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Autore: JustAMermaid    26/12/2017    1 recensioni
- Non so quanto possa farti piacere la cosa, cucciolo – disse Kitty una volta di fianco all'altra, i passi attutiti dalla neve – ma ho un’idea per riconciliare i nostri rapporti.
Cerise fu sul punto di scacciare la mano che Kitty le aveva messo sulla spalla, ma alzò semplicemente un sopracciglio. – E perché dovrei fidarmi di te?

Kitty ha quattro giorni per recuperare la fiducia di Cerise.
{ Kitty Cheshire/Cerise Hood | Regalo per la eah-exchange su Tumblr | Slow Burn e Slow Build, più o meno | Ambientata prima di Way Too Wonderland | Buone feste! }
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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C’era una ragione per la quale Kitty non amava esattamente il Natale. Dopotutto, tutta quella gioia così incontrollata solo per l’arrivo di una festività come le altre era così noiosa! Dov’era il caos, il divertimento nel vedere qualcuno fallire miseramente, quando con tutta questa allegria niente di ciò poteva accadere? Era una noia assoluta. E avrebbe tanto voluto che quella fosse l’unica ragione.

I modi di festeggiare a Wonderland erano sempre stati – giustamente, del resto – completamente sottosopra e privi di senso. Kitty aveva avuto delle difficoltà ad abituarsi alle differenze tra dove era cresciuta ed Ever After, dove tutto era fin troppo abbellito e, secondo la sua opinione, per niente strano e divertente. Sembrava tutto quanto troppo… bello, a posto. Senza una propria personalità, un particolare che catturava l’attenzione, una tradizione stramba. Tutto ciò che non era Wonderland era fuori dal suo ordinario, che mai avrebbe corrisposto a quello delle altre favole. E poi, Wonderland le mancava fin troppo.

Inoltre, a vedere la maggior parte degli studenti dell’Ever After High che parlavano di come avrebbero passato il Natale tornando a casa, Kitty si sentiva ancora più giù, ed era una sensazione che nemmeno uno dei suoi soliti scherzi poteva guarire. Si sentiva impotente a sapere che Wonderland era ancora sotto a quell’incantesimo, e che non sarebbe potuta tornare. Certo, sua madre stava bene ed era questo l’importante, ma sapeva che anche lei non avesse la migliore delle opinioni su feste del genere. Aveva parlato con gli altri studenti di Wonderland – Lizzie e Maddie, più che altro – di come avevano intenzione di spendere le festività: niente di ché, a quanto pare il preside Grimm avrebbe lasciato loro alloggiare a scuola per le dovute vacanze. Comunque meglio di niente. Perciò Kitty aveva comunque intenzione di spendere quei giorni nel miglior modo possibile: creando caos e cercando di distrarsi da pensieri del genere – oltre che cercare di fare qualche regalo decente per i suoi amici.

Fu proprio quando si era sistemata sul ramo di un albero ad osservare i pochi rimasti a scuola, pensando comunque a cosa avrebbero organizzato gli altri – Maddie era come sempre piena di idee per quell’anno – che aveva notato qualcuno correre verso la foresta innevata: niente poco di meno che Cerise Hood.

La sua preda preferita, dopo così tanto tempo? Certo che la fortuna le stava sorridendo davvero tanto!

Fu questione di secondi, ormai Kitty era così abituata ai suoi poteri che le veniva quasi automatico. Sparì in una nuvola viola ed un sorriso divertito, e quando aprì gli occhi e sentì i suoi piedi toccare terra, aveva Cerise Hood davanti a sé, e non sembrava avere nemmeno una bella cera con i capelli scompigliati sotto il cappuccio e il fiatone per la corsa, anche se minimo. Kitty capiva benissimo dalla sua espressione che Cerise l’avrebbe voluta da tutt’altra parte tranne che lì, e la ragazza considerò davvero per un secondo se davvero sarebbe stato appropriato iniziarla a bombardare di domande. Ma era anche vero che Kitty preferiva agire al pensare.

- Ma che bello trovarti qui! – disse Kitty, le mani sui fianchi. – Stavo iniziando davvero ad annoiarmi, sai? Perciò ho deciso di venire a farti un saluto!

Cerise sospirò, ed incrociò le braccia, puntando i suoi occhi fissi sull’altra. – Che cosa vuoi?

- Perché tutta questa ostilità? Credevo ti facesse piacere rivedermi.

La figlia di Cappuccetto Rosso non fece altro che camminare incontro a Kitty, spostandola via dal suo percorso. Kitty non fece altro che canzonarla con un “ehi!” e riapparve di nuovo di fronte a Cerise, che alzò gli occhi al cielo. – Dimmi, ti piace importunarmi?

- Ma certo, me lo chiedi pure? Ora, volevo solo fare un paio di chiacchere, tutto qui. Non dirmi che ce l’hai ancora per la storia delle tue… uhm… orecchie… - e Kitty indicò le sue da gatto sopra i suoi capelli, un ghignp come sempre sulle sue labbra. – Sai com’è…

Doveva averla detta grossa, perché ora davvero Cerise sembrava pronta a volerla far sparire definitivamente.

- Lo dici come se fosse stata una cosa da poco! – sbottò Cerise. – Tu sai bene quanto è importante questo segreto e se il preside Grimm lo verrà a sapere, tutta la mia famiglia sarà nei guai.

Il suo tono si era fatto poco a poco sempre più basso, come il suo sguardo, non più pieno di diffidenza e rivolto a Kitty, ma al terreno innevato sotto i suoi piedi.

- Voglio dire, con quello che è successo a Wonderland credevo avessi almeno la… decenza di sapere com’è perdere la propria famiglia, ma a quanto pare mi sbagliavo.

Quelle parole per Kitty furono come un pugno nello stomaco. Si sarebbe dovuta infastidire alle parole di Cerise, ma la realizzazione della portata che avrebbe potuto avere quello scherzo così innocuo all’apparenza le era arrivata solo ora, chiara e potente davanti a lei. Tutto ciò che faceva non era mai per malvagità – forse per un po’ malizia, sì, ma anche per divertimento, eppure a volte sembrava davvero scordarsi le situazioni adatte.

- Oh, io… - balbettò la figlia dello Stregatto, cercando comunque di non sembrare troppo sorpresa. – Era solo uno scherzo, Cerise.

- Lascia stare – la liquidò l’altra. – È comunque una brutta giornata e non la voglio rovinare ancora di più.

Kitty non si sentì in colpa – o almeno era quello che continuava a ripetersi – ma quando Cerise decise di darle le spalle e rimanere imbambolata lì come a pensare ad un modo per andarsene, anche alla figlia dello Stregatto venne un’idea in mente. Forse sapeva come migliorare la situazione, seppure di poco.

- Non so quanto possa farti piacere la cosa, cucciolo – disse Kitty una volta di fianco all’altra, i passi attutiti dalla neve – ma ho un’idea per riconciliare i nostri rapporti.

Cerise fu sul punto di scacciare la mano che Kitty le aveva messo sulla spalla, ma alzò semplicemente un sopracciglio. – E perché dovrei fidarmi di te?

La mezza-gatta curvò le labbra all’insù e basta, e Cerise dovette ammettere che per una volta c’era meno malizia del solito nel suo sorriso. – Vedi, non so bene come si festeggia il Natale qui! Tutto a Wonderland è così meno organizzato, e visto che è il mio primo anno qui non vorrei fare una brutta figura. Quindi ho una proposta per te: aiutami a capire come si festeggia da voi e ti lascerò in pace.

- Ma certo. Dimmi, qual è la fregatura?

- Lo so che non mi crederai, ma non c’è nessuna fregatura. Fidati, per una volta.

Cerise non seppe cosa le passò per la testa quando prese la sua decisione, ma sapeva più di tutti cosa significasse andare oltre le apparenze. Quindi, quando lascia che un piccolo “va bene” – che fa persino confondere Kitty – le cadi sgraziatamente dalla bocca, non sa esattamente cosa aspettarsi dalla situazione, nemmeno quando lei e la figlia dello Stregatto si mettono d’accordo per incontrarsi nei giorni seguenti.

Probabilmente era solo l’ansia, ma più che metà lupo Cerise si sentiva un topolino, incastrato tra gli artigli del gatto.

 
***

La prima giornata iniziò con una nevicata più forte del solito.

Kitty si presentò – o meglio dire, materializzò – davanti all’uscita della scuola che dava sui giardini. Dopo un po’ di lagne – “ti preeeego!” – Cerise acconsenti di mostrare a Kitty come funzionavano le battaglie a palle di neve lì ad Ever After. Non è che la figlia di Cappuccetto Rosso stesse molto simpatica l’attività, dopotutto una palla di neve lanciata male avrebbe potuto farle cadere il cappuccio e svelare la sua identità, ma non aveva davvero altra scelta, altrimenti Kitty le sarebbe stata alle calcagna per il resto della giornata. Si era già preparata al fatto che l’altra avrebbe sicuramente barato in qualche modo.

- Va bene – iniziò Cerise, prendendo un po’ di neve tra i guanti rossi – credo che voi di Wonderland abbiate delle regole strane, no?

Kitty annuì. – Sì!

- Bene. Qualunque cosa facciate là, sappi che qui non vale. Quindi niente armature invisibili o cose del genere, mi sono spiegata? Lanciale agli altri e basta.

- …E perché dovrei?

Appena Cerise finì di formare la palla di neve nelle sue mani, si girò lentamente verso Kitty, un’espressione inquisitoria sul suo viso arrossato dal vento freddo. La mezza-lupa non fece altro che scrollare le spalle.

- Perché so che tu bari.

- No, quello lo so anche io, intendo… Perché ve le lanciate?

Cerise sbatté le palpebre un paio di volte prima di metabolizzare la domanda. – Mi stai prendendo in giro?

Seppure Kitty sembrasse ancora più confusa di lei, continuò imperterrita: - A Wonderland ce le lanciamo addosso, le palle di neve. Nel senso che le nostre le buttiamo addosso a noi stessi. Vince chi è più coperto di neve alla fine.

- Ma non ha senso!

- Esattamente, cucciolo!

Cerise osservò la palla di neve che aveva in mano, poi Kitty, e riuscì a malapena a nascondere un piccolo sorriso quando poggiò il gomito sulla spalla dell’altra. – Sai, allora direi di fare una cosa, visto che sei abituata ad avere la neve in faccia…

Per la prima volta, Kitty non ebbe nemmeno il tempo di reagire che si ritrovò la palla di neve di Cerise contro il suo viso, i piccoli cristalli che le si attaccavano alla pelle e la facevano leggermente bruciare per il freddo. Quando si accorse troppo tardi della cosa, Cerise stava già correndo dietro ad un albero, un’altra manciata di neve nella mano.

Kitty avrebbe voluto tantissimo dirle di non farlo mai più ma, per qualche motivo, probabilmente per il suo amore del caos più totale, non poté fare altro che ridere e promettere a Cerise che l’avrebbe presa in pieno, prima o poi.

 
***

La seconda giornata fu per la cioccolata calda.

Sorprendentemente, Cerise non aveva fatto storie quella volta per andare a prenderne una tazza insieme alla caffetteria, quindi lei e Kitty si erano sistemate ad un tavolo lontane da sguardi indiscreti, e una cosa aveva tirato l’altra, finendo per parlare più di loro stesse per qualche motivo, più che delle tradizioni natalizie.

KItty vedeva benissimo che Cerise non le volesse confidare lo stesso molto di se stessa, ma vederla comunque più a suo agio era molto meglio di prima – anche se l’aveva fulminata con lo sguardo quando aveva fatto cadere del cibo addosso a quel pallone gonfiato di Daring Charming con un po’ di magia da Stregatto. Eppure, Kitty aveva visto una scintilla di divertimento negli occhi di Cerise allo scherzo. Questo lupo era fin troppo addomesticato per i suoi gusti, si vedeva quanto volesse essere libero. Kitty decise che l’avrebbe ringraziata in qualche modo, magari con l’aiutarla a raggiungere quella libertà che, fortunatamente, la figlia dello Stregatto aveva nel sangue.

Non si accorsero nemmeno tanto del fatto che passò più di un’ora, ed infondo la cosa stette bene ad entrambe.

 
***

La terza giornata fu la più produttiva.

Kitty e Cerise si misero d’accordo per uscire da scuola e fare un po’ di compere per Natale alla fine delle lezioni. Era da una settimana che la neve continuava a cadere sopra Ever After High e tutto ciò che la circondava ma alle due non infastidiva così tanto, strette nelle rosse mantelle invernali che la scuola offriva agli studenti. Kitty si era fermata ad ammirare un negozio di gioielli, le mani guantate appoggiate al vetro e il viso che tra poco lo sarebbe andato a toccare con il naso, mentre Cerise se ne stava semplicemente appoggiata alla vetrina con la schiena.

- Perché così interessata ai gioielli, ora? – chiese, guardando le file di persone che facevano avanti e indietro.

Kitty aspettò un attimo prima di rispondere – Sono carini – disse poi. – E devo pur sempre prendere qualcosa a mia madre. I regali sono sempre così strani a Wonderland, e non le sono mai piaciute tanto le festività ma apprezza le cose luccicanti…

Kitty si fermò lì, e Cerise capì che avrebbe preferito non dire altro.

- Ti manca? – chiese dopo una lunga pausa. – Tua madre, intendo.

- Beh, non è che non la vedi mai! Sai, magia da Stregatto. In qualche modo le regole dell’incantesimo non valgono su di lei e riesce a venire qui, eppure ogni volta è come se debba farmi la predica per qualcosa. Non è che non mi piaccia il mio destino, è solamente che non voglio mettere in mezzo i miei amici.

- Sai, sei molto meno, come dire… Menefreghista di quanto avrei potuto immaginare.

Kitty non si girò, ma Cerise poté vedere il mezzo sorriso beffardo sulle sue labbra dal riflesso della vetrina.

- Bene bene, vedi chi si mette a fare i complimenti ora! Che c’è cucciolo, hai abbassato la guardia tutto ad un tratto?

- Sì.

Kitty si girò definitivamente verso Cerise, il suo viso un misto di confusione e sorpresa. – Davvero?

- Già. Non credere che mi fiderò definitivamente di te, ma almeno questi giorni ho potuto vedere la vera Kitty. – Scrollò le spalle. – Mettiamola così.

Anche Cerise sorrise, e Kitty dovette dannarsi per aver pensato al fatto di quanto carina fosse quando l’aveva guardata così, la faccia comunque parzialmente coperta dal suo cappuccio rosso.

Magari erano davvero più simili di quanto avessero pensato.

***

La quarta giornata ci fu un lieve bussare alla porta della camera di Cerise.

Cedar non era in stanza con lei per quella sera – aveva detto di dover andare ad aiutare Maddie e Raven con delle materie da recuperare – e di conseguenza Cerise poteva starsene da sola, il cappuccio rosso abbassato e le sue orecchie da lupo in bella vista. Sbuffò quando sentì qualcuno bussare, alzandosi dal letto sul quale stava cercando di almeno fare un piccolo pisolino, e nascose di nuovo le orecchie sotto il cappuccio mentre andava ad aprire la porta.

Ovviamente era Kitty.

Appoggiata allo stipite della porta con il suo solito sorrisetto, non diede tempo nemmeno a Cerise di chiedere cosa volesse quando entrò dentro alla camera con un veloce saltello.

- Ehy, non ti ho manco detto che potevi entrare! – le disse Cerise subito dopo, chiudendo la porta velocemente.

- Awn, andiamo cucciolo – rispose poi l’altra, - ormai siamo amiche. Posso disturbarti quando voglio. E poi ho una cosa da mostrarti.

Cerise fece in tempo a mettersi tra lei e la sua scrivania – piena di cose altamente personali – e guardò Kitty con chiara curiosità. Avrebbe voluto ribattere sulla parte dell’amicizia, ma qualcosa in lei diceva che non lo avrebbe potuto fare. Sì, si fidava molto di più di lei ora, ma questo non significasse che fossero amiche, o anche che Cerise la ritenesse estremamente adorabile a volte con quel suo atteggiamento così alla leggera… Giusto?

- Va bene, allora. Cosa devi farmi vedere?

La figlia di Cappuccetto Rosso si accorse all’ultimo della mano che Kitty stava nascondendo dietro la schiena, e quando finalmente la tirò fuori trovò un piccolo pacchetto rilegato con della sgargiante carta rossa e un fiocco argento sul suo palmo.

… Era uno scherzo? Doveva esserlo. Magari c’era qualche strano ingrediente magico in quel pacchetto che le avrebbe dato le pulci. Magari…
Cerise lasciò per una volta che le sue preoccupazioni le svanissero dalla testa. Quei giorni con Kitty non le avevano insegnato niente? Invece, prese il pacchetto tra le mani e lo osservò attentamente, ma qualunque cosa volesse dire venne interrotta dalla voce di Kitty che rideva leggermente.

- Dovresti vedere la tua faccia! Che c’è, il gatto ti ha mangiato la lingua?

Cerise sorrise lievemente. – Stavo giusto per dire… Grazie.

- Di niente. Mi hai aiutato molto Cerise, e domani è la Vigilia, quindi mi sembrava carino farti un piccolo pensierino. Oh, e ho anche qualcos’altro!
Cerise non fece in tempo a rispondere che Kitty si avvicinò fin troppo al suo viso, e stava giusto per allontanarsi, finché non sentì le labbra della figlia dello Stregatto sulla sua guancia.

Immediatamente, Cerise poté anche sentire benissimo la sensazione di calore che le si arrampicò lungo la faccia, insieme al resto delle frasi che le nacquero in testa in quel momento – “mi ha chiamato Cerise, mi ha fatto un regalo, Fata Madrina mia aiutami” – ma tutto quello che le uscì fuori fu un balbettio senza senso. Kitty non fece altro che sorridere, per una rara seconda volta, senza malizia.

- Ecco, questo era l’altro regalo per te.

Infine, prima di andarsene subito, si avvicinò all’orecchio di Cerise, la voce bassa. – Ah, se t’interessa, c’è anche il numero del mio MirrorPhone nel biglietto…


 
A.N. } MERMAID SPEAKS
Buonasera e buone feste! Soprattutto a te, o avventuriero, che hai deciso di infilarti in questa sezione dimenticata da Iddio per leggerne la primissima femslash. E che onore, pure. Piango tanto.
Allora, inanzitutto mi stringo la mano da sol* perché finalmente non è una fic su JJBA e, secondo, nemmeno su un pairing così poco conosciuto. Cosa mi ha smosso? Fandom Events Be Damned, è stata la Ever After High Holiday Exchange, praticamente un evento natalizio dove, una volta compilato un form e mandato al moderatore di tutto, ti assegnano qualcuno al quale devi fare, in segreto, un regalo secondo specifici prompts dati e in cambio un'altra persona totalmente diversa farà qualcosa per te. Il mio prompt, come si può vedere da questa fic, è stato la coppia Kitty/Cerise (Cetty? Kerise? Qualcuno inventi un nome per questa ship per l'amor mio--). Devo dire che non le avevo mai prese in considerazione più che altro per il loro rapporto in canon (soprattutto prima di Spring Unsprung) e perché la mia mente, quando si parla di ship di EAH, è sempre puntata sulla Rapple e sul mio rarepair-barra-crackship-ultra-segreto-che-non-dico-altrimenti-mi-fucilano; ma devo dire di aver cambiato idea! Certo, servirebbe mooolto sviluppo, ma sono molto carine insieme e spero di poter tornare presto con contenuto su di loro e su EAH in generale! Ho già delle idee! Also, benvenuto nuovo metodo per le Note Autore. Molto aesthetic, non trovate?
E visto che già ci siamo, quella crackship di cui ho parlato? L'ho richiesta e ho avuto QUESTO BELLISSIMO REGALO E STO ANCORA URLANDO (warning, la fic è in inglese).
Ah, e visto che me ne dimentico sempre: questa fic, come tutte le altre, la trovate in inglese su AO3!
Ancora buone feste a chiunque abbia letto! E sappiate che ogni recensione che avrò l'accetterò come regalo! <3
  
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