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Autore: valechan91    04/01/2018    0 recensioni
A diciassette anni il destino gioca un brutto tiro. Ciò che scrivi sulla pelle compare anche sulla mano della tua anima gemella. Uno strano destino legherà ancora di più le vite di Iwaizumi Hajime e Oikawa Tooru.
Happy IwaOi Day- 4.1.2018
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Visto che oggi è IwaOi Day e di IwaOi ce ne sono davvero poche (povera la nostra coppia canon maltrattata), oggi doppia razione per tutti I veri fan che sanno, e seguono, il vero amore.
Piccola precisazione.  Takeru, nipote di Oikawa, porta il suo stesso cognome, è figlio della sorella di Oikawa. Furudate ha lasciato qualche indizio. In Giappone, quando una coppia si sposa, si può scegliere quale dei due membri della coppia prenderà il cognome dell’altro. Per questo, anche il marito può prendere il cognome della moglie,  e non necessariamente il contrario.
Detto questo...
Credete nelle anime gemelle?
Happy IwaOi Day- 4.1.2018
 
Buona lettura!




 
Idiots madly, deeply in love
 
 
 
 
 
Ad Oikawa, sin da bambino, non era mai piaciuto impiastricciarsi. La sola cosa che a volte usava, sotto consiglio delle fan, era una crema per rendere la pelle più elastica. Contrariamente al suo migliore amico, Iwaizumi Hajime, che sin da bambino non si faceva mai problemi a tornare sporco di fango o impiastricciato di tempera, Oikawa aveva sempre cercato di rimanersi impeccabile.
Tranne quando si trattava di fare le ore piccole per trovare i punti deboli degli avversari.
Amava la sua pelle chiara, se ne prendeva cura, ma non amava sporcarla. Era sempre il primo sotto la doccia e il primo a lavarsi le mani continuamente.
Al compimento dei diciassette anni, Oikawa non credeva nella storiella delle anime gemelle. A diciassette anni il destino gioca un brutto tiro. Ciò che scrivi sulla pelle compare anche sulla mano della tua anima gemella . Voleva essere lui, a decidere chi amare. E il suo cuore aveva scelto, quello stesso ragazzino che qualche anno prima era arrivato  a dargli una testata sul naso quando aveva perso il controllo di sé stesso.
Si teneva tutto dentro, però. Era troppo importante per essere egoista e rovinare tutto con le sue mani.
Un giorno, per curiosità, scrisse sulla propria mano “Ciao”. Se la storia era vera, voleva almeno sapere a chi fosse destinato, indipendentemente da tutto. Tutto il giorno non trovò nulla, ma il mattino successivo trovò qualcosa scritto sul palmo della mano destra. “Ciao.”
Gli aveva risposto.
 Non sapeva che la sua anima gemella fosse più vicina di quanto credesse…
Subito contattò il suo Iwa-chan.
Iwaizumi, quando seppe l’accaduto, sgranò per un po’ gli occhi, stringendo i pugni. Poi, si rilassò e rispose.
“Gli hai risposto?”
“No”
“Fino a non molto tempo fa, scrivevi continuamente sulla pelle per contattarlo. Sei nervoso, Shittykawa?”
“Voglio fare bella impressione, Iwa-chan”
“Non rovinerai tutto se lo saluti ancora e chiedi come sta, Bakakawa” Iwaizumi inarcò le sopracciglia “Almeno sai che è un ragazzo, quella non è la calligrafia di una ragazza” fece allontanandosi, inclinando gli angoli della bocca per qualche secondo. Che fosse…
Tooru pensò che anche Iwa-chan avesse un’anima gemella, e si chiedeva come gli andasse. Gli si formò un nodo allo stomaco a quel pensiero.
Oikawa fissò la risposta ancora sulla propria mano. Ci aveva pensato, e da quando si era innamorato… aveva capito che aveva solo quella persona in mente.
 Tooru prese una penna e scrisse.
“Sei un ragazzo?”
Ricevette risposta poco dopo.
“… Si. Come mai hai risposto tardi?”
“Allenamenti. Gioco a pallavolo”
“Anche io”
Improvvisamente, avere le braccia inchiostrate non gli sembrava poi così male. Sentiva quella persona vicina, e gli dava una sensazione di calore.
Parlarono a lungo, e scoprì che la sua anima gemella era uno schiacciatore, ed asso. Oikawa ne fu entusiasta. Voleva conoscerlo di più.
Andando a dormire, non si accorse che, insieme a lui, si spegneva anche una luce in una casa vicina…
 
 
Anche se ogni mattina doveva lavare bene le braccia per togliere l’inchiostro e le parole sparivano, Oikawa era felice. Si scrivevano spesso, era come messaggiare ma si scriveva sulla pelle.
Non si dissero mai cose strettamente personali, né i loro nomi.
Ma se Oikawa ne era all’oscuro, dall’altra parte mancavano solo certezze.
 
Un giorno, Oikawa si ricordò una cosa.
“Sono un ragazzo” scrisse. Sapeva che l’altro lo era, ma non gli aveva detto che lo fosse anche lui.
“Lo immaginavo dalla tua scrittura” lesse poco dopo
“è un problema?” rispose in fretta Tooru
Ci mise un po’ a ricevere risposta.
“No. Spero che non lo sia per te.”
Oikawa sorrise. Gli si stringeva lo stomaco, non sapeva come fare. Ma aveva la sensazione di conoscere quella persona da sempre. Sperava, in fondo al cuore, che si trattasse del suo Iwa-chan. Avrebbe trovato il coraggio di dirgli tutto.
 
 
 
“Non gli hai chiesto come si chiama?” chiese Iwaizumi, quel giorno, mentre mangiavano sul tetto
“No, non ci sarebbe gusto, Iwa-chan”  “e poi ho già qualcuno che amo” pensò tra sé Oikawa
“Potreste vedervi”
“Non voglio forzare le cose”
Iwaizumi inclinò la testa. “E se lo conoscessi?”
“Voglio una storia che sia anche romantica, Iwa-chan”
“Sei senza speranza, Idioikawa”
 “Ci sono molti licei in Giappone” fece Oikawa “potrebbe anche vivere altrove”
 
 
Oikawa, il giorno dopo, avrebbe avuto la finale contro la Shiratorizawa. Sperava di battere quel maledetto del loro capitano, Ushijima, che si credeva uno dei Kami sceso sulla Terra. Aveva sempre detestato la sua arroganza.
 
 Si parlarono, e si scambiarono una promessa.
“Se vincerò, ti dirò chi sono” gli scrisse Oikawa
“Non vedo l’ora
 
 
 
 L’Aoba Johsai perse, e un Oikawa, furioso, fissò quello che era il suo nemico. Lo sapeva, non era un essere umano con sentimenti ed emozioni, non gioiva con i propri compagni e non lo aveva mai visto esaltarsi. Spalla a spalla con Iwaizumi, le braccia intorno alle spalle dell’altro, si ripromise che per entrambi lo avrebbe battuto, ad ogni costo.
Quando si calmò scrisse. “Ho perso, ma manterrò la mia promessa. Ti dirò chi sono quando lo batterò. È più divertente”
“Ho perso anche io “ricevette dopo qualche tempo, in risposta “ so che ce la farai”
Oikawa sorrise, non accorgendosi di Iwaizumi  che era lentamente sgusciato via, aspettandolo sulla soglia.
 
 
 
 
Oikawa apprezzava la sua anima gemella, ma era diviso in due, Cosa avrebbe fatto se non si trattava di Iwaizumi? E se Iwa-chan, sapendo cosa sentiva, lo avesse rifiutato? Si sentiva davvero perso.
Continuando a parlare, si scambiarono le informazioni.
Tooru rise intenerito, sapendo che era un po’ più basso di lui.
 
“Sono 179.3”
“ Sono più alto, 184.3”
 
Parlarono, e poco per volta si scoprirono lentamente.  Sebbene fosse un po’ più basso, scoprì che era alquanto forte e muscoloso. Si astennero entrambi dall’andare troppo nello specifico.
Quando Tooru provò ad immaginarselo, inconsciamente lo sostituì ad Iwaizumi.
Inconsciamente, forse…
 
Al terzo anno, Oikawa divenne capitano e ricevette le congratulazioni anche dalla sua anima gemella.
“Quest’anno devo batterli”
“Abbiamo lo stesso obiettivo” si ritrovò in risposta.
Oikawa sorrise. “Un motivo in più per vincere”
 “Cosa vorresti fare se ci vedessimo?”
“Stai diventando impaziente eh? Sorprendimi”
 
Oikawa sognò per tutto il tempo del pranzo. “ sarà muscoloso, potrà sollevarmi con un braccio”
“Non esagerare, non sei un peso piuma, Shittykawa” sogghignò Iwaizumi “cerca solo di non illuderti, o di non stupirti”
 
Il giorno dopo, Oikawa scrisse prontamente qualcosa.
“Ti piaccio?”
“SI” quella risposta gli arrivò dopo pochi secondi
“Ma sai cosa significa? E se ti deludessi?”
“Non credo accadrà, sei la mia anima gemella”
 
 
 
Al terzo anno, davanti agli occhi di Oikawa, si ripresentò il suo kouhai, Kageyama Tobio. Un piccolo ammasso di talento. Riuscì a battere la Karasuno, ma persero di nuovo contro la Shiratorizawa. La frustrazione era grande.
Oikawa era furioso, e andò a prendere una bibita.
Iwaizumi lo raggiunse poco dopo, mettendogli una mano sulla spalla.
“Abbiamo ancora un’altra occasione. Non perdere la calma. Li batteremo, vedrai”
Oikawa annuì, sorridendo leggermente. Il suo iwa-chan era sempre affidabile.
Non sapeva che anche Hajime, gli celava qualcosa…
 
 
 
 
Persero contro la Karasuno. Era incredibile. Oikawa lo aveva predetto, sul serio. Tobio era incredibile. Ma non credeva sul serio, che  lo avrebbe battuto così presto.
Erano pari, una vittoria e una sconfitta. Per pareggiare i conti avrebbero dovuto attendere.
Poi ci era pure messo Ushijima. Cavolo, se lo odiava. Non avrebbe dovuto scordare, mai, che non aveva mai avuto dubbi sul proprio cammino, lasciandosi guidare dall’orgoglio.
“Abbiamo perso di nuovo” scrisse alla sua anima gemella
Quell’uscita su come volesse seguire il proprio orgoglio fatta ad Ushijima lo rendeva fiero di sé.
Andò a chiamare Iwaizumi, che velocemente nascose una mano.
“Cosa c’è, Iwa-chan?”
“Ecco…”
“TI sei fatto male?” Per una volta, Oikawa sfruttò l’altezza sul proprio migliore amico, nonché persona che amava di più al mondo. Gli prese il polso e lo vide. Il suo messaggio.
 
Nel pullman, i due non parlarono. La sua anima gemella era Iwaizumi Hajime.
Era felice, ma le cose si complicavano, e di molto.
 
 Oikawa non poteva pensarci. Non lo aveva notato, preso com’era. Altezza, muscolatura, gioco, colore di capelli, occhi, ruolo. Tutto coincideva, anche la sensazione di sentirsi a proprio agio, di sentirlo vicino.
Tooru gli lasciò andar e fuggì via. Iwaizumi strinse i denti, dando un pugno al muro.
 
 
Iwaizumi e Oikawa non si parlarono per giorni, fino alla finale di Karasuno contro Shiratorizawa.
I genitori erano preoccupati, e così, intervenne la sorella maggiore di Tooru, Suzuna.
Oikawa aveva deciso di non andare, e girò per i negozi, ritrovandosi a comprare dei nuovi occhiali da sole. Ascoltare delle ragazze che si impegnavano per i regali di Natale per i propri innamorati gli fece vedere le cose diversamente. Non  era la fine,  ma un nuovo inizio.
Iwaizumi lo raggiunse poco dopo, lo sentiva che Oikawa si sarebbe presentato alla partita.
Tooru, quando la partita finì, ricordò cosa gli avesse detto sua sorella. 
 “ Ami la tua anima gemella, eh? Mamma mi ha detto che sembravi felice”
“è Iwa-chan” rispose Tooru, mesto “la mia anima gemella è Iwa-chan”
 “E cosa cambia? Siete sempre stati insieme. Anche solo come amici”
“Non sarà lo stesso”
“Vedrai, sono certa che non cambierà nulla. Ma dovete parlare”
 
 
Parlarono, una volta finita la partita. Tornarono a casa insieme, Tooru non voleva vedere la premiazione della Karasuno. Era indeciso tra se detestare di più Kageyama o essere orgoglioso perché il suo kouhai aveva battuto Ushijima. Beh, almeno poteva dirgli “Saresti dovuto venire alla Seijou”.
Dopotutto, una volta loro avevano battuto la Karasuno.
Fu Iwaizumi a parlare.
“Sono contento”
“Cosa?”
“Sono contento che sia tu”
“Iwa-chan! Io.. ero sconvolto… avevo paura”… “anche se ero e sono felice”, pensò, ma lo tenne per sé
“Ma sei comunque…”
 
Erano anime gemelle. Questo voleva dire solo una cosa: sarebbe durata per tutta la vita, e anche oltre.
Era ormai scuro, e Oikawa era nervoso. Era felice, la persona che amava era la sua anima gemella. Ma per Iwaizumi era lo stesso?
Gli aveva detto che ne era contento, ma forse era perché si conoscevano. Non sapeva cosa fare.
“Ho parlato con mia sorella” Fu Tooru a rompere l’improvviso silenzio sceso tra di loro
“Avevo… paura, Iwa-chan. Non volevo rovinare le cose tra di noi. Sono stato uno stupido”
“Come sempre, Shittykawa” sogghignò Hajime, con un mezzo sorriso
“Rude, Iwa-chan!”
“Però… è lo stesso per me. Me ne ero accorto”
“Cosa?!” trillò Oikawa, sorpreso “E perchè non me ne hai parlato, Iwa-chan?!”
Ora che ci pensava, Hajime non gli aveva mai parlato della sua anima gemella.
“Era solo una supposizione, non ne avevo la certezza” rispose Iwaizumi, fissandolo con la coda dell’occhio
 
Parlarono normalmente, di tutto, come non avevano mai fatto prima di allora. Si erano sempre confidati tutto, ma stavolta era diverso. Passeggiarono andando per i negozi del centro.
“Dovevo sorprenderti, anche se questo non conta come appuntamento, Shittykawa”
Oikawa arrossì appena. “Infatti, non conta, Iwa-chan. Ci serve il romanticismo”
“Eccotelo il romanticismo” inutile dire che Tooru si beccò un pugno in testa
“Devi accompagnarmi a casa però, è buio”
“Cos’è, te la fai sotto?”
“NO!” trillò Tooru “Ma almeno sarebbe romantico
“Ok ok, non fare il drammatico”
 
Una volta davanti casa Oikawa, fu Tooru a prendere l’iniziativa. Si avvicinò di più ad Hajime e lo baciò lentamente. Si sentì completo, soprattutto quando l’altro gli circondò la vita con un braccio, portando l’altro ad accarezzargli la cervice castana.
Tooru gli circondò il collo con le braccia, continuando lentamente a baciarlo.
Non aveva dovuto abbassare molto la testa, non fu eccezionali, non aveva le farfalle nello stomaco. Però, il cuore gli batteva un po’ più forte, e sentiva uno strano calore avvolgerlo.
Si staccò dal bacio. “Con questo, conta come un piccolo appuntamento.”
Iwaizumi lo centrò con un pugno
“Shittykawa! Ci possono vedere i tuoi! Aaah e forse anche I miei!”
“Iwa-chan, non si alza la voce di notte, sai?”
“Non mi dispiace… se lo sanno, ma sarebbe meglio se fossimo noi a dirglielo”
Oikawa sorrise, voltandosi per entrare.
“Torna a casa, Iwa-chan, e scrivimi quando arrivi. Anche se il tragitto è breve, non vorrei ti rapissero gli alieni per poi catturare me. Ci devo andare io con loro” scherzo prima di scomparire dietro la porta.
Tooru sentì le deboli imprecazioni di Hajime che se ne andava, non con un mezzo sorriso sul volto.
 
Hajime non aveva mai pensato che quello stupido potesse davvero amarlo. Lui, che in fondo ne era sempre stato attratto, ma lo aveva capito quando lo aveva visto farsi del male e lo aveva fermato con una testata.
Tooru non pensava che il suo Iwa-chann potesse amarlo, lo stesso ragazzino che gli piaceva dalle medie, che lo aveva salvato da se stesso con una testata.
Aveva sempre pensato di incontrare l’anima gemella per caso e in una storia un po’ più romantica. Ma quello che ora aveva, lo rendeva davvero felice. Sapeva che il suo Iwa-chan era romantico, quando voleva. Diciamo, poche volte, pochissime.
Quello che aveva, forse, era vicino al suo desiderio più grande.
Più tardi, Oikawa scrisse sulla pelle.
“Iwa-chan, ma quindi adesso stiamo insieme, vero? Sei il mio ragazzo, vero?” scrisse sul braccio
“SHITTYKAWA IO TI AMMAZZO! …. Si.”
Fu la pronta risposta che fece sorridere Tooru. 
Hajime si era ritrovato quella domanda mentre era appena uscito dalla doccia. Oikawa doveva ringraziare i kami che i suoi genitori fossero fuori. Ma in fondo, non era male, pensò Hajime con un mezzo sorriso.
Più che altro, povero lui. Oikawa Tooru era la sua più grande fortuna, e sfortuna, insieme.
Ma era sempre la sua anima gemella, e il ragazzo che amava più di se stesso.
 
 
 
 
 
 Finirono le superiori, e anche se in due università diverse, riuscirono a trasferirsi entrambi a Tokyo, nello stesso appartamento. Si erano trasferiti una settimana prima, per abituarsi alla grande metropoli.
Con grande sorpresa di tutti, vennero chiamati per far parte della nazionale giapponese.
Certo, c’era anche Ushijima e di sicuro anche Shirabu ma sapevano perché erano stati chiamati. Con la scoperta di essere anime gemelle, il loro affiatamento era aumentato.
Non gli dispiaceva che Ushiwaka fosse in squadra, era troppo preso per il suo piccolo alzatore dai capelli biondo cenere.
Quando si presentarono agli allenamenti, le cose si fecero difficili. Tutti, anche coloro che erano stati convocati come riserve, erano andati almeno una volta ai nazionali. Eccetto loro.
Iwaizumi e Oikawa strinsero i pugni. Quando alle loro orecchie giunse la voce che potevano essere i più deboli, Hajime notò che sia Ushijima che Shirabu stavano per intervenire, ma Hajime fu più lesto.
“Non siamo i più deboli qui, e men che meno lo è Oikawa” intervenne prontamente
Ushijima e Shirabu annuirono. “Qui siamo gli unici ad averli affrontati. Non sono deboli. Sono forti, e insieme lo sono anche di più” commentò Wakatoshi
Iwaizumi li guardò, uno dopo l’altro. Senza dire nulla, fece qualche passo avanti.
“Alzami una palla, Oikawa” disse lentamente, rivolto al proprio alzatore
Oikawa prese un pallone dal cesto e lo alzò, precisamente nel punto che sapeva rendere più forte le schiacciate del suo Asso.
La palla stridette quando venne colpita, e balzò in aria. Fu tutto molto veloce, e lasciò tutti a bocca aperta, tranne i due ex giocatori della Shiratorizawa.
L’eleganza di quell’azione, di quell’alzata, e la potente e perfetta schiacciata di Iwaizumi li lasciarono sbalorditi. Ushijima distese le labbra. Lo aveva notato, il piccolo sguardo giusto un secondo, che si erano scambiati.
“ E questo è niente” fece Oikawa, orgoglioso “Iwa-chan, immagina quando ci saremo allenati a dovere” andò di corsa ad abbracciarlo.
 
Subito si levarono esclamazioni di gioia, chi chiedeva a Oikawa di alzargli la palla e chi ad Iwaizumi di allenarsi a muro. Beh, con lui ed Ushijima dalla stessa parte poteva anche andare bene avere due schiacciatori potenti.
Tooru sorrideva orgoglioso. La sua anima gemella, il suo ragazzo, non aveva esitato un attimo a mostrare loro quanto si sbagliassero a sottovalutarli solo perché non erano arrivati ai Nazionali, e invece di parlare, aveva loro dato una dimostrazione. Supponeva che il loro capitano avesse notato il loro guizzo appena prima che la palla schizzasse in aria per andare a posarsi davanti allo schiacciatore.  Aveva chiuso loro la bocca con un’evidenza concreta.
 
Lui e il suo Iwa-chan in nazionale. Adesso che le cose sarebbero andate meglio, la vita sarebbe stata perfetta, anche se tra alti e bassi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alla prossima IwaOi!
 
   
 
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