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Autore: dreamlikeview    30/12/2017    5 recensioni
Cosa succede, quando improvvisamente sette anni della tua vita svaniscono? Cosa succede quando dimentichi la persona che ami? Gli incidenti possono accadere, ma l'amore può sopravvivere?
[Destiel, human!AU, mini-long]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Desclaimer: La storia è scritta senza alcun fine di lucro, io non ci guadagno assolutamente nulla (al massimo ci perdo la faccia); niente di tutto ciò è finalizzato a offendere in alcun modo i personaggi (perché dovrei, se li amo uno ad uno?) e non mi appartengono in alcun modo (ma desidero un Castiel o un Dean o un Sam tutto mio, ma dettagli).

Avviso: Le mie competenze mediche si limitano alla visione di Grey's Anatomy e Doctor House, e un po' di wikipedia. Ho cercato di essere più precisa possibile, e ho fatto molte ricerche, ma non si può mai sapere, potrei aver sbagliato qualcosa, consideratela una licenza poetica in quel caso.
___________

 
Wise men say only fools rush in
But I can’t help falling in love with you
Shall I stay? Would it be a sin?
If I can’t help falling in love with you.
 
Dean era arrabbiato con l’intero mondo in quel momento, come avevano potuto suo fratello e il suo compagno mentirgli per tutti quei mesi? Come avevano potuto nascondergli tutto quello? Lui era una persona diversa da ciò che ricordava, una persona migliore e nessuno si era degnato di raccontarglielo? Perché si erano comportati così? Perché avevano ignorato il suo bisogno di ricordare tutto? Castiel aveva detto qualcosa su dei medici che avevano detto qualcosa riguardo il non parlare, perché anche i medici erano contro di lui? Aveva passato mesi a cercare di ricordare, mesi a cercare di capire perché si sentisse spezzato a metà, e ora… ora si rendeva conto di aver avuto sempre davanti la persona che gli mancava e di non averla mai riconosciuta. Era frustrante, non poteva immaginare come fosse stato per Cas affrontare quel periodo, non doveva essere stato facile nemmeno per lui, fingersi suo amico, no? Allora perché non aveva mai parlato? Perché gli aveva nascosto tutto? Dannazione…
Qualche piccolo ricordo gli era tornato alla mente, ma ancora non riusciva a spiegarsi cosa fosse accaduto fuori da quella porta, una portata immensa di cose che ignorava gli era stata riversata addosso e lui era rimasto combattuto tra la rabbia e la voglia di sapere di più per diversi istanti, fino a che la prima non aveva prevalso sulla seconda e aveva colpito Cas e gli aveva lanciato contro l’anello. Era stato un atto crudele, dopo che Cas gli aveva detto tutte quelle cose, lo aveva visto sgretolarsi davanti a sé, eppure non era riuscito ad evitarsi di colpirlo e insultarlo, perché gli aveva mentito, lo aveva sempre guardato negli occhi e gli aveva promesso che lo avrebbe aiutato a ricordare tutto, e poi aveva tenuto la bocca chiusa, non aveva avuto il coraggio di dirgli le cose importanti che aveva dimenticato, non gli aveva detto che aveva dimenticato lui, avrebbe apprezzato anche “sei uno stronzo, non ti ricordi più di noi” o qualcosa del genere, ma no, Castiel aveva dovuto ascoltare quell’idiota di Sam, e gli aveva dovuto tenere nascosto tutto. Persino suo fratello, il suo stesso fratello, gli aveva nascosto tutto, anche quando lui gli aveva chiesto alcune foto per stimolare la sua memoria, Sam aveva ignorato le sue richieste, nemmeno lui era stato onesto nei suoi confronti, quanti, in quei mesi, gli avevano mentito sul suo passato? Quanti gli avevano nascosto delle cose riguardanti se stesso? Ecco, perfetto, ora qualsiasi persona avesse interagito con lui in quei lunghi mesi, gli appariva come un bugiardo che gli aveva solo tenuto nascoste cose importanti, persino sua madre non era stata totalmente onesta con lui, persino lei, che aveva riciclato la data del suo matrimonio con Cas, gli aveva nascosto tutto. Non sapeva più di chi fidarsi, o con chi parlare per cercare di fermare quell’immenso dolore che gli stava crescendo dentro, si sentiva deluso e ferito da tutte le persone che avevano detto di volergli bene, di amarlo. Cosa doveva fare, ora? Ancora non ricordava nulla, si sentiva più perso di prima, e aveva appena chiuso con l’unica persona che finalmente gli stava raccontando tutto.
«Dean, tutto bene?» domandò Sam, scendendo dalla sua stanza.
«Tu che dici? Pensi che vada bene, Sam?» gli chiese sarcasticamente, Sam lo guardò inclinando la testa, senza capire le sue parole  «Vogliamo fare il punto di quanto siate stati tutti dei figli di puttana a tenermi nascosta tutta la mia fottuta vita?» domandò ancora, cercando di mascherare la rabbia con il sarcasmo «Persino tu… tu sei mio fratello, avresti potuto dirmi che non ricordavo di essere una persona diversa» disse, la sua voce era spezzata «Perché non mi hai detto di Castiel? Ti avevo detto che mi mancava qualcuno… che sentivo una mancanza… e tu… non mi hai detto niente, mi hai mentito!»
«Dean, ascolta…» iniziò Sam, avvicinandosi al maggiore.
«No! Adesso mi dici tutta la verità, perché io non ce la faccio più! Ho trovato una bella foto, sai, nel tuo cassetto, io te e Castiel, sotto l’albero di Natale di due anni fa. E una nascosta sulla libreria, io e Castiel abbracciati, era di qualche mese prima del mio intervento» disse, a voce alta, sebbene avesse la voce spezzata dai tremiti e dalla rabbia «Ora mi dici tutta la verità, Sam, perché sono stanco di essere circondato da persone che mi riempiono di cazzate!» esclamò arrabbiato «Castiel è stato qui, e mi ha detto un po’ di cose, non ci è voluto molto a capire il perché di quelle foto» disse, scostando lo sguardo da quello del fratello «Gli hai detto tu di mentirmi per tutto questo tempo. Non ti piaceva la nostra relazione? Cosa? Perché mi hai tenuto lontano da lui?» chiese, scuotendo la testa. Sam non gli rispose subito «Bene, non vuoi parlare, vaffanculo anche tu, Sam!» esclamò, avviandosi verso la porta di casa, non sapeva dove sarebbe andato, ma voleva andare piuttosto lontano da suo fratello. Aveva voglia di colpire anche lui, ma cercò di trattenersi, perché si era sentito una vera schifezza dopo aver colpito Castiel e non voleva ripetere l’esperienza.
«Dovevo essere il tuo testimone di nozze» disse Sam, parlando con le spalle del fratello «Tu e Cas insieme eravate meravigliosi, ti ho convinto io ad uscire con lui la prima volta che siete usciti insieme» spiegò «E con me hai ammesso di esserti innamorato di lui, quando Cas voleva parlarti di cose importanti» disse ancora, tenendo lo sguardo basso «Ciò non giustifica il fatto che te lo abbia nascosto, ma non odiavo la tua relazione con lui, anzi, l’ho sempre sostenuta. Ti abbiamo nascosto delle cose, perché ci era stato suggerito di non sconvolgerti troppo con troppe notizie, visto che quelli che avevi perso erano sette anni, e non sette giorni» spiegò, mordendosi le labbra «Non posso dire che mi dispiace, perché l’ho fatto per il tuo bene, non per il tuo male, forse avremmo dovuto comportarci diversamente, non lo so…ma abbiamo messo il tuo bene sopra ad ogni cosa, Dean, perché ti vogliamo bene» disse, avvicinandosi al maggiore «Volevamo prenderci cura di te, ci era stato suggerito di farti ricordare poco alla volta e… non ha funzionato, per questo sì, mi dispiace» si scusò abbassando lo sguardo «In camera mia, tra i dvd ce ne è uno che dovresti guardare, prima di chiudere per sempre con Cas, forse avrei dovuto mostrartelo prima, ma… ormai» sospirò, appoggiando una mano sulla spalla del fratello «Mi farò perdonare, e sono certo anche Cas, guarda quel video, prima di andare via».
 
La discussione con suo fratello era degenerata in insulti e urla da parte di entrambi (“Mi ci pulisco il culo con il tuo dvd”, “Sei il solito idiota”, “Ah io sarei l’idiota? Tu sei lo stronzo che mi ha nascosto tutto” “Vedi perché non ti abbiamo detto niente? Stai esagerando! Come al solito!”) ed era stata infinita, Sam continuava a trovare scuse banali e stupide, e Dean non ne poteva più, non se ne faceva niente delle sue scuse. Come al solito, il litigio si era concluso con Sam che andava via sbattendo la porta perché doveva andare all’ospedale – una scusa migliore non sapeva trovarla – e Dean che si gettava sconfitto sul divano. Okay, aveva capito che gli avevano mentito per il suo bene, ma ora stava bene, si sentiva dannatamente bene, voleva solo ricordare e loro… da cosa erano spaventati? Non poteva di certo restare più sconvolto di come non lo fosse già, giusto? Sbuffò e decise che si sarebbe rilassato, guardando un po’ di baseball, gli era sempre piaciuto, quello lo ricordava. C’erano cose, però, persone, azioni che sfuggivano alla sua memoria, e non capiva perché fosse così difficile ricordare quei momenti, non capiva perché fosse così complicato, ormai Cas gli aveva detto tutto, Sam anche, allora era lui il problema? Era lui che non voleva ricordare? Perché? Voleva recuperare la sua vita, desiderava solo quello, perché non riusciva a ricordare nulla? Più pensava a Cas e ciò che aveva detto di loro, più i ricordi si allontanavano da lui. Stava guardando la replica di una partita, quando ricordò le parole di Sam e continuarono a frullare nella sua mente per diversi istanti, prima che si rendesse conto che stava ignorando una cosa importante, c’era un dvd tra quelli di Sam che doveva guardare, un film? Una serie? Cos’era? Forse era il caso di scoprirlo. Si alzò stancamente dal divano e si trascinò nella stanza del fratello, e ne studiò la libreria, c’erano molti volumi di medicina, alcuni libri da lettura, e altre cose; sullo scaffale accanto invece c’erano dozzine di dvd, e ne guardò i titoli. Proprio lì, tra la raccolta di dvd di Star Wars, e di Star Trek, c’era una custodia trasparente, senza nome. Dean la estrasse da lì, e la studiò, c’era una specie di copertina, ed era una fotografia sua e di Castiel, sotto alla foto c’era una frase, “Please, forgive me, I can’t stop loving you – Castiel”, scritto con una grafia ordinata, che Dean riconobbe subito come quella di Cas. Senza pensarci due volte, aprì il dvd e lo tolse dalla confezione, con lo sguardo cercò il laptop di suo fratello e vi si avvicinò, lo accese in fretta e poi inserì il dvd nel lettore. Non sapeva perché il cuore gli martellasse in modo impazzito nel petto, e nella sua mente ronzavano troppi pensieri, che non sapeva classificare, forse erano ricordi, forse flash, non lo sapeva, ma sapeva che guardare quel dvd era la cosa più giusta da fare. Forse, Sam aveva fatto la prima cosa utile per fargli recuperare la memoria, e forse, se fosse stato davvero utile, lo avrebbe ringraziato e perdonato per avergli mentito. Gli tremavano le mani mentre selezionava la modalità di riproduzione e attendeva che il video partisse; non ricordava che i dvd impiegassero tanto tempo a funzionare. Poi vide il viso di Castiel comparire sullo schermo e un leggero sorriso gli increspò le labbra.
«È partito?» chiese inclinando la testa il Cas nel video «Okay sì, sembra di sì» disse allontanandosi leggermente dalla fotocamera «Ciao Dean» un brivido percorse la spina dorsale di Dean, sentendo il suo nome pronunciato in quel modo «Avrei voluto fare un discorso di persona, ma… sai com’è, non sono molto bravo con le parole, e stare accanto a te, mi distrae. Però oggi è il giorno del nostro matrimonio» spiegò e Dean inclinò il collo, non erano sposati… non ancora giusto? «Okay, lo so che non è proprio il giorno del matrimonio, diciamo che sto registrando questo video un po’ prima, qualche mese prima, perché lo consegnerò a Sam che dovrà conservarlo fino alla data del matrimonio» si corresse, e Dean si ritrovò a sorridere dolcemente, ricordava quell’atteggiamento di finto imbarazzo, Castiel era proprio così «Ma ti amo oggi nello stesso modo in cui ti amerò quel giorno, è che… volevo fare una cosa carina e raccontare a tutti la nostra storia, la ripercorriamo insieme, ti va? Lo so che in fondo sei un romanticone e ti piacciono queste cose» disse, le sue labbra si piegarono in un sorriso dolce – raramente Dean gli aveva visto un sorriso del genere sul suo volto – Dean mormorò un sì, appena udibile, anche se era certo che l’altro non potesse sentirlo «Adesso partirà la nostra canzone, e poi mostrerò delle foto nostre, tranquillo, niente di imbarazzante o scioccante, quelle le conservo per noi» ridacchiò, ammiccando e Dean si portò una mano alla bocca, trattenendo una risata; la rabbia e la delusione che pian piano scivolavano via dal suo corpo, lasciandolo solo un po’ perplesso, poi dal video partì You raise me up, una canzone che Castiel in quei mesi gli aveva fatto sempre ascoltare e… allora collegò i puntini. Cas ci aveva davvero provato, era stato lui a non cogliere i segni, non aveva mai capito perché gliel’avesse fatta ascoltare quasi fino alla nausea, e ora stava iniziando a collegare le varie cose «Ci siamo conosciuti al karaoke, una sera, eravamo ubriachi tutti e due, ma tra di noi c’è stato il classico colpo di fulmine, se così posso definirlo»  raccontò, Dean pendeva da quelle labbra, sperava dicesse di più, cosicché potesse ricordare più cose «Comunque, è meglio sorvolare su ciò che è accaduto quella notte, anche se penso che avranno capito tutti quanti» ridacchiò, scuotendo la testa, Dean si ritrovò a seguirlo nella risata, di nuovo «Il giorno dopo, eri in imbarazzo, non sapevi come comportarti, perché credevi fossi andato via durante la notte. Così mi hai offerto la colazione e poi ti ho chiesto un passaggio, così una volta arrivati da me, ci siamo scambiati i numeri, ecco credo che sia iniziata là, la mia caduta» spiegò, il sorriso non lasciava le sue labbra «Credo sia stato lì che ho iniziato ad amarti, ma non l’ho capito subito, anche perché sei sparito nei giorni seguenti, devo essere sincero, non credevo mi chiamassi, o mi scrivessi, così avevo deciso di aspettare una settimana e poi fare io la prima mossa, ma poi, mi hai scritto dopo tre giorni e siamo usciti insieme» nel dire queste parole, tirò fuori da un album una foto, loro due seduti al tavolo del pub di Benny e Garth, intenti a parlare e a perdersi, letteralmente, l’uno nello sguardo dell’altro, Cas sorrise alla telecamera mostrandola «Questa l’ha scattata Benny di nascosto, e tu ti sei infuriato così tanto quando l’hai scoperta. Ma questa è un’altra storia, sono felice che l’abbia scattata» spiegò, leggermente arrossito «Ci siamo frequentati per tre mesi, durante i quali abbiamo fatto di tutto, siamo andati al luna park» mostrò una fototessera con loro che facevano le facce buffe, una dove sorridevano semplicemente «Siamo andati al cinema» mostrò una foto di Dean intento a mangiare popcorn mentre guardavano un film «Eri così assorto mentre guardavamo l’ultimo film di Star Wars che non ti sei nemmeno accorto di me che ti scattavo la foto» ridacchiò, poi tirò fuori un autoscatto di loro due con la ciotola vuota dei popcorn «Ma non stavamo insieme, ci tenevi sempre a dire che non stavamo insieme, che ci frequentavamo e facevamo del sesso meraviglioso» Dean arrossì di botto, santo cielo, era vero. Ricordava vagamente qualcosa riguardante lui e Cas che avevano una discussione su chi doveva stare sotto e chi sopra, e di Cas che gli diceva che gli era piaciuto il sesso con lui, cielo «Poi dopo tre mesi di “non ufficialità” se vogliamo dirla così, ero troppo preso da te per lasciarti andare, così una sera ti ho confessato i miei sentimenti per te, e fortunatamente provavi le stesse cose» raccontò con il sorriso sulle labbra «Così ti ho detto che volevo una relazione ufficiale con te. E quello è stato il primo sì che mi hai detto, e quella notte stessa, lo hai fatto sapere a Sam» disse mostrando una foto delle loro mani intrecciate, scattata con un cellulare, Dean ora ricordava di averla scattata lui, e una lacrima sfuggì al suo controllo, come aveva fatto a dimenticare tutto? «Mi sono innamorato di te così facilmente, Dean, mi sono innamorato delle tue battute orribili, del tuo amore per il rock e per i cowboy, della tua risata e del tuo sorriso, del tuo essere un adorabile romantico sotto quella finta aria da duro, ma soprattutto del tuo immenso cuore, che tu cerchi di nascondere sempre» disse, sorridendo appena, mostrando delle altre foto che li ritraevano insieme, o lui da solo, alcune al mare, altre in montagna, gite, vacanze, ogni cosa che avevano fatto insieme, era documentata da decine di foto, che Cas aveva raccolto nell’album che stringeva tra le mani… se solo glielo avesse fatto vedere prima… «Per il nostro primo anniversario, mi hai regalato un viaggio a New York per Capodanno, sapevi quanto desiderassi andare lì in quel periodo e… mi hai accontentato, solo per vedermi felice» disse, e Dean si ritrovò a sorridere, perché sì, era vero, voleva rendere felice Cas, era una sensazione forte che aveva dentro, e stava iniziando a ricordare meglio alcuni dettagli «Quanto ci siamo divertiti durante quella settimana newyorkese, sembravi quasi più eccitato di me» ridacchiò, mostrando alcune foto di quella vacanza, e a Dean sfuggì un’altra lacrima, seguita da altre e altre ancora «Siamo tornati da lì più innamorati e uniti di prima… e poi sono cominciati i problemi, se così possiamo chiamarli» raccontò ancora «Io ero pronto a convivere, ma tu… tu non ti sentivi pronto. All’inizio non vi davo molto peso, ma poi, sai, tu vivevi ancora con Sam, che si stava per laureare, io ancora dai miei, ed ero prossimo alla laurea, eravamo così nervosi e irritati che finivamo spesso per litigare e non vederci per giorni, lo abbiamo fatto per due anni, poi dopo una lunga pausa di riflessione abbiamo capito che insieme funzionavamo meglio che separati e siamo andati a vivere insieme» disse ancora, e Dean si ritrovò con una mano sul cuore, il respiro accelerato e mille lacrime sul volto, voleva fermare quel video, faceva troppo male ascoltare i ricordi che aveva perso; poi il Cas del video tirò fuori un’altra foto «Ah, questa è la mia preferita, è stata scattata il giorno della mia laurea, ci eravamo appena riavvicinati dopo un brusco litigio, ma tu mi guardavi con quello sguardo così carico d’amore e di orgoglio, che io… mi sentivo così amato, accettato e...» Castiel trattenne un singhiozzo, ma poi riprese a parlare «… è stato il giorno che ho capito che tu eri l’uomo, anzi sei l’uomo che avrei amato per tutta la vita, nonostante i problemi, quel giorno ho capito che tu sei l’uomo che vorrei avere accanto per sempre» disse con tale sincerità, che fece tremare Dean, santo cielo, in quella foto lui aveva uno sguardo da idiota, ma non si sentiva tale, era… innamorato di Cas? Sì, lo sentiva dentro di sé, sentiva qualcosa di forte che lo spingeva verso il moro, qualcosa in quel video aveva rimesso in funzione la parte addormentata del suo cervello, e stava ricordando alcune cose che credeva perse per sempre; aveva i classici occhioni a cuore, mentre guardava il moro in quella foto; piccoli istanti, ricordi, attimi che aveva vissuto con lui, con Sam, con tutti, stavano pian piano tornando alla sua memoria, sorrise tra le lacrime mentre continuava a guardare il video di Cas «Tu mi sei sempre stato accanto, anche nei momenti più difficili, quando temevo che non ce l’avrei fatta, quando ero terrorizzato dal futuro, tu eri lì a tendermi la mano e a sostenermi. Dean Winchester, tu mi rendi l’uomo più felice del pianeta, ma non mi fai sentire patetico nel dire queste parole. Ti amo, in un modo che non posso definire a parole, e giuro che cercherò di rendere felice te, almeno la metà di quanto tu rendi felice me» disse sorridendo, commosso «Aggiungeremo tante altre foto a questo album, ne sono certo. Ti amo, Dean. grazie per aver scelto di sposare me, e di amarmi» disse, poi sorrise di nuovo alla telecamera e prima di interrompere il video disse «Muoviti a baciarmi dopo questo video!» esclamò, poi interrompendo il video. Dean fissò lo schermo del pc davanti a sé con lo sguardo smarrito. Aveva finalmente realizzato una cosa, certo, Cas aveva sbagliato a nascondergli tutto fino a quel momento, ma se metà delle parole che aveva detto in quel video, erano vere, allora doveva essergli costato tanto non dirgli tutta la verità immediatamente; e forse anche per Sam non era stato facile, forse anche per suo fratello era stato difficile nascondergli tutto. Castiel lo amava così tanto che pur di stargli accanto si era accontentato di recitare la parte dell’amico, ma lui non lo aveva capito, non fino a quel momento. Si asciugò il volto con un gesto rapido, tolse il dvd dal lettore e lo ripose nella custodia, poi uscì dalla stanza e si diresse a passo spedito verso la porta; al suo ritorno da casa di Cas, avrebbe parlato con suo fratello e avrebbero chiarito anche la loro discussione, ma in quel momento aveva bisogno di vedere Cas, aveva bisogno di parlare con lui e farsi spiegare con esattezza tutto ciò che ancora faticava a ricordare, lo avrebbe aiutato, giusto? Beh, non gli restava che andare da lui e riprendersi la sua vita, esattamente com’era prima che la dimenticasse, non sembrava tanto pessima, dopotutto.
 
Castiel era ritornato a casa sconfitto, gli sembrava che tutto ciò che aveva avuto di bello, fosse stato inghiottito dal nulla, e si sentiva mortalmente vuoto senza Dean, ma sapeva che solo le sue azioni sbagliate lo avevano portato a quel punto, non poteva biasimare Dean se l’aveva colpito e se non voleva più avere a che fare con lui. Sapeva che doveva andare avanti, ormai, le storie potevano finire, no? Anche se sembravano poter durare per sempre, esse potevano finire, e adesso doveva arrendersi all’evidenza, e lasciar andare Dean, anche se era difficile, anche se sembrava impossibile, doveva farlo, per il bene di entrambi; solo non in quel momento, non quando stava cercando di rimettere insieme i pezzi di se stesso, e stava cercando di tenersi tutto insieme, avrebbe superato tutto, come aveva fatto sempre nella sua vita, solo non in quel momento, non mentre tamponava con il ghiaccio lo zigomo violaceo. Si guardava nello specchio, nel compiere quelle azioni, e non riconosceva l’uomo che vedeva nel suo riflesso, si sentiva patetico e solo, e non era se stesso, gli sembrò di essere tornato il sedicenne senza spina dorsale che era stato, quello che era prima del college e di Dean. Spostò il ghiaccio dal volto e guardò quel livido, che sapeva di meritare, meritava quel dolore fisico, perché aveva fatto del male all’unica persona a cui non avrebbe mai voluto farne, aveva ferito Dean, quando aveva visto i suoi occhi così carichi di risentimento e di odio nei suoi confronti, aveva capito che le cose non sarebbero andate bene, e poi era arrivato uno dei pugni, forte, violento, rapido. Era solo la metà di quello che meritava, ne era consapevole, ma faceva male, non solo fisico, ma anche sentimentale. Avrebbe solo voluto tornare indietro nel tempo e cancellare i suoi errori, cancellare il momento in cui aveva mentito a Dean e dirgli tutta la verità, ma già era venuto a patto con le sue responsabilità. Si stava ancora autocommiserando, quando sentì suonare il campanello, avrebbe voluto fingere di non essere in casa, perché vedere qualcuno, in quello stato, non era nelle sue intenzioni, ma poi quando la persona divenne insistente, Cas pensò si trattasse di Sam, quindi decise di aprire, così avrebbe potuto sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione, perché era anche colpa sua se era nata quella situazione, perché i suoi dannatissimi consigli da medico lo avevano condotto in quella situazione. Così si diresse ad aprire la porta, lasciando il pezzo di ghiaccio sul mobile del bagno e raggiunse la porta come una furia, aprì la porta senza nemmeno chiedere chi fosse, ma proprio mentre stava per sbraitare la sua frustrazione contro Sam Winchester si ritrovò catapultato in due occhi verde smeraldo che gli erano così familiari… quando aprì non si aspettò di trovarsi davanti a Dean, con lo sguardo imbarazzato e interrogativo, un dvd tra le mani e mille domande sul volto. Castiel non riuscì a proferire alcuna parola, si limitò a guardarlo stupito, stupidamente felice e in attesa. Poi Dean puntò lo sguardo direttamente su di lui, lo guardò dritto negli occhi e gli sorrise, gli sorrise in quel modo che a Cas aveva sempre fatto battere il cuore, in quel modo che riservava solo a lui, e il suo cuore riprese a battere in modo frenetico. Non si aspettava che Dean andasse da lui, non si aspettava di vederlo così davanti a sé, non dopo ciò che aveva detto, non dopo le parole che aveva urlato poche ore prima.
«Ehi Cas» mormorò, leggermente imbarazzato «Hai un aspetto di merda» disse sarcasticamente, per spezzare la tensione che si era creata tra loro, si morse le labbra, «Mi dispiace per averti colpito» disse «Ma ero un po’ incazzato» si giustificò, abbassando di nuovo lo sguardo sui suoi piedi, mortificato.
«Dean» disse con un fil di voce  «C-Cosa ci fai qui?» chiese «No, me lo meritavo, io…» cercò di iniziare, ma Dean non gliene diede il tempo, lo guardò di nuovo, alternando lo sguardo da lui, alle sue labbra, al pavimento, senza riuscire a tenere lo sguardo fisso nei suoi occhi, era anche lui investito da troppe emozioni diverse, troppe cose non dette, troppe sensazioni intense, troppo amore represso.
«Ho parlato… uhm, litigato con Sam» spiegò, senza guardarlo ancora «Penso che dovremmo parlarne, prima o poi, ma… mi ha detto di guardare questo» disse, mostrandogli il dvd che aveva guardato, Castiel spalancò gli occhi, non credeva che Sam lo avesse ancora, e che lo avesse mostrato a Dean «E… io… ecco, ho capito una cosa» smozzicò, un po’ a disagio «Io ho…» Castiel lo guardò in attesa «… Bisogno di te» e quelle semplici parole suonarono incredibilmente come un ti amo ancora alle orecchie di Cas. Il moro spalancò gli occhi, e restò impietrito per diversi secondi, che parvero istanti infiniti, come se il tempo si fosse fermato, e cercò di contenere la felicità che era esplosa dentro di lui dopo quelle parole. Il suo Dean era lì, davanti a lui; il suo Dean gli stava dicendo che aveva bisogno di lui; il suo Dean era appena tornato e lui era immobile come un idiota, che problema aveva ultimamente? Senza pensarci ulteriormente, afferrò Dean per i fianchi e lo avvicinò a sé, premendo immediatamente le labbra contro le sue, prima che l’altro potesse ripensarci e dirgli addio un’altra volta. Lo baciò con dolcezza, perché in un mare di incertezze, di se e di ma, quella era l’unica cosa certa e giusta da fare, baciare Dean prima che fosse stato troppo tardi, e l’altro andasse via ancora; e non si aspettava che l’altro ricambiasse con passione, avvolgendogli le braccia attorno al collo, sentì le labbra dell’altro distendersi in un sorriso contro le sue e fu certo che anche lui avesse ripreso a respirare in quel momento, come se tutti quei mesi, quel periodo tremendo, non fosse mai avvenuto. Si staccò da lui e appoggiò la fronte contro la sua, beandosi del suo respiro e del suo profumo che gli era mancato come l’aria stessa. Wow, era stato meraviglioso, quasi come le altre volte, forse più delle altre volte.
«Wow» mormorò Dean sorridendo anche lui ad occhi chiusi «Volevo dirti che insieme avremmo potuto cercare di mettere un po’ di ricordi in questa zucca vuota, ma baciami ancora così, e resterà vuota da qualsiasi cosa, a parte te» disse sarcasticamente, facendo ridacchiare Cas, che scosse la testa leggermente imbarazzato. Poi Dean lo baciò ancora, e tutto il mondo sembrò tornare finalmente al proprio posto, passò le braccia attorno al suo corpo e lo strinse forte a sé, e Cas ricambiò la stretta, facendo combaciare i loro corpi. Era una sensazione meravigliosa essere di nuovo lì insieme.
«Mi ricordo qualcosa» disse poi, dopo lunghi istanti di silenzio, passati semplicemente a stringersi senza far altro «Mi aiuti con il resto?» chiese guardandolo dritto negli occhi e Cas non ebbe alcun dubbio, quella era la cosa migliore che gli capitava da tanto tempo. Dean gli passò una mano sullo zigomo, scusandosi con lui con lo sguardo per averlo colpito vittima della rabbia, e Cas lo perdonò, perché sapeva di averlo meritato e sapeva che anche quello, li aveva portati a quel punto.
«Sì Dean» disse alzando lo sguardo nel suo «Vieni dentro» mormorò, afferrandogli la mano e trascinandolo a casa, nella loro casa, sorridendo come un idiota, sentendosi di nuovo felice e completo. Dean gli strinse la mano e lo seguì all’interno dell’abitazione, guardandosi intorno sorridendo, quel luogo gli era più familiare di quanto immaginasse. Adesso sapeva che tutto sarebbe andato per il verso giusto, perché con Castiel al suo fianco, niente poteva andare storto.

Un anno dopo.
Dean era agitato, mai in vita sua si era sentito così, ed era patetico, suo fratello gliel’aveva bonariamente ricordato prima di “abbandonarlo” davanti a quello specchio, pochi minuti prima. Wow. Quante cose erano cambiate in un anno, per lui. In circa due anni la sua vita era completamente cambiata: era stato operato al cervello, aveva perso i ricordi di una vita, si era ridotto uno straccio e aveva perso tutto; poi pian piano tutto era tornato al posto giusto, quando Cas aveva smesso di mentire ed era tornato nella sua vita, l’avevano rimessa insieme pezzo dopo pezzo, istante dopo istante, foto su foto e ogni immagine, ogni fotogramma era un pezzo della sua vita che ritornava a scorrere nel verso giusto, erano tornati quelli di una volta, ma… in qualche modo migliorati, quello che era successo e tutto ciò che ne era conseguito, li avevano avvicinati di più, li avevano fatti innamorare di più, ed ora erano inseparabili. Inoltre si era ripreso la sua vita, esattamente com’era prima. Per prima cosa, aveva chiarito ogni cosa con suo fratello, era un pezzo importante della sua vita, e non poteva pensare minimamente di non averlo presente, avevano litigato, si erano urlati contro – ma in fondo erano cose all’ordine del giorno per dei fratelli – e poi si erano abbracciati, entrambi vicini alle lacrime, e poi c’erano stati una lunga sequenza di scusami e perdonami, e ancora ho esagerato, sono un idiota, siamo idioti entrambi, e poi erano scoppiati a ridere, la discussione e i motivi che li avevano portati a quel punto erano svaniti nel nulla, accompagnati da una birra. Poi, quando si era sentito abbastanza in forze, e aveva avuto l’okay dei medici, era tornato in officina da Bobby, che lo aveva riaccolto lì, dando una festa in sua onore; aveva impacchettato tutte le sue cose da casa di sua madre ed era tornato a vivere con Cas, e si sentiva di nuovo una persona serena e felice. Infine, Dean aveva sorpreso Castiel. Aveva organizzato tutto nei minimi particolari, si era preso una giornata libera dal lavoro, aveva girato tutta la città per trovare ogni cosa che gli servisse per quella serata, e quando Cas era rientrato dalla scuola, Dean lo aveva preso per mano e condotto nel salotto di casa, lo aveva fatto accomodare sul divano e poi aveva fatto partire la musica, per ricreare l’atmosfera di quando ci siamo conosciuti – si era giustificato, ammiccando e sorridendo nella direzione del suo compagno, ma invece della canzone che li aveva fatti conoscere, aveva deciso che avrebbe fatto quella cosa con una canzone seria, che avrebbe rispecchiato i suoi gusti musicali e la passione romantica di Cas. Per questo, quella sera, scelse di cantare per il suo Cas Always dei Bon Jovi.
Il moro lo aveva guardato con gli occhi spalancati e l’espressione sorpresa, mentre Dean, sebbene fosse un po’ stonato, si lasciava andare in quella performance, con cui gli dichiarava i suoi sentimenti per lui, rimasti repressi per troppo tempo. Poi, appena le note andarono disperdendosi nell’ambiente, Dean fece quel passo, e fu in quel momento, che riprese totalmente la sua vita in mano, dopo averla persa per un po’ di tempo; si inginocchiò di fronte a Cas, con il sorriso sulle labbra e tirò fuori l’anello che aveva comprato per lui e: “Questo periodo è stato lungo, terribile e ci ha fatto soffrire in modi che non conoscevamo, mi dispiace averti fatto soffrire, mi dispiace aver dimenticato i nostri ricordi, mi dispiace che sia andata così. Non posso cancellare questo periodo, anche se vorrei, ma so anche che questa cosa che è successa, non ha scalfito l’amore che proviamo l’uno per l’altro. Se siamo sopravvissuti a tutto ciò, possiamo affrontare insieme qualsiasi cosa, Cas. Per questo, se tu sei d’accordo, vorrei ricominciare da dove tutto si è fermato” – aveva detto, aprendo il suo cuore – “Mi vuoi sposare, Cas?” – solo in quel momento, Cas si era reso conto che Dean avesse ri-indossato l’anello di fidanzamento, e che ne avesse un altro tra le mani. Si lasciò cadere sulle ginocchia, davanti al suo compagno e gli mormorò un sulle labbra, che tremavano d’emozione.
Dopo alcuni mesi, era arrivato il grande giorno, e se da una parte si sentiva eccitato per questo passo che stavano per compiere, dall’altra si sentiva terrorizzato e ansioso. Stava davvero per sposare Cas, stava davvero per fare un passo così importante con l’uomo che amava. Cas gli era stato accanto nei momenti di sconforto più totali, nei momenti peggiori, e non gli sarebbe mai stato abbastanza grato per tutto ciò che aveva fatto per lui, lo aveva sostenuto con forza, lo aveva retto quando stava per cadere, e lo aveva amato in modo così viscerale, che quasi faceva male, anzi in un modo che aveva fatto male, Dean aveva visto la devastazione sul volto, nello sguardo, negli atteggiamenti di Cas, persino nelle sue parole, l’aveva notata, e ora… ora erano ad un solo passo dalla felicità e Dean non sapeva esattamente come sentirsi, forse essere terrorizzato era un buon segno, no? Non lo sapeva e non sapeva cosa aspettarsi dagli avvenimenti futuri, forse era questo a terrorizzarlo, ma era certo di una sola cosa, con Cas il futuro faceva un po’ meno paura. Si ritrovò a sorridere al suo riflesso, e si sentì un po’ un idiota. Ma era, quello che lui aveva rinominato, effetto Cas, quindi andava più che bene.
«Ehi, finalmente hai di nuovo quel sorriso da idiota» ridacchiò il fratello, palesandosi alle sue spalle «Era da tanto che non te lo vedevo sul viso» disse, poi si avvicinò a lui e gli sistemò il cravattino – Dean era sempre stato pessimo con cravatte, cravattini e simili, non era colpa sua se preferiva t-shirt e felpe; Sam lo aveva sempre deriso bonariamente per questa sua incapacità– poi gli diede una pacca sulla spalla «E così ti sposi».
«Già. Io, ti rendi conto? Io che mi sposo. Sembra l’inizio di una barzelletta di pessimo gusto» borbottò, abbassando lo sguardo, sentendosi un po’ impacciato in quel momento, non sapeva perché.
«Sarai grandioso. Credimi» gli disse abbracciandolo, nascondendo il viso contro la spalla del maggiore, aveva gli occhi lucidi di commozione, ma non voleva che il fratello lo vedesse «E oggi è il tuo giorno, vedi di godertelo fino in fondo».
Dean sorrise commosso alle parole del fratello, ma non poteva smentirsi in quel momento e lasciarsi andare a sentimentalismi: «Oh credimi, il post-ricevimento lo godrò davvero fino in fondo!» esclamò, facendo indignare il fratello che gli regalò un leggero pugno sul braccio, scosse la testa ridendo e si disse che suo fratello non sarebbe mai cambiato, per fortuna.
«Coglione».
«Puttana».
 
Castiel era elettrizzato, dopo l’ultimo anno non si aspettava di certo una conclusione così felice e appagante, non dopo quello che era successo a Dean, e tutto quello che ne era conseguito. Però era maledettamente contento che tutto fosse finito nel modo migliore per entrambi, e no, non si aspettava che Dean gli chiedesse di sposarlo, non in quel modo, ma era stato così romantico da cancellare ogni dubbio. Voleva recuperare il tempo perso, entrambi lo volevano, e di conseguenza volevano che il loro futuro, quello che avevano immaginato prima dell’intervento di Dean, si esaudisse nel minor tempo possibile. Ogni cosa era pronta, loro erano pronti, e aspettavano solo di poter dire quel fatidico sì. Avevano organizzato tutto in così poco tempo, che esso si era accartocciato su se stesso e  quel giorno era arrivato con così tanta fretta, che si era ritrovato davanti a quello specchio, a sistemarsi la cravatta blu – perché il blu fa risaltare i tuoi occhi Cas! – che spiccava sulla camicia candida di un completo anch’esso blu, così in fretta da non essersene reso conto. Ma non era terrorizzato, era felice, elettrizzato, emozionato per la vita che li attendeva. Amava Dean più di qualunque altra cosa, amava il suo essere amorevole e anche un po’ rude, amava il suo atteggiamento da finto uomo forte, che nel profondo aveva bisogno di essere coccolato e tranquillizzato; amava l’uomo che quasi nove anni prima lo aveva conquistato con le sue movenze scoordinate e la sua voce stonata, amava quell’uomo, che, nella sua imperfezione, ai suoi occhi era perfetto. E non aveva più parole per dirlo, non aveva più gesti per dimostrarlo, se non quello di presentarsi davanti al giudice e dire quel fatidico sì davanti ad amici e parenti.
«Ehi, quando hai intenzione di invitare il tuo riflesso ad uscire?» scherzò Gabriel alle sue spalle «Guarda che il tuo bell’imbusto ti aspetta». Castiel alzò gli occhi al cielo, Gabriel era il migliore amico che aveva, gli era stato accanto quando credeva di aver perso Dean per sempre, e lo aveva ascoltato quando credeva di star per affogare, ma sapeva anche essere davvero irritante a volte.
«Stavo solo pensando, Gabe» mormorò sistemandosi ancora nervosamente la cravatta «Io e Dean ne abbiamo passate tante, e non riesco a credere che stiamo per sposarci, sono elettrizzato per questo…»
«Quindi qual è il problema?»
«Nessuno. Solo che non so cosa ci riserverà il futuro» ammise. Sì, si sentiva felice, gioioso e fuori di sé dalla contentezza, ma un po’, nel profondo, era preoccupato per il futuro che attendeva lui e il suo compagno – quasi marito. Come si sarebbero evolute le cose dopo quella giornata? Come avrebbero vissuto insieme, dopo tutto ciò che era successo?
«Te lo dico io come andranno le cose, amico» gli disse avvicinandosi e sorridendogli in modo fraterno «Tu uscirai da questa stanza, e salirai su quella fottuta macchina. Arriverai in quello stupido parco e dirai a Dean di amarlo davanti a tutti, e io sarò il tuo testimone, andrà tutto alla grande» gli disse in modo amichevole, strappandogli un bel sorriso «Poi quando tutto sarà finito, andrete in quella bella stanza d’albergo – un albergo a cinque stelle eh, io e Sammy sappiamo farli bene i testimoni – e lì farete tanto bel ses…» non finì la frase perché il moro lo interruppe bruscamente.
«Okay, okay Gabe, ho afferrato il concetto» affermò Castiel arrossendo fino alla punta delle orecchie «Adesso andiamo» disse, afferrando l’amico per un braccio e trascinandolo fuori dalla stanza «Grazie» mormorò poi, senza guardarlo, aveva bisogno di sentirsi dire cose del genere, ed era grato all’amico per averlo tirato su in quel momento.
«E di cosa? Guarda che se non sfrutti la stanza con Dean, lo farò io con Sam».
«Sei un idiota, Gabe» mormorò all’amico, tendendo le labbra in un sorriso impacciato.
«Mi vuoi bene per questo» gli rispose l’altro, dandogli una pacca sulla spalla. Cas, che non credeva affatto di essere agitato per il matrimonio, improvvisamente sentì che quell’agitazione che non credeva di provare, avesse iniziato a sgocciolare pian piano via dal suo corpo. Era stato davvero terapeutico parlare con Gabriel, anche se si comportava da idiota. Gli era stato accanto più dei suoi stessi fratelli, i quali gli avevano consigliato di rifarsi una vita e lasciar perdere la causa persa Dean Winchester. Quando si ritrovò in auto, con il suo migliore amico alla guida, sentì un peso cadere via dal cuore, sarebbe andato tutto bene, perché l’amore che lui e Dean provavano l’uno per l’altro aveva superato e vinto il momento peggiore, quello in cui tutto era stato messo in discussione dalla perdita di memoria di Dean. Era sopravvissuto, e si era radicato in loro ancor di più, al punto da renderli uniti al punto che, se un’altra catastrofe si fosse abbattuta su di loro, avrebbero saputo affrontarla insieme, senza perdersi d’animo, senza che i loro sentimenti venissero intaccati o messi in discussione da essa. E finalmente, si lasciò andare in un sorriso realmente felice e rilassato, e probabilmente avrebbe seguito il consiglio di Gabe, e dopo il ricevimento lui e Dean avrebbero fatto tanto, meraviglioso sesso, in fondo, la prima notte di nozze doveva essere festeggiata.
«Ehi Cassie» lo chiamò Gabriel prima di arrivare nel luogo del matrimonio «Ricordati di respirare» gli consigliò «E cerca di non buttarti più giù come è successo un anno fa, amico» gli disse «Ora va’ lì fuori e prenditi la tua felicità».
«Grazie Gabe» gli disse commosso, Gabriel non era il tipo da fare discorsi del genere, e Castiel sapeva la portata di quelle parole, perché Gabriel lo aveva tirato fuori da un vero e proprio baratro di disperazione. Si slanciò verso di lui e lo strinse in un abbraccio carico d’affetto. L’amico sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, e «Ora basta, altrimenti il tuo Winchester mi taglia un braccio» ridacchiò, scuotendo la testa.
«Beh, poi il tuo Winchester ti rimette a posto, no? È pur sempre un medico» scherzò Castiel, coinvolgendo l’amico in una risata cristallina.
«Beh, ora che mi ci fai pensare, abbracciami ancora e fatti vedere da Dean» suggerì ridendo ancora. Restarono lì per qualche minuto, fino a che entrambi non videro un Impala del ’67 nera fermarsi qualche metro davanti a loro. Entrambi i Winchester erano arrivati e Cas si sorprese nel vedere Dean al posto del passeggero, non faceva mai guidare nessuno la sua auto, l’unica volta che era successo, non stava bene e subito si allarmò. La risata gli morì in gola, e senza pensarci due volte, schizzò come un razzo fuori dall’auto di Gabe e raggiunse quella dei due fratelli.
«Dean!» esclamò «Ti senti bene? Che succede? Perché non stai guidando?»
«Ehi, Cas, tutto okay! Niente, è che… ero un po’, come dire, agitato e ho preferito che Sam guidasse» lo sguardo del moro migrò all’altro fratello, interrogandolo sulle condizioni del più grande. Il minore gli regalò un sorriso allegro e rilassato, cercando di mitigare l’ansia che vedeva pervadere quel volto.
«Cas, tranquillo, davvero è solo ansia da prestazione. Ha fatto il controllo due giorni fa ed è sano come un pesce».
Castiel buttò fuori un sospiro di sollievo, non si era accorto di aver trattenuto il fiato in attesa di una risposta da Sam, santo cielo, non avrebbe mai voluto affrontare di nuovo quell’incubo. Non tutto da capo almeno.
Dean finalmente uscì dall’auto e lo avvolse in un abbraccio carico d’amore e d’affetto, gli diede un leggero bacio sotto l’orecchio sinistro facendolo fremere appena e gli sussurrò direttamente nell’orecchio: «Non preoccuparti, sto bene... e tu sei uno schianto con questo completo». Castiel sorrise, finalmente rilassato, e si scostò da lui giusto quel tanto che gli bastò a prendere il volto di Dean tra le mani e premere le labbra contro le sue. Gli era mancato, come l’aria. E non si erano visti solo per una notte, avrebbero voluto rispettare la tradizione e non vedersi per tutta la settimana precedente al matrimonio, ma avevano fallito miseramente.

«Anche tu non sei tanto male» mormorò contro le sue labbra, ridacchiando e baciandolo ancora.
«Ehi! Porta male baciarsi prima del sì!» li rimproverò Sam, che nel frattempo aveva raggiunto il suo compagno e lo aveva salutato in modo affettuoso. Dean storse il naso, non si sarebbe mai abituato a vedere Sam con Gabriel, non si sarebbe mai abituato a vedere Sam con nessuno, perché era il suo fratellino. Ricordava ancora quando Sam gliel’aveva presentato, qualche mese prima. A quanto pareva, Gabriel era stato l’ancora di Castiel e di Sam durante la sua malattia, e l’amore tra lui e suo fratello era nato così, con semplicità davanti a una tazza di caffè. Dean era felice che Sam avesse trovato qualcuno che lo amava – santo cielo, lo aveva visto star male per così tante persone – ma non si sarebbe trattenuto dall’uccidere Gabriel se avesse fatto del male al più piccolo.
Fece scivolare la mano verso quella del suo compagno e gliela strinse forte: «Sei pronto?» gli chiese.
«Lo sono sempre stato» fu la risposta del moro. E dopo quello non vi fu più esitazione, i due testimoni li precedettero e arrivarono per primi al piccolo patio allestito per il matrimonio, al centro c’era il giudice di pace, munito già di microfono, che li guardava con un sorriso bonario. Gli invitati erano già tutti presenti e Dean si ritrovò a cercare sua madre con lo sguardo, che stringeva la mano al nuovo marito, individuò anche Charlie, Benny, Garth e altri amici, sia suoi che di Cas, vide anche Bobby che cercava di non sorridere e persino John era andato, nonostante avesse detto più volte di essere contrario a quel matrimonio. Poi lo sguardo si posò su suo fratello, che gli sorrise in modo orgoglioso e fiero, e strinse più forte la mano di Cas, avanzando davanti agli sguardi di tutti. Un fugace sguardo al suo quasi marito, e il sorriso rassicurante e innamorato che gli rivolse, gli diedero la forza di continuare quella traversata.
Castiel era in una situazione simile a quella di Dean, percorse con lo sguardo tutti i presenti, individuò i suoi genitori che lo guardavano orgogliosi di quel passo che stava compiendo, persino i suoi fratelli lo erano. C’erano amici, conoscenti e persino il dottor Crowley era stato invitato – aveva salvato la vita a Dean, quindi meritava di essere invitato; e strinse a sua volta la mano del biondo, che lo guardava di nuovo con quello sguardo carico d’amore e di orgoglio, e si sentì completo, ebbe la forza di andare avanti solo dopo aver ricevuto un ok mimato con un pollice da Gabe. Quando arrivarono davanti al giudice, entrambi avevano un sorriso idiota sul volto, e si sentivano stupidamente innamorati – ma non patetici.
E poi, arrivò. Il momento di scambiarsi le promesse e gli anelli. Cas sorrise appena, guardando il volto di Dean, mentre afferrava la fede nuziale e iniziava a pronunciare le sue promesse: «Dean, sono onorato di essere qui con te, oggi, non avrei mai immaginato di sposarmi, prima di incontrare te, eppure, eccoci qua» gli disse guardandolo negli occhi «Tu sei la persona più forte che io conosca, sei una forza della natura e affronti tutto, ogni cosa, ogni difficoltà con coraggio, anche se un po’ hai paura, io ti ammiro e non riesco a smettere di innamorarmi di te, ogni cosa che fai mi fa innamorare di te» continuò «Non so più in che modo dirtelo, ma ti prometto una cosa, cercherò di dimostrartelo ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della nostra vita insieme, ti prometto che cercherò, mi impegnerò per renderti felice e sostenerti sempre, in qualsiasi situazione ci troveremo, ti prometto che sarò un bravo marito, ma non posso prometterti la colazione a letto ogni giorno, perché rischierei di bruciare la cucina» scherzò. Dean ridacchiò scuotendo la testa e mimò con le labbra un idiota, mentre la maggior parte degli invitati rideva di gusto «Quello che voglio dire, Dean è che… dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che abbiamo affrontato…» la voce gli si strozzò nella gola, e non riuscì a trattenere un singhiozzo «Ti amo, e… sono felice di diventare tuo marito» mormorò, non riusciva più a parlare, avrebbe voluto dire tante cose, ma l’emozione lo aveva bloccato e Dean gli strinse la mano in un gesto di comprensione. Capiva il suo stato d’animo così simile al proprio.
«Tocca a me?» domandò retoricamente, strappando al quasi-marito un sorriso «Okay, beh, Cas… non so da dove cominciare. O forse sì. Insomma, tu sei fantastico, sei incredibile, il modo in cui mi sei stato accanto nel momento peggiore della mia vita, il modo in cui per proteggermi hai dovuto nascondermi cose, come hai affrontato tutto… tu sei una roccia, sei la mia roccia e io… non ho parole per dirti quanto ti sia grato di questo. Non voglio ripercorrere quest’ultimo anno, perché ha fatto schifo, ma forse un po’ di meno di quanto immaginiamo, perché tu eri con me. Sei sempre stato con me, anche se non capivo perché, tu eri lì a sostenermi, fingendo di essermi amico, pur di mantenere la promessa di non lasciarmi solo» disse, aprendo il suo cuore, e afferrando le mani del compagno «Cas, stamattina ero terrorizzato da ciò che sarebbe accaduto nel nostro futuro, ma poi, sai, mi sono detto che avrei avuto te accanto, e il futuro ha smesso di farmi paura. So che con te, non devo temere nulla. L’unica cosa di cui ho paura, è perdere te. Non riuscirei ad immaginare la mia vita senza di te, mi hai reso un uomo migliore, e… io ti amo con ogni fibra della mia anima. Quando credevo di averti dimenticato, sentivo di avere una parte mancante, sentivo una mancanza fin troppo importante, e quando sei arrivato tu, improvvisamente il mio cuore ha sentito che tutto era tornato al posto giusto» sorrise, un po’ imbarazzato, ma gli occhi di Cas si stavano ombrando di lacrime d’emozione, quindi era sulla via giusta «Tu mi rendi completo, Cas. Senza di te, sono solo un uomo a metà, che cerca costantemente la parte migliore di sé, quella che lo rende completo» disse ancora, sentendosi anche lui un idiota felice e quasi vicino alle lacrime «Tu sei la mia anima gemella, e non ho intenzione di lasciarti andare, mai. E ti prometto, Cas, che cercherò di renderti felice, di non farti mai mancare niente, e di amarti sempre e incondizionatamente per sempre». Castiel deglutì, e senza più freni inibitori, lasciò che le lacrime che stava cercando di trattenere fuoriuscissero dai suoi occhi e si riversassero sul suo volto, non erano lacrime di tristezza, ma di gioia, pura gioia, non aveva mai provato così tanta felicità tutta insieme. Dean aveva ragione, loro erano anime gemelle, e niente li avrebbe mai potuti separare, mai più.
«Vuoi tu, Castiel Novak prendere il qui presente Dean Winchester come tuo legittimo sposo?» chiese l'officiante.
Castiel lo guardò felice e annuì, poi: «Sì, lo voglio» rispose con decisione, la voce leggermente tremante per le lacrime.
«E vuoi tu, Dean Winchester, prendere il qui presente Castiel Novak come tuo legittimo sposo?»
Dean guardò Castiel, un sorriso dolce a tendergli le labbra: «Sì, lo voglio» rispose, mordendosi il labbro inferiore.
«Per i poteri conferitimi dallo stato, vi dichiaro ufficialmente uniti in matrimonio» comunicò, guardando i due giovani sposi «Potete baciarvi».
«Finalmente» si lasciò scappare Dean, ma Cas fu più rapido e lo afferrò per i fianchi tirandolo verso di sé, e premette le sue labbra contro quelle del marito, sorridendo contro di esse. Dean chiuse gli occhi e si lasciò andare a quel contatto così dolce e così puro, che finalmente li aveva uniti. Suggellarono con quel bacio le promesse che si erano appena scambiati e si strinsero un po’ più del dovuto, davanti a loro gli invitati non potevano far altro che ammirare la forza del vero amore, la forza che li aveva uniti e tenuti legati assieme come un filo, fin da quando si erano incontrati, e nessuno, nemmeno le circostanze peggiori avevano spezzato quel filo tanto forte e resistente che li legava. Dagli invitati, quindi, si levò un applauso, che imbarazzò a morte i due sposi, che, staccatisi l’un dall’altro, fianco a fianco, guancia contro guancia, si voltarono verso di loro e li ringraziarono sorridendo. Sam scattò loro una foto con la polaroid che si era portato dietro e la allungò a Cas, felice anche lui per loro. Insieme, Dean e Castiel la guardarono, rendendosi conto che sui loro volti, non v’era traccia d’altro se non pura felicità e vero amore.

 
The end.
__________
 
Hola people!
Buon sabato e buona anti-vigilia di Capodanno! 
Siamo arrivati alla fine, e come avevo promesso, l'happy ending e il fluff! Tutto è bene quel che finisce bene, e ora sicuramente se la staranno spassando nella stanza d'hotel a 5 stelle LOL, anyway.
Non ho potuto resistere e ho aggiunto un po' di Sabriel che fa sempre bene, povero Sam, ha bisogno anche lui del suo angelo. 
Siamo arrivati alla fine anche di questa mini-long, e come sempre mi lascio dietro un po' di me - come in tutte le storie, io le considero le mie bambine. Sono felice e triste, allo stesso tempo, perché mi mancheranno come al solito i personaggi, e mi mancherete voi. Ho un altro paio di progettini in mente, che vedranno la luce prima o poi, tra cui una bella long - very long. Ma non so ancora quando, riuscirò a concluderle. Ma non vi libererete di me tanto facilmente! 
Anyway, io vi ringrazio di cuore per aver seguito anche questa storia, ringrazio tutti coloro che hanno letto, o hanno aggiunto tra le seguite/preferite/ricordate la storia, e tutti voi che avete recensito. Grazie di vero cuore. Vi auguro una buona fine del 2017 (sul mio stenderei un velo pietoso) e un buon inizio 2018!
Sicuramente nell' "anno nuovo" tornerò! 
Di nuovo, grazie a tutti e alla prossima!
See you soon, people!
Con affetto, la vostra autrice che vi vuole virtualmente bene! 
   
 
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