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Autore: Francine    30/12/2017    4 recensioni
Il potere dell’alcol è quello di sciogliere lingue e cuori, e il bicchiere della staffa è l’incantesimo più potente a sua disposizione. Specialmente quando hai appena salvato il mondo, Natale è dietro l’angolo e la neve fiocca senza pietà. Un cocktail micidiale, pensi, sorseggiando il tuo cognac. Si respira nell’aria la voglia di fare squadra, di conoscere meglio chi abbiamo accanto. O almeno provarci.
Cameratismo, lo definirebbe Alfred; vecchio, sano cameratismo d’una volta.
Le farebbe bene provare, Padron Bruce.
Sì, come no?, pensi. Eppure sei rimasto, perché quello del cicchetto – come lo definisce Jordan – è un rito piacevole. Un goccio di liquore riscalda e rinfranca permettendoti di arrivare a casa incolume e di crollare esausto sul letto.
Il bicchiere della staffa è quello che si beve prima di congedarsi dagli amici, un modo per prolungare ancora un po’ una serata in piacevole compagnia. E quando fai parte della gloriosa Justice League, le occasioni per farsi un ultimo goccetto non mancano mai.
Scommettiamo?
Questa raccolta partecipa all'iniziativa "Calendario dell'Avvento" (Ripopoliamo i Fandom) del gruppo facebook Il Giardino di EFP.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Batman® Bob Kane e Bill Finger, 1939.
Batwoman® Bob Kane e Sheldon Moldoff, 1956.
Katherine Kane, ®Alex Ross, 2006.

 
Tutti i personaggi nominati in questa storia appartengono alla DC Comics - Time Warner – e a chiunque ne detenga i diritti legali. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale; non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Francine) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.
 
 
4.
Periplo


Casella: #4 / Prompt: "Natale è una tortura" / Luogo: Villa Kane, Gotham City/ Note: fem/slash, più o meno
 


And if the wind is right you can find the joy of innocence again .
(Christopher Cross, Sailing, 1979)





Il regalo di Natale per Maggie è una crociera romantica di due settimane nel Mediterraneo. I biglietti sono nel secondo cassetto del comodino, in una busta blu notte. Ti chiedi che faccia farà, quando li troverà, dopo una caccia al tesoro per tutta casa; ma, intanto, le stai mostrando la tua personalissima versione di una crociera, che prevede un foulard di Hermès sul paralume dell’abat-jour, la neve che fiocca oltre la finestra e un CD di Christopher Cross in sottofondo. Non serve altro per salpare alla volta d’un periplo senza tempo e senza fretta, un viaggio di quelli che non vorresti finisse mai, la pelle di Maggie come linea di costa.
Perduta tra le sue braccia, stordita dal suo profumo e dalla sua voce che ti chiama – e che chiede «ancora, ancora, ancora!» colla stessa disperazione del naufrago assetato che avvista terra dopo mesi in alto mare –, e la sua pelle, che scorre serica sotto le dita, non torneresti indietro. Ma anche le navi più grandi possono capovolgersi per un'onda improvvisa, specialmente quando quel maledetto cellulare – che le hai regalato proprio tu – si mette a ronzare proprio quando state per toccare terra assieme.
«Dimmi che non è vero», supplichi, ma sai di star alzando bandiera bianca alla vista della nave dei pirati. È vero. Certo che lo è. Sicuro come il sole sorge ad Est. E ti ci saresti giocata la testa che quell’affare si sarebbe intromesso sul più bello. Perché, come direbbe Dick, una fetta di pane cade sempre dal lato imburrato in rapporto direttamente proporzionale al valore del tappeto persiano sottostante.
La senti cercare nella borsa e rispondere – ringhiare – «Sawyer», a distanza di sicurezza dalla tua presa. Saresti capacissima di acciuffarla e riportarla tra le lenzuola per riprendere quello che stavate facendo, e non lasciarla andare fino a domattina. O fino a quando non sarete troppo ubriache d’amore per continuare. E Maggie lo sa.
«Arrivo. Mandami le coordinate.» Sospira. «Scusa, Kate. Il crimine non riposa mai, nemmeno a Natale», sbuffa, abbandonando lo smartphone nella borsa.
«Cosa avevamo detto riguardo a stasera?», chiedi, scoccandole un’occhiata omicida.
«Cosa avevi detto tu», risponde Maggie senza guardare, raccogliendo i vestiti sul pavimento. «Non posso prendermi la serata libera, come se fossi una segretaria qualunque. Hai visto dove sono finite le mie scarpe?»
«Una è sulla poltrona», le dici, indicandole la Louboutin che occhieggia sul bracciolo colla sua suola rossa. «A volte vorrei che tu fossi una segretaria qualunque, sai?»
«Certo», risponde lei, una goccia di acido che le cola attraverso la voce. E tu capisci di aver dato corpo a quel pensiero. E di essere nei guai. In grossi guai. «Così io me ne resterei a casa, mentre tu andresti lì fuori a salvare il mondo. Vero, tesoro
Segui la direzione che ti indica la sua mano. Il bat-segnale occhieggia tra le tende, lampeggiando contro la luna e le nuvole, fregandosene di tutto e tutti. Pure del calendario. Opporcavacca…
Maggie si riveste, ignorando ad uno ad uno i tuoi «Tesoro, aspetta», calza anche l'altra scarpa e recupera la borsa.
«Puoi dirmi, almeno, cos’è successo?», le chiedi mettendoti a sedere e abbracciando un cuscino.
«Indovina!» Maggie sorride. E non è un sorriso piacevole. «Chi vuoi che abbia deciso di trasformare Gotham City nel proprio parco giochi la Vigilia di Natale?»
No. Il Joker, no. Tutto, ma il Joker, no, gridano i tuoi occhi.
«Anche a Natale?!», piagnucoli, come se fossi una bambina.
«Soprattutto a Natale, tesoro», replica Maggie. «Ma non preoccuparti. Mammina sta andando a rendere la sua serata una vera e propria tortura», e così dicendo ti pianta in asso, il ticchettio dei tacchi che mitraglia senza pietà il pavimento, passo dopo passo.
Afferri il cuscino e te lo premi con forza sulla testa. Maggie è andata, la vostra serata è saltata, e lì fuori, con tutta probabilità, Bruce starà già correndo appresso al Joker. Avrà bisogno di rinforzi, ti dici, lanciando il cuscino, saltando dal letto come una molla e infilandoti nella tuta. Qualcuno è stato molto, molto cattivo, quest’anno, pensi, mentre la notte abbraccia Gotham e, lassù, il bat-segnale risplende contro la faccia tonda della luna.
   
 
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