A break
Kisses
meant to distract the other person
from whatever he/she was intently doing.
“Questa Sophie me la deve proprio
spiegare: 53 chiamate internazionali verso il numero di Sky dal
telefono della
Villa! Mi costa come un mese di stipendio di uno dei nostri dipendenti,
ma
vallo a spiegare a lei, che può sopravvivere 20 giorni senza
di lui anche senza
sentirlo 2 volte al giorno. E poi mi tocca passare per la madre
incomprensiva.
Una volta sono troppo premurosa, l’altra volta troppo
distaccata, poi cattiva,
o assillante. Se si mettesse nei miei panni capirebbe quanto
è difficile fare
la mamma e cercare di non portare al fallimento questo posto.”
Donna spostò numerosi documenti
sparsi sulla scrivania, sbuffando più volte. “Quel
foglietto con i conti del
mese, dai, non può essere sparito, dovrei ricominciare
daccapo, e tu qui non
sei di nessun aiuto.” Si voltò a destra e
sinistra, ma intorno a sé non
ricevette altro che il silenzio come risposta.
“Dove diavolo sei? Vedi come
spariscono gli uomini: tutti carini e pieni di sé quando si
tratta di far colpo
su una donna e poi… ah eccolo”
schiacciò il foglietto spiegazzato sulla
montagna di bollette e avvicinò la calcolatrice per
ricontrollare i calcoli
svolti fino a quel momento.
Sobbalzò quando sul collo
avvertì le
sue labbra, e la penna tracciò un segnaccio in mezzo ai
numeri ordinatamente
incolonnati. “Guarda qui, quanto ci fa spendere.”
Sam mugugnò come segno di consenso.
“E poi i fornitori?” Scese
lungo la
spalla, abbassando la spallina del vestito. Donna sospirò.
“Potremmo
confrontare i listini con quella nuova azienda, ti ricordi? Ci avevano
lasciato
il biglietto da visita, se solo mi ricordassi dove l’ho
messo.”
Si alzò in piedi e fece il giro
della scrivania, raggiungendo la cassettiera.
“Era rosso… o blu? Oh, dio,
smettila!” Sam la raggiunse da dietro, bloccandola contro il
suo corpo, la
schiena di lei contro il petto di lui. La sua bocca stava ora
torturando
l’orecchio di Donna, che d’istinto aveva portato le
mani sopra quelle di lui.
Continuando a baciarla lungo il
collo, una mano si fece strada verso il suo seno. “Non sei di
nessun aiuto…
qui” si fermò in cerca di aria. “Ho
mille cose da fare.” Con il pollice
accarezzò da sopra la stoffa il capezzolo, con movimenti
circolari, e dannatamente
lenti. Donna sapeva che di lì a poco avrebbe smesso di
protestare. Quindi si
girò, interrompendo il gesto di quell’uomo, ma
rendendo il tutto decisamente
più compromettente. Le mani di Sam infatti le percorsero il
solco della colonna
vertebrale fino a contornare il fondoschiena, dove rimasero,
spingendola sempre
più ad aderire al suo corpo.
Le sue labbra continuarono il
supplizio ricominciando dov’erano rimaste,
nell’incavo del collo, per poi
risalire lungo la guancia, e quindi passare a quella controlaterale,
volutamente evitando la sua bocca.
“Sam” chiamò il suo
nome, la voce
ora roca. “Stavo lavorando.”
“Perché non ti prendi una
piccola
pausa?” propose lui.
“Perché con te”
picchiettò l’indice
sul suo petto, facendo una smorfia, “le pause non sono mai piccole.”