Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: Allonsysilverongue    03/01/2018    1 recensioni
{Hayffie}
Pochi anni dopo la guerra, durante un periodo di pace, Panem si ritrova con un problema che richiede una drastica decisione.Viene emanata una legge sul matrimonio che costringe Haymitch ed Effie a sposarsi.
---------
Dal testo:
Capitolo 35
La porta della stanza dell'assemblea si aprì di botto. Haymitch si fermò e girò la testa vedendo Fulvia avventarsi dentro la stanza, dirigendosi verso di lui. Plutarch lanciò un'occhiataccia alla moglie, per aver avuto l'audacia di interrompere un importante colloquio.
"Che c'è?" Chiese Haymitch dall'angolo della bocca, i suoi occhi che scrutavano i membri del concilio in piedi davanti a lui.
"C'è una chiamata per te, è urgente, proviene dal Distretto Quattro."
"Probabilmente é Annie. Dille che la richiameró una volta che avrò finito," sussurrò.
Fulvia scosse la testa. "É Johanna Mason e ha detto che se non fossi venuto al telefono, avrebbe rilasciato una tua foto di dieci anni fa molto compromettente. Non so cosa significhi, ma sembrava molto seria."
"Sono nel mezzo di una– "
La donna assottiglió le labbra e gli strinse i bicipiti. "Aveva ragione lei, sarebbe stato difficile dissuaderti. Non volevo arrivare a questo, ma riguarda tua moglie."
-------
Traduzione storia di Allonsysilvertongue
Genere: Angst, Dark, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO QUATTRO 
"Stai prendendo la pillola, non è vero?" Le domandó dopo essersi messo in bocca un pezzo di pane. 
 
I suoi occhi caddero sul giornale che si trovava sul mobile della cucina. Una foto, scattata la sera del loro matrimonio, lo stava fissando. In quell'immagine Haymitch si era esposto leggermente in avanti per sussurrare qualcosa all'orecchio di Effie, la quale aveva le sopracciglia inarcate e la mano - che stringeva la forchetta- era ferma in aria, come se l'uomo l'avesse interrotta mentre stava per fare un morso.

Si corrucció leggendo l'articolo, non perché non si ricordava cosa avesse detto quella sera, ma perché non riusciva a nascondere il suo disgusto. Il ribrezzo si avvolse attorno a lui come un riccio e il suo odio per i media rischiò di sopraffarlo. Anche adesso, dopo i giochi, i paparazzi riuscivano ancora ad irritarlo. Magari non volevano un'intervista dal vincitore della seconda edizione della memoria, ma avevano voluto qualcosa di più terribile. Avevano voluto trasmettere chiaramente a tutti il messaggio che nessuno- nemmeno i vincitori o i leader dei ribelli- era stato esonerato dalla legge; cosa che fece peggiorare l'irritazione di Haymitch. Era una vera sfortuna, secondo l'uomo, che lui ed Effie fossero state le prime due figure famose di Panem ad essersi sposate sotto la legge, un mese dopo che fu approvata. Il governo, infatti, ne approfittò per pubblicizzare la cosa.

"Si," confermó la donna. "E per favore, non parlare con la bocca piena. Mi disturbi la disgestione."

Finì il suo caffè, soddisfatto della risposta di Effie. Aveva avuto un'illuminazione ed era anche di buon umore; un buon umore come Haymitch Abernathy avrebbe potuto avere dopo aver visto il giornale quella mattina.

"Trink – Effie," cominciò. "Continua a prendere quelle pillole anticoncezionali fino a quando non verrà dissolta la legge. Non possiamo permetterci di avere dei figli."

Sembrava orgoglioso di sé stesso e aspettava che Effie condividesse il suo entusiasmo. Non lo fece. La donna sgranocchió con attenzione la colazione, con un'epsressione accigliata, la stessa che aveva sull'articolo appena letto. Haymitch conosceva quello sguardo:  stava riflettendo su tutto quello che le aveva suggerito,  pensando probabilmente che fosse un'idea stupida.

Il sorriso sbilenco apparso sul suo volto svanì.

"Cosa c'è ?" Chiese. "Sputa fuori."

"Non credo che sia così facile, ho letto la legge e tutto il resto in relazione ad essa: la pillola è illegale, Haymitch o qualsiasi altro tipo di controllo delle nascite. Avrebbe ostacolato lo scopo della - "
"Beh, non voglio che tu resti incinta, Effie!"

 "Sì, il messaggio mi è arrivato forte e chiaro", rispose offesa, ruotando gli occhi. "La legislazione non è stupida: se dovessero fare un esame del sangue, sapranno che sono riuscita a trovare un metodo di contraccezione e allora saremo nei guai. Dover aspettare finché la legge non si dissolva? Quando succederà, Haymitch? Potrebbero volerci anni o peggio, potrebbe non succedere del tutto."

L'uomo si strofinó la sua tempia dolorante. La moglie aveva ragione, naturalmente. Lo aveva letto anche lui  ed era pienamente consapevole che la legge avesse richiesto alle coppie di avere almeno due figli, con lo scopo di sostituire ogni genitore. Non poteva nemmeno sostenere che uno di loro due fosse sterile perché, se fosse stato così, non sarebbero stati soggetti alla legge, tanto per cominciare.

Haymitch sventolò la mano infastidito. "Per ora prendi la pillola. Non abbiamo bisogno di un bambino così presto."

Lei annuì distrattamente. I suoi pensieri andarono ad Annie Odair. La ragazza era stata fortunata. Estremamente fortunata ad avere già il piccolo Finn, perciò non le era stato chiesto di risposarsi. Le avevano suggerito di trovarsi un altro marito, ma almeno per lei non era obbligatorio. 

"Ci scommetto che ti piacerebbe scoprire di avere un figlio illegittimo da qualche parte, vero?" Chiese lei piano, con un sorrisetto sulle labbra. "L'articolo non dice che un figlio illegittimo non possa essere preso in considerazione, anche perché- tecnicamente- il bambino sarebbe tuo, sai sangue del tuo sangue e tutto il resto. Questa è una scappatoia che devono ancora scoprire e rettificare."

L'uomo rise; una risata genuina e fragorosa.

"Non ci avevo pensato, ma sì, hai ragione sulla scappatoia. Immagino che dovrei iniziare a domandare a quelle poche donne con cui ho dormito mentre ero ubriaco", scherzó, mentre un sorrisetto abbelliva il suo volto, "solo che non mi ricordo chi fossero."

"Sono sorpresa che ce ne siano, considerando la notte scorsa," lo canzonó lei.

La sua voce era serena e nei suoi occhi vi era un luccichio. Gli aveva risposto con la facilità di qualcuno che era abituato a quel tipo di battute che si erano appena scambiati. Sapeva che Effie stava scherzando, e che non ce l'aveva con lui per quello che era accaduto la notte precedente, ma questo non lo fermó a lanciarle un'occhiataccia. 

"Non ricapiterá," promise Haymitch da sopra la spalla, deciso ad avere l'ultima parola prima di uscire dalla cucina. "Ti assicuro che la prossima volta sarai tu la prima a finire e che griderai così forte da desiderare ..."
Lasciò la frase in sospeso, lasciandole intuire il resto.

Le ho appena promesso una prossima volta? No! Scosse leggermente la testa. Non voglio andare a letto con lei

XxX
Essere sposati non aveva cambiato Haymitch più di tanto. Non aveva ancora assimilato nella sua vita il ruolo da marito. Era così abituato ad essere solo, che era difficile prendere in considerazione Effie. Tra le tante cose che faceva che la irritavano, lui lasciava anche la casa senza dirle dove stava andando, comprava la cena dimenticandosi totalmente di lei. La donna, a sua volta, aveva imparato ad essere indipendente e non affidarsi a lui su nulla. Non sarebbe stato affatto sbagliato dire che erano sposati solo sulla carta.

Haymitch non aveva cambiato i suoi modi. Era ancora ubriaco, sarcastico e sconfortato per la maggior parte dei giorni. Vedeva raramente la moglie, tranne la mattina, quando si svegliava presto, che era in sé un miracolo.

Dopo la Ribellione, il suo compito era quello di assicurarsi che Katniss stesse bene. Teneva d'occhio i due ragazzi, ma Peeta e Dolcezza si erano trovati a vicenda ed erano felici insieme. Certo, a volte sentiva la ragazza urlare il nome di sua sorella nel cuore della notte; gli incubi la perseguitavano ancora, ma Peeta era lì con lei, cosa che lasciava Haymitch senza alcun ruolo da svolgere. L'ex mentore si era messo in disparte, lasciandoli vivere la loro vita.

Beveva costantemente, aspettava le spedizioni di liquori da Capitol City e trascorreva la maggior parte del suo tempo al bar della piazza del Distretto, così da tenersi lontano dalla capitolina. Tornava a casa la sera tardi, quando sapeva che ormai la donna si fosse già addormentata. Era un buon piano per mantenere la loro interazione al minimo. 

Effie aveva trovato un posto di lavoro aiutando il Distretto Dodici con la sua produzione di medicine per Panem, in modo da occupare il suo tempo. Aveva anche un posto di lavoro presso Capitol come impiegata del tribunale. Per quel poco che ne sapeva, era un lavoro sedentario con un sacco di documenti e bisognava far rispettare ai giudici un programma, qualcosa in cui lei eccelleva. Dopo il loro matrimonio, Effie aveva mantenuto il suo lavoro con un carico di lavoro notevolmente più leggero, poiché sarebbe stato impossibile pianificare il calendario dei giudici mentre lavorava da casa al Distretto Dodici. Ogni mattina, partiva presto per andare alla fabbrica di medicinali. Haymitch non aveva idea di cosa facesse lì e non era minimamente interessato a saperlo.

Se Haymitch era un marito atroce, Effie si sforzó di essere una brava moglie. Nonostante fosse una terribile cuoca, si svegliava presto per preparare la colazione in modo che l'uomo avesse qualcosa da mangiare prima di svegliarsi dal suo torpore e lui non poteva certo criticarla, visto che almeno lei si sforzava. Una volta Peeta aveva fatto un'osservazione dicendo che Haymitch si fosse un po' irrobustito da quando si era sposato.  

Da quando si era trasferita, la donna aveva "smontato" l'intera casa. Aveva pulito il frigorifero e sostituito il cibo scaduto e le cose andate a male con del cibo commestibile. Le finestre vennero lavate e strofinate, rimuovendo la sporcizia, lo sporco e la polvere formatasi a causa dei bombardamenti; il pavimento risplendeva, grazie a qualsiasi specie di detergente avesse usato. Effie sostituì le tende polverose con qualcosa di più moderno, dai colori caldi e luminosi.  Distese un tappeto nel loro salotto, posizionandoci sopra un tavolino. Per la prima volta, da anni, Haymitch aveva delle lenzuola pulite ogni settimana e, all'improvviso, la sua dimora sembrava molto piu grande, visto che la capitolina aveva gettato via molti dei gingilli accumulati durante gli anni. La luce passava attraverso le finestre e si sentiva odore di pulito.  Il vincitore ammise, con riluttanza, che la sua abitazione sembrava più una casa ora.

A volte, quando era ubriaco marcio e tornava a casa dal bar a tarda notte, pensava di aver sbagliato casa. Non aveva mai avuto prima d'ora dei fiori sul tavolo da pranzo, ma adesso c'era un vaso di gigli. Le lozioni e le creme per doccia della capitolina erano allineate in una fila ordinata nel suo bagno accanto alla sua crema da barba. La donna stava assumendo, piano piano, il controllo della casa e lui glielo aveva permesso, ma si prefissó quando lei cercó di togliergli l'alcool. Questo fu la goccia che fece traboccare il vaso, facendogli perdere la pazienza, e la discussione che ne seguì divenne violenta.

 "Puoi fare quello che vuoi, ma tu il mio alcol non lo tocchi. Non sono il tuo cazzo di giocattolo e se tenti di cambiarmi, io farò ..."

Lasció la minaccia sospesa nell'aria e si fissarono a vicenda.

"Ti stai avvelenando e io sto solo cercando di aiutarti. Sei mio marito! Non posso solo- "

L'uomo gettò la bottiglia di vodka che teneva in mano contro la parete accanto a dove lei stava in piedi e questa si frantumò ai suoi piedi. La donna fece un salto, la mano che si chiuse a pugno davanti al petto e gli occhi spalancati dallo spavento. Effie gli sfilò accanto senza degnarlo di uno sguardo, una linea di sangue che le scivolava giù dallo stinco, dove il pezzo di vetro l'aveva tagliata.

Haymitch raccolse i frammenti di vetro e li buttó in un contenitore con un sospiro, la sua vista cominciò a sfocarsi e la testa gli rimbombava come se un milione di batteristi stessero suonando tutti contemporaneamente. Quando salí di sopra un'ora dopo, Effie si era già addormentata sul suo lato del letto con la schiena rivolta verso di lui, stringendo un cuscino. Tolse le coperte e vide una benda avvolta attorno alla gamba, a causa del precedente taglio. Lo toccò con attenzione, con un pizzico di rammarico nel cuore. Poi si chinò in avanti e le baciò la tempia. Lei non si accorse di nulla, troppo stanca per essersi addormentata piangendo. Effie non aveva mai permesso che lui la vedesse piangere, ma lui lo sapeva perché il cuscino era bagnato dalle lacrime.

I giorni seguenti trascorsero nello stesso modo, con lei che si tuffava nel lavoro, e lui che annegava nell'alcol. Lei portava a casa lo stipendio, mentre lui si occupava della contabilità utilizzando i soldi che ancora riceveva mensilmente per essere un vincitore.

"Penso che presti più attenzione alle tue oche, che ad Effie", osservò un giorno Katniss, mentre stava al suo fianco a guardarlo mentre aggiustava la stia delle oche.

Da quando la capitolina si era trasferita al Dodici, lei e Katniss si erano molto avvicinate. Con un marito che raramente comunicava con lei, Effie aveva formato un legame molto forte con la ragazza e si era fatta molti amici in fabbrica.

Sinceramente, Haymitch si sentiva un po' perso ora che Katniss e Peeta non avevano più bisogno di lui. Tutto quello che aveva fatto nella sua vita, era stato odiare Capitol, Snow e combattere per la Ribellione; ma ora che era tutto finito, si sentiva perso.

No, non proprio. Potrei odiare questa legge.

Ciò di cui non si era mai reso conto, era che la sua rabbia per la legge- l'odio risultante dell'essere stato costretto a sposarsi- l'aveva inavvertitamente rivolto contro Effie che era una vittima di questo matrimonio tanto quanto lo fosse lui. Ma la sua rabbia lo aveva accecato così tanto da non farli notare questo particolare. 

XxX
La televisione era accesa, quando tornò a casa quella notte. Effie era sdraiata sul divano, con una coperta a riscaldarla, mentre guardava uno spettacolo notturno. Era una delle produzioni di Plutarch, una specie di talk show.

Haymitch si buttò sul divano, instabile sui suoi piedi, puzzando di alcool.

"Dal bar?" chiese lei, gli occhi fissati sullo schermo.

"Perché sei ancora sveglia?" Grugní.

"Non riesco a dormire," rispose Effie. 

Per un bel po',  l'unico suono che si sentiva proveniva dal conduttore dello spettacolo che stava ponendo una serie di domande all'attore che aveva invitato allo studio. Si era quasi addormentato quando Effie parlò. "Haymitch, ci sono alcune segnalazioni di donne che si sono suicidate."

Lui sbatté le palpebre. "Quali donne?"

"Le donne che sono state costrette a sposarsi a causa della legge", si sedette e gli diede una copia del giornale di quel giorno. "Sono passati 4 mesi da quando la legge é passata e ci sono già state otto segnalazioni di suicidio. Ce ne potrebbero essere di più, non dichiarate, chi lo sa."

"Dio, Eff," premette i palmi sugli occhi. "È una cosa deprimente da raccontare, soprattutto se di notte".
"Oh, beh, mi dispiace, se la tua mente ubriaca non riesce a gestire la dura realtà là fuori", sbottó. "Ah!Buone notizie per stasera: Katniss è incinta e stava aspettando il momento giusto per dirtelo, ma tu sei sempre ubriaco o al bar".

 XxX
Non riuscì a ricordare come fosse arrivato nel letto quella sera,  dopo che Effie aveva lasciato la sala e lui aveva preso il telefono  per chiamare Katniss, per poi rammentare che fosse mezzanotte passata. Quando si sveglió, la luce che filtrava dalla finestra era così accecante che temeva di diventare cieco.

Effie era fuori, nel cortile davanti alla casa, a provare a fare giardinaggio. L'uomo cercò la sua colazione in giro per la cucina, aveva la bocca secca e la testa che pulsava dolorosamente. Spalancò, poi, la finestra e, nonostante la distanza, gridò. 

"Eff, dove è la mia colazione?"

Ogni giorno, da tre mesi a questa parte, si era sempre svegliato con la colazione giá preparata, perciò si aspettava che fosse sempre così. 

"Prova a cercarla con gli occhi ben aperti, forse la troverai", rispose lei, senza nemmeno alzare lo sguardo visto che stava vangando il terreno.

Finalmente trovò i suoi toasts e, mentre cercava togliere il telefono dalla cornetta, si mise a mangiucchiarli. 

Dopo tre squilli, Plutarch rispose.

"Come sta tua moglie, amico mio?" Domandó Haymitch, masticando rumorosamente.

La cerimonia nuziale di Plutarch si era tenuta due settimane dopo quella dell'ex mentore. Il suo matrimonio era stato un grande evento, con un equipaggio di fotografi e telecamere che riprendevano tutto, in modo che anche quelli che non erano stati invitati o quelli che non erano potuti venire, potessero vedere il tutto in diretta. Plutarch aveva  guadagnato rapidamente popolarità dalla fine della ribellione e il suo posto come segretario di comunicazioni aveva fatto in modo che tutti potessero vedere i programmi che volessero e che alcuni di questi non venissero censurati, come avveniva sotto la dittatura di Snow. La gente lo adorava perché era carismatico come Peeta e i cittadini amavano essere tenuti all'occorrente.

Haymitch sentì del vociare di sottofondo prima di sentire il rumore di una porta chiudersi, interrompendo le voci. Plutarch doveva essersi spostato in un'altra stanza.

"Se la sta cavando. Come sta Effie?"Buttó un occhio fuori dalla finestra, sbirciando la capitolina che era accovacciata, intenta a seminare.

"Sta facendo questa cosa pazza, cambiare un hobby dopo l'altro, cercando qualcosa che le vada bene, credo. Settimana scorsa ha provato a cucire, poi ha rinunciato. Mentre stiamo parlando lei sta facendo giardinaggio."

"Effie Trinket, che fa giardinaggio? L'hai cambiata, Mitch. Non ho mai pensato che Effie volesse avere volontariamente dello sporco sotto le unghie." Rise l'ex stratega.

Il vincitore guardò se Effie non stesse rientrando, preoccupato che lei potesse sentire quello che stava dicendo al telefono e, sicuramente, la capitolina avrebbe posto delle domande a cui lui non si sentiva ancora di rispondere.

" Plutarch, senti, i giornali di ieri, quei suicidi, é questo ciò a cui Panem si è ridotta? Dobbiamo fare qualcosa." Disse velocemente.

"Fare che cosa? Esattamente, cos'é che hai in mente, Haymitch?"

"Abbiamo già sconfitto uno stronzo, no? Annullare una legge sará molto piu facile," constató Haymitch, facendo avanti e indietro per la stanza, mentre parlava al telefono."Questo é il genere di cose in cui tu eccelli. Fai delle statistiche. Quante persone sono felici del loro matrimonio? E quante pensano che la legge non stia dando i suoi frutti e che non stia 'svolgendo il suo ruolo'? Queste tipo di domande, e poi noi potremmo lavorarci su." 

"Haymitch, non possiamo agire di fretta e furia. Dobbiamo avere un piano e dei supporti-"

"Ce li avremo," assentí il vincitore. Plutarch sospiró. "Questa é una cosa personale, non è così? Vuoi sbarazzarti di Effie."

Haymitch rimase in silenzio perché non era qualcosa che poteva negare. "Voglio la mia vita, Plutarch. E anche lei dovrebbe avere la sua. Non si trova bene qui al dodici. Per quale cazzo di motivo Effie Trinket sta facendo giardinaggio?"

"Perché non vuoi avere una vita con lei? Ci hai almeno provato?"

Lui lo beffeggió. "Dai, Plutarch. Mi stai dicendo che ti va bene essere sposato con Fulvia?"

"E se anche lo fossi? Credo che tutti vogliano essere amati e lei ci tiene a me. Per me va più che bene." 

Haymitch sbuffò, non aspettandosi di sentire Plutarch parlare di sentimenti. Stava quasi per riattacare, quando l'ex primo stratega parló nuovamente, "Ma hai ragione, bisogna fare qualcosa per i suicidi. Ci penserò e poi ti richiameró."

"Haymitch, vorrei coltivare pomodori," annunció Effie, nell'istante in cui rientró dentro. "Ti dispiacerebbe andare domani in città a prendermi i semi? Credi anche che abbiamo abbastanza spazio per far crescere un melo?"

Guardò di nuovo fuori dalla finestra e si mise ad osservare il vasto spazio davanti a casa sua, con la passerella di mattoni rossi che conduceva ai cancelli. A meno che Effie fosse cieca, cosa che stava iniziando a credere, c'era abbastanza spazio per almeno un albero di mele.

Si, concluse, Effie Trinket non appartiene al Distretto Dodici.







-----------------------
Spazio Traduttrice:
Buon anno! Come state?
Sono tornata con un nuovo capitolo che è stato molto difficile da tradurre. Ho saltato il mese di dicembre, quindi spero di riuscire a pubblicare anche il quinto capitolo entro la fine di gennaio.
Comunque, cosa ne pensate? Secondo voi Haymitch sta esagerando? 
Mi farebbe molto piacere sentire i vostri pareri.


   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: Allonsysilverongue