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Autore: Moonwitch    25/06/2009    3 recensioni
La mia prima fan fiction in assoluto! Protagonisti sono Draco Malfoy e un personaggio inventato da me, tale Sarah Halliwell (che poi sarei io!); ambientazione: Hogwarts, sesto e settimo anno. Un amore quasi impossibile e una missione da compiere.
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                          A tutte le mie grandi amiche,

                              ma soprattutto a Sara,

                             che tanto pazientemente

                             ha sopportato le mie sclerate su un “certo”

                            Draco Malfoy e che ha accettato

                            di illustrare questa storia.

                           “La luce non cancella l’ombra

                            l’ombra cancella la luce

                           il giorno gioca con te, poi ti abbandona

                                 sarà la notte la tua padrona.”

                               Stefano Benni - “Il Bar sotto il mare”

Capitolo 1:  Un discorso in privato

 

Era un assolato mattino di metà Ottobre quello in cui Sarah Halliwell decise di raccogliere tutto il suo coraggio e di fare quattro chiacchiere con Draco Malfoy per dirgli ciò che provava, per fargli sapere che da qualche anno a questa parte era sempre stato nei suoi pensieri. Non avrebbe certo scommesso che accettasse di parlarle senza fare tante storie, perché lui era il Principe dei Serpeverde, mentre lei, sei anni prima, era stata smistata nella Casa di Grifondoro; tuttavia, attese impaziente l’unica ora di buca che avevano in comune (essendo al sesto anno, entrambi, come molti altri studenti, avevano deciso di non frequentare tutte le materie), momento in cui si era proposta di “rapire” Draco dai suoi amici e parlargli. Così, nell’ora che vedeva pochissimi dei loro compagni impegnati in Cura delle Creature Magiche, Sarah si mise a cercarlo per tutta la scuola, cosa che non le impiegò molto tempo, trovandolo quasi subito a pavoneggiarsi come al solito con i suoi amici Serpeverde nel cortile: “Malfoy, ti posso parlare un momento in privato?”

Lui, forse più spiazzato che infastidito, le rivolse una delle sue classiche espressioni sprezzanti che rivolgeva a qualunque Grifondoro capitasse sul suo cammino e rispose con un secco: “Che c’è, Halliwell?”

Sarah non si aspettava certo di essere trattata come una di quelli che Malfoy considerava “suoi pari”, ma poteva dirsi lo stesso piuttosto compiaciuta del fatto che lui non le avesse scagliato addosso una Maledizione al solo suono della sua voce; così proseguì: “Non qui.” Si guardò intorno e disse: “ Vieni, da questa parte”: lo prese per un braccio e lo trascinò all’interno di un’aula vuota lì vicino.

Draco era sempre più spiazzato, ma quando i due misero piede nell’aula deserta aveva già abbandonato l’espressione di disprezzo che le aveva riservato all’inizio: “Allora, cosa vuoi?”, le chiese, ma non aveva un tono particolarmente aggressivo.

“Aspetta ancora un attimo” rispose lei: estrasse la bacchetta, fece Evanescere per sicurezza quella di Malfoy (che, colto alla sprovvista, non oppose resistenza), sigillò la porta con un incantesimo, insonorizzò la stanza con un altro e infine iniziò a parlare, dapprima guardando il ragazzo dritto negli occhi, poi andando lentamente su è giù per il mezzo metro che gli stava davanti: “Vedi Draco” (Malfoy sussultò a sentirsi chiamare per nome da lei) “io… beh, sono consapevole del fatto che tra Serpeverde e Grifondoro non tiri una gran bella aria, soprattutto negli ultimi tempi” entrambi abbozzarono un sorriso “ma mi sento comunque in dovere di dirti quello che sento, forse proprio per questa rivalità che corre tra le nostre Case e che francamente non capisco, affinché abbia un senso almeno per me. Vedi Draco, tu mi piaci molto” si fermò di nuovo a guardarlo negli occhi “e…”; ma non ci fu bisogno di dire nient’altro: Malfoy le cinse la vita e la baciò appassionatamente. “Anche tu mi piaci” le disse poi e la baciò di nuovo. “Quando saremo insieme, non esisteranno più ne’ Serpeverde, ne’ Grifondoro” riprese togliendosi la casacca, la cravatta e il golf (tutto ciò che portasse quantomeno i colori della sua Casa), imitato da Sarah, leggermente sconcertata dalla reazione che aveva tanto sperato, ma raggiante di gioia; li accatastò in un angolo e li coprì con il Mantello dell’Invisibilità della ragazza, poi i due si abbracciarono e si baciarono ancora e ancora, trascorrendo così tutta l’ora a loro disposizione, senza preoccuparsi di quello che avrebbero detto i compagni non vedendoli tornare e pensando solo al loro amore appena dichiarato, ma nato già da tempo nei loro cuori.

La storia continua... la prossima settimana!

Mi raccomando, commentate!
Un bacione, Sarah
  
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