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Autore: Vanya Imyarek    01/01/2018    6 recensioni
Italia, 2016 d.C: in una piccola cittadina di provincia, la sedicenne Corinna Saltieri scompare senza lasciare alcuna traccia di sé. Nello stesso giorno, si ritrova uno strano campo energetico nella città, che causa guasti e disguidi di lieve entità prima di sparire del tutto.
Tahuantinsuyu, 1594 f.A: dopo millenni di accordo e devozione, gli dei negano all'umanità la capacità di usare la loro magia, rifiutando di far sentire di nuovo la propria voce ai loro fedeli e sacerdoti. L'Impero deve riorganizzarsi da capo, imparando a usare il proprio ingegno sulla natura invece di richiedere la facoltà di esserne assecondati. Gli unici a saperne davvero il motivo sono la giovanissima coppia imperiale, un sacerdote straniero, e un albero.
Tahuantinsuyu, 1896 f.A: una giovane nobildonna, dopo aver infranto un'importante tabù in un'impeto di rabbia, scopre casualmente un manoscritto di cui tutti ignoravano l'esistenza, e si troverà alla ricerca di una storia un tempo fatta dimenticare.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di Tahuantinsuyu'
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                      CAPITOLO 14

DOVE  SI  ESPLICANO  LE  CONSEGUENZE  DI  TALI  AZIONI

 

 

 

 

Per una volta, Choqo avrebbe tanto, tanto voluto che l’opinione di Simay venisse ascoltata.

 Certo, Corinna aveva ragione: un conto era sentire che qualche regnante commetteva atrocità per mantenere il proprio potere, che poteva causare per lo più un’indignazione moralista; tutt’altro era guardare in faccia le vittime, vedere la loro sofferenza. Probabilmente, se si fosse trovata nei panni dell’allora schiava, anche lei avrebbe premuto per una ritorsione – o per una giustizia, come sarebbe stata definita nel contesto.

 Ma lei era solo un’osservatrice di quella vicenda; e in quanto tale, poteva rendersi conto della vastità della fesseria che quei ragazzi stavano combinando. Sapeva che le conseguenze più estreme erano state prevenute: Llyra aveva portato a termine quella gravidanza con successo, abbastanza successo perché anni dopo la giovane Cusi fosse stata in grado di creare un focolaio di ribellione abbastanza importante da essere brevemente menzionato nei libri di storia. Ma allora, quali erano state le vere conseguenze del gesto dei due futuri Imperatori?

 Decise che i diari di Chica sarebbero stati la fonte più affidabile per scoprirlo.

 

 

 

                                                               Dal diario di Chica Guchanii

 

                               18  Achesudi 1592

 

 

Sto scrivendo a un’ora molto più tarda rispetto al mio solito: se avessi iniziato prima, avrei scritto con tanta furia che avrei rovinato le pagine. Mai, mai avrei potuto immaginare un simile affronto verso la mia signora! Cosa sta succedendo a questo mondo, perché la devozione verso il sangue degli dei sia così scarsa? No, mi devo chetare – ho aspettato apposta per non rovinare queste povere pagine!

 Ho già scritto come di questi giorni io sia sempre in allerta per una convocazione della mia signora; dunque, nel momento in cui un’ancella è effettivamente giunta a richiedere la mia presenza, non ho perso tempo ad affrettarmi verso le stanze della mia sovrana. L’ho trovata al tavolo da toeletta, china su alcuni documenti. Mi ha detto che in un attimo sarebbe stata a mia disposizione, e infatti, dopo breve ha messo i fogli da parte (erano alcune carte relative alla fusione di due villaggi in un’unica città, nella provincia di Alaya; voleva approfittare dell’attesa per completare il lavoro, e aveva impiegato più tempo del previsto).

 Mi ha spiegato che la Somma Sacerdotessa di Qisna le aveva inviato una giovane novizia, quel giorno, per dirle che la Datrice di Morte da lei assoldata doveva comunicarle notizie estremamente importanti. E questo mi ha subito allarmata. Quella ragazza non è riuscita nella contaminazione, altrimenti l’avrebbe detto immediatamente; e in un simile frangente, una notizia estremamente importante può solo essere negativa.

 Llyra era del mio stesso parere, anche se è riuscita a mantenersi molto più calma di me; mi ha però confessato che sperava potessi fungerle anche da supporto, ed era uno dei motivi per cui mi aveva fatta chiamare, oltre che perché riteneva avessi il diritto di essere informata quanto lei sulla faccenda.

 La ragazza è arrivata poco dopo, ponendo fine alla nostra attesa. E cosa non ci ha rivelato!

 Alasu ha tradito la nostra fiducia, rivelando a Corinna dell’infertilità causata tra le sgualdrine di Manco; non posso negare di esserne sconvolta e delusa, l’ho sempre vista come una giovane riservata e affidabile, che potesse comprendere la sua posizione e i suoi doveri verso la mia signora. Raccontare di un incarico così delicato e compromettente alla prima schiava che glielo chiede! Inizio onestamente a dubitare che ciò che avviene nell’harem sia così segreto come abbiamo sempre pensato.

 Ma ciò impallidisce in confronto a quel che quell’ingrata schiava ha deciso di fare con le informazioni di cui era entrata in possesso: ha deciso di inventarsi una ‘giustizia’ per cui lei avrebbe il diritto di giudicare le azioni della mia signora, e assegnarle una punizione. Che intende compiere! E ha trascinato in questa follia anche il bastardo.

 La Datrice di Morte ha finto di assecondare il piano, anzi l’ha incoraggiato, al fine di consegnarci una base su cui eventualmente fondare un’accusa contro il ragazzo e la sua stolta alleata. Di nuovo, credo che questa ragazza si stia prendendo un po’ troppe libertà; ma devo riconoscere la sua presenza di spirito.

 La mia signora è riuscita a rimanere completamente imperturbabile durante questo scambio, per poi lasciarsi sfuggire solo un lieve sorriso verso la fine. Ha lodato anche lei la devozione della Datrice di Morte, ma ha immediatamente sottolineato qualcosa cui nessuna di noi aveva pensato: se lei accusasse il ragazzo di aver sostituito la sua medicina, il bastardo potrebbe semplicemente dichiarare di aver agito per giustizia, e denunciare le operazioni svolte nell’harem. Ciò gli attirerebbe qualche simpatia dalla folla (è sempre un giovane novizio che si impegna nell’impedire un sacrilegio); ma soprattutto agiterebbe le famiglie delle concubine, che si affretterebbero ad appoggiare simili voci, screditando la mia signora presso il suo sposo qualora dovesse tornare da Yrchlle.

 Per metterle a tacere, bisognerebbe interrogare il ragazzo sulle cause della sua convinzione, e se lui facesse il nome della figlia del farmacista, l’attenzione si concentrerebbe su di lei: se noi riuscissimo a farla riconoscere come una bugiarda, il popolo vedrebbe lei come un’infingarda, ma avrebbe compassione per l’ingenuo novizio, che nella sua devozione e nella sua determinazione a non permettere che alcun sacrilegio vada impunito, combinate con un’inesperienza intrinseca alla sua età, ha quasi commesso un tragico errore nell’ascoltarla. Tutto ciò che riusciremmo a fare se cercassimo di condannare il bastardo, dunque, è di far accusare la figlia del farmacista, fornendo invece a lui una simpatia popolare di cui davvero non ha bisogno. Far cacciare Alasu e suo padre non vale la pena di un rischio simile, perché sarebbe sufficiente dire che i loro servigi non sono più all’altezza delle nostra aspettative, e nominare un nuovo farmacista imperiale.

 Povera Qillalla: difficile dimenticare la sua espressione nel veder smontato così rapidamente il piano che sperava avrebbe aiutato e impressionato la mia signora! Si è rassegnata a riferire, senza altri spunti personali, l’accaduto. Ed è stato un bene, perché ha compreso un dettaglio molto bizzarro.

 Ci è stato rivelato, infatti, che Pacha ha apertamente promesso il suo aiuto al bastardo, anche se con l’assicurazione che lui non avrebbe tentato un’ascesa al trono; sia io che la mia signora abbiamo pensato fosse semplice senso di responsabilità verso un novizio, invece Qillalla ha rivelato tutt’altro.

Corinna stessa li aveva incoraggiati a chiedere il suo aiuto, perché una fonte interna al palazzo le avrebbe raccontato delle inimicizie che, per ragioni ideologiche, persistono da anni tra la mia signora e il suo fratellastro, e che si esplicano in affronti di varia natura. Inimicizie della cui esistenza io ero completamente all’oscuro e, a giudicare dalla sua espressione, così era la mia signora.

 “Dunque Pacha avrebbe intenzionalmente sabotato i nostri artigiani come ritorsione nei miei confronti” ha ricapitolato. La ragazza ha assentito. “Chi ha dato alla schiava queste informazioni?”

 “Non lo so, Vostra Altezza. La ragazza si è ostinata a non dirlo, e ha sottolineato che anche questa persona stava riportando un sentito dire”

 “Mi interessa solo il nome di questa persona: eventuali indagini su altri diffamatori partiranno da lei. Pensi di essere in grado di rivelarmelo?”

 “Farò tutto ciò che comandate, mia signora”

 Non ha informato la ragazza della falsità di queste voci; una precauzione di sicurezza? O forse vi è un fondo di verità? Sono abbastanza certa che in tal caso l’avrei saputo, e se le lotte per il potere in vista delle quali sono stati cresciuti non hanno reso Llyra e Pacha fratelli affettuosi come avrebbero potuto esserlo due popolani, non hanno mai avuto altro che cortesia e rispetto l’uno verso l’altra. Lo stesso Pacha si è riferito all’incidente delle scorte come a una svista, anche in un contesto in cui avrebbe potuto parlare liberamente. Dunque, chi e perché ha diffuso queste bugie?

 Questi pensieri mi hanno costretta a faticare nel mantenere l’attenzione mentre la Datrice di Morte concludeva il suo rapporto. Pacha non è stato messo al corrente del piano di avvelenare la mia signora: quei ragazzi vogliono fornirgli una protezione. In compenso, lui ha promesso di discutere con la mia signora a proposito della vita del ragazzo.

 “E’ vero che il mio fratellastro mi ha richiesto un’udienza per domani” ha considerato lei. “Quando hai detto che verrà effettuata la sostituzione della medicina?”

 “Fra tre giorni, così da far sostituire anche le medicine che potrebbero finire destinate all’harem”

 “Tre giorni. Mi sembra il caso di avvertirti: tra quattro giorni, Pacha perderà la sua carica. Preparati a reagire adeguatamente al vedere il ragazzo perdere un’importante figura di riferimento, dotata di influenza su di lui e forti possibilità di mantenerlo fedele ai suoi ideali”

 La ragazza ha sgranato gli occhi per la sorpresa in maniera quasi comica, ma a parte questo, non ha fatto domande sui modi o sui motivi: una saggia mossa, la confusione che dovrà simulare davanti ai cospiratori sembrerà più genuina. Immagino che nessuno l’abbia mai coinolta così a fondo nelle operazioni per cui è necessario il suo appoggio, e che di conseguenza abbia una scarsa consapevolezza dei legami tra corona e Templi, o non sarebbe stata così sorpresa. No, io mi chiedevo piuttosto quale sarebbe stata, tra le possibili, la punizione di Pacha. La Datrice di Morte è stata congedata poco dopo, con lodi per la sua abilità nel guadagnarsi la fiducia del bastardo e della sua alleata, e io e Llyra abbiamo potuto conferire in privato.

“Pacha non può essere tenuto a stretto contatto con Simay” è stata la prima cosa che ha detto, iniziando a dare spiegazioni ai miei dubbi in proposito.

 Innanzitutto, il Sommo Sacerdote di Achesay è a conoscenza dell’ascendenza del ragazzo, e questa deve restare un segreto a quante più persone possibili; in più, sta attivamente prendendo le sue difese, ed è stato già deciso che Simay di Dumaya debba morire. Certo, Pacha progetta di assecondare i desideri del ragazzo di rimanere un semplice sacerdote, lontano dal trono, ma questa potrebbe benissimo essere una menzogna. Se il ragazzo diventasse Imperatore, Pacha avrebbe un’influenza diretta su di lui, acquisendo così un potere molto maggiore al suo attuale senza i rischi e le responsabilità che ne derivano. Non è questa la posizione più desiderabile per un uomo? L’ascesa al trono del bastardo andrebbe tutta a suo vantaggio.

 Ma anche se le sue intenzioni fossero davvero quelle di un rispettabile capo religioso che non desidera altro che il benessere dei suoi devoti sottoposti, rimane qualcuno che ha la conoscenza e il potere necessari per proteggere Simay, essendo peraltro amato dalla popolazione: non sarebbe uno sforzo, per lui, far raggiungere una simile popolarità anche al ragazzo, rendendolo dunque un bersaglio più difficile da colpire. In parole semplici, è una persona scomoda da avere attorno, e difficile da rimuovere senza una ragione molto valida … che quegli stolti ragazzi ci hanno generosamente fornito.

 Io non potrei mai dire di essere un’esperta di manovre politiche; ma persino io posso rendermi conto che se una qualsiasi istituzione inviasse a qualcuno un veleno, o una sostanza dannosa, sarebbe il suo capo a risponderne, a meno che non venga individuato un singolo responsabile. Le informazioni rivelateci da Qillalla aprono dunque la strada a due possibilità: o Pacha sceglie di proteggere il ragazzo, non denunciandolo, e viene punito lui stesso – data la sua posizione e la gravità del fatto, l’esilio sarebbe la punizione più lieve che gli si prospetta -; oppure lo denuncia, e questo ci permette di risolvere il problema da lui posto in modo assolutamente legale (e in tal caso, credo che la mia signora insisterebbe per fargli infliggere la pena capitale).

 Per quanto io sia felice e sollevata di una simile risoluzione, non posso non essere alquanto sconvolta da una simile ingenuità da parte di quei ragazzi! La mia sorpresa era tanto palese che ha fatto ridere la mia signora. Lei sostiene che io stia dando loro troppo credito: stiamo parlando di una straniera che viene da chissà quale tribù sperduta tra le montagne e non sembra avere idea di cosa sia un’organizzazione politica, e di un ragazzo cresciuto in un ambiente protetto da Etahuepa, una delle persone più inflessibili sulla correttezza che si siano mai viste in questa corte, e sua moglie, che, dice Llyra, probabilmente inorridirebbe all’idea di insegnare ai suoi figli che al mondo esiste qualcosa o qualcuno che non ha i loro migliori interessi a mente. E Qillalla, che non solo conosce solo ciò che è utile al suo mestiere, ma lavora per noi. Sì, devo esser stata proprio comica nel mio stupore!

 Ed è stata una fortuna, perché poi la mente della mia signora è tornata a ciò che avrebbe rischiato se non fosse stata avvertita per tempo. La radice di zullma! E pensavano che sarebbe stato solo uno scherzo!

 Questa è onestamente molto meno comprensibile rispetto all’incapacità di realizzare il disastro che stanno preparando per il Sommo Sacerdote di Achesay. Il ragazzo sarebbe perdonato, non fosse che è un sacerdote e dovrebbe studiare bene le erbe; Qillalla immagino lo sappia e sia rimasta zitta di proposito, visto che una come lei deve sapere come sbarazzarsi di eventuali inconvenienti del mestiere; e infine Corinna è in età da marito, anche in qualsiasi strano luogo da cui provenga, avrà avuto una madre che le avrà insegnato le virtù e i pericoli delle erbe! Che quelle radici abbiano effetti lassativi è ben noto, sono talmente menzionate nelle commedie comiche di basso livello che anche i più ignoranti ne sono a conoscenza; ma proprio per l’effetto della commedia, queste rappresentazioni glissano sugli effetti che una dose eccessiva può provocare alla digestione: danni così estesi da provocare emorragie interne. Mi vengono i brividi a immaginare una condizione simile nel corso di una gravidanza!

 Se avesse bevuto quella pozione, la mia signora non l’avrebbe portata a termine, ammesso che fosse sopravvissuta. Più ci penso, e più mi infurio contro quei due sciagurati ignoranti! Come si può essere così stupidi da rischiare di uccidere qualcuno per uno stupido scherzo? Specie se quella persona appartiene alla dinastia imperiale! Mi … mi mancano le parole, e di nuovo sto rischiando di bucare la pagina. Se solo la stupidità in sé potesse essere un crimine degno della condanna a morte, prima che i suoi effetti abbiano modo di fare il danno necessario!

 Anche la mia signora … è sempre così calma e composta, ma raramente l’ho vista così furiosa come mentre rifletteva su quanto, esattamente, abbia rischiato. Ho dovuto dirle io di calmarsi, per il benessere del suo bambino! Ma non è difficile comprenderla. Io stessa faticavo a stare calma, e se l’ho fatto, è stato solo per essere di aiuto a lei.

 Quel che è certo, è che al ragazzo ora non può davvero essere permesso di vivere. Se prima il nostro progetto era di contaminarlo, di modo che, seppur esiliato e cacciato dalla comunità umana, potesse continuare a vivere, ora la mia signora non desidera altro che la sua morte. Semplicemente, quel ragazzo è troppo stupido per non rappresentare un pericolo costante solo esistendo; possiamo solo sperare che una simile ignoranza e ingenuità siano anche la sua disfatta.

 Potremmo anche licenziare la Datrice di Morte, il suo tipo di servigi non è più quello richiesto; ma si è dimostrata abile e piena di spirito di iniziativa, è già riuscita a guadagnarsi in qualche misura la fiducia del bastardo, e sarebbe uno spreco mandar via una persona simile per affidarci a un estraneo, magari anche meno competente. Semplicemente, alla prima occasione, le sarà detto che la natura del suo compito è cambiata.

 La presenza di Pacha potrebbe complicare la situazione, certo; ma l’alternativa che ci si presenta è che abbiamo motivo di far esiliare lui o di far condannare il ragazzo secondo ogni legge. La seconda opportunità sarebbe preferibile, ci eviterebbe di perdere molto tempo, ma anche se dovesse verificarsi la prima, possiamo confidare che Waray o chi dovesse essere eletto come nuovo Sommo Sacerdote non sarebbe una protezione altrettanto efficace.

 Sì, oggi mi sono agitata e infuriata, ma sto iniziando davvero a pensare – e la mia signora con me – che questa problematica faccenda sarà presto risolta.

                                

                                 19  Achesudi 1592

 

Questa giornata è stata molto più pacifica della precedente, per fortuna.

 Alla colazione, mio marito ha insistito per sapere dove fossi andata la sera prima, e perché fossi tornata in simile stato di agitazione; alla prima domanda ho potuto rispondere onestamente, non alla seconda. Mi è parso diffidente, ma non me ne preoccupo: se anche avesse dei dubbi sulla mia fedeltà, non avrebbe che da chiedere conto dei miei movimenti alla servitù di palazzo.

 E a proposito di quella classe di persone: quanto autocontrollo mi ci è voluto per non prendere a schiaffi quella maledetta Corinna proprio lì davanti a tutti! Stava facendo un pessimo lavoro nel celare la sua soddisfazione. Potevo ordinarle qualunque cosa, e sarebbe andata a farlo con quell’andatura impettita e con quel sorriso gongolante! E la sua espressione di trionfo, quando abbiamo visto il Sommo Sacerdote Pacha farsi strada verso la sala delle udienze della mia signora! Cosa crede, di aver amministrato della giustizia? Di aver assegnato la debita punizione a una sacrilega? Un verme della terra di padre ignoto come lei, aggrappato alla convinzione di potersi elevare al di sopra del sangue degli dei!

 E’ un essere miserabile, e come tutti gli esseri miserabili, abbandonerebbe qualsiasi ragione pur di sentire di avere un minimo di importanza. Naturalmente la nostra preoccupazione principale è liberarci di Simay, ma dovremo pensare a come liberarci di lei: una schiava arrogante e infedele è una delle piaghe più micidiali e insieme più trascurate che possano capitare a qualcuno.

 Certo, non riesco a vedere come potremo coinvolgerla nell’accusa a Simay di aver sostituito le medicine, dunque la sua condanna non sarà ufficiale, ma sono sicura che la mia signora avrà già studiato un modo. Non sarà difficile, visto come questa ragazza dimentica il suo posto, e che la sua vita è in mano nostra.

 Dopo tutta una mattinata di disposizioni domestiche e un pomeriggio ‘rilassante’ con quell’essere ignobile sempre davanti agli occhi, la convocazione della mia signora è stata un sollievo. Mi ha fatta chiamare subito dopo che Pacha ha ripreso la sua strada verso il Tempio, così ho potuto assisterla nel riordinare i pensieri.

 Il Sacerdote è stato incredibilmente diretto, approfittando che quella fosse stata un’udienza privata: le ha esplicitamente detto di non toccare un ragazzo consacrato alla sua dea. Certo, ha abbellito il suo discorso con la diplomazia: essere una regnante saggia e compassionevole, rispettosa degli dei, fiduciosa che chiunque ascenda al trono sarà colui che è stato prescelto da Achemay. L’unica cosa che non ha rivelato è stato come facessero lui e il ragazzo a sapere di cosa stiamo meditando per lui, accennando a una molto vaga ‘fonte affidabile’. La mia signora ha ammesso di essersi molto divertita a chiedergli se e come questa fonte affidabile fosse più veritiera della discendente del Sole.

 Non sembrava, in effetti, preoccupata: in parte perché sa già che uno tra Pacha e Simay andrà incontro a un inglorioso destino entro pochi giorno, ma anche per la natura delle argomentazioni. Agli occhi di un popolano potrà certo apparire che il dio supremo abbia un disegno che gli uomini sono troppo stolti per comprendere, e che riguarda fin dal principio chi salirà al trono, ma tutta la nobiltà sa fin troppo bene che non è altro che la lotta interna delle madri dei figli dell’Imperatore e delle loro nobili famiglie – qualora ve ne siano – che determina chi salirà al trono. Ed è solo in quel momento preciso che il vincitore sarà davvero chi è investito del potere del Sole in terra: Achemay non consegna il suo potere, ma premia chi è riuscito a conquistarlo. Sembra quasi assurdo che Pacha abbia usato un’argomentazione così debole: sa benissimo anche lui come funzionano le lotte per la successione!

 (Incidentalmente, quella relativa a sua madre e al rifiuto di lui di salire al trono è l’unica parte della storia riportata da Corinna che corrisponda a verità; forse chi ha creato il pettegolezzo l’ha pesantemente storpiata, intenzionalmente o per fraintendimento).

 Questo discorso non avrebbe avuto la minima speranza di distogliere la mia signora dai suoi propositi, anche se fosse arrivato di sorpresa e non avessimo avuto una contromossa pronta. Naturalmente, questa non è stata l’impressione che è stata data a Pacha: Llyra è rimasta assolutamente impassibile sia alle sue accuse che alle sue raccomandazioni, e gli ha dato una serie di risposte che, francamente, potrebbero significare qualunque cosa. Il Sommo Sacerdote si sarà ben accorto di questa vaghezza, ma proprio in virtù di questa, non saprà cosa aspettarsi, e in virtù della posizione della mia signora, non potrà essere troppo insistente nella sua richiesta di chiarimenti.

 Povero Pacha! Tutta la scaltrezza politica che aveva, l’ha impiegata per non salire al trono. Di nuovo, spero davvero che la sua lealtà al ragazzo non si estenda al punto da spingerlo a sacrificarsi per lui. E’ un brav’uomo che ha sempre saputo solo come servire gli dei, e quello ha fatto: mi dispiacerebbe vederlo esiliato.

 Ma a proposito del ragazzo, immaginiamo che tutto questo gli verrà prontamente riferito; questo influenzerà la sua decisione di sostituire la medicina? Si sentirà minacciato? Spererà di ingraziarsi noi rinunciando al suo proposito, o di attirarci in trappola facendoci fare accuse infondate, rinunciando al sabotaggio all’ultimo momento? O sarà spinto a parlarne con Pacha?

 Mi pare di aver capito che quell’azione sarà intrapresa a prescindere dai risultati del colloquio, ma non si può mai essere davvero sicuri; in caso di cambiamenti di programma, però, confido che Qillalla ci avvertirebbe di nuovo.

 Sempre riflettendo sulla medicina, Llyra mi ha chiesto di procurarle scorte di sangue della Terra di provenienza sicura, da una qualche farmacia di città: sarà di qualità inferiore, ma almeno sarà sangue della Terra! Sarà difficile da spiegare a mio marito la spesa improvvisa, temo che dovrò inventarmi qualcosa di un po’ ingarbugliato.

 Ora però voglio solo dormire: sono state due giornate molto stancanti. Ho ancora due giorni di tempo per procurarmi quell’erba.

 

                                 20 Achesudi 1592

 

E’ da non credere cosa mi sia dovuta inventare per mettere le mani su quel sangue della Terra!

 Anzitutto, ho concluso che non ci sarebbe stato modo di nascondere a mio marito anche la mancanza di quella poca farina da portare al farmacista in cambio delle erbe: anche dopo tanti anni che tengo i conti di casa, insiste sempre per una supervisione finale. Dunque oggi ho chiesto in prestito a Tabllay un vecchio balocco che suo figlio non usa più, e solo a quel punto ho mandato la mia ancella più fidata a comprare il sangue della Terra. Quando, a fine giornata, mio marito ha inquisito sulla destinazione della farina, gli ho detto che avevo voluto comprare un regalo a Thumbei, che oggi ha imparato così bene la lezione di storia.

 Pensare che Baquis ha persino voluto interrogarlo, per accertarsi che i soldi fossero stati ben spesi! E qui Thumbei mi ha portato un aiuto insperato, perché, anziché dirgli la lezione di questa settimana – su cui in effetti aveva ancora delle incertezze- gli ha riferito quella della settimana scorsa, memorizzata molto meglio, pur di mantenere il suo giocattolo. E mio marito ha pagato il prezzo di non seguire mai l’educazione di suo figlio.

 Mi rendo conto che questa non è propriamente parte dell’educazione di un onesto cittadino dell’Impero, e temo di averlo solo incoraggiato non rimproverandolo; ma dato il mio stesso inganno, ogni rimprovero suonerebbe ipocrita da parte mia. E temo che l’apprezzamento che sta dimostrando per il balocco sia segno del fatto che non dimenticherà facilmente questa lezione.

 Povera me! Questa mattinata avevo pensato che le mie azioni somigliavano a quelle che facevo da bambina, per provare assieme a Llyra cosmetici che le nostre madri giustamente non ci permettevano di utilizzare, ma allora non avevo la complicazione di trasmettere una cattiva educazione a qualcuno!

Comunque sia, ho l’erba, non ho preso a schiaffi Corinna – mi inquieta un poco come stia diventando una tentazione cui resistere – e ho eluso le domande di mio marito. La mia signora oggi non mi ha convocata, e le faccende domestiche regolari sono procedute senza intoppi. Quanto sembra vuota questa giornata, dopo le due precedenti!

 

             

                                  21 Achesudi 1592

 

Una giornata dominata interamente dal senso di attesa.

 Domani avverrà lo scambio, e tutto quello che ne conseguirà. Intanto sono riuscita a far portare da un’ancella le erbe giuste alla mia signora, così le sue cure procederanno senza intoppi. Mio marito non ha visto motivo di indagare ulteriormente nella mia amministrazione; il precettore ha detto che Thumbei sta facendo buoni progressi nell’aritmetica, ma davvero non vuole impegnarsi a memorizzare le sue poesie. Non appena sarò un po’ più concentrata io stessa gli farò un discorso sull’importanza della letteratura per definirci come popolo.

 Ma oggi ho la testa già a domani! Neppure nel pomeriggio, quando sono andata ai giardini imperiali per distrarmi, sono davvero riuscita ad avere interesse per la conversazione. La mia signora non si è fatta vedere per tutto il giorno: immagino che la sua tensione sarà simile, se non peggiore.

 E io non riesco neppure a scrivere! Lascio perdere, per questa sera; immagino che domani avrò fin troppo di cui rendere conto.

 

                                   22 Achesudi 1592

 

Ho molte meno idee su cosa scrivere di quel che mi aspettavo ieri, per la molto semplice ragione che non ho idea di cosa stia succedendo.

 Ciò che di questo dì mi ha logorato i nervi, è quanto normale sia stato. Per tutta la mattinata e il pomeriggio, non c’è stata alcuna differenza con ieri! Se non che è stato il giorno delle consegne, certo. Gli artigiani erano tranquilli: nessun Tempio ha giocato loro alcun brutto scherzo. Grazie a tutti gli dei, ciò ha significato che non è risuonato alcun linguaggio imbarazzante nel bel mezzo della conversazione.

 Dylla ha ripreso spesse volte Corinna perché era anche più distratta e svogliata del solito: sapendo io benissimo il motivo di ciò, ho internamente molto approvato quando all’intrigante è arrivato qualche schiaffo.

 Ma queste sono state sono momentanee interruzioni a un’agonizzante attesa che si è protratta per tutta la giornata. L’interruzione definitiva che attendevo è arrivata proprio nel bel mezzo del pasto serale, sotto forma di uno schiavo di palazzo che convocava non me, ma mio marito. Come suo solito, Baquis si è alzato ed è uscito subito senza dire nulla, e lo schiavo non ha fatto in tempo a dare spiegazioni, neppure lui. Le schiave e Thumbei hanno guardato me per spiegazioni, che io non sono stata in grado di dare.

 E dunque eccomi qui, a scrivere, senza sapere se Llyra abbia già formalmente accusato il Tempio della Terra, chi abbia risposto delle accuse, e quali siano state le conseguenze. La vera risposta alle mie domande è rimandata di nuovo, a domani – e voglio ben sperare che ci sia!

 

                            23 Achesudi 1592

 

Sì, finalmente il futuro mi mostra qualche certezza.

 Per compensare al mio mancato coinvolgimento ieri sera, la mia signora ha richiesto la mia presenza di prima mattina, e mi ha immediatamente aggiornata sugli sviluppi della situazione.

“Ho mosso un’accusa formale al Tempio della Terra nel primo pomeriggio” ha spiegato. “Naturalmente, sono stata bene attenta a specificare la natura dell’ ‘errore’, e le sue possibili conseguenze sulla mia salute e quella del figlio che porto in grembo. Ho anche preparato una spiegazione su come io abbia potuto rendermene conto. E insieme all’accusa, ho inviato l’ordine che Pacha si presentasse immediatamente a rendere conto del rischiato avvelenamento, prima che avesse modo di confrontarsi con il ragazzo e decidere con lui il corso d’azione”

 Una mossa senz’altro brillante, anche perché, come Llyra ha aggiunto, avrebbe colto Pacha alla sprovvista, gli avrebbe messo pressione e l’avrebbe costretto a prendere decisioni in fretta. E la fretta, è risaputo, è una ben misera consigliera.

 Difatti la reazione del Sacerdote è rientrata perfettamente in una di quelle da noi previste: ha ammesso la responsabilità come propria, e ha chiesto perdono, dichiarandosi disposto ad accettare qualsiasi pena la mia signora ritenesse giusto assegnargli. Non ha fatto il nome del bastardo, né l’ha implicato in qualsiasi modo: ha dichiarato di aver supervisionato alla preparazione delle scorte per gli artigiani, ma che evidentemente i suoi anni gli hanno giocato un brutto tiro, facendogli commettere un errore dalle conseguenze catastrofiche. La mia signora, come era nei piani, gli ha imposto l’esilio.

 In privato, con me, ha potuto ammettere che quella è stata una decisione rischiosa: Pacha è davvero stato abile a enfatizzare l’immagine di uomo onesto e benintenzionato, ma afflitto dai mali della vecchiaia che iniziano a comparire, e imporgli una pena simile per qualcosa che non era sua intenzione ha fatto apparire Llyra tanto dura da essere quasi crudele. Lei ha dovuto impegnarsi, davanti alla corte, a enfatizzare il proprio ruolo di madre del futuro Imperatore, e su come, data l’assenza di una sorella di Quisquis che possa salire al trono assieme a lui, non possa permettere ‘sviste’ che danneggino a tal modo la sua gravidanza.

 I dignitari hanno visto a confronto un uomo che si approssima alla senilità che ha involontariamente commesso un errore potenzialmente tragico, e una donna incinta pronta a tutto per difendere suo figlio, come ogni madre dovrebbe fare. Il popolo riceverà la stessa versione, e paradossalmente nessuno dei due soffrirà di gravi perdite in popolarità. Questo non importa- lo scopo era di allontanare Pacha, e con meno danni possibili per l’immagine della mia signora. Se la gente continua a ricordarlo bene, tanto meglio per lui.

A questo punto siamo state interrotte da un attendente del Tempio di Achesay, giunto a portare la medicina corretta, con la garanzia che è stata controllata dai sacerdoti delle cariche più alte. Llyra ha ringraziato e accettato.

 “Sarà il primo di una lunga serie” ha commentato, quando l’uomo è partito per dove era giunto. “La condanna di Pacha è avvenuta soltanto ieri sera. Quell’uomo deve ancora abbandonare ufficialmente la sua carica e fare i preparativi per la sua partenza. Ad appoggiarlo in questo sarà la sua famiglia materna … sono sicura che quando mio marito tornerà, insisteranno perché la condanna da me emessa sia rievocata”

 “Non ci riusciranno, mia signora?”

 “No, affatto. Nei prossimi giorni dovremo preoccuparci solo di curare le formalità, e di sorvegliare le mosse di un ragazzo ormai privo di protezioni importanti”

 Aveva ragione. La cerimonia con cui Pacha ha abdicato alla sua carica si è svolta nel primo pomeriggio; mio marito è stato chiamato ad attendervi e io l’ho accompagnato insieme a Thumbei. Il mio disgraziato cugino sembrava davvero invecchiato, mentre pronunciava la formula, abbandonava il mantello della sua carica e ne prendeva uno ben più modesto, adatto a un esule.

 Tuttavia, è rimasto serio e composto per tutto il tempo, senza piegare il capo in alcun momento. Tra la folla, non ho visto sguardi di riprovazione, solo tristezza, e qualche frase sussurrata di compassione.

 Ben diversa è stata l’espressione del bastardo stesso. Pareva semplicemente sconvolto, come se qualcuno avesse condannato lui, e in diversi momenti non è riuscito a tenere lo sguardo fisso sulla cerimonia. In un paio di occasioni l’ho colto a osservare Llyra di sottecchi, con pura incredulità dipinta in volto. In altre occasioni, occhieggiava nervosamente la folla intera. Temeva forse che qualcuno, con un effetto scenico di ben poco gusto, interrompesse la cerimonia per accusare lui in vece del precedente Sommo Sacerdote? Deve essere andato a dormire con un minimo di sollievo, allora, perché naturalmente nulla del genere è successo.

 Nel frattempo, il Tempio è rimasto senza Sommo Sacerdote: quasi sicuramente la carica sarà assunta da Waray, ma immagino che ci saranno altri contendenti: la mia signora dovrà tenersi pronta a dirimere questioni tra famiglie nobiliari che si scannano come guquile per la possibilità di avere un loro membro a capo di un Tempio.

 Inoltre, il Tempio dovrà assemblare abbastanza unità tra i suoi membri per porgere delle scuse ufficiali a Llyra, e far procedere le attività di culto con la medesima efficienza di prima, per non scontentare la dea e non lasciar cadere il popolo nell’infedeltà. Ho già sentito discussioni in proposito mentre uscivo, al termine della cerimonia: nei prossimi giorni un duro lavoro aspetta tutti, sia sacerdoti già consacrati che novizi.

 Mi chiedo, che effetto avrà tutto questo sul bastardo?

 

 

 

 

 

 

 

GLOSSARIO (e qualche trivia):

Mekilo: essere simile a uno scoiattolo, solo molto più grande, con zampe molto più lunghe e la coda in fiamme. Essendo un animale legato al fuoco, non è considerato sacro a nessun dio, ma sfruttabile da tutto il genere umano. Viene usato soprattutto per trasportare merci e persone.

Occlo: bovino ricoperto di squame e con protuberanze lunghe e sottili, simili a serpenti che stanno al posto delle corna e da cui esce fuoco. Anch’esso animale legato al fuoco, ma per la sua pericolosità e la capacità di controllare i loro getti di fuoco sono quasi esclusivamente cavalcature da battaglia.

Kutluqun: capre anfibie con alghe al posto della pelliccia. Sono considerate sacre al dio Tumbe, e per questo, per allevarle o catturarne di selvatiche, è necessaria l’autorizzazione di un sacerdote di quel dio.

Lymplis: pesci volanti, con le pinne coperte di piume. Sono sacri alla dea Chicosi, dunque è necessaria l’autorizzazione di un suo sacerdote per possederne uno. Malgrado ciò, sono popolari come animali da compagnia presso la nobiltà.

Kyllu: uccelli simili a cigni, fluorescenti. Sono sacri al dio Achemay, e allevati solo all’interno del palazzo imperiale. Il loro piumaggio è usato per decorare le corone dei sovrani.

Lilque: creature con corpi simili a quelli degli esseri umani, ma con code di serpente al posto delle gambe. Servitori del dio Thumbe, vivono presso il mare, i laghi e in qualche caso i fiumi, quasi mai in corsi d’acqua più piccoli.

Duheviq: piante dalla capacità di mutare il proprio aspetto, assumendo qualsiasi forma desiderino. Originariamente questo veniva usato per catturare prede dei cui fluidi nutrirsi, ma con l’avanzare della società umana, ne hanno approfittato per integrarvisi. Un tempo servitori della dea Achesay, organizzati in tribù-foreste rigidamente isolate dagli esseri umani; solo i sacerdoti della dea potevano avvicinarli senza essere bollati come cibo. Al tempo di Choqo, mentre i più anziani vivono ancora tradizionalmente, i più giovani hanno preso a mescolarsi con le popolazioni umane, finendo spesso vittime di discriminazioni e relegati ai lavori meno nobili o remunerativi. Mantengono comunque un rigido codice di valori, di cui la fedeltà è il più alto.

Shillqui: piante in cui scorre un liquido per aspetto e consistenza simile al miele, che causa a tutto l’albero di agitarsi violentemente. Se bevuto, questo liquido dà gli stessi effetti agi esseri umani, ma è difficilissimo metterci le mani sopra. Pianta sacra a Pachtu, i suoi sacerdoti ne devono bere la linfa durante le cerimonie.

Likri: fiori simili a gigli rossi, dalle temperature bollenti, che esalano un fumo sottile. Se tuffati in acqua gelida e canditi, sono considerati ottimi per la pasticceria, ed essendo legati al fuoco, l’unico limite al coglierli è potersi permettere buoni guanti protettivi.

Sangue della Terra: erba che influenza la circolazione sanguigna, usato per diversi effetti nelle gravidanze.

Zullma: pianta le cui varie componenti hanno diversi usi; le radici sono considerate un potente lassativo.

 

Qillori: cristalli di colore azzurro chiaro, molto usati in oreficeria.

Achemairi: cristalli di colore dorato, anch’essi comuni per l’oreficeria.

 

Notte: entità primordiale da cui tutto il mondo ha avuto origine.

Achemay: dio del sole, entità più importante del pantheon Soqar.

Achesay: dea della terra.

Chicosi: dea dell’aria.

Tumbe: dio del mare, dei fiumi e dei laghi.

Sulema: dea del fuoco.

Pachtu: dio dei fulmini e della vita.

Qisna: dea della morte e delle paludi.

Supay: esseri più collegati al folklore che alla religione vera e propria, sono creature della Notte,

incaricati di torturare le anime dei peccatori che lì vengono gettate.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ladies & Gentlemen,

prima di tutto, buon 2018 a tutti! Avete fatto buoni festeggiamenti? Siete felici? Vi siete già pesati?

Scherzi a parte, come promesso, ecco che cominciano gli aggiornamenti a record. In questo capitolo, si dimostra precisamente perché bisogna stare attenti con gli scherzi comprendenti farmaci: la vittima potrebbe far condannare all’esilio te o i tuoi datori di lavoro. Una buona morale da tenere sempre a mente nella vita! Davvero, sono curiosa di sapere le vostre impressioni su quanto accaduto finora.

Ringrazio tantissimo quelli che hanno letto, e soprattutto quelli che vorranno recensire!

 

  
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