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Autore: Roiben    31/12/2017    2 recensioni
Di nuovo guai in vista per i Guardiani. Questa volta, tuttavia, non sono unicamente i bambini a fare da bersaglio.
Manny ha un’idea, ma non tutti ne sono entusiasti, in particolare l’Uomo Nero, reduce dalla recente e ancora molto sentita disfatta.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nightmares, Nuovo personaggio, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Quattordici


È la mattina del suo secondo giorno di permanenza in quel postaccio, ormai. Nyx ha smesso di giocare con il suo puzzle improvvisato e osserva il lieve ondeggiare della nera criniera di Epiales come incantata. Piano, con attenzione, solleva il busto riportandosi seduto; struscia la mano sinistra sul liscio tessuto del copriletto, avvertendolo fresco sotto la pelle; ruota cautamente la spalla, trovandola leggermente rigida ma, tutto sommato, in uno stato più che discreto; solleva lo sguardo, ora, trovandosi osservato con interesse da quello nero della donna che, tuttavia, non apre bocca e si limita a seguire con attenzione i suoi movimenti controllati. La scruta, indeciso. È passato poco tempo ma, vista la situazione, sembra sempre troppo.


«Se… te lo chiedessi, mi accompagneresti?» soffia prudente.


«No» replica lei, sollevando un angolo delle labbra, «ti accompagnerei in ogni caso, anche se tu decidessi di voler andare da solo».


Pitch, che era rimasto un po’ turbato dal suo iniziale rifiuto, si ritrova invece a ghignare soddisfatto, per una volta, dal fare dispotico della maledetta strega.


«Bene» soffia, più tranquillo. «Ora, vediamo se riesco a reggermi in piedi, poi ci facciamo i fatti dei guardiani».


Nyx sgrana gli occhi, poi ridacchia felice. «Andiamo in esplorazione?».


«Direi di sì» conferma Pitch, divertito dall’evidente entusiasmo di Nyx a quell’allettante prospettiva.


Con prudenza poggia i piedi sul caldo parquet, si rimette in piedi, traballa leggermente, si aggrappa con le lunghe dita della mano destra alla folta criniera di Epiales e soffia uno sbuffo un po’ deluso: gli ci vorrà ben più di qualche giorno per tornare degnamente operativo. Il problema è: hanno tempo a sufficienza perché ciò accada? Pitch si augura di sì, ma non ci giurerebbe affatto.


Con gli occhi appena un poco sgranati si volta verso Nyx, la quale si limita ad attendere silenziosa. «Ti scoccia se quel giro ce lo facessimo a cavallo? Non sono poi così sicuro di poter arrivare molto lontano, a piedi».


Nyx ghigna lupescamente, spargendo brividi d’angoscia su per il collo dell’Uomo Nero. «Uh, ma che dolce che sei: una romantica cavalcata fra i giocattoli e le renne» strascica divertita.


Lui però si limita a riservarle un’occhiataccia ammonitrice, invece si concentra sul suo incubo e, con un pizzico d’affanno, si issa in groppa digrignando i denti nel momento in cui una pioggia di stelline oscura per un istante la sua vista.


«Ehi, tutto a posto, tesoro?» indaga Nyx, in effetti un po’ impensierita.


«Meravigliosamente» gracchia Pitch con pesante sarcasmo, ignorando l’appellativo usato. «Coraggio, salta su» la invita, allungando perfino una mano per offrirle galantemente un appoggio.


Nyx arriccia le labbra in un piccolo sorriso e si affretta ad accettare la sua mano, accomodandosi alle sue spalle e sospirando soddisfatta. «In marcia verso il tramonto, mio prode cavaliere» blatera, quasi in estasi mistica.


«Risparmiami, te ne prego» supplica Pitch, spronando l’incubo a incamminarsi.


*


Epiales non è poi così convinto che bighellonare senza una meta apparente per quel palazzo zeppo di lucine colorate, yeti pelosi e trilli fastidiosamente giubilanti sia un’idea felice. Si consola pensando che, se non altro, con loro c’è Nyx che, sarà anche una pazza psicopatica, ma è di certo una delle creature più potenti nella cerchia delle loro non poi vastissime conoscenze. Per fortuna sembra essere dalla loro parte, riflette. Ha riportato indietro il suo padrone e già questo è più di quanto chiunque altro abbia mai fatto per loro.


Sotto le sue zampe, all’improvviso, compaiono a tradimento tre di quei malefici elfi senza cervello. Per un puro miracolo riesce a evitare di inciampare sui loro ridicoli cappellini tintinnanti, ma sbuffa forte, manifestando la sua totale contrarietà per quella gita inattesa e assolutamente sgradita, almeno all’incubo.


«Tranquillo» mormora pacato Pitch, passando gentilmente un palmo sul lucido collo nero.


L’Uomo Nero comprende alla perfezione il cupo stato d’animo del suo incubo. In effetti lo condivide almeno in parte. Ma non può negare di essere anche parecchio curioso: non capita tutti i giorni di poter girovagare indisturbati per il quartier generale di uno dei propri nemici. La volta precedente era decisamente di fretta e, con tutto quello che aveva da organizzare, non ha certo potuto concedersi tempo a sufficienza per notare ogni singolo, interessante dettaglio. Questa volta è differente: non ha idea di dove si trovino quei cinque, ma fintanto che non incapperà in uno di loro o fra le zampacce di qualche guaio peloso, si godrà di certo il privilegio di scorrazzare impunemente in quel posto assurdo e troppo pieno di luci e colori.


«Ci vorrebbero un paio di occhiali da sole» commenta a un certo punto Nyx, leggermente infastidita.


«Com’è vero» replica Pitch, totalmente d’accordo con lei, per una volta.


«Mi piacerebbe sapere a chi giova tutto questo spreco di fasti ed energia» lamenta la donna. «Casa mia è adornata giusto da qualche lucciola e, tuttalpiù, da fate del fuoco, coboldi e folletti dispettosi».


Uno sbuffo proviene sia da Epiales che da Pitch. «Già, me lo ricordo piuttosto bene» rimarca con sarcasmo.


«Oh, suvvia, non dirmi che sei ancora arrabbiato per quel piccolo e innocente scherzuccio» tuba Nyx, ridacchiando.


L’Uomo Nero volta di poco il capo e le lancia un’occhiataccia decisamente seccata. «Quello che tu chiami innocente scherzuccio mi è costato i quattro mesi seguenti per far ricrescere dei capelli decenti e riavere uno straccio di guardaroba decoroso» sibila contrariato, ma scuotendo subito dopo la testa, conscio del fatto che non otterrà mai, in nessun caso, un minimo di comprensione né tanto meno delle scuse degne di tale nome.


«Beh, ora i tuoi capelli sono assolutamente perfetti» bisbiglia al suo orecchio, nel tentativo di consolarlo almeno un po’.


«Mph!» soffia piccato, rifiutandosi di aggiungere altro sull’argomento ma spronando invece l’incubo affinché li conduca al piano superiore.


«L’esplorazione continua! Riusciranno i nostri eroi a giungere al terrazzo sani e salvi? I pericoli incombono e il tempo stringe: non resta che affidarsi alla benevolenza divina» declama Nyx, tutta presa dal loro recente obbiettivo.


Nel mentre Pitch sospira e dà una comprensiva pacca sul collo a Epiales, il quale darebbe una zampa per poter essere nuovamente nella cupa tranquillità del covo dell’Uomo Nero.


*


Nel loro casuale peregrinare, infine i tre giungono senza preavviso a quello che sembra loro un caldo salotto appartato e dotato di un grosso camino acceso a illuminare gentilmente l’ampio ambiente. All’interno della stanza c’è qualcuno. Parole sommesse giungono fino alla coppia in groppa all’incubo; le voci, conosciute ormai per esperienza, di almeno due dei cinque guardiani.


Il più silenziosamente possibile, Pitch scivola a terra facendo segno a Nyx di non fare rumore. Poi, attenti, si avvicinano ancora e si dispongono all’ascolto.


«Forse tu hai ragione, Toothiana. Sandy e io avevamo qualche dubbio, sì. Eppure…».


Il momento di silenzio si protrae, innervosendo Pitch, fermo in attesa nell’ombra. Digrigna i denti, frustrato, ma fortunatamente la conversazione riprende prima che la voglia di fare qualcosa di sciocco prenda il sopravvento sul suo buon senso.


«Quella era magia di luce. Sandy lo può confermare. Non è vero, Sandy?».


Pitch immagina l’Omino dei Sogni arrabattarsi come suo solito nel tentativo di spiegare le sue ragioni.


«Credi che questo ci dia la certezza che i due fatti non siano collegati?».


Questa è la fata. Sembra seccata dall’evidente reticenza di North.


«Manny ha parlato di guai. Un pericolo per umani e spiriti. Ma che pericolo può esserci in creature che usano magia di luce?».


Di nuovo quel testone di North, poi più nulla per diversi minuti. Se li figura crucciati e intenti a spremersi inutilmente le meningi.


«Per quale motivo uno spirito della luce non potrebbe diventare un pericolo per gli altri spiriti o per il mondo degli umani?».


Pitch sgrana gli occhi, sorpreso. Quella è la voce di Frost, non può ingannarsi. Frost ha un cervello? Rettifica: Frost ha un cervello e lo sa perfino usare? “Il mondo sta drammaticamente per finire, di sicuro” riflette sconvolto.


«Jack». Una voce grave, Bunnymund, spezza il silenzio sceso opprimente poco prima. «Uno spirito della luce, per sua stessa natura, è una creatura benevola. Non farebbe mai intenzionalmente del male al prossimo» ragiona il pooka.


Una risata sarcastica e vagamente sinistra invade improvvisamente la stanza, facendo saltare in piedi la combriccola dei guardiani al completo. Freneticamente si guardano intorno e, infine, è come sempre Sanderson a individuare per primo il problema e segnalarlo agli altri.


«Pitch!» esclama Toothiana, sorpresa, svolazzando verso l’entrata del salotto, desiderosa più che mai di andargli incontro e poter finalmente scambiare quelle dovute spiegazioni con lui.


«Corretto, fata» soffia asciutto, scrutando freddamente i presenti riuniti e affilando lo sguardo sul pooka già in assetto di battaglia. «Quella non ti servirà, coniglio» avverte, arricciando sdegnosamente il naso alla vista di quell’insulsa lama puntata addosso.


«Che fai qui, Pitch? Ti diverti a spiarci in casa nostra, ora?» ringhia Aster, affatto intenzionato a deporre le sue armi.


«Per nulla. Ero semplicemente curioso di ascoltare le vostre inutili teorie su ciò che vi aspetta nel prossimo futuro».


Nicholas spalanca gli occhi e fa qualche speranzoso passo avanti. «Tu sai, dunque. Toothiana diceva il vero».


«Sì, purtroppo conosco l’identità del vostro problema: per mia sfortuna mi è capitato di incontrarlo di recente» conferma cupamente. «Ma dubito avrete piacere nel venirne a vostra volta a conoscenza» ammette, posando una discreta occhiata sullo spirito dell’inverno che, da parte sua, lo fissa interdetto per quell’inattesa, piccola attenzione.


«E allora inizia a parlare e non farci perdere altro tempo prezioso» sbotta acidamente Aster.


«È sempre di una gentilezza così squisita il vostro collega peloso?» chiede incuriosita Nyx, palesando agli altri la sua presenza che, in mezzo a tanta agitazione, era completamente passata inosservata.


«E tu sei sempre così scortese?» esclama irritato Aster, venendo ripagato con una coppia perfettamente sincronizzata di occhiatacce raggelanti che lo convince, almeno per il momento, a rimettersi seduto e ascoltare di buon grado le ultime novità.


  
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