- Ehi! Sei finalmente maggiorenne! Ora puoi finire in prigione -
- Grazie, non chiedevo miglior augurio -
- Oppure possiamo finalmente andarcene insieme, dimenticarci di tutto -
- Non lo so... sai, c'è mia sorella -
- Mia sorella? -
- Oh, vedo che i ricordi ti tornano velocemente - disse Artemisia accompagnando la ragazza davanti ad una scalinata enorme.
La ragazza rimase a bocca aperta ammirando quell'immenso e maestoso palazzo dai colori oscuri e intensi.
- Chaos vuole vederti - disse ancora Artemisia, ma fu interrotta da una figura in cima alle scale.
- Chaos non è presente - un ragazzo dai capelli blu chiaro, e delle sottospecie di vene violette sulla fronte, le raggiunse, inchinandosi davanti alla ragazza.
- Mi chiamo Seymour, piacere di conoscerti - concluse baciandole la mano.
La ragazza arrossì imbarazzata, e cercò di sorridere ma le uscì una specie di ghigno.
- Cosa significa, Seymour? - domandò Artemisia.
- Significa che Chaos non è qui, e non sembra essere nemmeno nei dintorni -
Artemisia sospirò - Perfetto, ora che ne facciamo di lei? -
Una piuma si posò ai piedi della ragazza, che alzò lo sguardo e vide un uomo dai lunghi capelli argentati saltare dal corrimano della scala fino ad atterrare davanti a lei.
- Sephiroth - disse Seymour - Cosa ti porta qui? -
L'uomo si mise ad osservare la ragazza, scrutandola attentamente.
- Ci sono... problemi? - domandò la ragazza.
Sephiroth smise di guardarla e si rivolse a Seymour - Chaos ha detto che dobbiamo occuparci noi della nuova alleata -
- Cosa? - disse Artemisia irritata - Io ho già pensato a portarla qui, sono stanca e ho pure io i miei impegni -
- Osi opporti al Dio della discordia? - disse Seymour sorridendo sarcasticamente.
- Scusate - si intromise la ragazza - Posso prendermi cura di me stessa da sola, ricordo di avere 18 anni, quindi sono maggiorenne... però vorrei sapere cos'è questa storia dell'alleata, per favore -
I tre si guardarono e nessuno sembrava aver la minima voglia di parlarne, era davvero una cosa così difficile?
- Ci penso io - un uomo dai capelli lunghi e scompigliati, con una bandana legata sulla fronte e un enorme tatuaggio sul petto, fece la sua comparsa.
- Grazie, Jecht - disse Artemisia allontanandosi.
Sephiroth si allontanò senza dire una parola, mentre Seymour fece una strana smorfia e fece lo stesso.
- Benvenuta - disse Jecht, rivolgendosi alla ragazza ancora confusa dalla situazione.
- Grazie, tu puoi spiegarmi cosa succede? - domandò lei.
Jecht rise, quella ragazza gli faceva quasi tenerezza dal modo in cui chiedeva gentilmente le cose, tanto valeva spiegarle tutto.
- Va bene, ma non so se ci crederai dato che... sembra tutto assurdo all'inizio - spiegò Jecht, mentre la ragazza sembrava ancora più confusa - Non importa, ascolto - disse lei, incrociando le braccia.
- Dunque, in questo momento sei in un altro mondo: la tua casa, i tuoi amici, la tua famiglia... non sono qui e non puoi raggiungerli. Ti trovi qui perchè sei stata scelta per combattere una battaglia che costerà la vita di tutti noi, e il nostro sovrano è Chaos: il Dio della discordia, è stato proprio lui a sceglierti -
La ragazza non batteva ciglio e sembrava più seria che mai, Jecht allorà proseguì.
- Chaos è da sempre nemico della Dea dell'armonia: Cosmos. Ora però, vogliono porre entrambi fine a questa lotta eterna, e noi siamo i guerrieri di Chaos che dovranno affrontare quelli di Cosmos. Quindi, ecco tutto... oh, avrai un arma o un potere speciale, e i tuoi ricordi pian piano torneranno, da quanto ho capito stai già ricordando qualcosa -
La ragazza annuì, e rispose - Certo, ricordo di avere 18 anni, di avere una sorella, e di chiamarmi Chloe... - quasì urlò: si era finalmente ricordata il suo nome, all'improvviso.
- Fai grandi passi avanti - rispose Jecht.
- Comunque, sembra davvero un sogno... assurdo. Non è uno scherzo? - chiese quasi dolcemente Chloe.
- Tutto vero, ragazza - disse Jecht - Ora dovresti seguirmi, presto scopriremo le tue abilità speciali -
Chloe lo seguì, entusiasta ma ancora un po' spaventata: se era davvero tutto così vero, che ne era stato dei suoi genitori? Sua sorella?...
- Ah, dimenticavo ancora - si fermò Jecht - Arriviamo tutti in coppia: arriva un guerriero di Chaos, e arriva anche un guerriero di Cosmos. C'è qualcun altro qui, ed è sempre qualcuno che conosci nel tuo mondo -
Chloe spalancò la bocca - Cosa? E chi sarebbe? -
- Io di certo non lo so, lo scoprirai tu da sola - rispose Jecht riprendendo a camminare.
Chloe cercò di pensare, ma i ricordi erano ancora offuscati. Sperava soltanto che l'altra persona non fosse qualcuno a lei troppo cara, dato che probabilmente avrebbero dovuto lottare uno contro l'altra.
- Chloe - disse l'altra voce al telefono - Mi dispiace davvero tanto, le mie condoglianze... anche dalla mia famiglia -
La ragazza trattenne una lacrima e rispose - Ti ringrazio, mia sorella è... è ancora sconvolta -
- Sembra... così, impossibile... sono venuto proprio ieri a casa tua, lui era lì... -
- Lo so - rispose Chloe - La morte non ha pietà per nessuno -