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Autore: janerizzoli    03/01/2018    3 recensioni
Questa è sarà una raccolta Swan Queen dove sarà presente o meno la magia, non sempre le storie saranno ambientate a Storybrooke e non sempre ci sarà Henry ecc...si svilupperanno in base a ciò che mi succede, spero che vi piacciano.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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~~

Regina era come al solito nel suo ufficio, la moltitudine di scartoffie che quel giorno meritavano la sua attenzione era davvero infinita.

( Non riuscirò a finire in tempo per la cena)

Pensò.
Così decise di chiamare Henry e dirgli di andare a mangiare dai nonni, stava parlando con suo figlio quando la irritante voce di Emma subentrò a quella del figlio.

“ Non ti preoccupare ci penso io”

E riagganciò.

Emma era davvero irritante, madre biologica di Henry, riapparsa dal nulla completa di famiglia invadente. Emma aveva avuto Henry appena diciottenne, lo aveva dato in adozione per garantirgli un futuro migliore, per poi ritrovare la sua famiglia da cui era stata portata via alla nascita, avevano deciso di trasferirsi tutti a Storybrooke, dove lei era il sindaco e viveva con il piccolo Henry. Poi la scoperta, casuale, che Henry era il figlio dato in adozione, insomma una serie di eventi che avevano dell'incredibile.
La sua vita era cambiata da giorno alla notte nel giro di tre anni.
 Aveva ancora molto lavoro da fare e se non voleva passare la notte in ufficio doveva continuare e non preoccuparsi per Henry in fondo sapeva che era in buone mani.
Passarono altre tre ore, erano ormai le 20:45, quando sentì bussare alla porta, si domandò chi potesse essere, la sua assistente era andata a casa da un pezzo, probabilmente era Henry.

“ Avanti”

Dalla porta entrò un uomo con dei fiori in mano, che richiuse la porta alle sue spalle.

“ Ciao Regina”

“ Ancora lei? Le ho già detto che non mi interessa”

“ Non è vero lo so”

“ Ascolti signor Hood, si fidi, LEI non è il mio tipo”

“ Ah si? E quale sarebbe il tuo tipo”

“ Non lei”

“ Allora dammi una buona ragione perché io non la trovo, tu sei sola, io sono solo, sono un bell'uomo con un buon lavoro e una buona reputazione, voglio proprio sapere quale buona ragione hai per non accettare un mio invito a cena”

Regina era esasperata e quella sfuriata a fine di una lunga giornata le fece perdere il controllo, facendole dire la prima cosa che le venne in mente per troncare definitivamente le speranze dell'uomo.

“ Sono gay!”

L'uomo era rimasto di sasso, ma non era il solo, una bionda curiosa ascoltava in silenzio da dietro la porta, pronta ad intervenire se le cose si fossero messe male.

“ C...cosa?”

“ Si e ho anche una fidanzata, contento ora?”

“ Non ci credo”

“ Questo non è un mio problema”

“ E chi sarebbe la fortunata?”

“ Non le è dato saperlo”

“ Lo voglio sapere!”

In quel momento la porta dell'ufficio si aprì.

“ Ciao amore ti ho portato la cen...oh non pensavo ci fosse qualcuno”

I due la guardarono perplessi, soprattutto Regina.

“ Non mi dire che è lei?”

Emma intanto si era portata al fianco di Regina.

“ Mi scusi lei chi è?”

“ Io sono quello che non crede neanche per un istante che te e lei siate fidanzate”

Regina non sapeva cosa fare, poi guardando Emma capì che dovevano continuare la recita.

“ Ok, l'ha scoperto, volevamo tenerlo per noi ancora per un po ma va bene così”

“ Regina mi vuoi dire chi è e cosa ci fa a quest'ora nel tuo ufficio?”

“ Non è nessuno e stava per andarsene”

“ Non prendermi in giro lo sanno tutti che non vi potete vedere”

“ Forse prima, ma adesso non più, ho visto quanto questa donna sia capace di amare, ho guardato oltre quel muro e ho visto un bellissimo giardino, un bellissimo giardino segreto e me ne sono innamorata”

Emma pronunciò quelle parole con una tale convinzione che alle orecchie di Regina sembrarono quasi vere, rimase impietrita a fissarla e fu come se la vedesse per la prima volta.

“ Io non crederò mai a questa storia, non finché non mi darete una prova valida”

“ Noi non ti dobbiamo dare proprio niente”

Regina non aveva ancora proferito parola, era ancora assorta nei suoi pensieri dopo quello che aveva detto Emma ma una frase la fece tornare in se.

“ Allora baciatevi!”

“ COSA?”

Emma arrossì di colpo, non aveva pensato a questa possibilità, aveva agito d'impulso come faceva sempre.

“ Io non bacio le persone per dimostrare qualcosa a qualcuno!”

Intervenne finalmente Regina.

“ Come volevasi dimostrare state fingendo”

Emma si riprese dal momento di imbarazzo, prese un bel respiro e disse.

“ Dai Regina se è questo che vuole diamoglielo così ce lo leviamo dai piedi”

La mora non credeva alle proprie orecchie.

“ Ma...”

Emma la fissava negli occhi avvicinandosi sempre di più.
Le prese il viso tra le mani e con immensa delicatezza posò le labbra sulle sue, molto delicatamente, doveva essere un bacio finto ma dopo un attimo divenne qualcosa di più, poi si staccarono arrossendo entrambe.

“ Contento ora?”

“ Ok vi siete baciate ma ancora non ci credo, vi terrò d' occhio non me la date a bere voi due”

Dicendo queste parole uscì sbattendo la porta, e lasciando le due donne da sole in visibile imbarazzo.

“ Regina io...”

“ Grazie”

La bionda la guardò stranita.

“ Ma...”

“ Non eri tenuta a farlo, so badare a benissimo a me stessa, ma grazie comunque”

“ Lo so che sai badare a te stessa ma avvolte bisogna lasciarsi aiutare”

“ E ora cosa facciamo, ci terrà d'occhio di sicuro”

“ Continueremo la recita fino a che non si sarà stancato”

“ Anche in pubblico?”

Regina era titubante a questa ipotesi.

“ Solo in sua presenza, e non dovremo certo saltarci a dosso, basterà non litigare e...che ne so tenerci per mano, penso che basti”

“ Uh...certo...speriamo si stanchi presto”

“ Perché non sei felice di essere la mia ragazza?”

Disse Emma con un filo di ironia.

“ Certo era il mio sogno segreto avere una ragazza invadente e casinista come te a proposito che ci fai qui a quest'ora?”

La bionda si ricordò all'improvviso perché era li e arrossì.

“ Io...io...be ti ho portato la cena...pensavo che magari eri stanca e non ti andava di cucinare e non volevo che...insomma...”

“ Mi hai portato la cena?”

“ Si, un'insalata di pollo, cotto alla piastra, senza grassi, olio e sale a parte e un'acqua minerale a temperatura ambiente come prendi sempre da Granny's”

Regina rimase visibilmente colpita, Emma conosceva alla perfezione i suoi gusti, si era preoccupata per lei, si era preoccupata che non rimanesse senza cena.

“ Grazie”

Disse prendendo la busta che la bionda le stava porgendo.

“ Allora io vado, ti lascio mangiare in pace”

La ragazza fece per andarsene.

“ Aspetta! Ti va di rimanere per farmi compagnia?”

“ Voi che rimanga?”

Regina arrossì lievemente.

“ Be in caso tornasse il sig. Hood”

Emma sorrise, sapeva benissimo che stava mentendo, tornò indietro e si mise a sedere sulla sedia davanti alla scrivania.

****************************************************************

Le settimane passavano, avevano detto in famiglia cosa era successo in modo da non creare allarmismi inutili, all'inizio non ne erano molto convinti ma poi avevano accettato, in giro iniziavano le prime voci, dopo tutto non potevano dire in giro che fingevano altrimenti Hood avrebbe potuto scoprirlo.
Emma aveva iniziato a andare a cena da Regina  prima due- tre volte la settimana poi tutte le sere spesso restava anche a dormire, facevano colazione insieme da Granny's preoccupandosi di tenersi per mano quando intravedevano l'uomo, Emma portava il pranzo a Regina, Regina portava il pranzo a Emma.
Con il passare del tempo la cosa iniziava a essere sempre più naturale per le due donne, era diventata ormai una routine.
Fu una sera che avevano deciso di cenare tutti insieme da Granny's che le cose cambiarono.
Ruby ormai esasperata dalla cosa o meglio dal non sapere della cosa decise di chiedere spiegazioni a Emma, dopo tutto aveva resistito più di un anno da quando se ne era accorta.

“ Ciao Emma, buona sera sindaco Mills, siete sole ?”

“ No Ruby stiamo aspettando i miei genitori e Henry, possiamo accomodarci intanto?”

“ Ma certo”

Le seguì al tavolo.
Le due donne si sedettero vicine nonostante il tanto spazio e questo fu in momento in cui Ruby decise di agire.

“ Allora mi volete spiegare cosa succede? “

“ Che cosa intendi Ruby?”

“ Voi due state insieme non è vero?”

Le due donne arrossirono per un istante.

“ Lo sapevo, state insieme, da non credere avevo notato dei cambiamenti ma...WOW”

“ Ruby, Ruby calmati non è come pensi è una lunga storia”

“ Si certo, raccontamela”

Disse sedendosi davanti a loro.

“ Non sono affari suoi cameriera”

Ruby la ignorò.

“ Ok Ruby ti racconterò tutto ma è un segreto e non deve saperlo nessuno”

“ Che state insieme?”

“ No, io e Regina facciamo finta di stare insieme perché c'è un uomo che la importuna, lei per levarselo di mezzo ha detto che è fidanzata con me “

“ E chi è quest'uomo?”

Emma si accorse in quel momento che non aveva mai saputo il nome dell'uomo.

“ E' Hood, Robin Hood, è una specie di avvocato-eroe, difende le persone che non possono permettersi un avvocato a parcella piena,  cerca di rubare ai ricchi per dare ai poveri più o meno”

“ Hood? Robin Hood? Lo stesso Robin Hood che si è trasferito circa sei mesi fa a Boston per seguire la sua vecchi fiamma, Marion mi pare che si chiami, che si è rifatta viva dopo sei anni con figlio al seguito”

Le due donne erano rimaste senza parole, non si erano accorte di nulla, avevano continuato la loro recita senza accorgersi che l'uomo non le osservava più.
Passarono la serata quasi tutta in silenzio, rispondendo solo occasionalmente alle domande che gli venivano fatte.

****************************************************************

“ Henry va di sopra e lavati i denti che arrivo subito”

Disse Regina al figlio per poi girarsi verso Emma che aveva insistito per accompagnarli a casa.

“ Bene allora la nostra recita finisce qui, miss Swan”

Si accorse che dire quella frase gli aveva fatto sentire come un vuoto dentro, ma poi perché.

“ Già...”

La bionda dondolava avanti e indietro sui talloni.

“ ...allora io vado...è stata una bella serata dovremmo farne altre anche se ora è finito tutto...”

“ Si dovremmo...”

“ Bene allora buonanotte”

In un riflesso involontario Emma dette un bacio sulla guancia a Regina.

“ Oh scusa, l'abitudine”

“ Non fa niente, buona notte anche a te”

La bionda, ancora titubante, si voltò e iniziò a percorrere il vialetto.
Regina si portò la mano alla guancia, dove ancora sentiva il calore delle labbra della donna che si stava allontanando da lei.
In quel momento realizzo che non ci sarebbero più state carezze, baci sulla guancia, sarebbero tornate a essere solo conoscenti, e questo pensiero le fece venire le lacrime agli occhi, si rese conto che non voleva, si rese conto che voleva quella chiassosa bionda nella sua vita, perché quella chiassosa bionda in quell'anno le aveva reso la vita molto più bella.
Ma Emma provava la stessa cosa?
Se le rivelava i suoi sentimenti e a lei non interessava come sarebbe stata la sua vita dopo?
Fanc...o non voleva perdere quello che per un anno era stato il suo lieto fine, iniziò a correre, vide il giubbotto rosso non molto lontano, per fare più veloce si tolse le scarpe e corse, corse , corse con tutta la forza e il fiato che aveva, abbracciò  Emma per le spalle, da dietro stringendola forte.

“ Non voglio”

La bionda rimase un attimo stranita.

“Non voglio che tutto finisca, non voglio che te ne vai, non voglio che te ne vai dalla mia vita”

Lo disse piangendo.
Emma si voltò verso l'altra donna, che la fissava con le lacrime che le solcavano il volto.

“Regina”

L'altra abbassò la testa.

“ Lo so, lo so scusa, sono solo una stupida è solo che in quest' anno sono stata davvero bene e credo che...ma capisco che per te non è lo stesso me ne farò una ragione scusami...”

Emma le prese il viso tra le mani alzandolo per farsi guardare.

“ Non voglio”

Il cuore della mora si ruppe.

“ Anche io non voglio che finisca, anche io ho passato l'anno più bello della mia vita, sono stata male tutta la sera sapendo che alla fine ti avrei salutata per sempre, Regina Mills credo proprio di essermi innamorata di te”

Detto questo la baciò, con passione, con dolcezza...con amore.

“ Emma Swan anche io credo di essermi innamorata di te”

“ Sai da quella sera nel tuo ufficio ho sperato ogni giorno che Robin ci chiedesse ancora di baciarci perché è da quella sera che ne avevo voglia matta”

Regina sorrise, e si appoggiò al petto della bionda, ascoltava il suo cuore battere era il suono più bello che avesse mai sentito.
Emma la scostò un poco da se.

“ Regina ma come mai sei così bassa?”

Dicendo queste parole le osservò i piedi, notando che la donna era a piedi nudi.

“ Per correre più velocemente mi sono tolta i tacchi”

Rispose Regina arrossendo lievemente, si perché una volta le aveva detto che per nulla al mondo si sarebbe fatta vedere in giro senza i suoi amati tacchi.
Emma sorrise e con un veloce gesto la prese in braccio.

“ Mia regina mi permette di scortarla fino alla sua reggia?”

“ Certo mio principe o meglio mia principessa”

Si avviarono verso casa, verso la loro casa...e vissero per sempre felici e contente.

 

   
 
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