Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: annalisa93    31/12/2017    0 recensioni
Questa storia non è mia, ma di una mia amica, il suo profilo ufficiale lo trovate su wattpad : https://www.wattpad.com/user/ChiBa93
GENERE: sentimentale, thriller, mistero, psicologico, urbanfantasy.
Diciassette ragazzi.
Diciassette anime diverse, ognuna con il proprio passato, con le proprie fragilità e con le proprie aspettative per il futuro.
Diciassette cuori destinati ad incontrarsi e a scontrarsi.
Diciassette persone che si ritroveranno ad indagare su una serie di misteriose scomparse e sull'inquietante morte di una giovane liceale, avvenuta quarant'anni prima.
N.B: Questa storia è una light novel, ovvero un romanzo con illustrazioni in stile manga
Genere: Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buonasera / buonanotte a tutti! Mi scuso tanto per l'ora... comunque eccovi qui una nuova parte del capitolo :) 
Spero che abbiate passato un Buon Natale e vi auguro un felice anno nuovo! Grazie di cuore a chi segue questa storia e soprattutto a ChiBa93 per averla scritta (trovate la sua pagina su Wattpad) <3  grazie e buon anno! Un abbraccio :) 


My shadow's the only one that walks beside me

My shallow heart's the only thing that's beating

Sometimes I wish someone out there will find me

Till then I walk alone  

(Da Boulevard Of Broken Dreams, Green Day)

 

«Ha detto che sta bene e che più tardi si farà accompagnare dalla sua amica Anita e dalla sua famiglia per portare Natsu con sé.» Alle parole della ragazza, i tre sorrisero, sollevati.

«Allora credo che rimarrò sveglia fino al suo arrivo, almeno avrò modo di sincerarmi che stia bene.» Affermò Amanda. «Così, se dovesse succedere qualcosa di allarmante, posso avvisarvi.» Non poteva stare tranquilla, non dopo ciò che avevano visto all'interno del Duomo di S.Martino.

Sakura annuì. «Ti lascio il mio numero per sicurezza.» Detto questo, aspettò che la ragazza avesse il cellulare a portata di mano e cominciò a dettarle il numero. Dopo che ebbe finito di digitarlo, Amanda si rese conto che non si erano ancora presentate l'un l'altra. «Come ti chiami?» Le domandò.

«Sakura Stevenson.» Sorrise, scorgendo lo stupore dipingere il volto della sua interlocutrice.

«Non sei italiana, vero?» Amanda cominciò a scrutarla incuriosita, seguendo le linee di luce che la luna, lattiginosa, disegnava sul volto della giovane. Il viso leggermente squadrato, le labbra piene e tonde, e gli occhi verdi, chiari e brillanti, quasi diafani, rievocavano le forti radici nordiche.

«In realtà, lo sono per parte di madre. Mio padre, invece è norvegese.»

«Ci avrei scommesso.» Sorrise Amanda. «E il nome giapponese a cosa è dovuto?»

«I miei hanno deciso di chiamarmi Sakura perché volevano darmi un nome che ricordasse un fiore o una pianta e che, al contempo, fosse particolare. Non per niente, Sakura significa...»

«Fiore di ciliegio. Dico bene?» Domandò Amanda, compiaciuta.

Sakura asserì col capo, stupita. «Come fai a saperlo?»

«Avevo un amico appassionato di manga e di cultura giapponese che mi ha insegnato molte cose.» Le parole uscirono in un soffio dalle labbra tremanti di nostalgia. Ripensò a David che, ogni volta che poteva, ne approfittava per rivelare curiosità riguardanti il paese del sol levante, che scopriva durante le sue ricerche o durante le lunghe conversazioni con Jenzaburo Akagi, il padre di origini giapponesi di Emily. Sentiva di averlo perso, così come aveva perso Nathan, e questa triste consapevolezza le procurò una fitta al cuore. Il pensiero che l'amico non le avrebbe più rivolto il suo sorriso luminoso, positivo e incoraggiante, la faceva sprofondare nello sgomento. Forse si stava rassegnando all'idea che avrebbe dovuto far a meno dell'appoggio del suo miglior amico e cavarsela da sola, come aveva fatto da quando si era trasferita a Parigi. Per quattordici anni si era sentita al sicuro, poiché supportata dalla presenza di Nathan, Emily e David che erano stati capaci di tenderle la mano e di salvarla anche nei momenti più bui. Erano sempre stati con lei, avevano camminato al suo fianco, fin da quando ne aveva memoria. Ma da quando si era dovuta spostare in Francia, aveva dovuto intraprendere un cammino differente e procedere in solitaria, in balia della tristezza e della paura, in mezzo ai frammenti di una vita che aveva sognato e che non avrebbe mai avuto la possibilità di vivere.

«Ehi, tutto bene?» Le domandò Sakura, accorgendosi del velo di tristezza che era andato ad ottenebrare gli occhi equorei di quella ragazza dai bellissimi riccioli rossi.

Amanda annuì lentamente. «Sì, tutto a posto.» Cercò di essere convincente. «Io, invece, sono Amanda Damante.» Affermò, cambiando discorso e permettendo a Sakura di segnarsi il nome.

«Aspetta un attimo...» Sakura provò a sbloccare il cellulare, ma lo schermo continuava a rimanere nero. «Oh, no, no, no!» Esclamò poi, impallidendo.

«Che è successo?» Domandò Amanda, preoccupata.

«Mi si è scaricato il cellulare. Se mi chiama il mio ragazzo e vede che non rispondo, si preoccuperà un sacco.»

«Allora ti conviene tornare da lui. Deve essere una ragazzo d'oro se si preoccupa per te.» Commentò con un sorriso amaro sulle labbra, sull'orlo di un pianto. Anche lei aveva un ragazzo premuroso che si preoccupava per lei, che lei non avrebbe lasciato per nulla al mondo, se non fosse successo quello che era successo. Avrebbe dato qualsiasi cosa per cancellare quei tre anni della sua vita e mantenere intatta la sua relazione con Nathan, ma non poteva.

«Sì, lo è. Sono stata veramente fortunata ad incontrarlo.» Rispose Sakura, sognante. Le sue parole erano colme d'amore, il suo sguardo luminoso. «Prima di tornare da lui, però, io ed Emma dobbiamo parlarvi di una faccenda molto importante.» Poi, rivolta ad Emma, chiese: Puoi avvertirli tu? Dì loro che abbiamo avuto un imprevisto e che, se vogliono, possono avviarsi verso casa, noi li raggiungeremo più tardi.»

Emma annuì, prendendo il cellulare per digitare il messaggio.

«Avete bisogno di un passaggio?» Domandò Lucas.

Le due ragazze si scambiarono un'occhiata indecisa. Il pensiero di dover percorrere tutta la Sarzanese a piedi e al buio non le entusiasmava un granché però, al contempo, non avrebbero voluto approfittare della gentilezza di Lucas.

«Sei sicuro che per te non sia un problema?»

«Nessun problema, ragazze.» Assicurò. «Altrimenti non mi sarei offerto.»

«Già.» Sorrisero le due. «Grazie mille, Lucas, è molto gentile da parte tua.»

«Di nulla.»

Amanda, Lucas e Sakura attesero in silenzio che Emma terminasse di scrivere il messaggio e che lo inviasse.

«Fatto.» Annunciò la ragazza, riponendo il cellulare nella tasca.

«Quindi voi siete Emma e Lucas.» Constatò Amanda, mentre il suo sguardo si spostava da Emma a Lucas, per poi soffermarmi su quest'ultimo. Aveva l'impressione di averlo già visto da qualche parte. «Sbaglio o noi due ci siamo già incontrati?»

A quella domanda Lucas cominciò a sudare freddo, in preda al panico. Come poteva spiegarle che non sapeva darle una risposta perché non aveva memoria di ciò che aveva vissuto fino a cinque anni prima? «Può darsi... Non saprei...» Cercò di mantenersi vago, tentando di non far trasparire la sua preoccupazione.

«Magari lo hai visto in tv.» Suggerì Sakura. «Ho appena scoperto che abbiamo a che fare con una famosa star della musica italiana.» Affermò ammiccando un po'. «Hai presente le ragazze che ci stavano inseguendo? Volevano un autografo dal bel Lucas Cross, che sarebbe lui.»

«Sul serio?» Amanda, allibita, cercò una conferma da parte del ragazzo. Cominciò ad osservarlo bene, scandendo mentalmente il nome del giovane. «Aspetta un attimo! Non dirmi che sei Lucas "Cross" Crossignani, quello che ha partecipato al Sanremo giovani di quest'anno?!» Esclamò riportando alla mente i volti di tutti i concorrenti che avevano preso parte alla manifestazione. Fortunatamente la kermesse canora veniva trasmessa in eurovisione, permettendo anche agli italiani che risiedevano all'esterno di poterla seguire senza grossi problemi.

«Ebbene sì.» Ammise, tastandosi i lunghi capelli biondi, evidentemente in imbarazzo. Non si era ancora abituato ad essere riconosciuto per strada ed essere rincorso dalle fans. La fama non era fatta per lui, lui che era un tipo timido e introverso, che scriveva canzoni perché era l'unico modo che gli consentiva sfogarsi, visto che non aveva amici o familiari, nessuno con cui poterlo fare. La musica della sua chitarra e il suono della sua voce avevano rappresentato l'unica forma di compagnia di cui aveva potuto giovarsi da cinque anni a quella parte.

«La tua esibizione è stata molto toccante. Ho ancora i brividi e la pelle d'oca, se ci penso.» Confessò Amanda con ammirazione. «Mi dispiace solo che tu sia arrivato terzo. Ti meritavi la vittoria.»

«Grazie, sei troppo gentile.» Le sorrise lusingato.

«Hai partecipato a Sanremo giovani?!» Intervenne Sakura sconcertata. «Che scelta coraggiosa che hai fatto! Io non riuscirei mai ad espormi mediaticamente, non riuscirei a sopportare tutta la pressione a cui sarei sottoposta.»

«Più che una scelta coraggiosa, è stata una scelta necessaria.» Sebbene la fama non fosse nelle sue corde, aveva scelto di seguire la carriera di musicista, ritenendo che la notorietà lo avrebbe aiutato ad aprire una breccia nella spessa coltre scura del suo passato e a liberare tutte le persone che un tempo gli erano care e che adesso erano state imprigionate nel buio della dimenticanza. Aveva deciso di intraprendere quella strada pensando di poter sfruttare la notorietà per ritrovare qualcuno che avrebbe potuto aiutarlo a rimettere insieme il puzzle della sua vita. E aveva fatto centro: la chiave che gli avrebbe consentito di risolvere tutti i suoi problemi era proprio davanti a lui e si chiamava Sakura.

«E qual è la necessità che ti ha spinto a fare questo grande passo?» Insistette Sakura, incuriosita.

«Non posso dirtelo adesso, si tratta di una questione delicata, che ti rivelerò a tempo debito.» Pronunciò quelle parole con fare misterioso. Non era quello il momento più giusto per vuotare il sacco. «Piuttosto, perché voi due non ci parlate di quella storia dei Guardiani di cui avete accennato poco fa? Cosa sono questi Guardiani? E poi cos'è stata quella apparizione di cui siamo stati testimoni?»

«Già!» S'intromise Amanda. «Dite che sia una premonizione?» Ipotizzò preoccupata. «Perché, se fosse così, dovremmo fare di tutto per proteggere Minami! Non la lascerò mor...» Il respiro le si bloccò in gola, appena le immagini della morte dell'amica le offuscarono la mente.

A quel punto Emma le prese una mano. «Impediremo che questo accada.» Affermò determinata, cercando di infondere coraggio nella nuova amica. Amanda annuì, sicura. Avrebbero salvato Minami, a tutti i costi.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: annalisa93