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Autore: valechan91    04/01/2018    1 recensioni
Al loro primo tocco, ricorderanno le loro vite precedenti. Era la maledizione scritta nelle loro stelle.
Oikawa, ogni volta, pensava che il destino fosse crudele ad accanirsi così contro di loro, facendolo innamorare ogni volta di Iwaizumi, in ogni vita, solo per poi separarli crudelmente, per di più sempre quando avevano solo diciotto anni. Però, questo non lo fermava dall’innamorarsi perdutamente ogni volta, come fosse la prima, e forse anche più di prima, di volta in volta.
Happy IwaOi Day- 4.1.2018
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eccoci qui con una nuova IwaOi! In occasione dell’IwaOi Day è bene onorare la nostra coppia canon ufficiale con delle storie ed opere a loro dedicate, perché portare amore, quello vero ed autentico, fa sempre bene.
Loro sono vero amore, loro sono tutto, la nostra vita. Happy IwaOi Day- 4.1.2018
 
Buona lettura!




 
Wait for me, I’ll wait for you- The path ahead for us against destiny


 
 
Oikawa non aveva mai creduto nelle anime gemelle, benchè leggesse quei giornaletti per ragazzine, giusto per farsi figo agli occhi delle sue fan. Lo pensava ancora, in parte, o almeno un po’ le sue idee erano cambiate. Accoccolato sul caldo petto del fidanzato, del suo Iwa-chan, con quella stretta familiare e possessiva sui fianchi, Tooru chiuse gli occhi e ripensò al passato.
Quella sera era stata speciale, avevano solo parlato, a stretto contatto. Non era necessario andare oltre per sentirsi uniti fin dentro l’anima, per loro.
Oikawa non aveva mai creduto nelle anime gemelle, finchè, secoli prima, non aveva conosciuto per la prima volta Iwaizumi Hajime.  Caratteri un po’ diversi, ma compatibili, e un ragazzo che non avrebbe mai creduto potesse cambiare così tanto la sua vita.
Lo aveva notato, quel giorno, quando suo padre per la prima volta lo portò a vedere i figli dei cavalieri allenarsi. Hajime era il figlio dell’attuale cavaliere di suo padre, e così sarebbe stato per loro.  Lo aveva attirato da subito, con quello sguardo particolare, quegli occhi smeraldo, quel cipiglio. Si era fatto valere ed era emerso su tutti gli altri nell’uso della spada.
Aveva sempre sentito parlare di Hajime, e proprio per quello, prima delle presentazioni ufficiali, suo padre volle fargli vedere il ragazzo che sarebbe stato il suo primo cavaliere.
Era appena più basso di lui, ma la tunica lasciava intravedere i muscoli leggermente scolpiti, per ora, dall’allenamento. Avevano solo 18 anni, allora.
Una notte, Oikawa uscì di nascosto. Non gli era permesso recarsi solo oltre le mura del castello e ogni tanto, pe ripicca, faceva qualche scappatella.
Trovò Hajime, nel cortile più esterno, ad esercitarsi con la spada.
Quello fu l’inizio di quell’amore tanto puro, tanto immacolato, quanto maledetto.
“ Sei davvero bravo”
Iwaizumi si voltò, e lo notò
“Devo esserlo, se voglio succedere a mio padre”
Hajime si fermò, fissandolo, le sopracciglia aggrottate. “ Tu sei il principe, come mai ti rivolgi a me? Mio padre mi ha parlato…” si fermò, come a soppesare le parole. “ Chiedo perdono, sono stato troppo avventato, principe”
“Non importa, dammi del tu” Tooru era ancora impressionato dalla sua bravura “sono certo che sarai il mio primo cavaliere, come tuo padre per mio padre”
 Hajime lo fissò. “Sarai di certo bravo”
“Un giorno ti mostrerò cosa so fare, quando sarò Re, Iwa-chan”
Iwaizumi lo fissò interdetto. “Come mi hai chiamato?”
“Ti darò del tu anche io, e tu devi fare lo stesso”
“ … Oikawa…”
Il ragazzo si guardò intorno, ignorandolo. “Non dovresti allenarti da solo”
“ Non è un problema, e ci sei tu ora”
Tooru sembrò tornare un attimo sui suoi passi, pensieroso.
“ Non sarebbe un bene se ci vedessero insieme, vero?” mormorò “Ti auguro la buonanotte”
 
I giorni successivi, si scambiarono occhiate furtive, per quanto potevano. L’attrazione tra i due cresceva, come piccole scintille, e non avevano bisogno di una spiegazione.
Diedero un nome a ciò che sentivano, una notte, in camera del principe. Piccoli baci furtivi, dita intrecciate, sospiri diffusi, stava nascendo qualcosa.
“Non dovremmo” commentò Hajime
“Ormai è troppo tardi” commentò Oikawa, mordicchiandogli piano le labbra
Iwaizumi, per istinto, lo avvicinò di più a sé.
Quella notte, come altre a seguire, rimasero solo stretti l’uno all’altro. Una di quelle notti, Oikawa parlò per primo, per entrambi.
“ Sono… sono certo di amarti”
Hajime lo guardò sorpreso, come se non ci credesse davvero.
“ Se dico qualcosa, cambierà tutto” il ragazzo si mise a sedere
“Iwa-chan?”
“Sai che… anche io, insomma… ma se lo dico… sai che esiste un’etichetta, non sarà mai possibile. Siamo due ragazzi, e di rango diverso”
“Ma perché pensi all’etichetta, Iwa-chan?” rispose piccato, Tooru “ scappiamo”
“Non riusciresti a vivere a lungo senza il lusso”
Oikawa incrociò le braccia. “Non è corretto, farmi innamorare di te”
Hajime sorrise appena, per poi baciarlo lentamente. “Lo dirò, ormai è già cambiato tutto. Ti amo. Ma non potremmo stare insieme alla luce del sole”
“Iwa-chan, mi basteresti tu”
Hajime sospirò, chiudendo il discorso con un bacio.
 Si amavano, come non credevano possibile. Ma una notte, tutto andò in rovina.
Si incontrarono, ma vennero scoperti. E separati.
Ad Oikawa venne detto che Hajime era morto, e il ragazzo passò la notte a piangere, giurando vendetta.
 
Fu così che la maledizione ebbe inizio.
 
 
Altra vita, altro destino.
Il Re Demone, Oikawa Tooru, età umana diciotto anni, doveva uccidere il cavaliere Iwaizumi Hajime, un diciottenne destinato ad essere suo cavaliere . Non sapeva perché, ma sin da piccolo i suoi genitori avevano badato bene ad avere a che fare con lui. Non che gli interessasse. Lui voleva essere il solo.
Lo attaccò una notte, bloccandolo con la magia. Una sola pugnalata intrisa di veleno magico e tutto sarebbe finito.
Purtroppo, Hajime riuscì ad annullare la magia e tentò di colpirlo con la spada.
Tooru creò una freccia di fuoco, avvicinandosi, e lo trapassò. Quando, involontariamente, le loro dita si sfiorarono, un fremito li percosse. Tooru fu il primo a rinsavire, mentre Hajime sorrideva mesto.
Era sempre il suo Iwa-chan, il ragazzo di cui si era innamorato. Non era cambiato. Quello sguardo era lo stesso.
Come scottato, Tooru ritrasse la freccia, disintegrandola.
“No…cosa ho fatto…”
Un moto di rabbia gli salì verso i genitori, forse loro sapevano!
“ Va..tutto bene…”
“Non che non va bene, Iwa-chan! Ti ho ucciso! E non posso usare alcun potere curativo contro il fuoco magico!” Lacrime di sangue uscivano agli occhi del demone “ Siamo già stati separati in un’altra vita e proprio ora che ti ho ritrovato…”
Iwaizumi tossì sangue, quel sorriso leggero ancora sulle labbra. Avvicinò il corpo dell’altro a sé, crollando in ginocchio portandosi dietro l’altro.
“ Almeno… ho potuto rivederti. Ma non scordare una cosa, Stupikawa. Sia ora nella vita che dopo nella morte, resteremo l’uno accanto all’altro, per sempre, in un modo o nell’altro”
“è colpa mia” Tooru pianse più forte, prendendogli una mano “ ho ucciso l’uomo che amo”
“Non importa, scemo. Ti amo, per quel che può valere ora”
“Anche io, in questa e in tutte le altre vite, Iwa-chan!
 La foresta intorno al castello venne scossa da un urlo tremendo, quando il Re Demone avvolse tra le braccia il corpo senza vita dell’uomo che amava.
Lo fece seppellire con tutti gli onori, e il Re Demone, benchè solitario, divenne famoso come il più sanguinario dei demoni. Nessuno sapeva che volesse sangue per espiare la propria colpa.
 
 
Altra vita, un nuovo destino.
Oikawa, ambasciatore di corte, conobbe Iwaizumi, il  favorito dall’Imperatrice. Non si erano mai incontrati prima, e Iwaizumi era di poche parole, sebbene lo trovasse un bel ragazzo.
Piano piano, nacque qualcosa, e tutto cambiò quando Oikawa, stanco di giocare, lo tirò a sé per il colletto della camicia e lo baciò.
Subito, memorie della vita passata fluirono nelle loro menti.
“Sei tu” disse Oikawa, staccandosi dal bacio
“hai visto?” chiese Hajime
“Ci siamo ritrovati” disse Tooru, serio” e stavolta non ti lascio andare. Non ti lascerò mai andare” concluse, puntando il dito sul petto dell’altro
Iwaizumi lo baciò. “Tranquillo che faccio fuori chiunque si metterà sulla nostra strada. Non ho intenzione di rinunciare a te facilmente, Shittykawa”
“Rude, Iwa-chan!”
Quella note, parlarono.
“ Cred che il destino ci voglia amanti destinati?” chiese Oikawa, all’improvviso
“ Non so, e non mi piace. Ma se fosse così, siamo destinati a stare insieme in ogni vita” rispose Hajime, fissandolo con la coda dell’occhio.
Stavano parlando, sotto il cielo pieno di stelle.  
“Possiamo scappare”
“Non scherzare, Idioikawa”
Pensavano che quella volta nessuno avrebbe potuto dividerli, destinati a stare insieme per sempre. Poco importava se fossero anime gemelle.
Ma…
Qualche notte dopo quel dialogo, Oikawa si svegliò di soprassalto. Senza sapere chi fosse, né come, lo obbligarono ad ingerire una pillola.
Non di nuovo, pensò Oikawa, con qualche piccola lacrima che sgorgava dagli occhi. Non riusciva a gridare, si sentiva soffocare. Poi lo riconobbe. Cianuro.
“Ti amo. Aspettami”, pensò Oikawa, prima che tutto diventasse ancora una volta buio.
 
 
 
Nuova vita, nuovo destino.
Tokyo University. Iwaizumi e Oikawa, amici d’infanzia. Un amore nato piano piano, tra le mura di una biblioteca, in cui il malcapitato Hajime veniva costantemente trascinato. Era il loro posto segreto, soprattutto quando scoprirono una stanza segreta dietro alcuni scaffali.
Non seppero come, ma quel giorno, sfiorandosi a causa di un libro caduto pe terra, ricordarono tutto.  Tutte le vite precedenti.
“Cosa… cos’era?” chiese Oikawa, frastornato
“Ci ritroviamo ancora, Stupikawa” commentò Hajime, con un mezzo sorriso
“Iwa-chan, sempre scortese” commentò Oikawa, con un sorriso che non celava la sua felicità
Si baciarono, ancora ed ancora, persi nel loro piccolo mondo.
Iwaizumi si accigliò, guardandolo male, e Oikawa lo notò.
“Iwa-chan, ti ho ritrovato. Non pensare al passato”
In un mondo non bene accetto verso l’omosessualità, celarono il loro amore.
Ma, ancora una volta, il destino giocò con le loro vite. Scoppiò una guerra.
“Perché non sono sorpreso?” commentò Oikawa, ironicamente, decisamente alterato
Erano stati insieme per molto, ma non gli bastava.
Se Iwaizumi sopravvisse alla guerra, Oikawa fu una delle vittime.
 
 
 
 
Altra vita, nuovo destino.
Si incontrarono, stavolta, in un casinò, per la prima volta, ganster di una stessa banda. Iwaizumi Hajime ed Oikawa Tooru, segugio ed erede di una delle famiglie di yakuza più influenti.
 
“Mostrami cosa sai fare, Iwa-chan” commentò sarcastico Tooru. Benchè fossero compagni, era risaputa la loro piccola rivalità, che li spronava. Erano spalla l’uno dell’altro.
“é un giochetto, Iwa-chan. Chi perde si mostra senza camicia”
“idioikawa, sai che ci conosciamo da tempo, vero?”
“Stai al gioco, Iwa-chan”
Hajime, in una ronda, spazzò via con una sola pistola 34 mm un’intera banda.
“Ah, ah, Hajime” Oikawa estrasse la pistola e sparò in fronte all’ultimo rimasto “ne hai mancato uno”
“Fottuto stronzo” commentò Hajime a denti stretti
Una volta tornati al covo, Hajime rispettò i patti. Oikawa rimase sorpreso da quanto i muscoli di iwaizumi si fossero sviluppati.
Dove li nascondeva quei muscoli, quando era più basso di lui? Ma non negava che quei muscoli lo attiravano.
“Woah, Hajime, non me l’aspettavo”
“Taci, Shittykawa. Sei figlio del boss, no?”
“Rude,Iwa-chan!” Oikawa gli si avvicinò, facendolo sedere, per poi prenderlo in giro. Gli si sedette sulle gambe, accavallando le proprie come faceva sempre, quando era seduto alla scrivania.
“E ora, Iwa-chan? Altra sfida?”
Con la mano coperta dal guanto bianco, mai tinto di rosso, gli accarezzò una guancia.
Iwaizumi rispose. “E sei fossi tu, la mia sfida?”
“La accetterei, Iwa-chan”
Iwaizumi ringhiò appena e  lo avvicinò per i fianchi, baciandolo avidamente.
E quando si staccarono, dopo l’incontro i lingue la magia si ripeté.
“Sei tu” disse Oikawa, senza fiato
“ Lo so, Shittykawa, fai silenzio” commentò Hajime, impegnato a mordicchiargli il collo, per poi baciarlo nuovamente mentre gli sfilava giacca e camicia.
Oikawa sorrise nel bacio.
“Tu e le tue stupide fisse per gli abiti costosi” mormorò appena
“iwa-chan! La camicia!”
“Ma cose me ne frega! Finalmente sei di nuovo qui, cretino”
“Sei più muscoloso della tua vita precedente, mi piace” commentò Tooru, circondandogli il collo con le braccia, per poi accarezzargli lentamente le braccia
“Dici?” commentò ironico Hajime, succhiandogli il collo “però, ora lo so per certo”
“Cosa?”
“Siamo destinati ad amarci in ogni vita, ma amandoci il destino ci divide” piantò il suo sguardo nelle iridi cioccolato dell’altro “Se non ci amiamo, siamo vuoti. Se ci amiamo, il destino ci divide, in un modo o nell’altro. Ma almeno io, scelgo di amarti e di lottare. Anche in questa vita” terminò con voce ferma e sicura
Oikawa ricambiò lo sguardo con un guizzo di sorpresa.
“Ora non ha importanza, e io scelgo lo stesso, anche in questa vita”
Non ci fu più bisogno di parole.
“Iwa-chan! La mia camicia! Lo capiranno!”
“Guarda, Bakakawa, che dai rumori che abbiamo fatto, I tuoi gemiti alti soprattutto, lo sapranno tutti qua dentro” sogghignò Hajime, circondandogli la vita con le braccia
“IWA-CHAN!” Oikawa incrociò le braccia. “Credi che ce la faremo, a vivere in pace stavolta?”
“Nella yakuza? Non scherzare, idiota. Però, so per certo che non rinuncio a te”
“E se scoppia una guerra tra clan?”
Iwaizumi lo guardò con un guizzo negli occhi. “La faccio scoppiare io, se non sarai mio” borbottò baciandogli l’angolo della bocca
“Iwa-chan possessivo. Mi piace”
“Lo sono sempre stato, stupido”
Oikawa gli soffiò all’orecchio. “Sono tuo, sempre. E tu mio.”
 
Qualche anno dopo scapparono. Vissero insieme fino alla fine, fin quando le famiglie non li trovarono. Morire insieme, tra il sangue, con le mani intrecciate, era la prospettiva più felice al momento,
“Aspettami”
“Come sempre”
 
 
 
Oikawa sorrise ampiamente, nel sonno, Ricordò come si erano messi insieme, lui e il suo Iwa-chan.
 
Scuole medie Kitagawa Daiichi.
 “ Te l’ho detto, Iwa-chan! Batteremo la Shiratorizawa! Batteremo quel maledetto Ushiwaka!”
Iwaizumi annuì. “Ce la faremo”
Iwaizumi e Oikawa, terzo anno alla Kitagawa Daiichi. Loro due erano destinati a battere quell’enorme mostro.
“Sembri solo uno sconsolato perdente, Oikawa”
“Stai zitto”
Erano state quelle, le parole che che gli aveva rivolto Ushijima. Lo avrebbe spezzato, questo è certo.
All’inizio della partita, benchè controvoglia, dovette stringergli la mano, ma era il capitano.
Le cose cambiarono quando Iwaizumi e Oikawa, al primo punto, si batterono il cinque. Si guardarono per secondi che parvero minuti interminabili.
Guardò in panchina, Kageyama non lo avrebbe sostituito ancora.
Avevano ricordato. Le vite passate, l’essere anime gemelle. Che avevano… Ah, perchè?
 
Dopo la partita, parlarono di ciò che era successo. I loro sentimenti erano sbocciati. Si baciarono lentamente.
“Credo…di amarti, Iwa-chan”
“Credi?” ghignò Hajime
“Iwa-chan Sai che è così! Mi piaci! TI amo!”
“Taci, però!” lo rimbeccò Iwaizumi, con un pugno in testa
I loro sentimenti, forse, erano nati dopo che Iwaizumi aveva fatto capire ad Oikawa cosa contasse davvero. Non vinsero contro Ushijima, ma gli strapparono un set.
 
 
2018. Ora.
Oikawa ricordò come tennero segreto ciò che li legava, fino al terzo anno di liceo, poco prima del diploma. E ricordò che, qualche giorno prima, iniziata l’università, Hajime gli diede un piccolo anello argentato.
“Non giurerò” commentò Oikawa “ però, Hajime, anche in cento o un milione di vite, sarà sempre sì per me” aveva risposto baciandolo. “ Sia ora nella vita che dopo nella morte resteremo l’uno accanto all’altro per sempre, no?”
Erano finiti in due università diverse, ma Oikawa si era impuntato ed aveva trovato un appartamento a metà tra le loro università, per loro due soltanto.
E così, vivevano insieme, suscitando le risatine di Matsukawa e Hanamaki, con cui ancora si tenevano in contatto.
Iwaizumi lo aveva baciato lentamente, suggellando quella promessa.
“Anche se ti amo anche io, Tooru, cos’è, una maledizione, sorbirmi le tue stronzate in ogni vita?” sogghignò Hajime, ironico. Non poteva essere più felice.
“Rude, Iwa-chan!”
 
 
Quando arrivò il momento di morire per Iwaizumi, avevano passato di tutto. Erano diventati anziani insieme, adottato bambini, e avevano dei nipoti. Non era stato semplice, ma quella vita era stata davvero felice. Avevano avuto i loro alti e bassi, e non era stato semplice farsi accettare, ma il loro amore sincero aveva scaldato il cuore anche delle persone più abbiette.
“Tooru, la storia si ripete” disse, con un filo di voce. Oikawa gli prese la mano, con le lacrime agli occhi
“Stupido destino. Lo so, Hajime. Ti aspetterò sempre, Iwa-chan”
Hajime chiuse gli occhi, mentre Oikawa accennò un sorriso tra le lacrime.
Faceva male perderlo ancora, ma sapere che lo avrebbe incontrato di nuovo… non vedeva l’ora.  
La maledizione non era stata spezzata, era ancora lì.
Ma finchè si amavano, si amavano davvero, potevano anche tentare di sconfiggere il destino.
Sarebbero stati insieme, ed invincibili. Oikawa lo sapeva. Insieme, nessuno avrebbe potuto vincerli.
 
 
 
 
 
Alla prossima IwaOi!
   
 
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