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Autore: colinred_    29/12/2017    1 recensioni
[ElijahxElena] [Accenni Klaroline]
Elena si trasferisce in Italia intenta a staccare un po' dalla vita frenetica di Mystic Falls, ma una visita inaspettata le cambierà tutti i piani.
Dovrà ancora fare i conti con il suo passato, tra nuovi cacciatori pronti ad ucciderla, proposte di viaggi oltreoceano e un vampiro con l'interruttore spento capace di uccidere un'intera Mystic Falls.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Elijah, Klaus
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO OTTO

Era terribilmente arrabbiato con suo fratello. Aveva sbattuto la porta di casa sbuffando, quasi la staccava dai cardini, in modo che l'altro la sentisse. 
Quella era la sua dannatissima vita, non avrebbe permesso a nessuno di immischiarsi, non più almeno.
Niklaus si preoccupa per me, pensò.
Che si preoccupi pure! 
Per una volta decise che non era la sua famiglia la cosa di cui aveva più bisogno in quel momento. 
Aveva bisogno di lei e lei soltanto e, se un giorno l'avesse fatto soffrire...beh meglio non pensarci.

Camminò per un po' di isolati, fino a raggiungere l'altra parte del paese, dove era stato al massimo due volte e dove la presenza del mondo mistico scarseggiava. 
La trovò seduta su un marciapiede mentre si reggeva la testa con le mani.
"Elena..." 
"Lasciami stare..." 
"Vieni con me..." Elena alzò lo sguardo, notando gli occhi scuri dell'altro, terribilmente vecchi per l'età che dimostrava, velati da un lieve senso di tristezza e forse anche stanchezza.

Probabilmente aveva capito che quel vieni con me significava in qualche modo 'non abbandonarmi anche tu'. 
Ed Elijah non lo nascose. Intendeva proprio farle capire quanto fosse contento di averla lì con lui.
Poi lei distolse lo sguardo, "Tuo fratello ha ragione..." strofinò le sue mani sui jeans "Sto scappando anche io e forse non sono la ragazza con cui dovresti stare in questo momento." 
Una ciocca di capelli era sfuggita alle altre e aveva coperto il suo volto, in parte.
Elena singhiozzò, il cervello di Elijah stava viaggiando quasi alla velocità della luce per trovare una frase o qualcosa da dirle che la facesse stare meglio, qualcosa che non risultasse banale e insensato. 
Poi le tese la mano e l'unica cosa che gli uscì dalla bocca, ancora, fu "vieni con me" che questa volta prendeva le sembianze, nella mente dei due, di un 'entra nella mia vita e non lasciarmi andare'.
Strano come, a volte, le cose dette abbiano vita propria e si trasformino in ciò che in realtà avresti voluto veramente dire, ma non ne hai mai avuto il coraggio.  
Elena afferrò la mano e si alzò. "Ci faremo solo del male." 
"Forse," rispose Elijah aggrappandosi ai suoi fianchi e portandola più vicina a lui, vicino al suo cuore fermo, di cui poteva ormai solo immaginare il battito accelerato che avrebbe avuto in quell'istante in cui aveva Elena fra le sue braccia, se solo avesse funzionato "ma non mi importa." continuò. 
Forse non gli dispiaceva neanche che il suo cuore non battesse e che Elena non potesse sentirlo, perché in quel momento si sentiva più vivo che mai. E nessuno, neppure Klaus avrebbe potuto dimostrarne il contrario.

Si diede dello stupido per un attimo, probabilmente stava correndo troppo e forse Elena non avrebbe mai e poi mai ricambiato allo stesso modo.
Cosa pretendeva? Che l'alone dei fratelli Salvatore di Mystic Falls evaporasse in un una settimana? 
Poi Elena fece una cosa: si alzò in punta di piedi e si aggrappò al suo collo, poi posò delicatamente un bacio sulle labbra di lui che la fissava ad occhi sbarrati.
Poi si perse nella dolcezza di quel bacio e sentì la ragazza schiudere le labbra, mentre lui spostava le braccia dai suoi fianchi alla schiena, per stringerla a sé più forte di prima.
Sì, si era proprio innamorato, ma non in quel preciso momento. Il momento preciso era stato un altro.
Quando l'aveva vista tornare a casa Lockwood, in quella tarda serata e lui l'aveva aspettata nonostante credesse realmente che non l'avrebbe mai più rivista. 
Sì, Elena. Vieni con me.

Paura, incertezza, ansia. 
Tutto completamente spazzato via da quel bacio. Perché lo aveva fatto? Probabilmente per lo stesso motivo per cui aveva accettato di seguirlo fino a New Orleans. 
Elijah era un misto di sensazioni che non aveva mai provato prima o forse non ne aveva avuto il tempo.
Avrebbero dovuto inventare un'emozione che portasse il suo nome.
Quasi sorrise fra le loro labbra, mentre pensava a lui, alla sua infinita delicatezza, alla sua pacatezza che lo contraddistingueva e alla pazienza che dimostrava nel badare a lei; una ragazzina che aveva perso i genitori e che un giorno si era imbattuta nel mondo dei dannati e di cui anche lei adesso faceva parte. 
Cos'era la paura di sentirsi inadeguata se in quel momento stava provando tutta quell'infinita serie di emozioni? Non era niente e sarebbe riuscita a mandarla via se questo avesse significato perdersi fra le braccia di Elijah ancora e ancora e ancora. 
Si strinse di più al suo collo.
Sì, Elijah. Vengo, stavano dicendo i suoi occhi; ma tu, per favore abbi cura di me.

  
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