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Autore: _armida    30/12/2017    1 recensioni
Si tenevano per mano su di una scogliera a picco sul mare, un bambino ad una bambina intenti a osservare il cielo azzurro sopra le loro teste.
“Cosa faremo se la Galassia fosse in pericolo?”, chiese lei in un mormorio incerto, timoroso quasi.
L’espressione sul viso del piccolo Poe si fece sicura. “Se la Galassia avrà bisogno, noi ci saremo”, rispose.
I loro eroi avevano combattuto per la libertà, perché loro non avrebbero dovuto farlo?
...
“C’è stato un risveglio nella Foza”, rivelò il Leader Supremo.
Sotto la maschera, gli occhi color pece di Kylo Ren ebbero un guizzo.
“Fonti certe mi hanno informato che la mercante di rottami ha raggiunto Skywalker, sai questo cosa significa?”, continuò il Leader Supremo.
“L’addestrerà e ne farà un Jedi e noi saremo in minoranza…”. Ren alzò il viso su Snoke, sotto la maschera, quindi non visibile, un ampio sorriso faceva capolino. “…almeno che non trovassimo questo nuovo detentore della Forza e lo convincessimo a stare dalla nostra parte”
Anche il Leader Supremo sorrise, un ampio e sadico sorriso che avrebbe messo i brividi a chiunque. “Ti affido dunque il compito di trovarlo e portarlo da me, mio fedele apprendista"
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Nuovo personaggio, Poe Dameron, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I
 
Mega Destroyer Supremacy, pochi mesi dopo la distruzione della Base Starkiller…
 
La sala del trono del Leader Supremo era perennemente avvolta nelle tenebre: esse sembravano addensarsi negli angoli e sul soffitto, nascondendoli, dando così l’idea che essa si estendesse all’infinito. Che le tenebre fossero infinite. 
C’erano delle luci a fendere quell’oscurità, ma esse si trovavano solo sulla parete di fondo, dietro l’ampio trono, e diffondevano una luce rosso sanguigna dal basso, cosicché l’effetto finale non era quello di dare respiro all’ambiente ma di incupirlo, se possibile, ancora di più: tenebre ai propri fianchi, tenebre sopra la propria testa e sangue che pareva colare copioso davanti a sé, era questa la sensazione che si aveva entrando nella sala. 
Snoke era come sempre seduto sul proprio trono, così grande rispetto alla sua figura, delle dimensioni simili a quelle di un comune umano. Forse lo era davvero stato, un tempo, prima che il suo corpo fosse totalmente corrotto dal Lato Oscuro. 
La sua postura era impeccabile, con la schiena dritta poggiata allo schienale, le gambe larghe su cui la veste scura cadeva senza la minima piega, le braccia adagiate sui braccioli in una maniera che si sarebbe potuto dire rilassata, ma un certo nervosismo era tradito dalle mani pallide e scheletriche che ne tenevano le estremità in una stretta tenace. 
Sotto di lui, uno affianco all’altro e inginocchiati sul liscio pavimento di pietra nera, il Generale Armitage Hux e il Comandante Kylo Ren attendevano istruzioni. Erano a capo basso, sguardo a terra in riverenza. 
“Generale Hux, Kylo Ren”, esordì in un saluto, rompendo il surreale silenzio che regnava nella sala.
I due alzarono lo sguardo osservandolo in volto. Il primo impassibile, con i propri occhi color del ghiaccio, talmente freddi che presi soli nessuno avrebbe mai detto appartenenti ad un umano, il secondo scrutando attraverso la feritoia del proprio elmo. 
Non una parola era uscita dalle loro bocche, attendevano in silenzio che il Leader Supremo dicesse altro, che esponesse il motivo di quella convocazione.
“Ho una missione da affidarvi”, proferì solenne, la voce amplificata dalla conformazione della sala che la faceva sembrare più cupa e cavernosa. “Andrete su Iranja”
“Il pianeta dell’eterna estate?”, domandò Hux.
Iranja era un pianeta favoloso, che pareva essere nato dalla fantasia di qualche avventuriero: clima costante e caldo, foreste, praterie, spiagge e campi coltivati a perdita d’occhio. Si trattava di una gallina dalle uova d’oro: la gallina dalle uova d’oro del Primo Ordine. 
Era retta da una monarchia, ma il re non appena intuito l’inesorabile declino della Nuova Repubblica, non aveva esitato a mettersi nelle mani del Leader Supremo. Hux lo considerava un debole, ma un debole intelligente, che aveva cara la propria vita e quella dei propri sudditi. Di fatto, quella che ufficialmente era un’alleanza, era a tutti gli effetti una totale sudditanza: il Primo Ordine chiedeva materie prime per la produzione di armamenti? Queste arrivavano. Chiedeva grano per sfamare gli eserciti? Loro davano. Spremevano quel pianeta senza pietà, eppure sembrava che l’abbondanza di risorse non avesse mai fine. 
“Ufficialmente si tratterà di una visita di cortesia ai nostri fedelissimi alleati…”. Quelle ultime due parole sulla bocca del Leader Supremo furono seguite da un sorriso sarcastico, che mise in mostra i denti affilati. “…e per controllare che la Resistenza non abbia contatti sul pianeta”
“Le nostre spie affermano che non vi è alcun legame tra il pianeta e la Resistenza”, lo informò Hux. 
“Ma voi indagherete comunque, o almeno fingerete di farlo”, ribatté Snoke.
“E ufficiosamente?”, chiese Kylo Ren.
“Lo hai percepito?”. La domanda di Snoke fu brusca e chiaramente rivolta al solo Cavaliere di Ren. 
Seguì un lungo silenzio ed alla fine quest’ultimo scosse la testa. “Non sento nulla”. La voce metallica e distorta proveniente dall’elmo che non lasciava trasparire alcuna emozione. 
“C’è stato un risveglio su Iranja. Flebile, ma c’è comunque stato”
La Forza. Questo significava che un altro detentore stava emergendo. 
Sotto la maschera, quegli occhi color pece ebbero un guizzo.
“Fonti certe mi hanno informato che la mercante di rottami ha raggiunto Skywalker, sai questo cosa significa?”, continuò il Leader Supremo. 
“L’addestrerà e ne farà un Jedi e noi saremo in minoranza…”. Alzò il viso su Snoke, sotto la maschera, quindi non visibile, un ampio sorriso faceva capolino. “…almeno che non trovassimo questo nuovo detentore della Forza e lo convincessimo a stare dalla nostra parte”
Anche il Leader Supremo sorrise, un ampio e sadico sorriso che avrebbe messo i brividi a chiunque. “Ti affido dunque il compito di trovarlo e portarlo da me, mio fedele apprendista”
“Non ti deluderò, maestro”


Nda
Ok, diciamo che più che un capitolo vero e proprio qui è uscito una sorta di secondo prologo, la storia vera e propria inizierà nel prossimo.
Non fate l'abitudine a capitoli così corti, purtroppo il dono della sintesi è a me ignoto. 
Qui e nel capitolo scorso ho cercato di essere il più impersonale possibile (e non vi dico la fatica, non è il mio stile di scrittura), ma dal  prossimo ho intenzione di tornare su un terreno che mi è un po' più congeniale mettendo il punto di vista dai vari personaggi e non osservando la scena come spettatori esterni. Un prima persona raccontanto in terza, lo posso definire così? Boh speriamo in bene ahahah
Alla prossima!

 
   
 
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