03/01/2018
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Faceva veramente freddo e le mie povere gambe continuavano a camminare sulla strada bagnata. Poche ore prima infatti aveva piovuto ma nonostante questo io, col borsone in spalla, stavo percorrendo la via più breve per andare in palestra. –Ho anche dimenticato l’ombrello, accidenti- sussurrai digrignando i denti. –Ehi, morettina- mi chiamò una voce maledettamente familiare. Mi bloccai e mi girai regalandogli uno sguardo omicida. –Ehi, stai messa male. Sta per piovere, vedi? Togli l’ombrello o ti prenderai un raffreddore- sghignazzò Bernard da dentro la sua macchina. Lo fissai, fulminandolo con lo sguardo, poi presi nuovamente a camminare per la mia strada. –Sei diventata sorda, Stacy?- mi domandò ancora lui. Mi voltai di nuovo verso quell’ammasso di muscoli dai capelli biondi. –Non so quale sia il tuo problema, Wine, sappi solo che se continui così ti denuncerò per molestie- sussurrai a denti stretti. –Addirittura? Ed io che volevo solo aiutarti- rispose dispiaciuto lui. Il finto dispiaciuto. –Beh a me non importa un fico secco del tuo aiuto, quindi smamma- ma il ragazzo ridacchiò, prendendomi in giro. –E invece preferisco accompagnarti anche perché, morettina, non vorrei che i tuoi bei capelli si bagnassero con la pioggia che sta per scendere- constatò lui guardando il cielo zeppo di nuvole grigie e aggressive. –Io ho l’ombrel- mi bloccai scoprendo, terrorizzata, che nella borsa non c’era traccia di ombrelli riparatori. Così mi chiusi nel giubbotto e alzai il cappuccio. –Ma cara, ti bagnerai lo stesso così e la strada è ancora lunga. Sali in macchina- per poco non caddi. -Io? Venire in macchina con un tipaccio come te? Ma neanche per idea!- sbruffai camminando a passo più svelto. –La lascerai andare da sola?- chiese Fred, il migliore amico di Bernard, un ragazzo di colore bravissimo nel basket. Lui e Bern si conoscevano da diversi anni ormai e avevano subito stretto amicizia. –Certo che... no- sussurrò divertito Bern raggiungendomi. Prese il mio borsone e se lo mise nella spalla sinistra, perché quella destra era occupata dal suo borsone e tirò fuori un grande ombrello. –Ti avevo detto di..- lui mi zittì. –Ah no bella mia, stai un po’ zitta, non sei nella situazione di obiettare- sussurrò lui ridendo poi. –Me la pagherai- bisbigliai. –Pagherò cosa? La mia gentilezza? Stacy, sei davvero matta- dio, non sopportavo più quel ragazzone tutto muscoli niente cervello. Era bello, dannatamente bello, sì, ma anche un grandissimo stupido. Ci provava con qualsiasi essere vivente di sesso femminile. Ci provò con la mia migliore amica, Alessandra, e se dobbiamo dirla tutta se la portò addirittura a letto, per poi tradirla con Milly. Non mi va giù, non mi andrà mai giù. Tirai violentemente il mio borsone dalla sua spalla. –Cammina lontano da me, idiota. Non voglio condividere l’ombrello con te, né nient’altro. Ciao- risposi acida camminando svelta. Bern però continuò a camminarmi dietro e fischiettava allegramente osservando la pioggia che cadeva. –Morettina, se domani non verrai a scuola saprò cosa dire alla prof: broncopolmonite, va bene?- sentivo la sua risata schifosa alle spalle, così aumentai ancora di più il passo, e quello mi costò caro. Non mi ero resa conto che avevo passato la strada senza guardare e non avevo potuto fermare quella macchina che mi era venuta addosso, buttandomi giù. L’unica cosa che sentii, prima di vedere tutto nero, fu l’urlo di Bernard il quale correva verso il mio corpo ferito e buttato a terra in un lago di sangue.
Angolo autrice: Ciao ^^ loro sono Stacy e Bern *-* spero che la storia vi stia piacendo a prestooo