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Autore: Mary Rosemary    27/12/2017    5 recensioni
Non era complicato comprendere il motivo che spingeva Musa a recarsi ogni giorno al suo negozio preferito in Magix; soprattutto in un periodo simile a quello che stava trascorrendo.
Le opzioni si erano allora ridotte a due: o restare ad Alfea a sorbirsi gli affari di Bloom dando sempre una sola risposta – perché fai tutto questo quando sai che è inutile – oppure trovare un bel luogo a Magix dove passare il tempo in tranquillità, introvabile nel suo alloggio.
E dopo quale litigio di troppo, l'asiatica aveva deciso di scegliere la seconda.
[...]
“Beh? Non fare quella faccia, è una cosa totalmente normale pensare ai nuovi inizi ad una festività come questa. Ed alla fine ho pensato che potevo anche dare una possibilità a questo gruppo, che non mi avrebbe fatto male ascoltarne qualche canzone. – vedendo di non ottenere risultati la ragazza dai capelli verdi roteò gli occhi – E smettila di giudicarmi!”
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Musa, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Wheel of the Year'
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Yule




Avvertenze: il tema centrale sono i nuovi inizi. Nonostante i primi paragrafi, prendetela a cuor leggero. Potrebbe nuocere alla vostra salute altrimenti (anche se credo lo farà comunque).







Non era complicato comprendere il motivo che spingeva Musa a recarsi ogni giorno al suo negozio preferito in Magix; soprattutto in un periodo simile a quello che stava trascorrendo. Restare nel suo alloggio ad Alfea con le altre non era più un'ipotesi da considerarsi, soprattutto dopo una festività come Samhain: la ferita che era rimasta aperta per troppi anni ricominciava lentamente a sanguinare, macchiandole l'animo di vermiglio.
Anche a due mesi da tale giorno, il sangue continuava a colare metaforicamente lungo il suo corpo; un anno fa non avrebbe mai pensato di trovarsi in condizioni simili, e considerava ancora incredibile come le cose avessero subito un cambio radicale nel giro di così poco tempo.
Cercare un attimo di pace in un luogo a lei famigliare era l'unica cosa rimasta da farsi: perdersi fra mille vinili era di gran lunga più dolce che affogare nella propria solitudine.
E, data la situazione che si era creata – non accennava a migliorare in alcun modo – nel suo alloggio, la parola 'pace' era ormai diventata un tabù per la sua mente.


Ve lo giuro, ve lo giuro! Sto ancora cercando di capire cosa esattamente sia successo!”
Era la prima cosa che Bloom si era messa a dire, con tono esasperato, dopo aver spiegato in tutta fretta ciò che era accaduto sul proprio pianeta natale. Pareva più confusa lei delle sue compagne, che si erano sorbite un discorso costruito su due piedi senza capo né coda.

Fammi capire bene, Bloom – aveva cominciato Tecna, cercando di scegliere le parole con cura perché, di fatto, nessuna accennava ad aver capito nulla – Perché non ci hai avvisate?”
Non lo so, non ne ho idea! E' il mio regno, alla fine devo occuparmi io delle cose che lo riguardano, ma è stato tutto talmente strano che alla fine non ho fatto niente e lei è scappata di nuovo.
Dopo l'ennesima frase sconnessa Musa aveva sospirato e si era seduta pesantemente sul letto, credendo che dopo la sera successiva a Samhain la faccenda si sarebbe chiusa lì; del resto non c'era molto da fare, se non rimpiangere il fatto che la fulva non avesse colto l'occasione per agire.
Quanto si sbagliava.
Come se non avesse ben afferrato gli avvenimenti, Bloom glieli aveva ripetuti più volte, sottolineando il rammarico con il tono della voce, ed ormai era impossibile non notare come la cosa fosse per lei diventata un chiodo fisso.
Doveva rimediare ai propri errori.
Doveva dissipare l'alone di mistero che si era creato e per ultimo, ma non meno importante doveva trovare Icy.
La fata della Fiamma del Drago era solita non accettare alcuna sconfitta, ma quella bruciava ancora nella sua mente e sulla sua pelle; non poteva semplicemente ignorarla.
Musa, dal canto suo, non provava neppure a mettersi nei panni della sua amica: si tirava fuori dall'argomento, dicendole semplicemente che tale avvenimento passato – che non avrebbe potuto in alcun modo ripetersi, in quanto appunto passato – le stava costando troppo tempo ed energie che doveva impiegare in ben altro di più utile. Ma la sua testardaggine non era facile da contrastare e la fata della musica finiva per litigarci irrimediabilmente.
La smania per la conoscenza, inoltre, l'aveva resa più irritabile ed irritante del solito. Le opzioni quindi si riducevano a due: o restare ad Alfea a sorbirsi gli affari di Bloom dando sempre una sola risposta – perché fai tutto questo quando sai che è inutile – oppure trovare un bel luogo a Magix dove passare il tempo in tranquillità, introvabile nel suo alloggio.
E dopo quale litigio di troppo, l'asiatica aveva deciso di scegliere la seconda.


Certamente non era la prima volta che la scorgeva al negozio: bazzicava sempre dalle parti del genere rock e punk, e non stava mai zitta. Doveva conoscere abbastanza bene il commesso, in quanto questo manifestava una particolare preferenza verso di lei; talmente particolare che alle volte essa sfiorava i peggiori tentativi di abbordaggio di cui Musa avesse mai sentito parlare.
In tali casi, la cliente dai capelli verdi di media lunghezza ed arricciati sulle punte – le ricordava qualcuno? – sbraitava qualche insulto e si voltava nuovamente verso gli scaffali, provocando nel commesso non poca ilarità. Nonostante i presupposti con cui tale figura si era presentata nella sua routine, la fata non sentiva di odiarla, né di provare un qualsiasi segno di fastidio nei suoi confronti; si era ritrovata a tenere da conto il fatto che, negli atteggiamenti che la ragazza mostrava – non la conosceva al di fuori di essi – non era molto più permalosa della fata stessa. E sarebbe stata ipocrita a condannarla per tale aspetto.
Inoltre aggiungeva quel tocco di azione in circostanze tranquille che, data la precaria staticità in cui era caduta la Dimensione Magica negli ultimi tempi, non guastava affatto. Con la sola presenza le aveva facilitato la prolungata fuga per interi pomeriggi dal college di Alfea.
Quando alzava gli occhi dal libro – doveva portarsi da studiare, altrimenti sarebbe stata nei guai – in seguito al tintinnio delle campane tubulari appese alla porta, notava la sua entrata a passo spedito, accompagnata da un brusco saluto con la mano destra, mentre la sinistra era già impegnata a spulciare velocemente i vinili esposti in prima fila.
Faceva la sua comparsa molto spesso, quasi tutti i giorni a dirla tutta, eppure pareva non si fosse mai accorta della presenza della fata, né si era avvicinata a lei in particolar modo; senza conoscerla aveva già posto una peculiare distanza fra loro e, seppure alle volte passasse parecchio tempo nel negozio, sembrava accantonare con grande sforzo l'idea di sedersi ai tavolini nelle sue vicinanze.
Forse, nonostante il suo atteggiamento a volte rude, sapeva che un suo eventuale approccio avrebbe potuto rompere l'intimità creatasi fra la fata e la stanza in cui questa trascorreva le sue giornate. Il massimo che le aveva visto fare era rivolgerle qualche veloce, indifferente occhiata, per poi contorcere il suo aggraziato volto in una smorfia verso l'ennesimo commento del commesso.
Musa, dopo il loro silenzioso saluto, si rimetteva una delle due auricolari e continuava a studiare,
non senza un piacevole sottofondo.
E così doveva essere anche durante la giornata di Yule, dato che in ogni caso non sarebbe potuta tornare su Melody prima di sera; tuttavia non aveva fatto i conti con il fatto che anche il proprietario del negozio ave
sse diritto a delle vacanze, ed era andata decisa al solito indirizzo.
Avrebbe potuto pensarci prima, ma almeno
tentare la fortuna le aveva alzato le aspettative. Ci aveva forse sperato troppo?
Sospirò contro le saracinesche chiuse, muovendo le mani ad alzare le cuffie. Non le restava che tornare ad Alf-

Come cazzo sarebbe? Chiuso?! Sta scherzando quel deficiente! Tenere chiuso proprio oggi che volevo comprarmi un sacco di vinili, questa me la paga!” un calcio diretto contro il metallo la fece sobbalzare; come reazione voltò di scatto la testa ed i suoi scuri occhi incontrarono i brillanti smeraldi della ragazzina che era solita incontrare – dove l'aveva già vista?
Quindi anche lei doveva esser convinta di trovare le porte aperte.

E tu che hai da guardare – sbottò subito dopo il colpo, assottigliando lo sguardo – Cosa credi, che apra a quest'ora? Non c'è niente da vedere, vattene, sciò sciò.”
Guarda che non sono io quella che sta facendo qualcosa di sospetto qui.” le rispose la fata con sarcasmo, indicandole la rientranza che il suo colpo aveva formato sulla superficie metallica; nel vedere come l'altra si scaldasse ad ogni sua risposta ci provava quasi gusto. Quasi.
Attenta a come parli, posso ammazzarti anche subito, eh! Sei fortunata che a Yule non ammazzo, altrimenti saresti già stata fatta a pezzi-” sbraitò l'altra, arrestando prontamente la frase prima che avesse potuto tradirsi – ci era mancato davvero poco – con una sola parola che l'avrebbe resa riconoscibile agli occhi dell'asiatica. Quel poco di autocontrollo che aveva le era servito per una volta, in caso contrario sarebbe finita in guai molto seri.
Musa si prese un momento per calmarsi, del resto non era la prima volta che la vedeva comportarsi in tale modo; certo, osservarla urlare all'interno del negozio era ben diverso da averla contro direttamente, aveva avuto modo di accorgersene, tuttavia il suo era un atteggiamento che non le era del tutto estraneo. Stava forse simpatizzando con lei?
Era appena mattina e si era già imbattuta in un nuovo inizio; ne sarebbero accadute di stranezze con tale cadenza fino al prossimo Yule.

Senti, non è colpa mia se oggi il negozio è chiuso, anche io sono nella tua stessa situazione. Che vinili volevi prendere? Se li ho te li posso prestare, di modo che tu possa ascoltarli in anticipo.”
Guarda che non è mica la stessa cosa!” vedersi sbattere in faccia un'affermazione simile dopo tanta gentilezza fece stringere i pugni alla fata della musica, ma solo fino a quando la ragazzina non riformulò – ne andava dei suoi interessi dopotutto.
Comunque sì, li voglio ascoltare oggi stesso. E se quello non si sbriga ad aprire questa cazzo di cosa in metallo allora sono costretta ad approfittare della tua offerta.”
'Costretta, eh?' si ritrovò a pensare la mora, ma poi lasciò perdere e si apprestò ad estrarre il proprio lettore mp3.

Che vinili stavi cercando?” chiese, selezionando distrattamente la playlist con le tracce estratte dai propri dischi.
La discografia intera degli Imagine Dragons.” le rispose tutto ad un fiato, mettendo le mani sui fianchi quasi seccata. Come se qualcuno non si stesse impegnando minimamente ad aiutarla.
Ma il tono ed il comportamento passarono in secondo piano, data la richiesta;
gli Imagine Dragons? Nei mesi in cui l'aveva osservata mai si sarebbe aspettata che avesse in mente un acquisto simile. L'avrebbe invece figurata a prendere a pugni chiunque avesse comprato tale 'robaccia' – l'aveva sentita definire così per più di una volta il genere in cui rientrava il gruppo che le interessava – oppure, generalizzando, l'avrebbe fatto con qualsiasi individuo che avesse mostrato un minimo piacere per qualcosa al di fuori del rock o del metal.
L'aveva etichettata come una di quei puristi della 'buona musica' dopotutto.
Ed invece era rimasta a bocca asciutta da tale affermazione; era arrivata totalmente inaspettata, esattamente come la prima volta che, messo piede nel negozio, l'aveva subito udita sbraitare al commesso di farle arrivare in fretta il cd dei Sex Pistols che aspettava da una settimana.

Beh? Non fare quella faccia, è una cosa totalmente normale pensare ai nuovi inizi ad una festività come questa. Ed alla fine ho pensato che potevo anche dare una possibilità a questo gruppo, che non mi avrebbe fatto male ascoltarne qualche canzone. – vedendo di non ottenere risultati la ragazza dai capelli verdi roteò gli occhi – E smettila di giudicarmi!”
In realtà io non ho detto niente. Comunque li ho tutti e tre, però dovrei passare a prenderli. Facciamo che, uhm, ci troviamo fra tre quarti d'ora al bar all'angolo?” ed indicatole il bar, Musa si mise in attesa della sua risposta.
Sì, ma non farmi aspettare troppo, che io ci vado già adesso.”
Ah-a.” tagliò corto, dirigendosi verso il primo autobus per Alfea che sarebbe passato da lì a momenti.
La ragazzina, intanto, si sistemò nervosamente i propri peculiari capelli.

Questa volta ho fatto una cazzata bella grossa, lo ammetto, ma io quei vinili li voglio. Se solo quel tipo di merda non avesse deciso di chiudere proprio oggi...” si ritrovò a dire a voce alta, mentre si avviava con passo pesante verso il luogo designato per il loro incontro.


Aveva riflettuto parecchio sull'eventualità di lasciarla là, tutto il giorno ad aspettarla nel locale che le aveva consigliato; tuttavia era giunta alla conclusione che, se l'avesse fatto, non avrebbe potuto mettere piede nel suo adorato negozio di musica senza rischiare di venir polverizzata dalla furia omicida dell'individuo in questione. Così, prima che potesse rendersene conto, si era ritrovata ad allungare la busta contenente i vinili alla ragazzina dai capelli verdi che, contenendo il proprio entusiasmo, l'aveva messa con cura – era la prima volta che non la vedeva agire in modo violento e, dio, ne era estremamente grata – nella propria capiente borsa nera.
Perfetto. Tanto domani li compro io, in caso tu non sia al negozio li lascio al coglione, quindi chiedili a lui.” e si alzò, facendo per andare via.
Musa l'avrebbe lasciata andare tranquillamente – ne aveva abbastanza di quel teatrino – se solo non le fosse balenato alla mente il collegamento che giustificava tutte le sensazioni che la presenza della particolare ragazza le aveva provocato; le sue pupille si dilatarono leggermente, mentre con un fruscio il vestito nero dell'altra sfiorava il tavolo al quale erano sedute.

Aspetta! – esclamò, voltandosi verso di lei, che aveva arrestato la sua camminata – Tu sei vestita come quel personaggio di One Punch Man, come si chiamava? Non lo seguo, per quello non ti ho riconosciuta subito, suppongo.” la vide irrigidirsi considerevolmente, ma non si perse d'animo. “Le somigli parecchio, davvero. E' un lavoro ben fatto il tuo.”
La ragazza non rispose, né si girò. Restò immobile, tesa più di prima, attendendo un verdetto da parte della fata.
E forse, rendendosi conto solo allora che la 'cazzata' che aveva fatto era ben più grande del previsto. Le restava solamente un'ultima carta da giocare.

Oh, fanculo!” le urlò, prima che l'altra potesse pronunciare tale nome sulla punta della lingua, quel nome che nella sua testa non voleva dire nulla ma, una volta pronunciato ad alta voce, l'avrebbe portata ad una scoperta ben peggiore. I piedi della ragazzina dai capelli verdi si mossero velocemente sul pavimento mentre, correndo, raggiungeva l'esterno e spariva dalla vista della fata della musica che, solo allora, lasciò andare la parola che aveva trattenuto inconsciamente per troppo tempo.
Tornado. Si chiama Tornado.”
Tornado.
Un momento.

Tornado. Sono una fottuta idiota.” sussurrò, raccattando la borsa e pagando in fretta e furia quel poco che avevano preso.


Sei un'idiota, è innegabile.” fece Icy, sbattendo il tomo di magia oscura, che era precedentemente intenta a studiare, sulla testa di sua sorella minore. Quest'ultima si lagnò non poco prima di rispondere all'insulto.
Che cosa ne sapevo io che voi non vi sareste fatte i cazzi vostri nemmeno oggi?! E poi non mi hanno preso, no? Cazzo, mi annoiavo e avevo bisogno di divertirmi un po', visto che non posso attaccare le fatine. Non mi va di fare le mummie come voi due.”
Certo sorellina, ma camuffarsi dal personaggio di un cartone animato non ti sembra leggermente oltre il limite?” le rispose Darcy, facendo il suo ingresso nella stanza con ancora gli occhiali da lettura sul naso.
Io faccio quel cazzo che mi pare. E poi mi state facendo un cazziatone assurdo quando la stronza – ed indicò Icy con particolare enfasi – si è travestita da Sposa Cadavere per Samhain e nessuno ha detto niente!”
Lo sguardo che entrambe le sue sorelle le rivolsero bastò a farle chiudere la bocca.
Nuovo inizio un cazzo, è tutto uguale a ieri.
Che palle.








Condizioni per l'uso:
OOOOOH questa volta ho fatto il ritardo quello vero, shame on meeee. Scusate, scusate davvero, è dai primi di novembre che cerco di far uscire qualcosa di decente da questa roba eeee guess what non ci sono riuscita.
Però meritavate delle notizie e, dopo aver fatto ventordici modifiche foooorse sono riuscita a far uscire qualcosa di decente.
Forse.
Yule, festa pagana che coincide con il solstizio d'inverno, simboleggia l'inizio del nuovo ciclo; è di usanza fare le tipiche promesse che gli occidentali (parlo per la cultura italiana che, effettivamente, è l'unica che conosco nella sua interezza ed è l'unica di cui posso parlare senza prendere granchi enormi) fanno il 31 dicembre, cioè l'ultimo dell'anno. Anno nuovo, vita nuova si usa dire; nel paganesimo ciò coincide con il giorno più buio dell'anno, dopo il quale la luce comincia a riguadagnare la sua posizione nel giorno.
Questa festa, dunque, è caratterizzata fortemente dalla volontà di prendere una nuova strada, arricchire la propria vita con dei nuovi inizi. Il tutto trattato con gaiezza e spero veramente di non essere andata troppo oltre con le cazzate, ma è dura trattenersi con Stormy.
Poi alla fine credo solo lei sia abbastanza stupida da fissarsi con un anime ed andare in giro in cosplay (ammesso che sappia cosa sia). IIIIH nello scrivere questa frase mi accorgo di quanto potrebbe non piacere a molta gente, quindi mi ritiro nel mio guscio.
Dannazione a me per il ritardo e tutto il resto, ma nonostante tutto spero che tale lettura sia stata di vostro gradimento. Ringrazio Ghillyam, Applepagly, Lady Choc e pappardella per aver recensito Mabon (che mannaggia a me mi sono dimenticata di ringraziare la scorsa volta).
Pappardella e Lady Choc per aver inserito la storia (sempre Mabon) nelle preferite.
Ringrazio di nuovo
Ghillyam ed Applepagly per aver recensito anche Samhain (u go girls!) e DarcyRocks99 per avermi fatto sapere anche lei cosa ne pensa.
Grazie a tutti per il supporto, siete fantastici.


Mary


   
 
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