Dance&love
Due aggressioni
No,
non era uno scherzo.
Qualcuno
aveva attentato alla vita di suo padre, e questo non doveva essere considerato
uno scherzo infantile. E se stava per succedere qualcosa a uno dei suoi amici
più cari, beh lei lo avrebbe fermato, questo era certo.
Si
diresse a passo svelto fuori dalla clinica, mentre Inuyasha
le stava dietro senza fatica. Quando presero il pullman, lui cercò di parlarle,
ma Kaggy non ne voleva sapere di rivolgergli la
parola.
Arrivarono
più velocemente del previsto in albergo e la ragazza si diresse subito ai piani
superiori senza usare l’ascensore. Arrivò nella sala prove con il fiatone
interrompendo improvvisamente la lezione in corso. Fortunatamente stava
giungendo al termine e la professoressa Aruna decise
di farla finire in anticipo.
Sesshomaru era lì davanti a
lei, perfettamente in forma, anche più del solito,e sfoggiò uno dei suoi soliti sorrisetti.
“Beh?
Eri talmente impaziente di vedermi che ti sei presentata in
anticipo?” disse presuntuoso. Kagome lo ignorò
e diede un’occhiata a tutta la stanza. Il clima era
sereno: qualcuno stava finendo di esercitarsi, altri parlavano in gruppetti,
altri ancora si erano già diretti agli spogliatoi. C’era anche Naraku, che guardava assorto il sole fuori dalla finestra.
Kaggy si sentì
un’idiota.
“Allora? Ti sei imbambolata?” insistette Sesshomaru.
“No…Lascia perdere…” borbottò l’altra. Inuyasha
doveva essersi sbagliato: forse non era Sesshomaru il
bersaglio…o forse aveva ragione…Qualcuno voleva prendersi gioco di lei?
“Boh…Sei
strana in questi giorni.” Asserì il ragazzo entrando anche lui nello
spogliatoio maschile, che sembrava essersi svuotato.
Kagome uscì dalla sala
prove e andò a sbattere contro Inuyasha.
“Allora? Chi è il killer?”
chiese ironico.
“Che ne so. Forse mi immagino le cose…” rispose lei. Inuyasha
le prese il mento con una mano.
“Ehi…Non
sforzarti troppo…Sennò ti vengono le guance rosse…”
“E
con ciò?”
“Non
riuscirei a trattenermi e ti bacerei davanti a tutti. “
“Ma che stai dic…” non riuscì a
finire la frase che Inuyasha la prese e premette le
labbra sul suo collo, passando poi a baciarle le guance colorite.
“N-no! Inuya..Inuyasha!
Se ci vede qualcuno? Fermati!” ma si rese conto che quel tipo
non avrebbe mai obbedito ai suoi ordini. Si sciolse come neve al sole
quando lui le mise una mano sotto la maglietta e le accarezzò la zona intorno
all’ombelico, facendola fremere. Chiunque avrebbe potuto vederli in quel
momento, ma sembrava che a nessuno dei due importasse.
Kagome era arrabbiata con
Inuyasha. Ma con quel gesto,
il litigio sembrava una cosa lontana e dimenticata.
Proprio
quando il ragazzo si decise a baciarle le labbra, si udì un urlo maschile
provenire dagli spogliatoi.
Kagome ebbe subito uno
dei suoi brutti presentimenti.
“Vado
a vedere” disse, e in un attimo fu nello spogliatoio maschile. Qualcuno era già
accorso e la poca folla era posizionata intorno a un
individuo. Kagome sbirciò tra i capelli di una
ragazza e si accorse che si trattava di Sesshomaru
che, dolorante, si stringeva la spalla destra.
“Sesshomaru! Cos’è successo?” chiese facendosi largo e inginocchiandosi davanti
a lui.
“Cos’è,
la grande Kagome si accorge di me solo quando mi
faccio male?” chiese sorridendo e poi tornando serio. Lei non lo ascoltò e gli
scostò i capelli scoprendo le spalle: erano entrambe trapassate da due profondi
tagli. Il sangue gli sporcava i capelli argentati e colava sulla canottiera
bianca. Qualcuno gridò disgustato.
“Chiamate
qualcuno, presto!” ordinò Kagome e subito qualcuno
avvisò la professoressa Aruna, che arrivò di corsa a
controllare la situazione. Mentre tutti erano agitati e in preda al panico,
l’insegnante seppe mantenere la calma e, con le prime due magliette che le
capitarono a tiro, fasciò le spalle di Sesshomaru,
facendo un grosso nodo così da fermare il sangue.
“Vieni con me. Credo ci sia
un’infermeria o qualcosa del genere qui dentro.” Gli
disse.
Lui
obbedì senza opporsi.
“Aspetta! Come ti sei fatto quei tagli?” gli chiese Kagome
prima che se ne andasse.
“Sono
stato aggredito prima di entrare in doccia.”
“E
chi era il tuo aggressore? L’hai visto in faccia?”
“Mi dispiace, ma no. Mi ha preso alla sprovvista.” Detto questo, lasciò la stanza, nella quale calò un silenzio di stupore e orrore.
§§§
“Kagome? Sono Sango. Ti ricordi di me, vero?” una voce
familiare le parlò.
“No.
Chi sei?”
“…”
“Scherzavo. Da quanto
tempo…Perdonami se non ti ho più richiamata, ma tu non
hai nemmeno idea di cosa sta succedendo qui!” si scusò Kaggy.
“Neanche
tu, credimi!”
“Cosa è successo?” la ragazza si sedette con pazienza sul
letto.
“Miroku. Andato. Svanito.
Morto.” Sembrava stesse singhiozzando.
“Morto??”
“No,
cioè…Mi ha lasciata. Mi tradiva.”
“Ahia”
“Con
un suo amico.”
“AmicO?” chiese Kagome incredula
accentuando
“Proprio.”
Sango tirò su col naso.
“Mi
spiace… se ti consola, io me la passo anche peggio. Senti qua…” e si mise a raccontarle quei primi giorni d’inferno a
Parigi. Sango annuiva dopo ogni frase e iniziò
ad essere seriamente preoccupata, soprattutto quando
l’amica le parlò di quei messaggi che riceveva.
“Ehi
scricciola…Non prendere sotto gamba queste
minacce…Faresti meglio a stare attenta…”
“Tranquilla,
c’è Inuyasha con me, che…” ma subito si accorse di
aver parlato troppo.
“Inuyasha?? Sarebbe…il tuo
professore di ballo??”
“Ehm,
sì, ma…”
“Ok, va bene. Niente domande,
ok? So quanto posso essere rompiscatole! Beh, ora ti devo lasciare, che pago un
sacco telefonando da qui. Stammi bene Kaggy e…fai
attenzione.” La ammonì ancora l’amica. Poi si salutarono e riattaccarono.
Kagome stava decidendo se
spegnere o no il cellulare, ma quando stava per farlo, un messaggio illuminò il
display.
Sentì
battere il cuore a mille quando lo aprì e lo lesse.
“Alle 11 e 5, 1 persona
brucerà d’invidia.”
-Brucerà
d’invidia? Non vorrà prendere la cosa sulla parola! Non può dar
fuoco a qualcuno!- pensò immediatamente la ragazza. Guardò l’orologio: erano le undici meno un quarto.
§§§
Intanto,
in Giappone sembrava che tutto fosse tranquillo. Almeno per Miroku
e il suo nuovo compagno. Era anche quella una delle loro dolci uscite,
pacifiche e senza disturbatori, ma…quest’ultimo punto era da rivedere.
Keisuke stava leccando uno
dei suoi soliti gelati al pistacchio e Miroku gli
chiese se potesse assaggiarlo, ma quando si attaccò alla pallina verdastra, una
vocina squillante lo bloccò:
“Maaamma! Due signori fanno
sesso con lo stesso gelato!”
Diamine,
era la stessa bimbetta dei giardinetti! Ma che faceva,
li seguiva?
Keisuke scoppiò a ridere.
La
mamma della bambina non la degnò di uno sguardo e continuò a conversare col
gelataio, come fosse abituata a quelle uscite della figlia.
Quando
il moro vide che la piccola si era allontanata, diede un morso frettoloso al
gelato e poi lo passò all’altro, che fece una smorfia infastidita.
“Che c’è? Solo perché ne ho mangiato un po’ più del solito?” chiese Miroku.
Ma non sembrava
essere quello il motivo della faccia del biondo.
“Ti
vergogni?” rispose con un’altra domanda.
“Di
cosa?”
“Di me, idiota! Non è la prima
volta che se qualcuno si avvicina, tu ti fai subito da parte, come se ti
vergognassi di stare con uno come me. E non dire che non è vero, perché lo fai
e lo sai bene.”
Miroku stette zitto.
Aveva ragione.
“A quanto pare ho fatto cilecca. Beh, sai che ti
dico? Visto che rovino la tua ‘immagine’, vado a
cercarmi qualche altro posto dove sentirmi meno umiliato.” Si alzò, incavolato
nero, e gettò il gelato rimasto nel cestino. In gelateria tutti si erano
zittiti e avevano osservato curiosi la scena, compreso Miroku,
che non poteva credere a quello che stava succedendo: Keisuke
si era arrabbiato di brutto, e succedeva poche,
pochissime volte…No, non poteva assolutamente permettere che accadesse. Insomma..La faccia imbronciata e le sopracciglia aggrottate non gli
donavano!
“Keisuke, aspetta!”
Il
biondo aveva già aperto la porta e fatto scattare i campanellini che
segnalavano l’entrata e l’uscita di qualcuno, ma Miroku
lo bloccò sulla soglia.
“Se
vuoi iniziare con le tue scuse, io non ti ascolto…” disse subito Keisuke, ma l’altro lo interruppe.
“Non userò scuse. Per un verso hai
ragione, per un altro no. E’ vero che io mi scosto spesso, ma non perché mi
vergogno di te, ma perché ho un senso del pudore che…”
“Eh! Ora se ne esce
col senso del pudore! Se vuoi stare con me, supera il tuo
‘pudore’ o come lo chiami tu, perché io…” fu costretto a fermarsi.
-E
va bene.- si era detto Miroku. –Se è questo che
vuole, non mi costa nulla.-
Lo
tirò a sé e premette le labbra sulle sue, baciandolo dolcemente, davanti alla
gente. Keisuke si lasciò baciare e sorrise a fior di
labbra, mentre i clienti li guardavano stupiti e disgustati e si accingevano a
lasciare il bar.
Solo
la bambina rimase ad osservarli e quando si
staccarono, li guardò con i suoi occhi grandi.
“Signori. Voi vi amate tanto, vero?”
“Già.”
Asserì Keisuke. “Siamo una bella coppia?”
“Sì, bellissima. La più bella del mondo!” sorrise e uscì raggiungendo la madre.
§§§
La
prima cosa che fece Kagome fu di mostrare il nuovo
messaggio ad Inuyasha. Lui
lo lesse e sembrò pensarci un po’ prima di dire la sua.
“Vuole
bruciare qualcuno, questo tizio?”
“E’
la stessa cosa che ho pensato anch’io…Ma può fare davvero una cosa del genere?”
chiese la ragazza preoccupata.
“Questo
lo scopriremo tra circa dieci minuti.” E le indicò l’orologio: undici meno cinque.
“Ma…cosa succederà? Come facciamo a
sapere chi sarà ad essere aggredito? Non parla né di
lune argentate, né d’altro. Non ha dato nessuna indicazione. Vuole
farci correre per l’hotel come matti?” chiese ancora Kaggy
guardando e riguardando l’orologio da polso.
“Non
saprei…Anche se, in realtà, ho notato qualcosa di strano…” ammise Inuyasha rileggendo il contenuto del messaggio.
“Cosa? Qualunque indizio andrebbe bene.”
“Beh…dal messaggio precedente, ho notato
che il tipo che scrive è uno abbastanza preciso. Quindi non
abbrevia mai le parole, come spesso fate voi giovani.”
Fece una pausa. “Perciò mi sembra strano che quell’1
sia stato scritto in cifre e non in lettere.”
Kagome annuì, sicura che Inuyasha non si stesse sbagliando. Poi però le venne un
dubbio.
“E
questo cosa cambierebbe?”
“Mmm…qualcosa dovrebbe cambiare. Vuol dire che il
mittente ha scritto di proposito quell’uno in cifre, forse per darci un
indizio…Poi quell’orario così preciso…Perché proprio le undici e cinque?”
“Pensa
in fretta, per favore.” Intervenne Kaggy.
“Senti, qua sembra esserci un solo cervello
funzionante e quello è il mio. Dammi tempo.” La rimproverò.
“Ma non c’è tempo!”
“Il tempo…ma certo! Perché un orario
così preciso? Perché quel numero in cifre? Quei tre numeri
vicini…” stava iniziando a capire.
“Sì…vediamo…11,5,1.”
Controllò Kagome.
“Ecco. Se per esempio
prendiamo la lettera dell’alfabeto corrispondente ad
ogni numero, forse…”
“Quindi…M,E,A…Mea? Ma
non ha senso.”
“In
effetti…Ma se proviamo a cambiare l’ordine delle lettere, può saltare fuori un
anagramma.” Quando parlava in modo così colto, sembrava ancora più attraente
del solito.
“Anagramma..giusto…A-m-e…m-a-e…e-m-a…!!” e si fermò all’improvviso.
“Cos’è? Scoperto qualcosa?”
“Ema! Ecco chi è
l’obiettivo! La mia compagna di camera!”
“Sei
sicura?” Inuyasha era indeciso.
“Ehi,
sei tu che mi hai parlato di anagrammi e robe del genere, quindi se è
sbagliato, darò la colpa a te.” E gli fece la
linguaccia.
Mancavano
tre minuti alle undici e cinque. E Kagome non aveva
idea di dove fosse la sua compagna. In camera non c’era, aveva guardato
prima…Forse avrebbe dovuto guardare in sala prove, ma
quella mattina le aveva detto che non si sarebbe allenata.
Dove
poteva essere?
“Muoviamoci. Cerchiamola
dappertutto. Io guardo su questo piano.” Decise il ragazzo.
“D’accordo,
io vado sopra.” Concluse l’altra e si mise a salire le
scale velocemente. Quanto mancava? Un minuto scarso? Ah, non ce
l’avrebbe mai fatta!
Se
solo l’avesse conosciuta meglio…a quest’ora saprebbe dove
trovarla…
Poi
un lampo di genio la colse. Quando si erano incontrate la prima volta, Ema era stata chiusa in bagno quasi tutto il giorno e a
quanto ne sapeva lei, quella era il posto in cui amava rifugiarsi.
Con
fare deciso, si diresse verso i bagni e, prima che potesse intrufolarsi, le
entrò nelle narici un odore molto sgradevole: un orrendo odore
di capelli. Capelli bruciati.
Tappandosi
il naso, entrò affannata nel bagno e vide tutti i cubicoli aperti, fuorché uno,
da cui usciva una leggera nuvola di fumo. Si guardò in fretta l’orologio: le
undici e dieci!
Si
maledisse a bassa voce.
Per
fortuna il cubicolo non era chiuso a chiave e bastò spingere la porta per
vedere un’Ema seduta sul
water, con la testa ciondolante di lato e i capelli che ardevano emanando un
odore insopportabile.
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Eccomi
qua! (mille asce mi si avventano contro) (ç___ç Che
v’ho fatto di male? Vi regalo così tante emozioni con le mie storie U__U)
(cos’è oggi sei in vena di manie di protagonismo?_nd_inu) (Ehm ehm, senti chi parla_nd_me
borbottando a denti stretti) (Pardon?_nd_inu) (Come non detto. Sordo come sempre T__T)
Che
bellino, le recensioni aumentano, sono contenta che ci
sia qualcuno che segue ancora la mia ff! Vi ringrazio
di cuore ^^.
KryPotterCullen: Muahah, è
la mia specialità lasciare i lettori in attesa (ç___ç). Purtroppo il Sesshomaru non è ancora crepato, ma devo ingegnarmi a farlo
fuori (O___o??? _nd_Sessh) E
peccato che tu non sappia il giapponese…cioè…saresti la mia prima fan che mi
prega in un’altra lingua affinchè io aggiorni, buahaha ^^.
Fra007: Uhmm in realtà a me piace di più l’Inuyasha
bambinone e BAKA (Pardon?_nd_inu)
(Oggi è francese..vabbè..),
però i personaggi sono tutti OOC, perciò…boh ho cambiato tutto quanto ^^’ Io
rompo tutti gli schemi! Yes, I can! XD
Nimi_chan: wow in un giorno solo?? Che razzo! Altro che superman, qui si parla
di MIE lettrici (ok, manie di protagonismo T_T)
Grazie seguimi ^^
Robylee: Yee!
Tutti allegramente con la faccia spiaccicata al pc :D Sperò ti si sia attaccata anche per questo capitolo ^^.
Bacio.
Fmi89: Tu mi segui
sempre e lasci sempre un commento..ti ringrazioo!!
Bellatrix_Indomita: ciao carissima
(niente Honey stavolta ^^) Grazie per i complimenti
e…AUGURI!!! Questo capitolo è il mio regalo di compleanno! (cioè…proprio
sa sballo…T_T _nd_inu) (I
miei capitoli sono come oro per lei, capito?? U__U) (Bah, povera Silvia.._nd_inu). Ci sentiamo bella!
Alla
prossima!
Mirokia
Ah, stavo per scordarmi…non aggiornerò fino alla fine delle vacanze
estive…ovvero…piu’ o meno fino agli inizi di
settembre…perdonatemi, ma, sapete…anche le scrittrici in voga come me vanno in vacanza (protagonismo……_nd_inu)
A presto ^x^