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Autore: Felicitywolverine    04/01/2018    1 recensioni
Può l'amore non essere abbastanza? Oiver e Felicity dopo una relazione di quasi quattro anni si sono lasciati. Perchè?
Una storia complicata e difficile è la loro.
Ma il loro amore sarà più forte o soccomberà?
Essence of love sarà strutturata su tre storie differenti. Come se fosse una trilogia.
In questa prima storia; si parlerà; sul rapporto complicato tra Oliver e Felicity.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV FELICITY

Mentre vado in cucina per fare colazione, Rex reclama la mia attenzione, lo accarezzo il pelo morbido, mentre mi lecca le caviglie
<< Ehi, piccolo. Ti ha trattato bene Curtis in questi mesi? >>

***
2 anni fa
È tardi sono le 23 passate, mentre tornavo a casa ho incontrato la mia vecchia vicina di casa, la signora Rodriguez e ci siamo messe a chiacchierare. Quella donna smarriva sempre il gatto, ma ora da quello che mi ha raccontato è passata ai cani. Mi ha detto che la sua cagnolina ha fatto dei cuccioli e li vuole vendere. Me li ha fatti vedere in foto sono adorabili.

Arrivo a casa di corsa, è tutto buio Oliver deve essere in camera a riposare. Butto il cappotto e la borsa sul divano,appoggio gli occhiali sul tavolino del salotto, mi levo i tacchi e mentre faccio le scale per andare da Oliver mi tolgo anche il vestito e sciolgo la coda.
Apro la porta della camera, la chiudo silenziosamente e poi in punta di piedi corro verso il nostro letto lanciandomi su un Oliver, addormentato in pancia in giù, facendo finta che sia una specie di cuscino.
"Oww" dice quando gli finisco addosso "Ciao amore....ho deciso una cosa,voglio un cucciolo" dico dandogli un bacio sulla spalla "Un bambino?" All'improvviso capovolge la situazione facendomi trovare con la schiena contro il materasso e lui sopra di me. " Non un bambino Oliver, un cucciolo,un cane" sorriso a trentadue denti dice sorridendomi "Okay,tutto quello che vuoi" mi bacia "Tutto?" chiedo sensualmente " Cosa vuoi?" "Fare l'amore" Per la prima volta quella sera distoglie lo sguardo dal mio viso per posarlo sul mio corpo. Nota che sono in intimo,sorride. "Si,si può fare" dice prima di divorarmi la faccia di baci ***

Rex mi fissa con i suoi occhi e mi abbaia contro. Quando passo di nuovo davanti ad una stanza che pensavo fosse chiusa da due mesi, mi accorgo che in realtà è leggermente aperta. Esito per un paio di secondi, prima di spalancare del tutto la porta. La stanza è identica a come l’ha lasciata. Pile e pile di fogli con il logo della QC ammassati sulla scrivania d’acciaio. Tutto perfettamente in ordine

 ***
<< Oliver? Sei ancora qui? Hai visto che ore sono? >> Sono poggiata allo stipite della porta, mentre lo guardo chino sul computer.
Lui si volta per guardarmi e fa un giro completo sulla sua nuova sedia. I capelli scompigliati, l’espressione soddisfatta, e i suo occhi azzurri riescono a svegliarmi del tutto. << Il mondo non aspetta nessuno tesoro. Dove dovrei essere? >>
Un sorriso stanco gli illumina il viso. Mi avvicino a lui lentamente, mentre continua a fissarmi, come incantato, soffermandosi sulle mie gambe nude che spuntano da sotto la maglietta. << Dovresti essere a letto,insieme a me.>>
Mi prende al volo la mano e mi tira su di lui, facendomi sedere sulle sue gambe. Mi sfiora le braccia e mi da un leggero bacio sulle labbra, sorridendo malizioso.
<< Hai ragione, ma devo finire di mandare delle mail. Poi sarò tutto tuo. >>
I suoi occhi sono fissi nei miei, mi scosta i capelli dal viso, e continua a sfiorarmi come se fossi la cosa più preziosa al mondo. Come se io fossi il premio e lui il vincitore. << Non ho intenzione di aspettare un minuto di più. >>

Mi alzo al volo e metto il broncio, incrociando le braccia al petto. Lui mi guarda divertito. Fissa la mia maglietta. << Sbaglio o quella è la mia maglietta? >>
Guardo la maglietta che ho trovato in camera, appesa dietro la porta. << Si. E se non si era notato, la sto usando come pigiama. Ti piace? >>
Si alza al volo anche lui e mi prende per i fianchi, mi alza leggermente per baciarmi meglio. << Si, mi piace. E pure tanto. >>
Gli getto le braccia al collo e lo stringo di più a me. Come se qualcuno potesse portarmelo via. E per gioco, fingo di morderlo al collo. Scoppia a ridere, e in un secondo mi prende in braccio e mi mette in spalla, come se fossi un sacco di patate.
<< Sai cosa? Le mail possono aspettare fino a domani. E’ ora di andare a dormire! >> Ride divertito mentre inizio a colpirgli le spalle.
<< Mettimi giù! >> Senza darmi ascolto, con presa più salda, mi trascina via.
Mentre guardo la sedia che continua a girare, ormai vuota.
***


Il mio cellulare inizia a suonare insistente.
Alzo gli occhi al cielo e rispondo senza nemmeno guardare il display .
<< Pronto? >> La mia voce, risulta scocciata e irritata.
<< Ohoh sembra che tu abbia bisogno di altro mare e altre vacanze! >> Riconosco immediatamente la voce dolce e squillante.
<< Sara! Proprio la persona che avevo bisogno di sentire. Ti prego, dimmi che non hai niente da fare in questo momento.
Ti vengo a prendere e andiamo a fare shopping! >> Ho bisogno di vestiti e della risata leggera di Sara per poter sopprimere tutto il resto.
<< In realtà avrei una proposta migliore. Tu, io… E Ray Palmer >> Sgrano gli occhi per la sorpresa.
E sorrido come non ho mai fatto in questi due giorni. Una proposta. Una via di fuga da una casa piena di ricordi. Da dei pensieri troppo opprimenti.
<< Perché devi sempre mettere in mezzo Ray Pamer? Non possiamo fare una cosa solo donne? >>
Una risatina mi esce dalle lebbra, mentre sento Sara ridere insieme a me. << Perché è uno di noi Felicity. Su dai, ci divertiamo! Prepara la borsa! >>
<< D’accordo. Mi hai salvata. Come al solito. >> Quanto attacco sta ancora ridacchiando contenta.



POV OLIVER
<< Allora? Raccontami … Come sono stati questi mesi ad Aspen? >>
<< Niente da ridire. Mi sono divertito. >> Il sorriso familiare di Thea riesce sempre a tranquillizzarmi.
<< Ollie? >> Torno a guardarla, e noto che ha posato la forchetta e mi fissa con sguardo curioso. La guardo interrogativo.
<< Ascolta… ho visto qualche giorno fa eri con la vipera >>
<< Susan >>
<< È la stessa cosa, comunque è successo qualcosa? >> E’ successo che stasera la rivedrò e non riesco a pensare ad altro.
<< No, non è successo nulla. Ma raccontami di te.. Roy come sta? E il Verdant.>>
<< Non provare a cambiare discorso. C’entra Felicity? >> Il suo nome è come un pugno nello stomaco. Sembra che tutto il mondo voglia parlare di lei. Continuo a guardarla cercando di non far trasparire il mio stato d’animo. << Io … Sono solo stanco. Sai, il fuso orario. Non ho dormito molto. >>
<< Sei andato a casa almeno? >>
<< Certo.>>
<< No Ollie.. Intendo la tua vera casa. >> I suoi occhi si addolciscono, e mi sorride teneramente.
<< No. Lo sai. E … >>
<< Non hai intenzione di farlo. Giusto? >>
<< E’ meglio così. Non voglio creare problemi. >> Thea sospira e alza gli occhi al cielo.
<< Ollie non puoi andare avanti in questo modo. E in quella casa hai tutte le tue cose… >>
<< Sai che non ne abbiamo bisogno. Stai solo cercando di convincermi a rientrare in quella casa. >>
<< Sto cercando di convincerti a prendere in mano questa situazione! Non puoi aspettare che sia lei a farlo. >> Come se fosse facile. Come se davvero un pensiero del genere mi avesse sfiorato.
<< Non sto aspettando nulla Speedy. Non mi aspetto nulla. >>
<< E invece è esattamente quello che stai facendo. Ed è quello che sta facendo anche lei. Siete stati mesi lontani. Hai lavorato come non mai, e tutto per distrarti dal pensarci. Idem lei. Non è rimasta in quella casa per più di 24 ore. Te ne rendi conto? >> L’ultima frase mi colpisce un po’ di più.
<< Cosa vuoi dire ? Non è qui a NY? >> Thea resta in silenzio per un paio di secondi e mi guarda interrogativa.
<< E’ partita di nuovo con Sara. Pensavo lo sapessi. >> No. Non lo sapevo. Ma dovevo aspettarmelo.
Ha trovato anche il modo perfetto per rinunciare alla cena di stasera. << Ollie… da quanto non parli con lei? >>

Sembra tutto così facile per gli altri. Ogni giorno aspettavo con impazienza la sua chiamata… O aspettavo il momento adatto per poterla chiamare. Ma sono 5 fottutissimi mesi che non la sento. Inizialmente era così facile, sentirci prima di andare a dormire, ovunque mi trovassi, per sapere come stava, se si stava divertendo… Se sentiva la mia mancanza, se era cambiato qualcosa. Ma più i giorni passavano, più mi rendevo conto che era inutile. Importava davvero ? Importava … Se non era accanto a me? Sapevo fin troppo bene com’era fatta. Sapevo che dietro ai suoi silenzi si nascondeva un turbamento più profondo. Sapevo quello che voleva. E lei sapeva quello che volevo io.
<< Non lo so… Un po’. >> mormoro mentre la cameriera ci porta i caffè che abbiamo ordinato


 ***
<< Vuoi qualcosa da bere? Caffè? >> Osservo Felicity seduta sul bancone della mia nuova cucina.
Dondola le lunghe gambe avanti e indietro e mi sorride ammiccante. << Si, grazie. >>
I lunghi capelli biondi le scendono sulle spalle, perfettamente lisci , come se fossero di seta. Più di una volta mi sono ritrovato con il desiderio di poterli sfiorare. Le porgo una tazza già piena, e quando le nostre dita si sfiorano, un brivido mi scende lungo la schiena.
Mi appoggio al ripiano di fronte al suo, portando la mia tazza alle labbra, beviamo contemporaneamente, continuando a guardarci. << Oliver sembri… Nervoso. >> Sorrido, cercando di riprendere il controllo della situazione.
<< Nervoso? Non sono mai nervoso. Stavo pensando che questa è la prima volta che vieni a casa mia. >> Incrocio le braccia sul petto. E inclino leggermente la testa per osservare la sua reazione, ma continua a sembrare perfettamente a suo agio. Posa la tazza poco più in la, accanto a se.
<< Hai ragione. Non ci avevo pensato. >> Più la guardo, più mi sembra così giovane e fragile, ma allo stesso tempo così forte e determinata. I suoi vent’anni brillano nei suoi occhi pieni di vita. Pieni di calore. Il silenzio non è imbarazzante. Ma c’è elettricità nell’aria. Come se da un momento all’altro tutto dovesse scoppiare.
Non si guarda intorno, non abbassa lo sguardo. Continua soltanto a sostenere il mio. Come a sfidarmi.

Prima che me ne possa rendere conto, mi scosto dal ripiano e mi avvicino a lei. Mi posa le mani sul petto, le fa scivolare sopra le mie spalle e le unisce dietro il mio collo. Mi sfiora i capelli, il collo, le scapole. Le mie dita si muovono piano sui suoi fianchi, sulla sua schiena, finalmente accarezzo i suoi capelli, e mi rendo che ogni centimetro del suo corpo è perfetto. Mi avvicino alle sue labbra per poterle sfiorare con le mie, una volta, due, tre... In quel momento un lampo di lucidità mi prende. Mi scosto da lei e sciolgo il nostro abbraccio.
<< Felicity… Noi non… >> Si sporge sul bancone, mi prende il viso tra le mani e porta le mie labbra sulle sue. Ci baciamo,sto baciando la mia migliore amica. Ed è così vero, così sorprendente… Con così tanta passione, trepidazione… Amore…

***

Dio non è possibile…..tutto mi ricorda lei. Dobbiamo risolvere questa cosa al più presto.
   
 
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