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Autore: Gian94    27/12/2017    0 recensioni
* AGGIORNATA DOPO IL REWORK DELLA LORE DI VARUS.
Una guerra brutale, sanguinosa, fisica e psicologica di eroi, streghe, mostri e Dei che si battono nell'innevato Freljord per il controllo supremo di Runeterra. Chi vincerà? Sarà la fazione degli Avarosani, che aspirano alla pace, oppure saranno i Darkin, demoni semidivini con poteri oscuri e distruttivi, con l'aiuto della strega dei ghiacci?
League of Legends: Lore del Freljord e dei suoi campioni con alcuni riferimenti a Star Wars!
Genere: Guerra, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aatrox, Ashe, Lissandra, Sejuani, Tryndamere
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo: Individuazione e celebrazione della vittoria.


Il giorno seguente il sole sorse prima del solito.

La brezza di un'aria mite e soave accarezzò i corpi distesi e addormentati dei campioni di Runeterra.

A Ionia il primo a svegliarsi fu Lee Sin che incredibilmente riacquistò l'uso della vista. Si tolse le bende dagli occhi e incominciò a ringraziare i buoni spiriti della luce e dell'equilibrio. Pian piano si rialzarono tutti gli altri ioniani che, felici, si riabbracciarono per la grande vittoria. Si guardarono in torno: Runeterra era rigenerata. Persino le Isole dell'ombra ora erano tornate al loro antico splendore come Isole benedette, ossia, bellissime, verdi e rigogliose.

Il Ragnarock era finito e la sua energia aveva portato via la corruzione e l'oscurità da Runeterra. Quel giorno di risveglio fu rigenerante per tutte le creature che ora gioiscono sulla sacra orma della redenzione. Gli animali tornarono a cantare felici e le piante che tornarono a rifiorire e a crescere. Il Ragnarock aveva distrutto ma ora stava rigenerando tutto quanto.

Le spaccature nella terra si chiusero, lasciando spazio a prati infiniti e verdi. Le montagne si riassestarono e le colline si rinverdirono, mentre i campioni di Runeterra fecero festa per celebrare la vittoria sul male.

Non lontano dell'ex campo di battaglia ioniano, un lamento giunse fino ai guerrieri che stavano festeggiando. Incuriositi, i guerrieri si addentrarono in un bosco dove i lamenti provenivano. Gli ioniani arrivarono e trovarono cinque esseri umani, feriti e doloranti a terra, nascosti tra le foglie che sembravano avere un'aria familiare. Erano Zed, Kayn, Syndra, Val e Kai, che erano ritornati umani, dopo che l'oscurità si era dissipata. Shen corse subito a soccorrere suo fratello, sperando che fosse vivo e che fosse ritornato in sé dopo la corruzione delle ombre. Shen accarezzò il volto insanguinato del fratello che appena debole gli strinse la mano e gli disse:

- Shen... fratello... perdonami... -

- Non preoccuparti, Zed, ora sei qui con noi. Presto! Portiamo Zed, Kayn, Syndra, Val e Kai via da qui! Dobbiamo medicarli! - disse Shen.

- Val! Kai! Come state? - dissero Rakan e Xayah aiutando i loro fratelli Vastaya.

- Beh, siamo stati meglio... grazie amici! - rispose Val abbozzando un sorriso.

Shen, nonostante fosse preoccupato per la salute del fratello, era troppo felice: aveva ritrovato suo fratello, che si era redento dalle ombre. Si inginocchiò e ringraziò il cielo di questo meraviglioso dono:

- Padre! Ce l'abbiamo fatta! Zed è tornato fra noi! -

Il fantasma del padre di Shen e Zed apparve a Shen e i due si sorrisero a vicenda, felici di aver ritrovato equilibrio nella Forza.


A Shurima, fu Sivir a svegliarsi per prima. Appena aprì gli occhi vide il grande disco solare dell'ascensione splendere nel cielo più raggiante che mai. Sivir, dall'emozione, svegliò l'imperatore Azir che, a sua volta, svegliò il resto dei campioni di Shurima: essi osservarono la meraviglia del deserto che si era risvegliato nella sua aurea dorata e che con il suo vento accarezzava i volti dei campioni che fieri e felici si abbracciarono per la vittoria. Stessa cosa accaduta a Zed e agli altri dell'ordine dell'ombra accadde a Renekton, fratello di Nasus, il quale venne ritrovato privo di forze disteso sulla sabbia poco più lontano. Nasus e Renekton si riabbracciarono finalmente dopo eoni e tutti insieme festeggiarono la vittoria. Ma non c'era tanto tempo per festeggiare: Shurima era distrutta e ci voleva tempo per ricostruire la città la quale, tuttavia, aveva ritrovato il suo degno Imperatore.

Anche in tutto il resto di Runeterra i campioni si svegliarono e gioirono per la fine del Ragnarock e per la vittoria; tuttavia, i villaggi, le città, le case, i palazzi e tutte le abitazioni erano state rase al suolo e bisognava ricostruire. Così i campioni della lega decisero che si sarebbero messi al lavoro l'indomani, dopo una grande festa che sarebbe durata tutto il giorno.


Nell'innevato Freljord, l'abisso ululante si placò quella mattina, smettendo di eruttare fumo ed energia negativa. Quel giorno nel Freljord fece insolitamente poco più caldo, tanto che sorsero alcuni ciuffi d'erba sbucando fuori dalla neve. Il sole scaldò i corpi dei guerrieri Iceborn addormentati sulla neve. La prima a svegliarsi fu Anivia che non appena si guardò intorno capì che tutto era finito bene. Presa dall'eccitazione e dalla gioia svegliò tutti i suoi compagni per dire della grande vittoria della luce e dell'equilibrio sul male e sui Darkin. Pian piano tutti si svegliarono e subito ci fu un gran giubilo; persino Ornn, sempre timido e riservato, festeggiò volentieri la vittoria. Ashe andò a svegliare suo marito Tryndamere ancora disteso a terra; appena Tryndamere aprì gli occhi, incrociò lo sguardo di Ashe e i due subito si baciarono profondamente, bisognosi come non mai l'uno dell'altra. Dopo Ashe fu la volta di Gnar che andò ad abbracciare il suo fratellastro. Tryndamere era l'eroe che aveva liberato il mondo dai Darkin e non appena il Re del Freljord si alzò in piedi, tutti corsero da lui ad abbracciarlo e a portarlo in trionfo. Dopo qualche istante di festeggiamenti e di risate, Tryndamere udì un lamento in lontananza; esso proveniva dalle macerie della reggia della Guardia del Gelo, un lamento soffocato che si faceva sempre più forte. Tutti gli eroi si incamminarono verso il cumulo di macerie, poi una volta arrivati vicino ad esso, Tryndamere si arrestò di colpo: aveva percepito qualcosa!

- Trynd, tutto bene? Che cos'hai? - gli chiese Ashe curiosa.

- Ashe, amici, vi chiedo se potete restare qui mentre io cerco di liberare quel pover uomo dalle macerie. - rispose lui.

- Va bene... ma perché vuoi andare da solo? - chiese Sejuani.

- Ho una sensazione, come un presentimento... - disse Tryndamere un po' fra sé un po' rispondendo a Sejuani.

Nessuno ribatté, in fondo era il Re ad ordinarlo. Tryndamere incominciò a farsi largo tra i detriti dell'ex fortezza di Lissandra e a seguire il suono di quel lamento che divenne sempre più fievole e rauco, come se per quella povera fosse arrivata la sua ora. Tryndamere, dopo mezz'ora di ricerche senza successo, trovò un cumulo di macerie da cui si intravedeva un braccio insanguinato sporgere all'infuori. Il cuore di Tryndamere fece un grande tonfo, fece un respiro profondo e andò a soccorrere quell'uomo che stava morendo soffocato e dissanguato: forse Tryndamere conosceva l'identità della vittima. Ashe e gli altri freljordiani si avvicinarono alle macerie per vedere chi fosse quel malcapitato e per capire perché Tryndamere aveva preso così a cuore quel salvataggio.

Tryndamere, dopo fatiche disumane, liberò quello sventurato che sembrava in quel momento aver perso i sensi; il Re non riuscì a scorgere il suo volto da quanto sangue, da quanto ghiaccio e da quanta polvere di detriti c'erano. Così pian piano, con un po' d'acqua che portava con sé in una borraccia, lavò il volto e il corpo di quell'uomo. Tryndamere, appena il viso dell'uomo divenne riconoscibile, scoppiò in lacrime; poi inginocchiatosi e preso quell'uomo fra le braccia, disse teneramente:

- Padre... -

A quelle parole, l'uomo aprì lentamente prima un occhio, poi l'altro e abbozzando un sorriso malinconico rispose:

- Figlio mio... -

Era Reklan, il padre di Tryndamere, ormai irriconoscibile per chiunque data l'età, le ferite e i segni della corruzione dell'ombra. Tuttavia, Tryndamere seppe riconoscere il padre dagli occhi; quegli occhi di ghiaccio forti che da bambino gli incutevano timore e severità, ora gli provocavano compassione e tenerezza. Tryndamere abbracciò forte il padre, il quale, debole, ricambiò felice. Dopo quel lungo abbraccio, Reklan disse tremante:

- Aspettavo questo giorno, Tryndamere. Desideravo tanto guardarti con i miei veri occhi... -

- Sono qui, padre. È tutto finito. Aatrox e i Darkin non faranno più male a nessuno. Sono qui con te ora. - rispose Tryndamere.

- Perdonami, figliolo, se non sono stato un buon padre... solo ora capisco quanto sia importante per te il tuo destino. Pensavo che il successo e la gloria fossero la ricompensa su tutto, ma mi sbagliavo. Tu sei molto più prezioso di qualunque cosa al mondo. Perdonami... -

- Certo che ti perdono, e ti ringrazio anche, da te ho imparato tanto! Aspetta, ora ti alzo, coraggio. Io e i miei amici ti cureremo. - disse Tryndamere cercando di alzare il padre, ma questi si lasciò cadere di nuovo a terra.

- Per me è troppo tardi, figlio. Sono fiero di te e ti voglio bene! Grazie per avermi salvato l'anima, ma non puoi salvare questo corpo distrutto dalla corruzione e dall'odio... - disse Reklan accarezzando il volto del figlio e asciugandogli una lacrima che stava scendendo.

Dopo qualche istante di silenzio, Reklan riprese:

- Ora, va, figlio mio. Lasciami. -

- No! Ti porto con me! Non ti lascerò qui, devo salvarti! - rispose facendo forza al padre.

- Lo hai già fatto, Tryndamere... avevi ragione... avevi ragione nei miei ricordi! Lassù, in un mondo migliore... dirò a tua madre... che avevi ragione... - terminò senza fiato Reklan, che, sorridendo, si abbandonò al suo destino.

- Padre... non ti voglio lasciare! - disse Tryndamere, piangendo, ma ormai era tardi.

Reklan morì tra le braccia del figlio. I suoi compagni circondarono il loro Re con affetto, facendogli forza. Tryndamere si asciugò le lacrime e disse:

- Se solo mi fossi svegliato prima... se solo avessi udito prima il suo lamento... ora sarebbe salvo. -

- Oh, non lo sai. Forse era destino. Vieni, Tryndamere, mettimi in groppa il corpo di tuo padre, si torna a casa! - disse Anivia.



***************************************



Quel giorno, tutti gli abitanti e i campioni di Runeterra vennero invitati nel Freljord presso la grande reggia di Avarosa, per una grande cerimonia celebrativa della vittoria del bene sul male. L'invito si estese da Ionia a Shurima, dalle Isole benedette alla giungle di Kumungu, da Bandle City a Bilgewater, da Demacia a Piltover, Da Targon a tutte le popolazioni superstiti di Valoran. Anche Zed, Syndra, Kayn, Val e Kai, redenti dalle ombre dei Darkin, si unirono ai festeggiamenti, facendo pace coi difensori di Runeterra. Tutti i campioni della lega, su invito scritto di Ashe per tramite dell'emissario Nunu, accettarono l'invito alla festa, così verso il tardo pomeriggio, nella sala grande di Avarosa, la cerimonia si svolse come previsto: tutti i campioni della lega che avevano combattuto contro le forze del male vennero premiati. Dopo che tutti i campioni del Freljord ricevettero il loro riconoscimento, si sistemarono seduti nella sala, in attesa del discorso dei sovrani del Freljord. Accompagnati da squilli di tromba e petali di fiori, fecero il loro ingresso nella sala la Regina Ashe, accompagnata da Sejuani, e il Re Tryndamere, accompagnato da Gnar, entrambi stretti per mano che una volta arrivati al balcone, salutarono la folla calorosa, per poi sedersi sul loro trono. Ashe si alzò e prese la parola per prima:

- Abitanti di Runeterra: abbiamo vissuto mesi difficili, pieni di sofferenza, di odio e di guerre che satavano alimentando la fiaccola del male e dell'odio: tutto questo ha poi portato al Ragnarock, la cosa più catastrofica mai abbattutasi prima d'ora su questo mondo. È inutile dire che sebbene il Ragnarock vero e proprio sia durato solo pochi giorni, essi sono stati i giorni più lunghi, paurosi, angoscianti, oscuri e dolorosi delle nostre intere vite. I nostri errori, i nostri dissidi, le nostre guerre hanno finito per alimentare il potere dei figli di Loge che volevano distruggerci e impossessarsi del mondo. Ma grazie a noi tutti, ora ne siamo usciti vincitori! Perché la Forza ci ha guidato verso quell'equilibrio tanto bramato e tanto sperato. Ma un eroe in particolare dobbiamo ringraziare, colui che ha sconfitto i Darkin e ha salvato la vita a tutti noi: un grande applauso per il nostro Re Tryndamere!! - concluse Ashe additando suo marito alla folla.

A quel nome, tutti si alzarono in piedi acclamanti e festanti, riconoscenti a Tryndamere per averli salvati dalla distruzione dei Darkin. Il Re si inginocchiò davanti alla sua Regina. La porta del balcone si aprì e si vede Ornn, seguito dagli altri suoi fratelli, impugnare una lancia bellissima che splendeva raggiante come un sole. Tryndamere, dopo aver ricevuto la sua medaglia al valore, si alzò e impugnò quella lancia speciale. Gli era familiare: era molto simile a quella che aveva usato per trafiggere Aatrox, salvando i suoi amici. Tryndamere guardò Ornn, riconoscente, e disse:

- L'hai fabbricata tu?... Che dire... grazie, amico mio! - disse abbracciando il semidio fabbro.

- Di nulla! Non ti deluderà! Testata e approvata da Ornn! - rispose.

Dopo che Tryndamere abbracciò anche Anivia, Kaspyann e Volibear, guardò la sa lancia e intravide lo sguardo del nonno che gli sorrideva felice. Ora Tryndamere era il signore dei due mondi: un Figlio del Gelo completo. Ma lui non si vantò di questo, e così, prese la parola:

- Fratelli miei. Non so cosa dirvi se non che è bellissimo festeggiare qui con voi una grande vittoria, anzi... l'unica vera vittoria! Quella contro l'ombra che non è stata cancellata, ma soltanto accettata. Quando ho accettato il fatto di essere un Darkin, non lo ero più. Questo ha cambiato la mia vita, ma non solo: sappiate che essere Re di un Freljord unito e pacifico è sì un grande onore, ma non è nulla a confronto degli affetti che qui in questa terra apparentemente inospitale ho trovato e ricevuto. Ho trovato Iceborn, campioni e difensori della luce che mi hanno accettato e mi hanno insegnato tanto. Ho trovato degli amici fidati, un fratello che non sapevo di avere, ma soprattutto, un'anima gemella che amerò per sempre... mia moglie e mia Regina Ashe! Vogliate sempre bene a chi vi sta vicino e a chi vi è caro perché potrà salvarvi la vita e allora il passaggio verso la luce, la Forza e l'equilibrio che tutti cerchiamo sarà finalmente compiuto! - terminò Tryndamere stringendo forte la mano della sua Regina.

Tutti gioirono dopo quel discorso, applaudirono il loro Re e la loro Regina e si diressero verso il grande cortile dove era stata organizzata una enorme festa che conteneva tutto il popolo di Runeterra.

- Ora venite, si festeggia! Da questa parte! - disse Braum accompagnando gli ospiti alla festa.

Quando tutti furono usciti, Tryndamere prese per mano Ashe e le disse:

- Ashe, tu va' alla festa, io ti raggiungo subito. -

- Va bene! Posso sapere dove vai? - gli chiese.

- Vado a onorare mio padre... anche lui merita un riconoscimento. - rispose lui.

- Ma certo, amore mio. Vai, noi ti aspettiamo! - gli disse dandogli un bacio sulla mano.

Lui sorrise e la baciò sulla fronte.

Nella radura di Runik, Tryndamere fece una pira dove sopra di essa mise il corpo di Reklan, privo di vita. Dopo che sistemò la legna e adagiò il corpo, Tryndamere diede un ultimo bacio sulla fronte al padre, il quale sembrava per un attimo sorridere. Il Re allora prese una fiaccola accesa e diede fuoco alla legna. Il fuoco avvolse presto il corpo di Reklan che venne cremato nel giro di una mezz'ora. Tryndamere assistette in lacrime agli onori del padre, poi guardò in cielo e si accorse che una nuova stella, forgiata sicuramente dall'amico Aurelion Sol, si accese splendente in mezzo alle altre: Tryndamere sorrise all'astro e lo chiamò Reklan. Poi guardò di nuovo il cielo e vide scoppiare fuochi artificiali di tutti i colori: la celebrazione della vittoria era cominciata e aspettava solo il suo Re. Tryndamere allora, dopo un ultimo saluto al padre, si incamminò verso la festa.

La grande festa si accese con un Gragas che dava via le birre e un Braum che faceva lo spettacolo di sollevamento pesi, incitato dai suoi amici pori. Lo spettacolo dei fuochi d'artificio si espanse su tutta Runeterra, in modo che anche gli animali e tutti gli altri esseri viventi potessero assistere a tanto spettacolo e a tanta felicità. Sejuani e Olaf si guardarono eloquentemente e si strinsero per mano, Anivia, Ornn, Volibear e Kaspyann giocarono alla sfida degli elementi come piaceva loro giocare quando erano piccoli, Nunu e i suoi Yeti giocarono contro Trundle e i suoi Troll per vedere chi era più astuto a un gioco di indovinelli e Udyr evocava gli spiriti perché gioissero insieme a loro. Tra gli spiriti si contarono anche Greyor, la fedele sentinella Avarosana, e le sorelle Avarosa e Serylda, contente per la vittoria. Oltre agli spiriti di Avarosa e Serylda, le quali salutarono le loro discendenti, si aggiunsero anche quelli dei genitori di Ashe e della madre di Tryndamere che aspettavano il ritorno dell'Iceborn. Infatti, Tryndamere arrivò felice alla festa e abbracciò subito Ashe e poi man mano tutti i suoi compagni d'avventura. Gli spiriti dei genitori di Ashe e della mamma di Tryndamere chiamarono i loro figli in disparte accanto a loro, un po' distanti dal resto della folla in festa. Ashe e Tryndamere si avvicinarono e sorrisero ai loro genitori tanto amati; poi all'improvviso, un altro fantasma apparve vicino agli altri tre: era il fantasma di Reklan, redento, che si unì a quelli di Torvin e dei genitori di Ashe, e i quattro fantasmi di Forza, riuniti, sorrisero insieme ai figli. Era davvero un giorno di redenzione per la terra e Ashe e Tryndamere, colmi di gioia e d'amore, si baciarono profondamente mentre al loro bacio seguì quello delle due coppie di fantasmi, mai amati così tanto.

E ne furono felici.



FINE.



* 01/12/2017 - ho aggiornato la storia dopo la nuova lore di Varus.

* 27/12/2017 - storia aggiornata e migliorata (ho separato i due capitoli finali, l'ho trovato più "leggero").

Ecco, tutto questo mi ha aiutato nell'affanno!

Questa Fanfiction si è conclusa! Ringrazio di cuore tutti coloro che sono arrivati fino qui e tutti coloro che, come me a scriverla, si sono emozionati a leggerla. Come ho già detto precedentemente, ci sono alcuni aspetti della storia, come i nomi dei Darkin o alcuni personaggi come Zed o Nocturne, che in futuro potranno essere cambiati non appena la Riot rilascerà rework dei champion trattati o le loro lore aggiornate. Allora, apporterò modifiche alla storia per renderla fedele al canone di League of Legends. I riferimenti al Götterdämmerung di Wagner, alla serie Vickings e, specialmente, alla saga cinematografica Star Wars sono innumerevoli ma ritenevo opportuno inserirle in quanto la lotta fra la luce e l'ombra è sempre un tema forte ed emozionante. Nel caso non abbiate visto le suddette fonti, vi invito a guardarle. Se siete rimasti contenti (o delusi) o avete proposte per migliorare la storia in futuro, sono aperto a ogni consiglio, quindi commentate pure se volete.
Grazie per aver seguito questa storia e spero davvero che vi sia piaciuta.
Gian94.
   
 
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