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Autore: AllisonHermioneEverdeen    25/12/2017    1 recensioni
Fin da piccola, Liv Winchester ha sempre saputo che il buio è qualcosa di cui avere paura.
Non è mai stata davvero bambina, inghiottita dall'oscurità del mondo quando era ancora troppo piccola per capire quello che succedeva intorno a lei.
Non ha mai avuto molte sicurezze nella sua vita, seguendo il padre nella sua folle caccia.
Ma ha sempre avuto un motivo per andare avanti, per rialzarsi dopo la morte del padre, per trovare la forza di ridere e scherzare di nuovo...
Quel motivo ha due nomi: Sam e Dean Winchester. La sua famiglia.
Quando Dean è morto, reclamato dagli inferi, ha creduto di morire.
Ma adesso è tornato, e Liv dovrà tirare fuori tutta la forza e il coraggio che possiede per affrontare l'ennesimo colpo che la vita non si stanca di sferrare contro la sua famiglia...
Perché non puoi chiamarti Winchester e aspettarti di avere una vita tranquilla!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Third Winchester'
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Capitolo dieci



- Avete un aspetto orribile,- gracchiò Liv. Cavolo, da quanto tempo aveva una voce così roca? Aveva un bisogno disperato di acqua.
Come leggendo i suoi pensieri, Bobby corse in cucina e tornò con un bicchiere colmo d'acqua, che la ragazza scolò in pochi secondi. Non fece in tempo a fare altro: si trovò stritolata da un mega-abbraccio di Sam e Dean.
- Sono appena scampata alla morte... - sussurrò la ragazza, - per favore, non soffocatemi! -. Ma era tutta scena: in realtà si godette quell'abbraccio fino all'ultimo. Quando l'abbraccio si sciolse, Liv si accorse di avere gli occhi lucidi; se li asciugò velocemente, desiderosa di dimenticare tutti i ricordi che le erano stati risbattuti davanti senza preavviso.
- Stai bene? - le chiese Sam, preoccupato.
- Adesso sì, - sorrise la ragazza. - Grazie a voi -. Uno scambio di sguardi un po' imbarazzati mise in allarme Liv.
- Siete stati voi a salvarmi? - saltò a sedere la ragazza.
- Non proprio... - rispose Sam.
- NON AVRETE FATTO UN PATTO CON UN DEMONE, VERO?!?! - esclamò Liv, terrorizzata.
- Niente stupidaggini del genere, tranquilla! - affermò Dean per calmarla. La ragazza sospirò di sollievo: le sarebbe preso un infarto se fossero caduti di nuovo in quelle vecchie abitudini.
- Allora come? - chiese, non appena il cuore rallentò un po' il suo battito impazzito. Un bussare improvviso alla porta la fece sobbalzare.
- Grazie a me! - esclamò una voce attutita. Liv si voltò a guardare i fratelli, che sembravano seccati.
- Avete intenzione di spiegarmi cosa è successo? - chiese, cercando di mantenere la voce calma.
- E' arrivato un demone con una cura, - si decise a rispondere Dean.
- Cosa ha chiesto in cambio? - fece Liv, alzandosi definitamente dal divano.
- Ha detto solo che i Winchester che ti devono un favore sono un bene per un demone, - spiegò Sam.
- E voi vi siete fidati? - esclamò Liv.
- Non è che avevessimo grande scelta, - affermò Bobby. - Stavi morendo: abbiamo solo pensato che non potesse fare di peggio -.
- Adesso che vi siete dati le debite spiegazioni vi decidete ad aprire la porta? - li chiamò il demone. Il gruppetto andò all'ingresso e Dean aprì la porta. Il demone non poteva entrare per via di tutti i simboli anti-demoni disegnati per la casa, ma Bobby impugnò comunque il pugnale ammazza-demoni.
Non appena Liv vide chi era il demone in questione, alzò gli occhi al cielo.
- Alex, - disse a mò di saluto.
- Winchester numero tre! - le sorrise lui. - Non ci vediamo da quando mi hai puntato una pistola addosso -.
- Motivo in più per dubitare del fatto che vuoi aiutarci, - affermò Sam.
- Rilassatevi, non sono qui per uccidere qualcuno di voi, o riportare all'inferno Winchester numero uno, sono qui perchè detesto gli angeli e so che, se sono scesi sulla terra, non è per una buona notizia, - spiegò Alex.
- Se voi demoni detestate tanto gli angeli per noi non può che essere una buona notizia, - affermò Dean. Alex li guardò esasperato.
- Voi cacciatori siete sempre così razzisti? - chiese.
- Sopratutto con i demoni, - disse Liv. - Sai, tendiamo ad ucciderli, perciò stringi il discorso e dicci cosa vuoi -.
Alex sospirò. - Va bene, va bene... - sbuffò. - Voglio solo avvertirvi di non fidarvi degli angeli -.
- Grazie per l'avvertimento, - disse Bobby. - Ora vattene -.
- Calma, ho anche un messaggio, - affermò Alex. - E' per Winchester numero tre, uno dei miei capi mi ha mandato a dirti che non sono i demoni a volerti morta -.
- Cosa...? - sussurrò Liv.
- Chi è il superiore ad averti mandato? - chiese subito Dean.
- Mi spiace, ho adempito al mio dovere, siete tutti felicemente vivi e ho consegnato il messaggio, perciò, che dire... -. Alex sorrise e li salutò con la mano. - Ci vediamo in giro! -. Un attimo dopo, non era più sul vialetto.

- Credi che mentisse? - chiese Liv. Dopo che Alex se n'era andato, I Winchester e Bobby si erano riuniti in cucina.
- Credo non dovremmo neanche chiedercelo, - affermò Dean. - E' un demone, e i demoni mentono, fine del discorso - e bevve un sorso di birra.
- Ma se sono i demoni a volere morta Liv, perchè le avrebbero salvato la vita? - fece notare loro Sam.
- Grazie, Sam, - alzò gli occhi al cielo Liv. - E' quello che sto tentanto di dire dall'inizio! -
- Non avrete davvero intenzione di fidarvi di quel demone! - esclamò Bobby. Sam e Liv si scambiarono un'occhiata dubbiosa. Liv sapeva che Sam non era esattamente il metro di misura sulla fiducia da dare ai demoni, ma non poteva fare a meno di pensare che forse Alex non aveva mentito.
- Liv! - esclamò Bobby, incredulo.
- Non dico di fidarci di lui, - si decise a dire la ragazza. - Ma se quello che dice è vero, potrebbe esserci qualcun altro a darmi la caccia, qualcuno che assolda demoni per coprire le sue tracce -.
- Sì, potrebbe, - sbuffò Dean. - O potrebbe essere un demone che vuole depistarci -.
- Allora perchè Alex mi avrebbe salvata? - esclamò Liv. - Se i demoni mi volessero morta, sarebbe bastato non salvarmi la vita -.
- Noi non ci fideremo di un demone! - esclamò Dean. Guardò sua sorella negli occhi per un po', mentre il silenzio calava in cucina. Alla fine, sospirò. - Prenderemo in considerazione le sue parole, - disse. Sam si limitò ad annuire e Liv non ribattè niente: sapeva di non poter ottenere di più.
- Adesso andate a dormire, - affermò Bobby. - Ne avete bisogno -. I tre fratelli non ribatterono: si sentivano spossati. Così diedero la buonanotte a Bobby, si sistemarono sul divano e chiusero gli occhi.

Liv non riusciva a dormire. Si rigirò e rigirò tra le coperte per un'ora almeno, ma le parole di Alex le rimbombavano in testa.
"Non farti abbindolare da un demone", si disse severamente. Quando finalmente riuscì ad addormentarsi, fece incubi su creature senza volto che cercavano di ucciderla...
Si svegliò di soprassalto quando Sam le sfiorò la spalla per chiamarla. Ci mancò poco che non lo colpisse con un pugno!
- Ehi! - fece lui, alzando le mani in segno di pace. - Calma, sono io-.
- Oh, - disse lei, cercando di metterlo a fuoco. - Scusa -.
- Tranquilla... Vieni in cucina, c'è una riunione generale indetta da Dean -.
- Perchè? -
- Pare che Castiel sia venuto a fargli visita -. A quelle parole, Liv balzò giù dal divano, il sonno ormai evaporato.
Qualche minuto dopo, i WInchester e Bobby erano in cucina.
- Vuoi una birra? - chiese Dean a Liv quando la ragazza entrò in cucina.
- Dean, - lo rimproverò lei. - Sono le nove del mattino -.
- E allora? - chiese lui. Liv si limitò ad alzare gli occhi al cielo e non disse niente.
- Allora, cosa ti ha detto Castiel? - andò dritto al punto Bobby.
- Mi ha detto che gli angeli mi hanno salvato dall'Inferno perchè hanno un lavoro per me, - rispose Dean.
- Cioè? - chiese Sam.
- Riguarda Lilith -. A queste parole, nella cucina calò il gelo. Tutti si ricordavano fin troppo bene la demonessa che aveva ucciso Dean e tentato di uccidere Sam. Liv aveva provato a pugnalarla, ma si era ritrovata con quattro costole rotte ed una frattura al polso.
- Sta spezzando i sigilli che porteranno all'Apocalisse, - spiegò Dean.
- Apocalisse?! - esclamò Liv. - Vogliono che ci occupiamo dell'Apocalisse?! -
- Pare di sì, - sospirò Dean. - Un bel salto di qualità! - aggiunse poi con un sorrisetto sarcastico.
- Questi angeli sono pazzi, - affermò Liv.
- Non possono fare qualcosa loro? - fece Sam. - Voglio dire: sono angeli! Ti hanno tirato fuori dall'inferno, possibile che non riescano ad uccidere una demonessa? -
- Castiel ha detto solo che i fantasmi sotto steoridi tornati per ucciderci erano uno dei sigilli, e che gli angeli stavano cercando di fermare Lilith da spezzarne altri, e per questo avevano già subito delle perdite, - spiegò Dean.
- Allora sembra che dovremo occuparcene da soli, - disse Bobby.
- Già... - sospirò Dean, poi guardò Liv di sbieco. - Senti... - esordì. - Non abbiamo avuto modo di parlarne prima, ma adesso potresti spiegarci cosa è successo con Lucas, ieri? -. Liv si irrigidì.
- Dean ha detto che quando è riuscito a entrare in sala, eri avvolta da una luce accecante, Lucas è scomparso e poi sei svenuta, - disse Sam. Adesso tutti fissavano la ragazza.
- Sentite, - sospirò questa. - Non so cosa sia successo: in qualche modo ho aiutato Lucas a "passare oltre", ma non saprei dirvi altro -. Adesso era quasi tentata di accettare la birra che gli aveva offerto Dean poco prima. - La prossima volta che vedi Castiel, chiamami: devo chiedergli un bel po' di cose, - affermò poi.
- Non credo sia una buona idea, - ribattè Dean. - Ti sei già dimenticata cos'è successo la prima volta che abbiamo tentato un contatto con lui? -
- No, non l'ho dimenticato, - sbuffò Liv. - Ma l'unico indizio che abbiamo su di me è quello che mi ha detto il demone al magazzino: "figlia degli angeli", perciò io dico di rischiare -.
- Liv... - provò a dire Sam.
- No! - esclamò lei, seccata. - Sentite, - aggiunse poi, cercando di calmarsi. - Capisco che volete proteggermi, ma sono stanca di essere trattata come una bambola di vetro: sono più forte di quanto pensate! -.
- Nessuno dice che sei debole, - si intromise Bobby. - Ma cerchiamo di essere prudenti: non ci tengo a rivederti stesa su un divano e in fin di vita -. Liv fece un respiro profondo, poi annuì.
- Bene, allora per ora concentriamoci su Lilith: come la troviamo? - cambiò argomento.
- Ottima domanda, - disse Dean. - Io direi di dare un'occhiata su internet per vedere se ci sono presagi demoniaci in giro -.
- Bene, io farò qualche telefonata, - propose Bobby. Così si misero a lavoro.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Ed eccomi qui!
Spero che abbiate passato un bel Natale, dal canto mio credo di essere ingrassata di un paio di chili!
Comunque, questo capitolo è più di passaggio, nel prossimo ci sarà più azione. Spero di non avervi annoiati, e ringrazio con tutto il cuore tutti i lettori silenziosi, chi segue, preferisce e ricorda, e un grazie speciale a Biota per le sue recensioni: sapere il tuo parere mi ha dato una spinta in più per i prossimi capitoli, perciò grazie!
A presto
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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