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Autore: shaolin7272    29/12/2017    1 recensioni
Questa volta è troppo , pensò Margot, non poteva tollerare più i tradimenti di Gabriele. Ora poi cercava di rimpiazzarla con una ventenne. Come se lei fosse da buttare, aveva compiuto trentacinque anni da poco e il suo corpo poteva competere tranquillamente con quello di una ragazza. Fino a quando si era trattato di qualche capriccio l'aveva sempre perdonato, ma ora proprio no. Non era giusto nei suoi confronti. Erano anni che rischiava per lui rubando o trasportando oggetti rubati, mentre lui se ne stava beatamente sdraiato sul divano davanti al caminetto o a letto con qualche troietta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 – Isai Kozlov

Ferraris era rientrato da poco e stava studiando la lista di collezionisti che gli aveva dato la Bini, quando arrivò Fortunato con in mano i tabulati telefonici della Ziegler.

“Come è andata dalla tua antiquaria?” chiese sedendosi davanti a lui.

“Bene, mi ha dato una lista di persone che possiedono il libro. O che vorrebbero possederlo.”

“Scusa la domanda, ma cosa ti serve avere i nominativi di chi ha quel testo?”

“Magari scopriamo che qualcuno di loro aveva contatti con la Ziegler o con Muller.”

“E se anche fosse? Probabile che abbiano contattato sia Muller che la Bini. Comunque ho i tabulati telefonici dell'ultimo bimestre sia di Muller che della Ziegler.” disse sventolando i fogli che aveva in mano “Non è detto che la pista del libro sia quella giusta.”

“Fortunato, non portare rogna eh? Hai altre idee?”

“Muller. Potrebbe essere stato lui, nel 90% dei casi di omicidio di una donna l'assassino è il marito o il convivente.”

“Non ci crederai ma ci avevo già pensato, non mi sono fidato dell'alibi della stellina della televisione, ho chiesto alla gendarmeria francese di indagare sugli spostamenti di Muller.”

“Potrebbe aver assunto un sicario.”

Morgan scrollò la testa sospirando profondamente “Perché no, oppure la Ziegler ha visto qualcosa che non doveva vedere ed è stata uccisa per farla tacere. Zanna, finché non abbiamo indizi non andiamo avanti. Lavora e lasciami lavorare.” Ferraris si rimise a leggere la lista cercando di evitare lo sguardo del compagno che decise saggiamente di mettersi alla sua scrivania e incominciare a controllare i tabulati.

“Belìn!” esclamò a un tratto Morgan agitandosi sulla sedia “Fortunato, hai tu il documento dell'interpol? C'era il nome di chi aveva denunciato la Ziegler per furto?”

Il vice ispettore cercò il documento nel mare di fogli sparsi e poi, trovatolo, lesse il nome “Isai Kozlov. Perché me lo chiedi?”

“Perché è nella lista.” rispose Ferraris esultante mentre andava a cercare rapidamente sul computer un numero di telefono.

“E' nella lista! Sorpresa! Probabilmente se confrontiamo i tabulati telefonici con i nomi di quell'elenco ne troviamo degli altri. Ma che stai facendo?”

“Telefono all'interpol per chiedere qualcosa di più su questo Kozlov.”

“Magnifico, ora diventa il sospettato numero uno.” mormorò Fortunato alzando gli occhi azzurri al cielo “Morgan, non lo penserai davvero? No, voglio dire, questo tizio abita a Berlino, non crederai davvero che, per un libro, sia venuto in Italia e abbia ucciso Margot per riprenderselo...”

Ferraris si strinse nelle spalle e fece un gesto della mano per zittirlo “Aveva Cinquecentomila buoni motivi.” disse di rimando.

Zanna si alzò e uscì dalla stanza pensando che era ora di una pausa caffè. Quando rientrò Morgan era ancora al telefono, gli mise davanti un bicchierino di carta e ritornò alla sua postazione sorseggiando il suo.

Ferraris posò la cornetta, il volto raggiante e rivolgendosi al vice ispettore, disse:

“Isai Kozlov è qua a Genova. E' arrivato due sere fa. Indovina dove alloggia? All'hotel Garden Foce, guarda caso abbastanza vicino a Via Zara.”

“Ok, va bene, mi arrendo.”

Carola Bini sorrise al suo ospite: un uomo sulla cinquantina, lievemente stempiato con occhi scuri, alto, l'abito che indossava non riusciva a nascondere i muscoli possenti delle braccia; non aveva per niente l'aspetto di un collezionista anzi, c'era qualcosa in lui che faceva pensare a una belva feroce pronta al balzo. Pericoloso era la parola che le veniva in mente e questo decisamente la stuzzicava. Certo non si era aspettata di vedersi arrivare Isai Kozlov nel suo negozio un paio d'ore dopo la sua telefonata. Un colpo di fortuna che fosse in Italia.

“Perché dovrei pagarti Carola?” chiese in un inglese con forte accento tedesco.

“Perché tu rivuoi il libro.”

“Potrei andare alla polizia e denunciarti, riavrei L'origine della specie lo stesso senza versare un centesimo.”

La donna annuì “Sì vero, ma, con i tempi lunghi della giustizia italiana, probabilmente lo riavresti fra un paio d'anni. E tu non vuoi aspettare tutto quel tempo, non è così?”

Ferraris guardò l'ora; ormai era più di un ora che lui e Zanna stavano aspettando nella hall dell'albergo, ma Kozlov non era ancora rientrato. Avevano provato anche a chiamarlo sul cellulare ma risultava spento.

“Morgan che vuoi fare?” lo interpellò Zanna stravaccato in una poltroncina facendo dondolare un piede “Potrebbe rimanere fuori ancora delle ore.”

L'ispettore non rispose, stava riflettendo sul da farsi. Certo non potevano stazionare lì delle ore, Fortunato aveva ragione.

“Ti avevo detto di chiamare prima di venire, ma tu no, quando hai in mente una cosa devi farla.” mugugnò il compagno.

Morgan sbuffò, poi a grandi passi si avvicinò al bancone, confabulò per qualche minuto con il portiere e poi ritornò indietro

“Andiamo così la smetti di rompere, ho lasciato detto di chiamarci se Kozlov torna.”


 

  
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