlo. Decise che, per prima cosa, doveva trovare Naruto.

*

Il freddo si stava facendo più intenso ed anche la neve cadeva più copiosa. Naruto contava incuriosito le case che ancora avevano le luci accese, che brillavano insieme alle luminarie multi colore. Era insolito che a quell’ora di notte fossero ancora tutti svegli. Ma non era una notte qualsiasi e Naruto si sentì uno sciocco ad essersela presa così tanto, infondo lui ed Hinata potevano passare il Natale insieme il prossimo anno e quello dopo ancora.
Non aveva così importanza un Natale mancato. Eppure si era sentito abbandonato, allontanato, come lo era stato tante volte quando era bambino. Non aveva potuto fare a meno di scappare dal suo appartamento, ancora una volta troppo silenzioso, con quell’albero che lui ed Hinata avevano addobbato così allegramente e che quella notte gli era sembrato inutile.
Forse era rimasto deluso per via delle aspettative e dei progetti che aveva fatto per quel loro Natale insieme, voleva che fosse tutto perfetto.
Quando era sceso per le strade di Konoha, era passato davanti alle case di tutti i suoi amici. Era stato tentato, qualche volta, di bussare ad una porta. In particolar modo si era fermato davanti alla casa di Sakura e Sasuke, che era rientrato proprio quella notte e che sarebbe rimasto per poche ore.
Aveva guardato l’edificio per qualche minuto, pensando che probabilmente Sakura ed il teme sarebbero stati contenti di accoglierlo. Erano come una famiglia. Come una famiglia. Aveva scosso la testa, dicendosi che ormai era ora di crearsi davvero una famiglia, invece di infilarsi sempre in quella degli altri. E poi, Sasuke non tornava a casa da quasi un anno. Avrebbe rovinato il momento ai due che, nonostante fossero fidanzati, non avevano avuto molte occasioni per stare insieme, figurarsi soli. Con un sorriso amaro era passato avanti.
Mentre rifletteva così, aveva deciso che ormai era il momento di tornare a casa: il freddo stava diventando pungente e la neve aumentava. Quando si voltò per scendere dal monte, vide la sua fidanzata col fiatone ed i capelli ricoperti dalla neve candida: “Naruto!”
Corse ad abbracciarlo, stringendolo forte e sorprendendolo per quello slancio di affetto. Le chiese allora, mentre ricambiava all’abbraccio: “Hinata, cosa ci fai qui? Domani parti per la missione, ti prenderai un accidenti con questo freddo ed è anche la vigilia di Natale!”
Lei lo strinse più forte, scuotendo i lunghi capelli neri: “Non potevo lasciarti solo, perdonami! Non ho pensato che per te fosse una cosa importante, non ho pensato che… scusami. Tu sei importante per me, Naruto. Ti amo. Perché quello che sono l'ho imparato da te, ho imparato da te a combattere, ad amare, a lottare, ad essere me stessa e non quello che desiderava mio padre o si aspettavano gli altri. Tu mi hai salvata, non posso pensare che… che ti ho ferito in questo modo.”
Naruto si intenerì a quelle parole, dandosi dello sciocco per essersi sentito rifiutato da quella ragazza. A volte aveva pensato che Hinata scambiasse una cotta adolescenziale per amore, ma quegli slanci di puro sentimento che solo lei era stata in grado di regalargli gli avevano sempre fatto cambiare idea: Hinata lo faceva sentire amato, profondamente. Come non lo era mai stato, sentendo quel calore che immaginava avrebbe provato nell’abbraccio dei suoi genitori. Ma lei era lì, davanti a lui, viva e dal cuore pulsante.
Lei era il suo presente ed il suo futuro, non c’era più spazio per i ricordi malinconici e tristi di quel passato che si era da tempo lasciato alle spalle. Le prese le mani gelide, infilandole nelle tasche della propria giacca ed intrecciando le loro dita gelide, alla ricerca di un po’ di calore. Naruto la baciò dolcemente, dicendosi che era davvero fortunato: Hinata rispondeva sempre ad ogni domanda che gli frullava nella testa anche quando lui non le diceva nulla.
Lei era capace di scaldarlo anche in una bufera, di incendiare l’inverno con le luci del suo amore e togliere quella coltre di neve che appesantiva il suo cuore, ancora sofferente per il dolore provato da bambino.
La guardò negli occhi, sorridendo genuinamente alla vista di quel color perla che amava tanto: “Ti amo anche io, Hinata. Scusa se ho reagito così, ma io… voglio che tu diventi la mia famiglia. E queste feste, beh, si passano in famiglia, giusto?”
Ridacchiarono entrambi, non curanti del freddo che aumentava insieme ad i fiocchi di neve che si impigliavano tra i capelli corvini della ragazza. In quel momento, sentirono i rintocchi delle campane del villaggio, che segnavano la mezza notte e l’inizio del giorno di Natale.
Mentre Naruto guardava l’orizzonte, eccitato per l’evento, non si accorse che la sua fidanzata aveva preso il suo volto tra le mani tiepide per girargli il volto. Lo aveva poi baciato con passione, come non aveva mai fatto prima: Hinata era sempre molto timida, non prendeva mai una iniziativa così eclatante. Naruto sentiva che avrebbe voluto stare così per sempre, a baciarla con passione dall’alto del monte degli Hokage e davanti a tutto il villaggio, perché avrebbe voluto gridare al mondo quanto amava Hinata e quanto lei amava lui.
Quando si staccarono da quel bacio, avevano entrambi il fiatone e le nuvolette prodotte dai loro respiri si mescolavano, diventando una sola. “Grazie” sussurrò Naruto, appoggiando la sua fronte gelata a quella di lei, che non si curò di quel contatto gelido, persa com’era negli occhi azzurri del suo amato.
“Per cosa?” rispose allora, mentre le sue guance pallide prendevano colore per l’imbarazzo causato da quel gesto di slancio passionale non da lei. Il ragazzo fece uno dei suoi sorrisi più belli, quelli da malandrino o da bambini pestifero che amava immensamente la sua fidanzata: “Per questo Natale stupendo. Per il tuo amore. Per essere qui, con me. Ti amo.”
La neve smise di roteare intorno a loro, come per magia, ed iniziò a cadere placida, circondando i due innamorati che, persi nel loro amore, festeggiavano il Natale nel migliore dei modi: amandosi.

*

Tornarono a casa Hyuga entrambi, bagnati dalla testa ai piedi per la quantità di neve presa, ma felici come non mai. Il padre di Hinata rimase scioccato nel vedere la figlia ed il suo fidanzato ridotti in quello stato ed ancora di più dal fatto che ridevano con felicità. Naruto lo aveva abbracciato, gridando un “Buon Natale!” così forte che aveva svegliato tutta casa Hyuga. I due erano stati divisi da Hanabi, che aveva preso la sorella per portarla a fare un bagno caldo ed intimato al biondino di fare altrettanto, possibilmente senza fare tanto baccano: erano pur sempre le 4 del mattino, c’era gente che voleva ancora dormire.
Dopo il bagno, entrambi si scambiarono i regali di Natale sotto l’albero. Hinata aveva regalato al fidanzato un paio di guanti con il simbolo degli Uzumaki ricamato sopra, mentre Naruto aveva donato a lei una collana a forma di cuore al cui interno c’era la foto del loro primo Natale, quando si erano innamorati in missione poi.
Il ragazzo, sorridente ed orgoglioso, aveva allora chiesto ad Hinata di fare una foto, sostenendo che ogni anno ne avrebbero fatta una tutti insieme, con la sua famiglia. La ragazza gli aveva sorriso e, insieme al padre e alla madre di Hinata, avevano fatto la loro prima foto tutti insieme. La giovane ninja aveva poi dovuto salutare tutti e si era diretta verso le porte del villaggio, da cui sarebbe uscita per andare in missione. Naruto volle accompagnarla, tenendola dolcemente per mano e non smettendo un attimo di sorridere: “Ti è piaciuto il mio regalo, eh?”
Lei annuì vigorosamente: “Molto, è un pensiero davvero dolce e lo porterò sempre con me.”
Il sorriso del ragazzo si allargò ulteriormente, ma quando arrivarono alle porte del villaggio si trasformò in una smorfia di confusione: il sesto Hokage stava infatti cacciando tutti i partecipanti alla missione di Hinata e spiegò ai ninja che la missione era stata annullata a causa del mal tempo, dato che avrebbero dovuto prendere un fulmitreno per il paese della roccia, ma questo era bloccato per il ghiaccio e la neve. Naruto esultò gioioso, prendendo in braccio la sua fidanzata ed alzandola in aria, per poi girare su se stesso e baciarla sulla fronte teneramente: “Maestro Kakashi, lei che programmi ha per oggi?”
L’Hokage si grattò la fronte, pensieroso: “Veramente pensavo di finire alcune scartoffie che ho accumulato in questi giorni e poi-“ Non ebbe il tempo di concludere, perché il suo allievo lo stava già trascinando verso casa Hyuga, insistendo affinché anche lui festeggiasse insieme a loro. Talmente tanto che Kakashi non riuscì a rifiutare, dopo aver avuto anche il consenso di Hinata.

~*~

Da allora, per tradizione, la nuova famiglia Uzumaki si ritrova sul monte degli Hokage la vigilia di Natale, proprio sopra il quarto Hokage, per poi fare una foto di famiglia da sostituire dentro il ciondolo della ragazza.
A distanza di anni, Hinata conserva ancora quel dono natalizio: quando lo apre, può vedere la sua famiglia, che ora è diventata ancora più numerosa e comprende anche i loro due splendidi figli. “La metto io la stella in cima all’albero per Himawari, non mi fido di te, sei solo un pasticcione incapace!” esclama Boruto, strappando dalle mani del padre la stella argentata.
“CHE?! COME TI PERMETTI!” strilla allora Naruto, rincorrendo il giovane per riprendersi la decorazione natalizia. Hinata sospirò, abituata ormai ai continui battibecchi tra i due.
Sentirono bussare la porta ed i due litiganti si fermarono, ben sapendo che erano arrivati gli ospiti di quel giorno, che non mancavano mai: il nonno Hiashi, la zia Hanabi, lo zio Iruka ed anche lo zio Kakashi, tutti pronti a festeggiare insieme a loro.
Dopo il pranzo si sarebbero aggiunti alla festa tutti gli amici di Naruto, anche se Sasuke quell’anno non era potuto tornare al villaggio. Il settimo Hokage sorrise, fiero della sua famiglia, e strinse la moglie a sé, per poi darle un bacio, incurante delle smorfie di disgusto dei suoi pargoli: “Ti amo.” Hinata sorrise, bisbigliando: “Anche io.”
Portava ancora nel cuore il ricordo di quel Natale passato che aveva dato inizio alle loro tradizioni in quel periodo dell’anno, che poi erano aumentate con l’arrivo dei bambini e l’aumentare dei membri della loro famiglia allargata.
Quando viene Dicembre, casa Uzumaki è piena di luci e di gioia, incurante della neve che, rassegnata, scende placida e dolce sul tetto della casa allegra.

  
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