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Autore: lallaharley    30/12/2017    0 recensioni
Un personaggio lasciato nell'ombra. Camille de Chagny, madre del nostro amato Raoul, è molto più di un personaggio trascurabile. Questa è la storia mai raccontata, di un tempo lontano, in una lontana Persia dove una giovane nobildonna francese conobbe l'angelo della morte e fu la prima a mostrargli un po' di umanità...
- basato sul romanzo di Susan Kay con riferimenti significativi al romanzo di Gaston Leroux.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erik/Il fantasma, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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 Capitolo 6

 

Qualche giorno dopo, Erik partì per Arshaf, per continuare la costruzione del palazzo dello Shah, mentre io rimasi a casa di Nadir ad occuparmi dei miei documenti.

Mi era appena arrivata una lettera del Ministro che mi informava della razzia di una nave francese da parte di pirati persiani. Un evento purtroppo normale, essendo il tratto del Mediterraneo che andava dalle terre dello Shah fino alle terre Europee, continuamente attraversato da questi miserabili uomini che saccheggiavano e distruggevano navi che portavano un po’ di luce orientale ( attraverso profumi, spezie e stoffe) al mondo freddo e casto europeo. 

Tuttavia questa volta, i miei compatrioti si erano imbattuti in una nave pirata assoldata dallo Shah stesso. Il ministro richiedeva spiegazioni e io, in qualità di ambasciatrice, dovevo chiedere spiegazioni e ricordare al Re dei Re la supremazia della Francia. Una seccatura che mi avrebbe costretto a tornare davanti a quel viscido ometto. Amareggiata, passai ad una lettera di Auguste, nella quale mi raccontava le sue giornate e quelle di Philippe, sempre tranquille e piene di spensieratezza . Molto differenti dalle mie giornate. Insieme alla lettera, Auguste aveva aggiunto una foto di Philippe: era cresciuto di qualche centimetro negli ultimi mesi, tuttavia la foto non rendeva possibile vedere la luce negli occhi del bambino, di color nocciola e sempre allegri, ne i bei capelli ricci, di un bel castano chiaro tendente al biondo. 

Mentre osservavo con nostalgia la foto, qualcuno bussò alla porta. Un qualcuno che si rivelò essere Nadir. 

“ Buongiorno Camille” disse sorridendo “ti vedo un po’ preoccupata, è forse successo qualcosa?”

“Puoi ben dirlo amico mio” dissi io con voce tombale “ dei pirati assoldati dallo Shah hanno attaccato una nave francese. Oggi dovrò chiedere un’udienza ufficiale per ottenere spiegazioni”.

Nadir mi lanciò uno sguardo intenso, senza lasciar trasparire alcuna emozione.

“ Ma è proprio per questo che sei qui, no? Per risolvere queste controversie. Non puoi rimanere rinchiusa qui con Reza e dimenticarti chi sei.” disse sorridendo.

Sapevo che ciò che stava dicendo Nadir era giusto, tuttavia il palazzo reale mi faceva davvero paura.

“Non voglio tornare in quel nido di serpi. La Khanum, lo Shah... mi sembrano tutti dei mostri dai quali è impossibile sfuggire. Che ti controllano ad ogni passo, pronti a farti crollare.” Dissi sull’orlo delle lacrime. Mi stavo comportando da bambina e lo sapevo.

Stranamente, Nadir non sembrò molto  sorpreso e fece un sorriso di circostanza.

Allora una strana rabbia si accese dentro di me e non potei fare a meno di sputargli in faccia: “Tu lo sapevi già, vero?”

Lui abbassò lo sguardo e disse: 

“Avrei dovuto dirtelo prima lo so. Lo Shah ha richiesto la tua presenza davanti al Consiglio Reale. Molto probabilmente hanno intercettato le tue lettere...”

“Come è possibile!” esclamai adirata “ Erano lettere private,  non avevano alcun diritto di leggerle!”

Come osavano! Non solo eravamo nel bel mezzo di una crisi diplomatica, ma ero anche circondata dalla più totale ipocrisia.

Tuttavia, lo sguardo che mi lanciò Nadir fu freddo e di rimprovero.

“Ti avevo avvertito Camille. Lo Shah e sua madre hanno occhi ovunque. Ogni cosa che accade nel paese è un libro aperto per queste persone. Non si fanno scrupoli. Mi stupisci Cami, sei molto intelligente e avresti dovuto capire con chi avevi a che fare” .

Lo avevo capito, tuttavia mi ero lasciata trasportare dalla bellezza del paese e dall’infondata sicurezza che sarei stata protetta dalla mia patria. Mi voltai verso la finestra e vidi il Sole alto nel cielo e mi domandai come, in quel paese dimenticato da Dio, potesse esistere tanta bellezza. Finalmente avevo aperto gli occhi sulla realtà di quel paese: luci e ombre piene di ragni, spie e serpi. Ovunque girassi lo sguardo vedevo lo sguardo freddo della Khanum e l’insolenza lasciva dello Shah. Tuttavia era inutile continuare a parlarne. Mi congedai da Nadir e cominciai a prepararmi.

Non ricordavo di essermi mai preparata tanto velocemente. In meno di mezz’ora fui pronta e scesi nella veranda in attesa di essere scortata a Corte. Sentii dei leggeri passi dietro di me che si rivelarono essere di Darius che sussurrò:

“Signora, il mio padrone desidera donarvi questo” aprì la mano rivelando una piccola fiala.

“Cos’è?” chiesi tranquillamente.

Darius abbassò lo sguardo e, con voce tremante disse: “ per proteggervi dal veleno. Se a palazzo, dopo aver bevuto o mangiato qualcosa, vi doveste sentire male, ingeritene subito due  gocce e dovreste essere fuori pericolo”.

Improvvisamente quella fiala mi sembrò orribile. Ringraziai Darius e inserii la fiala in una tasca interna della gonna. Stranamente , mentre mi avvicinavo alla porta non riuscii a pensare a niente. Salii sulla lettiga con molta calma e tra me e Nadir, il mio unico compagno di viaggio, ci fu un insolito silenzio. Chiusi gli occhi, pensando alla mia famiglia e al mio giardino a Parigi. In questo periodo dovrebbero essere già sbocciate le primule e le violette che avevo piantato l’anno precedente.

Improvvisamente la lettiga si fermò, destandomi dai miei ricordi. 

Non appena entrai nel palazzo reale, due guardie si avvicinarono per scortarmi nella Sala del Trono e, nonostante tutto, mi sentivo tranquilla. Le grandi porte si aprirono per rivelare il Consiglio dello Shah al completo. 

Lo Shah mi squadrò dalla testa ai piedi con un ghigno malizioso.

“Mi è stato riferito che il vostro caro Ministro ha avuto da ridire sul mio comportamento, signora” disse educatamente.

Un modo gentile per accusarmi di aver messo in discussione il suo operato.

A questo punto prese la parola il Gran Vizir chiedendo umilmente a Sua Maestà la parola che fu concessa.

“Voi, mia signora, pretendete per caso di venire qui ed insegnarci come mandare avanti un reame? O forse volete addirittura mettere in discussione le parole del Re dei Re”.

“Veramente, mio signore, è stato questo Consiglio a convocarmi” risposi stizzita “ e mi sento profondamente offesa dalle vostre parole. Io sono qui come ambasciatrice, non come consigliera e sono perfettamente consapevole che non ho alcun diritto di parlare di questioni interne in questa sede. Tuttavia vorrei ricordarvi, Gran Vizir, che sono qui per parlare con Sua Maestà lo Shah di Persia e non con voi”.

Mirta Taqui Khan era il marito della sorella dello Shah e il suo primo consigliere ed era famoso per la sua disapprovazione alla politica della Khanum. Tuttavia, per quanto lo si potesse considerare coraggioso e pieno di sani principi, non lo si poteva certo ritenere una persona gradevole. Anche se forse la mia opinione era influenzata dalle frecciatine di Erik, il quale non poteva sopportare la moralità eccessiva del Gran Vizir.

Improvvisamente lo Shah si mise a ridere e mi ringraziò della mia onestà.

“Tuttavia dovremmo comunque chiarire la questione: sono stato io ad abbattere la nave francese e non me ne pento; ho sentito il bisogno di ricordarvi la potenza del Re dei Re, potenza che neanche i francesi possono offuscare” disse tutto ciò come se avesse imparato tutto a memoria. “ tuttavia, per compiacervi, punirò i responsabili questa sera al tramonto. Così voi e i vostri compatrioti sarete soddisfatti e non ne parleremo più “.

Praticamente ci aveva dato il contentino e io non potevo assolutamente ribellarmi e pretendere di più. Tuttavia questa situazione puzzava ancora di marcio: perché assoldare dei pirati per poi punirli subito? Ci doveva essere qualcos’altro sotto e io dovevo scoprirlo.

In quel momento capii che non potevo cavarmela con la gentilezza e la pazienza. Era necessaria l’astuzia e l’intelligenza. Non volevo dargliela vinta, perciò  diedi allo Shah l’impressione della vittoria di una battaglia, ma la vera guerra era appena incominciata. Avrei mentito se necessario, avrei tradito e (perché no) avrei ucciso, se necessario. 

pensai < per tutto il male che avete fatto>.

Così mandai il mio più dolce sorriso verso lo Shah dicendo:

“Ringrazio Vostra Maestà per la concessione, ritengo sia molto importante continuare a...” venni interroga dall’apparizione del vero sovrano di quel maledetto paese.

“Chiedo perdono per l’intrusione figlio mio, ma volevo proporre una punizione più che adeguata per quei pirati” disse la Khanum sorridendo.

“Ma certo madre, ascolterò il vostro consiglio molto volentieri” disse il figlio adorante.

“Perché non li mandiamo dal nostro Angelo della Morte, sarebbe una punizione adeguata non credi?”

Lo Shah fu subito d’accordo con lei e fu tutto deciso.

La Khanum mi guardò con i suoi occhi di ghiaccio che sembravano volermi congelare. Aveva capito il mio gioco e io avevo appena trovato il mio vero nemico.

“Questa sera... amica mia... avrete l’onore di partecipare al mio personale svago” disse con voce malefica.

“Ne sarò onorata Madame” risposi con lo stesso tono di voce.

Era deciso. Avrei partecipato alle famose Ore rosa di Mazenderan.

 

 

 

 

Note dell’autrice:

Chiedo umilmente perdono per la prolungata assenza dovuta alla mancanza di ispirazione. Tuttavia eccomi qui, più carica e agguerrita di prima. 

Cami sta finalmente capendo il grande gioco e sta cominciando a giocare. Ammetto di aver preso spunto anche un po’ dal Trono di Spade sotto questo punto di vista e Cami sta anche cominciando a pensare come il nostro amico mascherato. Non ho inserito Erik di proposito in questo capitolo dato che è fondamentale la sua assenza per il prossimo capitolo. Il prossimo sarà più movimentato di questo anche perché inizialmente doveva essere un unico capitolo, tuttavia questo è uscito molto lungo.

Scusate ancora per il ritardo e sappiate che apprezzo qualsiasi recensione vogliate lasciare :)

Alla prossima.

 

lallaharley 

 

 

   
 
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