Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: Felicitywolverine    04/01/2018    2 recensioni
dal testo....
“Non è possibile. Non può essere che sia capitato proprio a me!” continuo a ripetermi rinchiusa nel bagno. Mia madre che bussa ripetutamente alla porta e io in mano ho quella maledettissima stecca bianca e rosa che mostra le due lineette rosse.
“Dannazione! Che sia maledetta per ciò che faccio e per i miei continui errori!” Cammino avanti e indietro passando tra i sanitari del mio bagno, finché l’agitazione iniziale e la rabbia verso me stessa non finiscono e mi accascio, seduta con le spalle contro la porta bianca scorrevole.
- Felicity tesoro, ti prego esci. – mi chiede ripetutamente mia madre mentre sente i miei singhiozzi che io non riesco più a reprime. Mi alzo lentamente e lascio entrare l’unica persona che adesso conosce il mio segreto. I suoi enormi occhi marroni si mostrano a me preoccupati e comprensivi. Tutto ciò che mi sembrano voler dire è “Tranquilla sistemeremo tutto.”
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Ray Palmer, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
POV OLIVER
Questo è senza dubbio il viaggio più lungo e allo stesso tempo il più corto di tutta la mia vita. Seriamente! È terribilmente difficile cercare di concentrarmi sulla strada mentre la ragazza che è seduta al mio fianco ha le contrazioni e sembra che abbia proprio voglia di partorire nella mia macchina. Sapete quando si entra in quei momenti di completo panico? Quel panico che fa venire voglia di reagire, ma ci si blocca. Ci si blocca e non si capisce più niente.
Be’ è così che mi sento in questo momento. Non mi sembra di arrivare mai alla meta, nonostante io abbia superato del doppio la velocità consentita. Non mi sembra di arrivare mai, mentre guido e quando la mia mano destra non è impegnata a cambiare le marce o a roteare il volante insieme all’altra, si avvicina a Felicity per tranquillizzarla.
Ed è adesso che commetto il primo errore della serata. Quello che mi porta ad alcune rivelazioni. Mi afferra la mano con forza insistente e non accenna a liberarmi da quella morsa per niente dolorosa se messa a confronto con quello che sta sentendo lei.
-Ti prego chiama la mamma- mi supplica. Sta piangendo. Lo posso vedere con la coda dell’occhio mentre si asciuga qualche lacrima con una mano.
- Ehi Felicity, calmati! Vedrai tra poco sarà tutto finito-
Entriamo nell’edificio e due infermieri ci soccorrono facendo sedere Felicity su una sedia a rotelle. La trascinano ed io li seguo in pratica attaccato, fino a quando aprono la porta che dovrebbe condurre alla sala parto.
- Vieni con me, non voglio restare da sola! Ti prego, ho bisogno di te!-
- Sì, adesso calmati piccola, altrimenti resteremo qui delle ore. Come stai?-
- Fa male!-
Mi scruta con quei suoi occhi lucidi per il pianto e adesso con una luce particolare dentro. Pieni di una grinta che non avevo mai visto in nessuna persona. Carichi di una fatica immensa che la fa stancare, ma la rende altrettanto bella. Ed io sono qui, quasi pronto a prenderla completamente tra le mie braccia. Commettendo errori su errori, perché io qui non dovrei esserci, perché è tutto sbagliato.
Perché io, Oliver Queen sto guardando questa ragazzina, piccola, incredibilmente piccola, che compie un enorme sforzo, che cerca di far nascere un’altra vita ed io non posso fare a meno di pensare a quanto sia bella. È bellissima mentre i capelli si appiccicano sulla fronte e sulle tempie a causa del sudore ed io voglio solamente spostarle ogni singola ciocca e metterla al suo posto,è bellissima quando stringe i denti e strizza gli occhi, arricciando il naso mentre tenta di dare la prima spinta. Questi due mesi di vacanza non sono bastati. Non sono bastati a dimenticarla, ad allontanarla da me a far si che io mi scordassi di lei.
Questi due mesi, lontani da lei mi avrebbero dovuto togliere questa malsana voglia di desiderare che ho Invece, non è stato così. Perché io sto guardando lei e la trovo bellissima. E la vorrei mia. C’è solo una spiegazione a tutto questo. Compio un'altro errore della serata: ammetto di amarla.
Perché non può essere altro che amore.
Perché con quale scusa posso starmene qui, al posto di Pamer? Mentre desidero baciarla su una tempia per darle forza, per dirle che non è sola. Che ci sono io. Felicity. La amo, la amo tanto. Piccola. E adesso si spiegano tutte quelle volte che ho desiderato prenderla e proteggerla tra le mie braccia. Adesso capisco perché quel giorno che rischiò di perdere il bambino, io ero terribilmente preoccupato anche per lei.
Sì, non può essere altro che amore.
- Felicity dai, ce la puoi fare. Tra poco Ray sarà qui e…-
- No … no … Ray non potrà far niente! – piagnucola, voltandosi verso di me e guardandomi di nuovo negli occhi.
–perché sei tu. – mi sussurra abbozzando un sorriso timido – perché sei tu.

SONO IO.

Sei tu.
Sono … io. Sono veramente io? Sto per diventare papà, per davvero?
Mi accuccio ancora di più contro Felicity, appoggiando la mia fronte sulla sua tempia, mentre mi sento rinascere. Mentre tutto si fa più vivo. In questo momento non m’importa niente di nessuno. Non m’importa di sapere perché Felicity mi abbia mentito in questi nove mesi. Non m’importa niente.
Oh cielo, mio padre. Mio padre ne era convinto sin da quando eravamo piccoli che alla fine saremmo capitati in questa situazione. Che alla fine io mi sarei innamorato di lei, che presto non ci sarebbe stata nessun’altra nella mia vita.
- Non sai quanto sono felice adesso.- Mormoro.
L’ostetrica incita Felicity - Forza cara, riesco a vedere la testa.-
Mi manca l’aria, ma non m’importa. Felicity continua a spingere e … Sento piangere ed io automaticamente sorrido. Sorrido e le gambe mi cedono mentre la dottoressa e le infermiere tagliano il cordone, mentre una di loro si avvicina, in braccio un essere così piccolo, avvolto in una copertina bianca. È sporco di sangue e altro, ma lo trovo bellissimo. È mio figlio ed è proprio qui davanti a me, mentre è preso in braccio dalla sua mamma. Li amo entrambi. Non ho ancora spiaccicato parola. Sono rimasto estasiato, a bocca aperta, a quella vista.
A quello spettacolo stupefacente. Felicity sorride al bambino e lo fa smettere di piangere. Lo culla, gli accarezza la guancia con un dito.
- Come lo chiamerete? – ci chiede l'infermiera.
Bella domanda.
Guardo Felicity. Alla fine credo che lei debba decidere più di chiunque altro. Lei osserva nostro figlio in braccio a me e rimane in silenzio per qualche secondo
-William Robert Smoak-Queen- risponde decisa

POV FELICITY
Mi stendo di più sul lettino, anche se tra poco mi sposteranno nella mia camera. Mi stiracchio. Sono stanca. Infinitamente stanca. Oliver è accanto a me, ancora in piedi, e sta cullando William, ormai addormentato. Sorrido ogni volta che lui sorride quando guarda nostro figlio. Alla fine non è stato un male dichiarargli la verità, anche se so che il grosso lo dobbiamo ancora affrontare, che alla fine la discussione seria avverrà, ma io sono pronta.
-Da quanto tempo va avanti questa storia, eh? Da quanto tempo tu e Oliver ve la spassate insieme?-
-No … no, Ray. Io e Oliver abbiamo soltanto …-
-Cosa? Fatto sesso? Ed è lui il padre di William e non io. Io questo non lo posso accettare Felicity.- mi urla contro
-Ascoltami, ti prego. Eravamo ubriachi e non ce ne siamo nemmeno accorti. Io amo te Ray e nessun altro.- lo supplico
-Be’ forse avresti dovuto pensarci prima di portarti a letto un nostro amico. Lo sai qual è la cosa che mi dà più fastidio? Che tu abbia aspettato così tanto per dirmelo. Anzi no, non l’hai nemmeno fatto. Hai sentito il bisogno di dirlo prima al Dottor Wells, a tua madre e Oliver. Scommetto che lo sapevano anche Laurel e Sara, non è vero? Scusami se non ce la faccio a perdonarti. Non voglio farlo. L’unica cosa che voglio è che tu esca dalla mia vita Felicity. Perché in questo momento ti sto odiando con tutto me stesso- dice uscendo dalla mia camera dell'ospedale sbattendo la porta furiosamente.
Immaginate la sua sorpresa nel trovare il mio bambino con il nome anagrafico: Smoak-Queen, ha guardato il mio bambino con odio,ma lui non centra nulla la colpa è solo mia. L'unica persona che deve essere odiata qui sono io anche perché sono una bugiarda. Perché ho tradito Ray,perché ho mentito spudoratamente a tutti e perché credo di amare Oliver Queen.

2 giorni dopo
Sono tornata a casa da due giorni con William. Sono in camera mia con lui e Oliver. Il nostro rapporto è cambiato di nuovo da quando gli ho detto la verità,da quando Ray non fa più parte della mia vita.
-Era ovvio che non potesse essere di Palmer, è troppo bello nostro figlio per essere considerato un Palmer- dice facendomi sorridere.
Il suo soffio mi arriva caldo contro il mio padiglione auricolare e il lobo per poi scendere languido sul collo. Oliver mi stringe da dietro sempre con più forza e mi posa un bacio sulla testa. Lui mi sposta tutti i capelli su una spalla e dall’altro lato deposita una serie di baci così roventi che mi sembra che io mi stia sciogliendo. Ho anche l’impressione di non poter stare più in piedi, ma le sue mi stanno sorreggendo. Sfiora leggermente il naso sulla mia pelle e non appena vedo il suo sorriso attraverso lo specchio, crollo emotivamente. Mi libero della sua presa e mi giro verso di lui per baciarlo. Mi sento libera come non lo sono mai stata. No, non mi sono nemmeno accorta a come ha reagito Oliver al mio bacio, sto solo continuando a tenere le mia labbra impresse sulla sue. Sì, mi piace da impazzire baciarlo. Siamo due semplici persone che si stanno baciando perché vogliono farlo, senza un perché e senza un dopo. Solo adesso. Solo le mie mani nei suoi capelli setosi.
Solo la sua bocca contro la mia che non vuole staccarsi da lui per nulla al mondo …a parte per i pianti di William. Mi allontano da lui di un centimetro o due. I nostri nasi si sfiorano e i nostri occhi non accennano a smettere di guardarsi. In un lampo noto ancora il suo sorriso. Luminoso.
-Devo allattarlo.-
Informo Oliver, ma lui non si gira o non se ne va. Anzi, si avvicina a me ancora una volta e mi scruta malizioso.
Davvero, anche in questo momento?
Mi posa un bacio a fior di labbra e io non posso fare a meno di sentire qualcosa nel mio stomaco, ma allontano prontamente quella sensazione che mi confonde solamente le idee.
-Sono seria.-
-Fallo allora. Io non te lo sto impedendo. Mi vado a sedere di nuovo sul letto e mi scopro il seno. Solo quando William inizia a bere si calma. Oliver si siede accanto a me e appoggia il suo mento sulla mia spalla.
-Si è proprio mio figlio- sussurra ,facendo riferimento al fatto che William si è attaccato seno subito.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: Felicitywolverine