Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Le VAMP    29/12/2017    1 recensioni
“Total Drama” è nato da un’idea di Bob Hawkins: voleva parlare della colpevolezza del mondo dello spettacolo di far girare tutto intorno al denaro. Aveva assunto un ex conduttore televisivo, Chris McLean, che avrebbe dovuto dare di sé un’immagine spietata, negativa: doveva riassumere tutto ciò che potesse esserci di malato nel business.
Il punto è che, purtroppo, da lì a quattro anni che sono trascorsi alla fine è divenuto uno di quei show dipendenti dall’audience…probabilmente è anche per questo che non riuscivo a trovare nuovi spunti.
-James Hall, sceneggiatore
[In questa storia i personaggi inseriti come produttori o appartenenti alla troupe del programma televisivo sono fittizi]
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Third: Love your public. Always.

Era stato colpito al viso dalla palla di neve sbagliata e Dawn Medrek gli si era avvicinata: «Hai avuto un’infanzia difficile, non è vero?»
Heather Wilson accigliò lo sguardo concentrandosi su ciò che le mostrava lo schermo della sua televisione: quindi era così che avevano deciso di agire. C’era da dire che si erano mossi subito a sua differenza; ne aveva sopportato di cotte e di crude lei prima di farsi accettare. Forse quei dannati sceneggiatori avevano imparato la lezione su cosa volesse dire umanizzare un cattivo che non potesse mostrarsi diversamente da com’era nel reality, magari il novellino li aveva convinti a renderlo più goffo anziché “malvagio”, oppure la sua vicenda, quella della “Calcolatrice”, era servita a qualcosa.
D’impulso Heather spense quell’aggeggio e si alzò dal divano, poi cercò nel guardaroba i suoi costumi di scena e una volta cambiatasi prese una piccola videocamera; schizzò veloce nella sua camera da letto.

La sistemò su un treppiedi, sedendosi infine sul letto e strofinandosi di continuo le mani. Stava per compiere un atto estremamente rischioso, ma sentiva il bisogno di agire in qualche modo. Tra poco sarebbe partita la registrazione.
«Tecnicamente starei per realizzare qualcosa che non rispetterebbe i miei obblighi contrattuali, ma non riesco più a starmene buona…sento la necessità di sfogarmi almeno in questo video che prego, a chiunque capiti di guardarlo, che rimanga privato» fece una pausa, un lungo sospiro.
«Anni fa, prima di essere coinvolta nel progetto di Total Drama, ero un’ingenua ed ambiziosa attrice proveniente da una rinomata accademia che sperava di sfondare nel mondo dello spettacolo: quando lessi che tra le parti volevano qualcuno ad interpretare “la Calcolatrice” dello show mi interessai immediatamente alla faccenda; ma non sapevo che firmare un contratto della Starsky volesse dire condizionarti la vita per sempre»
Lavorare insieme a tutti loro era stata un’esperienza incredibile: fare la parte dell’attaccabrighe, ripetere numerose volte le scene in cui maltrattava Lindsay e Beth perché tutte e tre cominciavano a ridere a crepapelle non appena aprissero bocca, e poi girare l’episodio in cui doveva mettere in difficoltà Gwendolyn e farle credere di aver filtrato con Trent fu la parte più divertente; peccato che fu l’ultima: gli spettatori non sapevano nulla, nessuno conosceva le loro risate sul set.
Tutto cominciò quando i giorni successivi cominciò a tenere in considerazione delle misteriose minacce di morte che alcuni squilibrati le inviavano prima sui suoi profili Internet, poi da anonimi come messaggi sul cellulare.

Quando una sera rientrò a casa sua, ultimate le riprese quotidiane, trovò le uova spiaccicate sui vetri delle finestre. In quel periodo preferiva coprirsi ogni volta che usciva, non farsi riconoscere, ed il suo umore cambiava; si stava trasformando sempre di più in Heather di Total Drama. Un solo evento la fece tornare in sé: la sfuriata di Lindsay Mills nella puntata in cui doveva essere eliminata. Non era stato detto a nessuno di quel cambio di programma, l’attrice ed Hall se l’erano tenuti per loro, e il risultato fu un’ottima interpretazione da parte di tutti il cast: erano per davvero sorpresi. Quando udì gli applausi della troupe e comprese che la ripresa era conclusa andò personalmente a congratularsi con la ragazza e si strinsero le mani.
«Hai dato una bella svolta…complimenti»
«Con questo dovrebbero lasciarti in pace per un po', Wilson» e con ciò le sorrise, quella volta fu l’ultima in cui la vide tanto serena sul set.
Le aveva fatto un gran favore: quando un eroe si vendica in qualche modo di un cattivo il pubblico si calma, e se il pubblico è sereno i produttori sono al settimo cielo. Da allora diede il suo meglio, tornò la Heather crudele di sempre, fino all’ultimo episodio in cui le rasarono i capelli –per quella scena dovette solo tagliarseli in modo che la maschera di gomma aderisse per bene al suo capo–, ma a qualcuno dei loro spettatori l’idea doveva essere piaciuta così tanto da scassinarle la porta, rapinarla, e riempire la sua casa di parrucche prese da qualche costume di Halloween. Si ricordò, appena fu assunta, di un’indicazione che diedero a tutti loro: “qualsiasi cosa possa accadere, amate sempre il vostro pubblico. Se qualcuno dovesse fare mosse azzardate ci andremmo di mezzo tutti. Tanto prima o poi finirà tutto, si dimenticheranno di voi e potrete intraprendere altri ruoli”. Si ritrovò con le mani legate.
Non fu facile riprendere a girare la seconda stagione poiché Heather Wilson se ne stava sempre in casa, preferiva non uscire, e quando tornò al lavoro fu terribilmente pericolosa: era adirata, e aveva assunto un agente.
«Se non tenete a bada la crudeltà della Calcolatrice mi ritirerò dal programma. Contratto o non contratto» sbatté i pugni sulla scrivania.
Del resto c’era un nuovo aspirante cattivo che né James Hall né Bob Hawkins volevano minimamente prendere in considerazione, ma alla fine, date le circostante, furono costretti ad accettare: per un po’ ci fu Justin Reid a coprire il ruolo del villain, e diedero a Wilson una tregua. Non andò poi così male: quella svolta fu decisiva per l’idea di inserire un personaggio come Alejandro nella stagione seguente.
«E con questo non ho nient’altro da aggiungere, spero soltanto che un giorno Hawinks e quelli della Starsky comprendano quanto possa essere fatale etichettare un attore e continuare la farsa fuori dal set»

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Le VAMP