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Autore: AlberoSaggio    27/12/2017    1 recensioni
Cento anni fa, Mipha amava profondamente Link, il suo più caro amico d'infanzia. Ma quando si sono conosciuti? Come, dove perchè? E lui ha mai corrisposto i suoi sentimenti? Non ci sono risposte, solo domande. Ma ci è dato sognare, immaginare un'epoca in cui i due ragazzi vivevano assieme, prima di essere separati con la forza. Questo è quello che ho visto in quei sogni.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Link, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera Link non dormì, e la mattina seguente non si alzò dal letto.
Una folla di domande gli riempiva la mente, offuscando ogni altro pensiero o ragione, ieri stava davvero per morire? Come mai era stato così debole? Che cosa aveva ottenuto da quel suo "allenamento"? Cosa penserebbe di lui suo padre se lo avesse visto comportarsi come nell'ultima settimana? E poi, martellante, soverchiante, indelebile, il ricordo di quegli occhi. Quegli occhi dorati che l'avevano protetto, guarito, salvato. E lui, idiota, non era riuscito a dire nulla, per cui ora non sapeva nemmeno il nome di quella ragazza, non era riuscito a ringraziarla. 


Toc toc
"..."

Toc toc
"..."

"C'è nessuno?"
La porta si aprì lentamente, mentre una giovane zora entrava.
Link, credendo fosse lei, si gettò di scatto verso la sedia dove aveva lasciato i vestiti, nella vana speranza di riuscire a vestirsi prima di essere visto in mutande. Tutto quello che riuscì a fare fu cadere dal letto e sbattere la testa contro la stessa sedia. Rialzandosi osservò meglio la ragazza: non era lei.  Le assomigliava, ma era leggermente più alta e le scaglie di una sfumatura appena differente; inoltre il suo sorriso in quel momento trasmetteva una grande gioia e simpatia, ma non era minimamente come il suo.
"Oh, quindi il signorino è presente oggi! Niente fuga mattutina?"
"..."
"Tranquillo, nessuno ce l'ha con te per le tue uscite quotidiane, re Dorephan se le aspettava persino. Sono sorpresa piuttosto di trovarti davvero qui per la prima volta."
"Quindi sei già venuta qui...?"
"Chi pensavi ti portasse la cena che trovavi sempre sul comodino al tuo arrivo? Passavo anche per portarti il pranzo, ma ovviamente mi toccava riportarlo sempre indietro freddo e intatto, mia madre era sempre molto triste di dover buttare via quel cibo. Comunque io sono Kodah, molto piacere"
Link le strinse riluttante la mano che lei stava tendendo "Li-Link"
"Linlin? Uh, curioso come nome, ma chi sono io per giudicare? Piacere di conoscerti Linlin"
"N-no, a dire il vero è solo L..."
"Koooooooooooooodaaaaaaaaaaaaaah"
"Oh oh, questa è sicuramente mia madre che mi chiama per aiutarla. Devo andare Linlin, ma se non scappi ancora ci vediamo stasera, ciaoooo" 
"Kooooooooodaaaaaah" Lei corse fuori sbattendo la porta dietro di sé.
"Ciao" rispose Link alla porta chiusa.

"E così, Link, vorresti essere allenato nell'arte della guerra"
Re Dorephan osservò Link con attenzione.
"S-sì!"
"Perchè?"
Questa domanda colse il giovane alla sprovvista. Perchè? Come mai voleva saperlo? E perchè lui voleva imparare a combattere? Il suo obiettivo era sempre stato combattere fianco a fianco col padre, ma ora?
"Voglio imparare a combattere per prepararmi all'accademia militare, per finirla in fretta e arruolarmi nell'esercito il prima possibile"
"E perchè vuoi arruolarti nell'esercito? Così dopo potrai dare la caccia all'assassino di tuo padre? È la vendetta che cerchi? Link, non credere che io sia uno sciocco, so delle tue uscite nel bosco, e della rabbia che hai dentro di te. Una rabbia comprensibile, ma pericolosa e distruttiva, capace di portare anche te alla morte. Dimmi se ora avessi in mano una spada, e davanti a te ci fosse, inerme, l'assassino, cosa faresti? Te lo leggo negli occhi, caleresti la lama per eliminarlo. Ed è sbagliato. Non per l'atto di uccidere in sè, ma per il piacere che ne trarresti. Il desiderio di uccidere, la sete di sangue e di vendetta, la rabbia incontrollata, sono questi i semi che fanno germogliare l'oscurita nel cuore della gente. E dopo che quel fiore maligno è sbocciato, tra l'uomo malvagio e il giovane ragazzo spaventato sparisce ogni differenza, e il secondo si trasforma in ciò che voleva eliminare. Quindi Link, te lo chiedo un'ultima volta, perchè vorresti imparare come si toglie una vita?"
Link era spaventato, spaventato dall'intuito di quell'uomo, il re aveva pienamente ragione. In quel momento avrebbe davvero consumato la propria vendetta senza problemi se ne avesse avuta l'occasione. Tuttavia... Non era questo il motivo per cui fin da piccolo guardava estasiato quegli uomini (uno in particolare) e le loro luminose armature, non era questo quello per cui combatteva suo padre. 
"Per proteggere la vita di molte più persone. Voglio che il mio scudo blocchi le trame dell'oscurità, voglio che la mia spada difenda chi non può farlo da solo. Voglio che nessun altro ragazzo di Hyrule viva la perdita che ho subito io, voglio aiutare il prossimo. Voglio anche la vendetta, ma voglio pure liberarmi da questo desiderio, sapendo che non è ciò che mio padre vorrebbe per me. Voglio renderlo orgoglioso, anche se non è più qui per vedermi diventare il paladino della giustizia."
"Molto bene Link. Il tuo allenamento inizierà domani."
   
 
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