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Autore: AlekHiwatari14    03/01/2018    1 recensioni
La storia di Zack e di Aerith, raccontata secondo i sentimenti e il punto di vista di Zack. Innamorato della bella Aerith, riceve una lettera da lei che lo fa impazzire. Per ben quattro anni è rimasto rinchiuso nei reattori mako insieme a Cloud e la voglia di rivederla lo spinge ad un gesto estremo. Ritornare a Midgar da lei. Tutto ciò che non è stato detto ne raccontato da quel Zack, verrà alla luce nel modo più strano che ci sia.
*Tratto dal gioco Crisis Core & dal film Advent Children.*
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aeris Gainsborough, Cloud Strife, Un po' tutti, Zack Fair
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core, Advent Children
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Akai Ito

 Il filo del destino.




Una volta, non so quando ne dove, ho sentito dire che ognuno di noi nasce con un filo invisibile legato al mignolo. Quel filo è il filo rosso del destino che ci unisce indissolubilmente alla persona della nostra vita. Non può essere spezzato, ne danneggiato.
Mi chiamo Zack Fair e sono un prima classe SOLDIER.  
Ho sempre sperato di trovare qualcuna che fosse perfetta per me, ma non avrei mai pensato di conoscerla così, mentre ero in missione.
Avevano avvistato Angeal e mi avevano affidato il compito, insieme a Sephiroth, di ritrovarlo ed eventualmente ammazzarlo, ma avevo già detto che l'avrei fatto ragionare invece di ucciderlo.
Fuori di sè, Angeal, vedendomi non sferrare colpi, mi spinse facendomi cadere nei bassi fondi. 
Se non l'ho colpito è solo perchè è mio amico e mi ha allenato più volte e spronato a diventare ciò che sono ora, un primo SOLDIER.
Nel cadere ho perso i sensi, ma una voce angelica mi fa svegliare.
Mi ritrovo tra i fiori e una fanciulla dal volto soave e angelico che mi guarda.
"Paradiso...?" Mormoro vedendola. 
Sorride e scuote la testa:"No, sei solo caduto da lì. Mi hai spaventata."
Non posso credere che sia vero. E' troppo bello per essere vero. Lei è stupenda e non posso far almeno di continuare a chiederle:"Sei un angelo?"
"No, mi chiamo Aerith."
Quel nome, quella voce, quella ragazza così dolce... non so che mi prende, ma sento che è quella giusta. 
Credo che probabilmente è stato un colpo di fulmine. 
Non so quando me ne sono innamorato. Forse... già sentendo quel "Prontooo..." nella mia testa con la sua voce nel tentativo di svegliarmi, mi ci sono affezionato.
Non è da me, ma... gli chiedo subito un appuntamento.
Inizialmente sembra restia, ma poi accetta lasciandomi sorpreso ed euforico al tempo stesso.
Quell'appuntamento porta alla luce molte cose di noi, anche se gli imprevvisti sono sempre all'ordine del giorno siccome mi ritrovo senza portafoglio.
Un ragazzino me l'ha rubato, ma grazie ad Aerith sono riuscito a riprenderlo e aiutare quel ladruncolo.
Un mostro aveva preso il suo portafoglio e lui non sapeva come comprare le medicine alla madre.
Comunque sia, dopo questo piccolo malinteso, inizia realmente il mio appuntamento con Aerith.
La vedo guardare dei fiocchi con occhi sognanti e, sinceramente, non posso vederla così. 
Le compro uno di quei fiocchi buttando fuori la scusa più assurda che ci sia, ovvero quello di avermi aiutato a svegliarmi.
La vedo ridere, ma insisto e glielo compro per poi metterglielo tra i capelli.
"Ti sta una meraviglia." Le dico osservando ogni centimetro del suo volto.
E' bellissima e il mio cuore non fa altro che entusiasmarsi a vederla.
Giriamo un po' per i bassi fondi e nel parlare escono fuori molti aspetti di noi.
Come la paura di Aerith del cielo e dei SOLDIER.
Non voglio che abbia queste paure così le dico la verità. 
"A dire il vero, io sono di SOLDIER." 
La vedo esitare e scusarsi abbassando il volto. Non so che le prende, ma per un attimo ho l'impressione che per me non ci sia alcuna possibilità con lei. Mi tocco la testa cercando un modo di riprendere tra le mani la situazione, ma non ce ne bisogno.
"Sono carini..." La sento mormorare e mi volto verso di lei.
Probabilmente ha compreso che noi SOLDIER non siamo come ci ritengono, ovvero dei mostri che si divertono a combattere.
"I miei lineamenti?"
Scuote la testa sorridendo dolcemente e rivelando:"Gli occhi."
Mi avvicino a lei dicendole:"Ti piacciono? Guardali più da vicino allora. Occhi arricchiti con energia mako. Marchio di fabbrica di SOLDIER."
Le presento  facendoglieli guardare da vicino.



E' estremamente bella e guardare i suoi occhi verdi mi fa palpitare il cuore, ma mi avvicino fin troppo a lei. Incomincia a ridere e mi butta per aria esclamando:"Ma dai!"
Rido.
"Il colore del cielo, giusto?"
Lei comprende  si volta verso di me con fare quasi ingenuo. La vedo sorridere e mi fa notare qualcosa in cui speravo.
"Già, ma non fa per niente paura!"
Abbasso il volto e le do le spalle confessando che per me le cose non sono per niente semplice a SOLDIER. Poi, mi volto per guardarla e le chiedo:"Cosa mi dici di te, Aerith? Come te la passi?"
La vedo fare il mio stesso gesto di darmi le spalle e risponde:"Stavo pensando che sarebbe stato un giorno come tanti, ma poi, all'improvviso..."
Si volta verso di me e conclude:"Un tizio è caduto dal cielo"
"Beh, poteva andare peggio." La vedo sorridere quando il cellulare inizia a squillare.
Il dovere mi chiama e sembra che anche lei debba tornare, ma prima di dividerci, la vedo esitare nell'andare.
Si ferma e si volta verso di me:"Ci...rivedremo?"
"Ma certo!" Confermo con euforia ed entusiasmo.
Sinceramente, non pensavo di riuscire a far colpo su di lei, su Aerith.
I giorni incominciano a passare e quel sentimento che provo per quella ragazza cresce sempre di più.
La aiuto anche a fare un carrello per dar vita al nostro progetto di vendere fiori per Midgar.
Sinceramente, in questo periodo, mi ha sfiorato più volte per la mente di abbandonare SOLDIER e crearmi una famiglia con lei, ma non l'ho fatto perchè ci sono troppi elementi che me lo impediscono. 
Angeal che è scomparso, Genesis fuori di testa, l'incontro con Cloud, campagnolo come me e amico fidato che guido affinchè possa realizzare il suo sogno di entrare in SOLDIER. 
Non ho la forza per farlo. Non posso abbandonare ne Cloud ne Angeal al loro destino.
Inconsapevolmente, per quel mio compagno sono diventato come Angeal lo è stato per me. Una guida e un esempio da seguire. Quasi come una spalla forte a cui appoggiarsi.
Non posso abbandonare tutto. 
Così, quello stesso giorno in cui devo andare a Nibelheim in missione, avendo un po' di tempo, mi precipito da Aerith consegnandole il carrellino per i fiori e provando a venderne qualcuno per i bassi fondi.
Non so quando tornerò, ma voglio che tutti i suoi desideri si realizzino. Così glieli faccio scrivere su un foglio. Non posso ricordarmi tutti e ventitre i desideri.
Ho la memoria corta.
Parto per la missione, tenendo stretto a me quel biglietto, sperando che al mio ritorno tutti quei desideri possano farsi reali, ma... questo non accade.
Durante la missione, Sephiroth scopre di essere figlio del mostro Jenova, colei che ha dato le cellule ai membri di SOLDIER.
A quella scoperta impazzisce ferendo Tifa, un abitante di Nibelheim che ci ha aiutato nella ricerca di quel palazzo della Shinra dove quell'eroe SOLDIER  impazzisce.
Sephiroth è troppo forte e mi stende a terra.
Cloud, vedendo la situazione tragica, interviene riuscendo a ferirlo, ma l'eroe SOLDIER riesce a ribellarsi piantando la sua arma nel petto di Cloud.
Per essere una guardia della sicurezza è davvero abile. 
Potrebbe entrare in SOLDIER  in qualsiasi momento. Perdo i sensi mentre lo vedo strisciare allungando la mano verso di me.
Al mio risveglio mi ritrovo in una capsula di vetro con del liquido dentro. A rompere quella capsula è Angeal. Riesco a stendere lo scienziato che mi ha ridotto così e poi faccio uscire Cloud, ma non essendo in SOLDIER  e quindi non avendo l'energia mako dentro di se, viene avvelenato da quel liquido rendendolo quasi un vegetale.
Lo sguardo risponde ai comandi anche se l'intero corpo non reagisce. Non posso lasciarlo qui, in questo laboratorio. Devo portarlo con me. 
Gli tolgo i vestiti sporchi e pieni di mako, mettendogli una divisa di primo SOLDIER che ho trovato lì dentro. 
Puzza di polvere e di marcio, ma tanto meglio di stare con quel liquido tossico addosso.
Lo trascino con me verso Midgar. Devo tornare da Aerith e dare delle cure a Cloud.
Le guardie sono sempre di più e il ragazzo diventa un vero peso per me, ma so che anche lui farebbe lo stesso per me.
Affronto le guardie e i pericoli da solo, con il pensiero di quella telefonata fatta qualche ora prima di svenire ad Aerith. 
Non l'ho ancora chiamata e non so neanche quando tempo è passato prima che mi svegliassi.
Arrivo a Banora dove riesco a sconfiggere Genesis e trovare Angeal che svanisce sotto i miei occhi.
Ormai è andato. E' morto e le lacrime non riesco a trattenerle.
Nel scomparire lascia sul terreno una lettera. E' da parte di Aerith.
"Come stai?Vorrei tanto sapere dove sei. Sono passati già quattro anni.Questa è la ottantanovesima lettera che ti mando,ma non so nemmeno più dove spedirle. Spero proprio che quest'ultima letterati arrivi. A proposito, i fiori stanno vendendo molto bene. Rendono tutti così felici...Grazie a te, Zack! - Aerith."
Leggendo quella lettera quasi impazzisco e rimango scioccato.
"Quattro anni? Che significa 'ultima'?!"
Per quattro anni sono stato dentro quel liquido. Per quattro anni mi hanno trattato come cavia.Per quattro anni Aerith ha continuato a scrivermi e per chissà quale ragione mi è arrivata questa ottantanovesima lettera delle quali le altre ottantotto non ne so nulla. Voglio vederci chiaro. Voglio dirle le cose come sono andate e non posso starmene con le mani in mano.
"Aerith, aspettami!" Esclamo al vento andando verso Cloud e prendendomelo sulle spalle sull'orlo della pazzia. 
Arrivo a Midgar, alle porte della città, quando vengo bloccato da più di mille guardie. No, forse ne sono di più. Non riesco nemmeno a contarli.
Metto Cloud al sicuro, facendo come sempre. Affrontando il nemico da solo per aprire la strada a noi due, ma qualcosa va storto.
La stanchezza mi prende e perdo la concentrazione finendo massacrato da quei colpi.
L'unico pensiero che mi passa nella mente, in quel momento, è Aerith. 
Lei è il mio ultimo pensiero, mentre i colpi entrano diritto nel mio corpo. 
Non ce l'ho fatta ad andare da lei. 
Che povero stupido che sono stato. 
Come mi è passato per la mente di riuscire a stendere tutte quelle guardie? 
Avrei solo voluto dire ad Aerith ciò che provo. 
Che la amo terribilmente.
Che ne sono sempre stato innamorato di lei fin da primo istante che l'ho vista.
Il cielo sta piangendo su di me e lava via le mie lacrime trasmesse dai rimpianti che ho nel cuore.
Sto morendo. Sento che sto per lasciare il mio corpo. Non so come, ma inconsapevolmente Aerith lo percepisce alzando gli occhi al cielo e comprendendo la mia fine.



Sto per andarmene per sempre e ho così tanti rimpianti, soprattutto per lei. Per Aerith.
Non l'ho resa felice. Avrei dovuto fare di più per lei.
Improvvisamente, mentre ho questi pensieri per la testa e guardo le nuvole e la pioggia come lavano le mie lacrime, mi ritrovo davanti agli occhi Cloud, con quell'aria confusa e scossa che mi chiama:"Zack..."
Sorrido consapevole che quello che dirò saranno le mie ultime parole:"Per...noi due..."
"Noi... due?"
"Esatto...tu..."
"Tu..." Ripete confuso.
Voglio che lui faccia tutto ciò che io non ho fatto. 
Gli avvolgo la mano dietro alla nuca portandolo al petto.
"Vivrai... Sarai...il mio lascito vivente." Detto questo, mollo la presa esausto. Alza il suo volto facendosi guardare. E' ricoperto dal mio stesso sangue.
Sorrido e gli affido ciò che un tempo Angeal ha dato a me.
"Il mio onore, i miei sogni...sono tuoi ora."
Lo vedo tremare mentre afferra quella spada e ripete:"Io sono...il tuo lascito vivente."
Perdonami Cloud. 
Non ho saputo proteggere la tua mente. 
Perdonami Aerith.
Non ho saputo dirti quanto ti amo.
Questi ultimi pensieri mi fanno abbandonare al mio destino già scritto.
Chiudo gli occhi, staccandomi dal mio corpo.
Il cielo incomincia a sorridermi e il sole mi illumina.
La mia anima è già fuori, ma continuo a stare sdraiato ricordando a Cloud:"Abbraccia i tuoi sogni. Se vuoi essere un eroe, devi avere dei sogni." 
Non so come, ma lui sembra percepirlo.
"Grazie. Non lo dimenticherò."
Si alza e con le lacrime agli occhi, tentando di trattenerle, mi aggiunge dolorosamente:"Buon riposo...Zack."
Lo vedo allontanarsi da me, barcollando e zoppicando.
Rimango solo con me stesso, disteso al suolo.
Ancora quel pensiero di Aerith nella mente.
Ha detto che le faceva paura il cielo. A me, invece, sembra così... liberatorio.
Niente fa più male. Mi sento stranamente rigenerato.
Apro gli occhi e vedo Angeal volare verso di me.
Quelle ali... le voglio anch'io.
Con questo pensiero allungo il braccio verso di lui. Quelle piume e quella luce mi avvolge e Angeal mi afferra per mano facendomi inalzare verso di lui. 
Mi sento...bene.
Forse ho anch'io quelle ali.
Ecco. Vedo Cloud dall'alto.
"Salutami Aerith se la incontri." Gli urlo.
Lo vedo fermarsi e alzare il volto verso il cielo dove una delle mie piume cade verso di lui.
La mia missione ancora non si è conclusa.
Non so perchè, ma i miei pensieri sono quasi collegati a Cloud. Possibile che possa sentirmi?
"Ehi...secondo te... sono diventato un eroe?"
Lo vedo sorridere al cielo per poi proseguire il cammino.
"Prenditi cura della mia Aerith..." Raccomando ancora mentre me ne vado per la mia via.
Inconsapevolmente, ho impiantato i miei ricordi dentro di lui. Quei ricordi miei di Aerith e del mio carattere.
Non volevo farlo, ma non me ne pento.
Almeno lui avrebbe potuto rendere Aerith felice e avverare quei ventitre desideri che io non sono stato in grado realizzare.
Non lo nego. Mi faceva male vederla con Cloud, ma...
Impiantare i miei ricordi in lui è stata la cosa migliore che potessi fare. 
Questo posto, il paradiso... è pieno di luce e fiori.
Quasi mi perdo nell'immensità di questo luogo, ma non sono solo. 
C'è Angeal con me a farmi compagnia.
Però... qualcosa mi manca.
Ho dei conti in sospeso... con Aerith.
Tutto ciò che volevo alla fine era crearmi una vita con lei, sposarmi... avere dei figli... vendere fiori insieme a lei... 
E questo che rimpiango ogni volta che mi siedo a pensare.
Come al solito faccio squat per tenermi in allenamento. So che in paradiso non ci sono mostri, ma non si sa mai.
"Zack, smettila di allenarti e rilassati un po'." Mi consiglia Angeal venendo verso di me.
La realtà è che mi tengo in allenamento per non pensare a tutto ciò che avrei potuto fare e che invece non ho fatto. 
Ho dato troppo poco tempo a quell'amore che tenevo profondamente nel cuore.
E se dicessi che adesso è svanito, mentirei.
Io amo ancora Aerith con tutto me stesso.
Non a caso, quando la vedo in quel posto, mentre faccio i miei soliti allenamenti, mi blocco.
Averla davanti a me, fa uno strano effetto.
"Zack...?" Ella chiama il mio nome, ma non riesco a credere che sia qui con me.
Sono sotto shock. Che ci fa lei qui?
"Zack... sei tu?"
"Aerith..." Mormoro il suo nome cercando di trattenere le lacrime, ma non riesco a farlo.
"Aerith!" Continuo a chiamarla andando verso di lei e stringendola a me.
E' lei ed è in carne ed ossa davanti a me. Com'è possibile?
"Aerith....tu....? Com'è successo? Come sei...?"
"Mi ha uccisa Sephiroth per staccarmi da Cloud."
In quel momento realizzo. Cloud è stata con lei per tutto questo tempo.
Riesce a sentirci.
Possibile che quegli esperimenti su di noi abbia generato qualcosa in lui? Qualcosa che lo fa viaggiare tra la sua dimensione e la nostra?
Abbasso il volto. Per prima volta ho l'occasione di dirle tutto. Dirle ciò che è successo... dirle tutto ciò che provo.
"Aerith...mi spiace."
"Non devi dispiacerti." Mi interrompe, mentre la lascio andare e le do le spalle.
Voglio dirle tutto. Tutto... ma non riesco a guardarla negli occhi.
"No, ascoltami. Mi spiace di averti lasciato da sola. Io non volevo lasciarti così, con quei ventitre desideri in sospeso. Io... avevo intenzione di lasciare SOLDIER dopo aver chiuso la questione con Angeal."
"Di che stai parlando?"
"Parlo del fatto che... che avrei voluto lasciare tutto e venire a vendere fiori con te. Volevo... crearmi una famiglia con te. Aerith... io... ti ho sempre amata." Le confesso voltandomi verso di lei.
I suoi occhi increduli mi guardano ed io mi sento sprofondare, mentre mormora il mio nome:"Zack..."
Abbasso lo sguardo e continuo a scusarmi con lei.
"Scusami se non ho risposto a nessuna lettera, ma non le ho ricevute. Per quattro anni sono stato utilizzato come cavia e l'unica lettera che ho letto è l'ottantanovesima. Volevo che mi aspettassi. Volevo tornare con te e realizzare tutto, ma... al mio ritorno mi hanno ucciso e ho lasciato tutto nelle mani di Cloud e..."
"Ecco perchè era così uguale a te." Mi interrompe mettendomi non pochi punti interrogativi nella mente.
"Quindi... non mi ero sbagliato. Lui riesce a sentirci."
Annuisce, mentre abbasso il volto, per poi avvicinarsi verso di me e dire:"Davvero pensi ciò che hai detto? Cioè...davvero volevi stare con me?"
"Si, Aerith. Davvero..."  Le dico prendendole la mano e inginocchiarmi per poi continuare:"Ti piacerebbe stare con me? Con questo stupido presuntuoso e idiota che ti ha fatto stare in pena per così tanto tempo?"



"Sappi che... non c'è stato attimo in cui non ho pensato a quest'idiota e a cosa gli fosse capitato. Quindi... si." Mi risponde facendomi piangere di gioia.
Anche in morte, se il filo rosso del destino ci lega, non può spezzarlo.
Per tutto questo tempo ho esitato la cosa più semplice di questo mondo. L'abbraccio stringendola a me.
Da quel momento, Aerith, sapendo che Cloud riesce a percepire la nostra presenza o a vederci, si presenta molte volte da lui per rassicurarlo e dargli la forza.
Io... sinceramente... non riesco ad andare da lui.
Insomma... in poco tempo sono riuscito a realizzare con Aerith ciò che avrei voluto fare in vita. Avevo dato a Cloud inconsapevolmente i miei sentimenti per lei, i miei ricordi...
Avevo lasciato a lui tutto ciò che mi apparteneva. 
Era il mio lascito vivente, dopotutto.
So che devo ritornare da lui. Devo riprendermi ciò che è mio e fargli lasciare quella spada nel posto che ho più a cuore. 
In quella chiesa dei bassi fondi, proprio lì dove io e Aerith ci siamo incontrati.
Cloud sta curando i malati dalle tossine mako immergendoli nell'acqua. E' guarito anche lui che ne era affetto.
Improvvisamente, quasi come se fosse richiamato, lo vedo voltarsi verso Aerith che sta guardando dei bambini giocare.
Lui ci vede.
Gli sorrido, mentre Aerith viene verso di me. Ci guarda con sguardo sorpreso e incredulo.
In fondo... non pensava di vederci insieme. 
Forse... probabilmente... non sapeva nemmeno che quei sentimenti che provava lui per Aerith fossero i miei.
"Ti senti meglio adesso, vero?" Gli dice la ragazza facendogli notare che tutto è tornato normale.



Non ha più sensi di colpa e i miei ricordi li ho ripresi con me. Alzo la mano per salutarlo.
Finalmente è finita ed io e Aerith ci addentriamo nella luce insieme, mano nella mano, mentre lui sorridendo ci guarda allontanarci.
E' guarito del tutto e, come volevo, il mio lascito vivente ha portato quella spada nel posto in cui avevo lasciato il mio cuore prima di morire. In quella chiesa, dove i fiori sbocciano ancora e l'anima mia e di Aerith sono ancora vive a prendersi cura di quei fiori.
Questa è la vita che sognavo.
Questo è ciò che doveva succedere.
Io e Aerith... insieme... per sempre.




   
 
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