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Autore: Sel Dolce    28/12/2017    9 recensioni
[ Sterek | Derek!Alpha | Theo!Human | Slash | Abusive relationship ]
Stiles era sicuro di poter dividere la sua vita tra il mondo sovrannaturale e quello normale, aiutare il branco e avere un fidanzato perfettamente umano.
Intrappolato in una relazione con Theo non può dichiarare i sentimenti che prova per Derek.
Dal capitolo ventuno:
[...] Stiles al suo tocco si mosse, corrugando la fronte, ma al contrario di scansarsi si avvicinò ancora di più, finendo con il posare la testa sopra il petto del suo Compagno, circondandogli la vita con un braccio, le dita dai polpastrelli freddi entrarono in contatto con il suo fianco scoperto facendolo quasi rabbrividire.
Sorrise passando il dorso della mano lungo il profilo del fidanzato, non riuscendo a evitarsi di pensare come fosse stato la causa della maggior parte delle sue sofferenze. Se non si fosse impuntato a non voler ammettere i suoi sentimenti, se non lo avesse spinto via, Stiles non sarebbe mai finito tra le grinfie di Theo. [...]
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Stiles Stilinski, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Save you from bruises serie'
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Capitolo ventuno

Love is like a shot gun


 

 

Derek si svegliò lentamente, la luce della Luna che entrava dalla grande vetrata illuminando la stanza di un tenue bianco. Piegò un braccio posando la testa sopra il palmo aperto, guardando il soffitto non riuscendo a togliersi dalle membra quella brutta sensazione che sentiva.

Il cuore gli pesava quanto un macigno e si sentiva incredibilmente stanco, come se non avesse più una qualche ragione per vivere. Socchiuse gli occhi prendendo un profondo respiro prima di girarsi ad osservare Stiles addormentato accanto a lui, sopra le coperte all’altezza dello stomaco c’era Batman che muoveva nel sonno la coda in lenti movimenti ondulatori.

Sorrise rendendosi conto che aveva la cosa più bella al mondo e sapere che Stiles lo ricambiava, che finalmente era veramente suo ed il Marchio sul collo a dimostrarlo, in qualche modo lo faceva sentire meglio come se non ci fosse un Branco di Alpha che voleva le loro teste. Gentilmente svegliò il cane per mandarlo sul pavimento, il suo lupo un pizzico geloso, e una volta liberato dell’animale si fece più vicino al ragazzo, sentendo quanto in realtà fosse freddo.

Il loft nonostante gli accorgimenti effettuati durante gli ultimi mesi ancora non era realmente agibile per gli umani, troppo freddo e Derek non aveva certo una scorta di coperte considerando che la temperatura corporea dei licantropi era superiore. Scostando leggermente il cuscino che si era frapposto tra loro, così da raggiungere quel ragazzino che era riuscito a conquistare lui ed il suo lupo, che non si era mai arreso anche quando aveva provato ad allontanare tutti.

Stiles al suo tocco si mosse, corrugando la fronte, ma al contrario di scansarsi si avvicinò ancora di più, finendo con il posare la testa sopra il petto del suo Compagno, circondandogli la vita con un braccio, le dita dai polpastrelli freddi entrarono in contatto con il suo fianco scoperto facendolo quasi rabbrividire.

Sorrise passando il dorso della mano lungo il profilo del fidanzato, non riuscendo a evitarsi di pensare come fosse stato la causa della maggior parte delle sue sofferenze. Se non si fosse impuntato a non voler ammettere i suoi sentimenti, se non lo avesse spinto via, Stiles non sarebbe mai finito tra le grinfie di Theo. Sarebbe il ragazzino spensierato, con la parlantina e il desiderio di perdere la verginità come la maggior parte dei suoi coetanei.

Doveva proteggerlo, ma senza dimenticarsi di non lasciarlo da parte perché Stiles non era un oggetto da mettere al sicuro su una credenza. Lui combatteva armato di mazza da baseball, lui pensava cercando di salvare tutti, lui ascoltava e voleva essere ascoltato. Stare insieme non voleva dire rinchiudere l’altro in una teca di vetro, ma collaborare e arrivare al traguardo insieme. Derek sapeva che sarebbe stato difficile affrontare il Branco di Deucalion, la sua mente sicuramente si sarebbe focalizzata su Stiles, preoccupato che qualcuno lo potesse ferire, così facendosi ferire a sua volta.

Nessuno doveva morire se non Theo, gli avrebbe direttamente tirato il cuore fuori dal petto a mani nude, per vendicarsi di Stiles e suo zio. Nonostante il rapporto complicato con il fratello della madre, non toglieva il fatto che fosse un suo parente, pessimo, ma pur sempre famiglia.

« Ti amo. » sussurrò baciando la fronte scoperta del fidanzato prima di concedersi di richiudere gli occhi, sperando che avere Stiles tra le sue braccia lo aiutasse a dormire.

♠♠♠♠

Era accaduto prima del previsto, non erano stati pronti per quell’evenienza. Era ancora piena notte quando sentirono la porta scorrevole del loft venire aperta con estrema forza, facendo riecheggiare il rumore di ferro sbattuto per tutto l’edificio.

Stiles era scattato seduto, guardando alla sua sinistra per cercare il Compagno, ma Derek era già saltato giù dal letto. Il ragazzo si catapultò fuori le lenzuola e infilò le scarpe senza preoccuparsi di mettersi i calzini, purtroppo rischiava di ritrovarsi qualche scheggia di vetro nel piede se camminava scalzo, ma non aveva molto tempo da perdere.

Chiamò suo padre, pregando che rispondesse, mentre recuperava la mazza da baseball da dietro il comodino. Doveva avvertire tutti, non potevano farcela da soli. Erano solamente lui, Derek, Cora ed Isaac, avevano bisogno di rinforzi ora. Provò a chiamare gli altri, ma sembravano non essere raggiungibili. Prima che potesse però uscire dalla stanza due persone gli si pararono davanti.

Erano gemelli, anche nel buio della notte poteva riconoscerne i volti grazie alla fioca luce della Luna, ma non si ricordava di aver visto loro durante il breve soggiorno da Theo e Deucalion. Strinse la presa sulla mazza, il labbro inferiore intrappolato tra i denti, aspettando che fossero loro a fare la prima mossa e giocarsi al meglio la sua conoscenza della casa. Lui e Derek avevano scoperto durante il restauro una stanza segreta, dentro la cabina armadio nella stanza di Cora, ma non ne avevano fatto parola con nessuno, come se fosse il loro piccolo segreto e lentamente – quando non c’era nessuno che poteva vederli – avevano radunato oggetti come un divano, una libreria e una piccola tivù da mettere all’interno. Non vi erano mai entrati, però, dopo averla tirata a lucido.

Sarebbe scappato lì, se la situazione sarebbe diventata pericolosa, ma fino a quel momento voleva combattere. Non poteva lasciare Derek ed i suoi amici da soli, più persone a combattere c’erano e meglio poteva concludersi questa storia.

Era pronto, lo era veramente, sentiva l’adrenalina scorrergli nelle vene, sentiva di poter battere due licantropi Alpha con la sua mazza. Ma poi, poi

Theo entrò nella stanza aprendosi un varco tra i due corpi, il sorriso smagliante e le sopracciglia che danzavano, sembrando quasi ridicolo, ma in quel momento sembrava solamente vittorioso.

« Ecco dov’era il mio giglio. » rise illuminando gli occhi di blu e quel soprannome gli fece trattenere il respiro. Era come tornare all’inizio.

 

Stiles fece una smorfia allontanando nuovamente la mano di Theo dalla sua cintura. Erano sdraiati sul letto in camera del proprietario di casa, approfittando dell’assenza dello sceriffo per scambiarsi dolci effusioni vietate ai minori.

Però Stiles non si sentiva pronto per fare veramente qualcosa, baciarsi era okay, toccarsi in posti dove non avrebbero dovuto mettere le mani era okay, ma togliersi i vestiti era decisamente un no.

Non voleva certo che poi tutto il Branco sentisse l’odore del suo fidanzato sulla sua pelle, avrebbe reso tutto molto imbarazzante, soprattutto con Derek che sembrava avercela perennemente con lui. Portare l’odore di un altro avrebbe sicuramente urtato il suo naso sopraffino e l’ultima cosa che voleva fare era litigare nuovamente.

Il biondo strinse i denti intorno al suo labbro inferiore, tirando lievemente e facendo mugolare il fidanzato dal dolore « Credo tu debba andare. » disse Stiles una volta liberatosi della sua stretta, spingendolo via da sopra il suo corpo per potersi alzare. Quando la situazione si faceva bollente si fermava sempre perché infondo sapeva di non voler perdere la propria verginità con un ragazzo che non amava veramente. Theo gli piaceva senza dubbio, ma sapeva che sarebbe finita in poco tempo, veramente non c’era futuro per loro.

« Ora basta. » sbottò il Raeken afferrandogli il polso tirandolo nuovamente sul letto « Ti diverti a provocarmi e poi svignartela? » domandò con voce dura, la stretta sempre più dolorosa e gli occhi spalancati come quelli di un pazzo.

Stiles sbatté più volte le palpebre, cercando di capire cosa stesse succedendo, ma non riuscì a seguire il filo « Cosa stai dicendo? Io non ti provoco. » disse cercando di rialzarsi, ma Theo lo spintonò nuovamente, flettendo il braccio in modo da poterlo spingere ancora di più contro il materasso, facendogli mancare il respiro.

« Oh Stiles, mio bellissimo giglio, » sorrise Theo muovendo la testa per scostare un ciuffo di capelli ribelle « ora avrò quel che voglio. » annunciò dando il via alla serie di baci che si sarebbe conclusa in maniera disgustosa

 

« N–non chiamarmi così. » balbettò Stiles ricordandosi dell’unica volta in cui era stato chiamato in quel modo, gli occhi d’un tratto più lucidi del dovuto e la presa sulla mazza non più così stretta.

Si sentiva svuotare in sua presenza, come se tutte le sue forze venissero risucchiate e non potesse più essere capace di far nulla se non fissare spaventato il ragazzo che gli aveva rovinato la vita.

Deglutì sentendo una goccia di sudore freddo scendergli lungo la schiena, la gola incredibilmente secca e le gambe molli quanto gelatina. Chiuse gli occhi sapendo di fare una stupidaggine, ma proprio non poteva vederlo, non voleva.

Si chiese come stesse Derek, perché doveva essere messo proprio male se ben tre persone erano riusciti a raggiungere la loro stanza. Sentì il panico annebbiargli la mente, la paura che prima di arrivare lì si fossero fermati a fare del male agli altri componenti del Branco considerando che nessuno aveva risposto alle sue chiamate. Temeva per suo padre, per Scotty, per Lydia e per… sé stesso. Aveva paura, come non ne aveva mai avuta perché sapeva che se quella volta era quella decisiva. Se Theo vinceva, lui era suo.

Avrebbe perso tutto e non poteva permetterlo, doveva lottare con tutte le sue forze per sconfiggere quel Branco di psicopatici. Si passò la manica della maglietta del pigiama sotto il naso, aprendo finalmente gli occhi pronto a fronteggiare i suoi nemici, prendendo nuovamente il controllo del suo corpo.

La sua mazza era micidiale, doveva solamente sfruttarla al meglio, ma accadde una cosa insolita: i gemelli si avvicinarono fino a fondersi in un’unica persona grottesca. Trattenne il fiato rendendosi conto che ora era veramente nei guai. Sembrava un armadio a sei ante, copriva completamente lo spazio della porta e Theo continuava a sorridere in modo inquietante.

« Oh Stiles, non sei adorabile? » domandò socchiudendo leggermente gli occhi, provando ad assumere un’espressione dolce, ma le zanne e gli occhi blu elettrico non facevano che urlare assassino « Possiamo uscire da questo casino ora, incolumi, o puoi farti male. » disse iniziando a camminare verso di lui, i pesanti scarponi da trekking che macchiavano il pavimento di fango « Potrei tagliarti le gambe, fare in modo che tu non possa scappare, tenerti per sempre con me come un piccolo trofeo in carne ed ossa. » sorrise mostrando tutta la fila dei denti superiori macchiati di rosso, segno che aveva già ferito qualcuno.

Pensò subito a Derek e l’immagine del suo Compagno a terra senza vita lo fece rabbrividire, ma sapeva che non poteva essere così altrimenti avrebbe sentito il Legame spezzarsi, quindi era completamente fuori questione.

Cercò di pensare velocemente, doveva tutelarsi perché non c’era modo che la sua misera mazza di legno riuscisse a scalfire due persone fuse insieme – oddio, come era strano pensarlo – così guardò distrattamente verso la porta del bagno e poi il suo comodino. Se avesse voluto farlo avrebbe dovuto essere veloce e confondere l’idee ai suoi avversari. Il suo piano era quello di recuperare il sorbo dal suo comodino e imprigionare i tre dentro un cerchio come Deaton gli aveva insegnato, per poi correre al piano di sotto ad assicurarsi che tutti stessero bene. Sentiva il rumore di oggetti che venivano frantumati, giù, tra i vari ringhi che facevano tremare tutte le finestre del loft.

L’essere creato dalla fusione dei gemelli fece un passo all’interno della stanza, rimanendo dietro a Theo, come per coprirgli le spalle. Guardavano tutti Stiles, aspettando la sua resa, senza rendersi conto che il giovane stava elaborando un piano per sfuggire alle loro grinfie.

Il Raeken sorrideva vittorioso, le sue minacce erano suonate così spaventose che non aveva alcun dubbio sul fatto che Stiles lo avrebbe seguito da bravo, senza fare alcuna obbiezione come era solito fare. Aveva già un posto pronto per loro due nella villa di Deucalion, in Texas, una piccola stanza nel seminterrato con solamente una piccola finestrella dalla quale gli sarebbe estremamente difficile evadere.

Aveva già pensato a tutto e Deucalion gli aveva assicurato che avrebbe avuto tutto una volta posta fine al Branco Hale. Aveva dato la sua parola e Theo gli credeva, altrimenti a quell’ora non sarebbe nemmeno lì. Rispettando la sua parte dell’accordo precedente aveva ricevuto il Morso e ora stava per prendersi Stiles, era impossibile che il suo Alpha gli negasse una piccola stanza o che si mangiasse la parola data.

Sentiva il cuore dello Stilinski battere più veloce di quello di una lepre in corsa, vedeva le gocce di sudore scendere lente lungo il collo pallido, proprio dove c’erano quei nei che formavano la costellazione di Cassiopea. Si leccò le labbra immaginando di poter catturare quella goccia salata per assaporarla, così come il dolce sapore del sangue che più volte aveva succhiato da una piccola ferita su quel corpo perfetto. Ora, con i suoi nuovi sensi, avrebbe sicuramente percepito mille volte meglio il sapore.

Fece un passo in avanti allungando la mano per Stiles, in modo che potesse afferrarla e uscire insieme dal loft. Il tempo di un battito di ciglia e il ragazzo aveva tirato la mazza in alto causando la frantumazione della lampada sopra le loro teste, facendoli piombare momentaneamente nel buio. Ci vollero troppi secondi per abituarsi alla nuova condizione, ormai quell’insulso umano aveva combinato quello che aveva programmato.

« Divertitevi, qui. » sorrise beffardo il giovane recuperando la mazza da terra, cercando al contempo di sgrullarsi di dosso i pezzi della lampada che si erano impigliati sulla maglietta. Aveva creato un cerchio di sorbo intorno ai due copri, intrappolandoli. Theo era furioso! Come aveva potuto farsi fregare in quel modo da un semplice umano, come era riuscito a muoversi più velocemente di loro? Si girò a guardare la fusione dei gemelli con gli occhi illuminati di blu, quasi scordandosi che loro erano Alpha, pronto a sputare fuori tutta la rabbia che provava. Se l’era fatto sfuggire un’altra volta e questo non poteva perdonarselo.

♠♠♠

Derek alzò il braccio a proteggersi il viso dal colpo di Ennis, lasciandosi squarciare la manica del maglione color cobalto che aveva fatto in tempo ad indossare prima di scendere, trovandosi davanti agli occhi il Branco di Alpha. Era stato raggiunto subito da Cora ed Isaac, ma nonostante tutto non erano riusciti ad evitare che tre di loro salissero al piano di sopra, dove Stiles era stato visto per l’ultima volta. Aveva provato a seguirli, ma Ennis lo aveva braccato e non gli lasciava nemmeno il tempo per respirare per la quantità di colpi che gli stava inferendo.

Con la coda dell’occhio vide Cora ed Isaac fare fatica a tenere testa a Deucalion, che tranquillamente muoveva il suo bastone come unica arma da combattimento. Derek trattenne il respiro rendendosi conto di quanto erano nei guai e il pensiero che al piano superiore c’era Theo con il suo Compagno non faceva che farlo distrare, perdendo solamente tempo utile. Era certamente messo male, con tutto il sangue che stava perdendo, e le gambe sembravano non volerlo reggere più per quanto era esausto dalla preoccupazione.

Era stata una pessima idea quella di far rimanere Stiles a dormire con lui, avrebbe dovuto mandarlo a casa sua e circondare il perimetro con del sorbo. Eppure l’idea di separarsi da lui gli aveva fatto così male che non aveva saputo dirsi di no, infilando come sempre quelli che amava in un enorme casino.

Deucalion lo voleva nel suo Branco, Ennis sembrava volere la sua testa a causa di Kali e Theo voleva il suo Compagno. Tre uomini fortemente motivati si erano introdotti nella sua abitazione e lui non riusciva a tenere loro testa, mostrandosi per quel che era: un Alpha fallito che non sapeva proteggere nessuno, nemmeno sé stesso. Non avevano alcuna possibilità di vincere, ma avrebbe fatto tutto quello di cui c’era bisogno per permettere a Stiles di scappare e poter raggiungere il resto del Branco per cercare rifugio.

Si buttò in avanti destabilizzando Ennis, muovendosi verso il basso in modo da poter allungare una gamba e farlo cadere indietro finendo inevitabilmente addosso a Deucalion, così da far respirare anche solo per poco sua sorella ed Isaac.

Aprì bene le dita e affondò gli artigli al centro dello stomaco di Ennis, fece pressione per darsi la forza per effettuare una ruota per cercare di colpire con le gambe Deucalion, ma l’uomo si spostò appena in tempo affondando la lama del suo bastone tra le costole dell’Alpha Hale, facendolo destabilizzare e finire a terra.

Ruggì dal dolore, sentendo chiaramente il veleno di cui era intrisa la lama farsi strada nel suo sistema circolatorio, come quella volta che Kate gli aveva sparato quando era tornata a Beacon Hills. Chiuse gli occhi cercando di tagliare fuori il dolore e rialzarsi in piedi. Era lui la causa di tutto quel casino e non avrebbe permesso a Deucalion di uccidere i suoi Beta.

Se lui moriva, allora l’Alpha degli Alpha se ne sarebbe andato a mani vuote, l’idea di farsi ammazzare si fece strada nella sua mente. Non poteva sconfiggere il Branco rivale, non se erano solo in tre e la sua testa era al piano di sopra, preoccupato per il suo Compagno oltre ogni limite. Stiles, lui non si sarebbe mai ripreso dalla sua morte, non poteva farlo soffrire ancora dopo tutto quello che aveva passato a causa sua.

Sfoderò gli artigli anche se barcollante, ormai allo stremo delle forze, gli occhi illuminati di rosso mentre si parava davanti ai suoi Beta per proteggerli. Ruggì nuovamente cercando di intimidire i suoi rivali, venendo seguito a ruota da Cora ed Isaac che non ne volevano sapere di lasciare il loro Alpha da solo. La cosa sorprendente, però, fu udire altri ululati e la porta del loft venire spalancata rivelando le figure degli altri componenti del Branco più Chris, lo sceriffo insieme a Jordan Parrish e Zac, tutti armati.

Le sopracciglia volarono in alto, chiedendosi come avessero fatto a sapere che il Branco di Alpha aveva attaccato in anticipo, ma la risposta venne da sola quando Stiles scese giù dalle scale tenendo in mano il cellulare e nell’altra la mazza da baseball. Derek riuscì a tirare un sospiro di sollievo nel vedere il suo Compagno in perfetta salute se non per delle schegge di vetro sul viso e spalle, ma di quello potevano preoccuparsene più tardi, facendo venire Melissa per medicare chi si sarebbe fatto male.

« Come hai fatto? » domandò Ennis che non si aspettava minimamente di vedere quell’insulso umano scendere sulle sue gambe ben sapendo che non c’erano possibilità di passare al controllo di Ethan ed Aiden fusi in un unico Alpha. Qualcosa doveva essere successo se quel essere tutto ossa era riuscito ad arrivare lì ed avvisare quella combriccola di idioti per intervenire.

Stiles sorrise tirando leggermente in su il mento, fiero di sé stesso e dello sguardo di pura ammirazione che stava ricevendo dai suoi amici. Scese gli ultimi gradini che lo separavano dall’open space dove tutto sembrava essersi bloccato e Deucalion si dipingeva lentamente un sorriso sul volto, come se fosse stato sicuro fin dall’inizio che quei tre non sarebbero riusciti a mettere nel sacco il liceale.

Lo Stilinski fece scivolare il cellulare nella tasca dei pantaloni e in un gesto che aveva sempre desiderato fare, con un abile movimento di polso fece rigirare la mazza nella sua mano, in modo che la punta finisse con il toccare la spalla, in una posa che voleva definire badass.

Si passò il polpastrello del pollice sotto il naso, dandosi quasi un’aria di superiorità, sodisfatto di essersi tirato fuori dai guai completamente da solo e per aver aiutato i suoi amici in difficoltà. Voleva perdersi in uno di quei monologhi in cui spiegava a tutti il suo ingegno – infondo sembravano aspettarlo da come pendevano dalle sue labbra – ma si riprese e con un semplice sguardo scambiato con Parrish fu come scongelare il tempo e tutti ripresero a combattere.

Stiles corse verso il padre e Zac, mettendo loro in mano la sua scorta personale di sorbo istruendoli su cosa fare. Il piano era quello di cercare di intrappolare Ennis e Deucalion come Theo ed i gemelli, ma anche se erano in maggioranza nulla assicurava loro la vittoria. Dovevano essere scaltri se volevano vincere quella guerra, la forza poteva servire, ma era inutile se usata senza il cervello.

Era l’ora della resa dei conti.









Angolo me♫

Oh mio Dio, guys, I'm fucking back!

Sono così felice, non potete rendervene conto. Ci è voluto tanto di quel tempo ma credo che ne valga la pena, poi fatemi sapere voi!

E così siamo arrivati alla resa dei conti e già lo dico ora: non sono brava a descrivere combattimenti, quindi se il prossimo capitolo farà ribrezzo sapete già il perché.

Devo ammettere che nemmeno questo mi convince, ma tra l'università, gli esami e l'abitare nella campagna ho avuto veramente poco tempo per scrivere, ma vi giuro che porter a termine questa storia, infondo non manca molto, giusto il prossimo capitolo e l'epigolo, quindi iniziate a prepararvi mentalmente che per la fine di gennaio Save you from bruises avrà la sua fine.

Così voglio darvi delle opzioni dato che qualcuno mi ha detto che solitamente i miei finali sono orribili (ogni riferimento ad Hope è puramente casuale):

A) Il Branco sconfigge gli Alpha e li rinchiudono tutti a Eichen House, ma nell'epilogo quando tutto sembra andare bene sbam, Stiles viene rapito e si conclude così la storia.

B) Il Branco sconfigge gli Alpha e li rinchiudono tutti a Eichen House, con nell'epilogo un salto temporale alla fine del college con Derek che fa la proposta di matrimonio.

                      C) Muioiono tutti.

                      Io opto per la C, poi ditemi voi, miei cari cosa volete che accada nei prossimi due capitoli (oddio mi fa strano pensare che questa fanfiction stia volgendo al termine).

                      Tanti baci e un sacco di cuori a voi,

                      Sel



   
 
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