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Autore: Seleryon    05/01/2018    1 recensioni
"È un'ottima amica!"
[...] non doveva assolutamente ascoltarle quelle parole, ma lei era là, appena detrasformata, e non poteva correre via in incognito come avrebbe fatto con indosso la maschera di Ladybug. E quindi l’aveva sentito. Adrien. Il suo bellissimo, dolce, gentile Adrien che, alla domanda di Kagami “Ti piace molto, vero?”, rispose “Oh, sì, è un’ottima amica!”. [...]
Genere: Angst, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Infine, il gelo di febbraio lasciò il posto ad un marzo molto soleggiato e coi primi tepori primaverili.
La dinamica del Miracoloso Duo non fu scalfita dopo quel giorno, Chat Noir non menzionò mai niente di quella gelida giornata di qualche settimana prima, comportandosi sempre allo stesso modo come se nulla fosse successo, e Ladybug stessa non fece alcun cenno del fatto che stesse ancora passando tutti i pomeriggi e tutte le notti a rimuginare su quel giorno.
Così come aveva stabilito, Adrien, sotto copertura magica, aveva continuato a fare visita a Marinette tutte le sere dopo quella della rivelazione, spiegando che voleva accertarsi che lei stesse bene e che non avesse bisogno di un’altra corsa in ospedale o di altre coperte termiche. Marinette dapprima fu restia ad invitarlo ad entrare ma, appurato che lui non volesse far altro che sapere come stesse e riprendere a guardare film e serie tv come sempre, proprio come se quel giorno non fosse mai accaduto, decise di giocare al suo stesso gioco e, ogni volta che lui bussava alla sua piccola botola, lei apriva e lo accoglieva con un gran sorriso, proprio come sempre.
Fu così che passarono altre settimane e dalla fine di gennaio si arrivò già a quasi primavera.
Nulla era successo, nulla era in procinto di succedere.
Adrien si sentiva sempre più agitato. La sua irrequietezza fu notata da tutti ma lui ogni volta adduceva le motivazioni a quell’evento a cui il padre l’aveva costretto ad andare, a quell’altro photoshoot che aveva dovuto fare o alle varie attività pomeridiane che aveva in programma ogni giorno. Ogni volta che poteva, come aveva sempre fatto, si ritrovava coi suoi amici, ma in quel periodo spesso faceva cose insensate o non pensava prima di agire, era distratto e irritabile e si sentiva sempre sul punto di scoppiare. Quando usciva solo con Nino sapeva che ogni cosa che gli avrebbe detto sarebbe stata riferita ad Alya e sapeva che poi Alya avrebbe riferito tutto a Marinette, seppur tralasciando determinati particolari e dettagli che la giovane reporter aveva giurato di non divulgare perché spettava a lui farlo.
Una sera però Adrien fu talmente colto dall'ansia e dal turbamento che fece cadere tutto ciò che prendeva tra le mani e Nino, santo ragazzo, si scusò per lui dicendo che aveva l’inizio di una febbricola, e lo portò via verso casa del DJ, lasciando Alya e Marinette da sole nel soggiorno di quest’ultima a finire il loro film. Alya era visibilmente irritata dal comportamento del modello laddove Marinette era invece preoccupata e chiedeva spiegazioni. L’amica occhialuta però non poteva parlare, l’aveva promesso e, anche in punto di morte o sotto tortura Alya non avrebbe mai rivelato un segreto. Così alla giovane franco—cinese fu soltanto detto che “a quanto pareva Adrien aveva dei problemi con una persona sul lavoro, a lui stranamente molto cara, che conosceva sin dal primo giorno di scuola, che voleva parlare a questo ignoto ma stava aspettando che questa persona gli desse l'okay perché lui aveva involontariamente ficcato il naso dove non doveva e quindi lui continuava a stare vicino a questa persona ma nessuno dei due menzionava la cosa, la cosa è rimasta in sospeso e lui ha paura di riportare a galla l’argomento perché pensa che poi questa persona non voglia più vederlo”.
La ragazza dagli occhi blu sbatté le palpebre confusa parecchie volte dopo la spiegazione sommaria dell’amica, e l’altra scrollò semplicemente le spalle e aggiunse — Beh, questo è quanto Adrien ha detto a Nino in via strettamente riservata al suo solo e unico Bro. Nino l’ha detto a me perché sono la sua ragazza e uso creative tecniche di persuasione; io l’ho riferito a te perché sei la mia Sis, sorella, ma non una parola con Adrien, capito? — ammonì. Marinette annuì solennemente e il discorso fu prontamente lasciato cadere. Nella sua testa però la ragazza pensava a quanto Adrien potesse essere attaccato a questa persona per starci così male e avrebbe voluto fare di tutto pur di spingere entrambi a parlarsi e a chiarirsi. Ma poi, sulla ragazza ricadde il peso della sua stessa ipocrisia. Non stava facendo lo stesso con Chat Noir, facendo finta che nulla fosse mai successo e tenendo a distanza l’argomento della sua identità ormai da più di un mese? Lui l’aspettava pazientemente e non mostrava alcun segno di agitazione come Adrien, ma sapeva che dentro di lui dovesse esserci una tempesta in pieno svolgimento. Ma l'aspirante fashion designer sentiva come se non potesse mai essere pronta per quel discorso. Sapeva che anche Tikki era abbastanza delusa dal suo comportamento. Non si scappa dai problemi, non si aggirano gli ostacoli e Marinette è solitamente il tipo che affronta qualunque situazione di petto, a testa alta e spalle dritte. Ma tutto ciò che riguardava Chat Noir e quel determinato argomento la bloccava, la impietriva e anche solo pensarlo la portava ad annullarsi come agli inizi della relazione con Adrien, incapace di intendere e di volere, di muovere il corpo e indurre pensieri che non fossero “missione annullata, ritirata!”.
Dal canto suo Adrien, per quanto fosse sul punto di scoppiare perché non avevano affrontato nessun punto della questione (gli stava bene che fosse lei? Come si sentiva lui, e lei? Che cosa pensava lei? E tanti altri…) la cosa che lo faceva veramente impazzire di smania frenetica e adrenalina in eccesso, era il fatto che volesse assolutamente dichiarare i suoi sentimenti a Marinette, dirle che l'amava più di ogni altra cosa, che era stata capace di farlo innamorare due volte, una più forte dell’altra, poi rivelare la sua identità e dirle “Sciocca, stolta piccola coccinella senza autostima, dubitavi dei sentimenti di Chat Noir per Ladybug e non pensavi neanche per errore che io potessi amarti come Marinette. E invece ecco, guarda, brutta scema, sono io, sono Adrien e sono Chat Noir, e sono irrimediabilmente innamorato di te. Testa, anima, cuore e corpo sono tuoi. Se vuoi mi metto una coccarda in testa e divento il tuo regalo perché io mi dono a te, completamente”. Ma no, il povero ragazzo non poteva farlo se prima lei non fosse stata pronta ad ascoltarlo perché spesso Ladybug lo aveva ammonito minacciandolo di appenderlo alla Tour Eiffel per una notte, e di sicuro non voleva provare l’ebbrezza di dondolare sul punto più alto della maggiore attrazione cittadina per ore e ore, ma anche se così non fosse stato, la sua partner era abbastanza testarda da fare qualunque cosa per evitare che lui potesse parlare e lei fosse costretta ad ascoltare.
Costringere qualcuno a fare qualcosa solo perché vuoi sentirti meglio è egoistico. Certo, da un lato è molto egoistico anche far aspettare una persona per un periodo che sembra lungo quanto una vita, ma è meglio aspettare i tempi di qualcuno piuttosto che forzare questo qualcuno in qualcosa perché altrimenti qualunque cosa fosse che non voleva fare, dire, affrontare o comunque pensare, poi verrebbe vista come una cosa negativa in futuro, col rischio che poi potrebbe spezzarsi un legame, o peggio, anche se fosse stata una cosa positiva il soggetto costretto non la ripeterebbe più perché legata al senso di oppressione che ha sentito nel fare quella cosa solo per compiacere qualcun altro.
Adrien non voleva forzare Ladybug a parlare perché sapeva che poi gli si sarebbe ritorto contro, ma doveva quanto meno sapere se lei avesse comunque intenzione di parlarne in futuro oppure voleva continuare ad ignorare quell’argomento per tutta la vita.
Per Adrien, il fatto di non sapere se mai avrebbe avuto un’occasione lo rendeva agitato, perché se l'avesse avuta avrebbe aspettato tutta la vita tranquillo, sapendo che un giorno lei sarebbe stata pronta l’avrebbe aspettata. Ma lui non sapeva se ci sarebbe mai stata una speranza, quindi si ritrovava con Nino a fare su e giù per la stanza, a parlare di “quella ragazza che conosceva da tanto, sin dal giorno in cui aveva conosciuto tutti i suoi amici e compagni di scuola, seppur in un ambiente totalmente diverso, di cui si era innamorato a prima vista, di cui aveva scoperto un segreto involontariamente, un segreto che lei voleva assolutamente tenere nascosto e che lui aveva scoperto perché era spuntato all’improvviso mentre lui pensava di aiutarla in un momento in cui era in pericolo. Lui l’aveva effettivamente aiutata e salvata ma facendolo aveva svelato il fatto di aver scoperto il suo segreto e lei lo aveva cacciato pregandolo di andarsene e di non svelare lui stesso il suo segreto perché era rimasto l’unico a possederne uno in quel momento, poi lui era tornato a vedere come stesse e il rapporto tra loro non era cambiato di una virgola apparentemente, mentre sotto sotto entrambi sapevano che stavano ignorando una questione importante per entrambi”.
Nino ascoltava il suo amico con attenzione anche se non afferrava molto il punto della situazione. A lui sembrava ovvio che lei stesse sbagliando a non dargli modo di parlare e spiegarsi ma aveva anche il sentore che il troppo tatto di Adrien fosse effettivamente eccessivo e che dare spazio e rispettare i tempi e le volontà di qualcuno era un conto e un altro conto era lasciare che tutto rimanesse in sospeso vita natural durante. Entrambi avevano le rispettive colpe ed entrambi avrebbero dovuto lavorare per risolvere quella situazione spinosa. Il fatto che Adrien non fosse molto rodato coi rapporti sociali era ciò che lo portava ad avere paura di esporre i suoi sentimenti ma ciò non doveva essere un deterrente, soprattutto perché, secondo Nino, la ragazza di cui parlava faceva parte del suo cuore tanto quanto Marinette e che come lei ricambiava, e quindi sarebbe stato un peccato che si negasse da solo l’opportunità di essere amico con lei e magari qualcosa di più se lei si fosse esposta prima della loro amica in comune. Ovviamente Nino tifava la Adrienette, Marinette era la sua adorabile amica d’infanzia, Adrien il suo Bro, ma se doveva essere sincero, incondizionatamente ricercava la felicità per entrambi e quindi con chiunque fossero finiti l’importante sarebbe stato solo che fossero felici e che mai ne uscissero col cuore spezzato.
Ripensandoci, nella mente del ragazzo bruno, passò come un flash il comportamento strano della sua amica minuta. Più o meno nello stesso periodo in cui Adrien aveva iniziato ad essere strano ed esagitato, anche Marinette sembrava più all’erta, più sulle spine, quando era assorta nei suoi pensieri sembrava irritata ma allo stesso tempo triste, e ogni volta che Alya la riportava sulla Terra lei saltava e si spaventava come se fosse stata colta in flagrante a fare qualcosa che non avrebbe dovuto.
Per Nino c’era qualcosa sotto.
Due dei suoi migliori amici avevano iniziato a comportarsi in modo strano praticamente nello stesso periodo e, sommando anche i momenti di mesi prima quando entrambi contemporaneamente si comportavano allo stesso modo ciclicamente, a Nino passò per la testa che magari, forse, probabilmente, e lo stava solo ipotizzando come qualcosa di possibile ma astratto, i due ragazzi parlavano di loro inconsciamente, come se si conoscessero anche al di fuori del contesto scolastico in cui sono diventati amici, ma da prima e appunto altrove, ma senza sapere le rispettive identità. Essendo entrambi i ragazzi videogiocatori, sarebbe stato possibilissimo che entrambi si fossero incontrati online giocando. C’erano tanti modi per instaurare un rapporto online, tra forum, Discord, chat in—game e tanti altri mezzi non sarebbe per niente stato impossibile. Ogni gioco che facevano anche online era settato per avere la possibilità di comunicare tra player, e quindi magari in una qualche missione si erano conosciuti sotto le identità segrete dei loro nickname e si erano innamorati senza nemmeno accorgersene. Se così fosse stato allora, che cos’era che, ipoteticamente, Adrien aveva scoperto di Marinette e che lei non voleva che scoprisse, impuntandosi a lasciare tutto come se non fosse successo niente e privandosi la possibilità di una vita serena e insieme, con un lungo fidanzamento, un matrimonio, i tre figli che la ragazza sognava, col gatto, il cane e il criceto?
Prima di tutto, il fatto di essersi incontrati anche online senza nemmeno sapere le rispettive identità era qualcosa di meraviglioso. Quante possibilità ci sono di incontrare la tua cotta, che tra l’altro ricambia, online e senza saperlo, e innamorarti di nuovo di lei soltanto parlando? Significava che, non solo ci fosse di mezzo il destino ma che fossero soprattutto fatti l’uno per l’altra. Ma allora perché cavolo si respingevano a vicenda?
Poi Nino pensò a come si comportava Marinette con Adrien prima che diventassero amici e si conoscessero meglio, pensò ai suoi esagerati problemi di scarsa autostima e al fatto di quanto si annullasse con lui perché inconsciamente, il fatto di pensare di essere una nullità al suo confronto, si manifestava attraverso il suo balbettio, ai suoi gesti inconsulti e alla sua incapacità di intendere e di volere ogni volta che il ragazzo si trovava nelle sue prossimità, e gli venne in mente che probabilmente Adrien aveva scoperto che fosse lei aiutandola in qualche missione online, e allora lei si era chiusa a riccio perché spaventata dalla reazione al fatto che il player dall’altro lato avesse scoperto la sua identità, e aveva reso impossibile quindi parlarne e far sì che si svelasse anche lui. Marinette aveva precluso la sua stessa possibilità di essere serena, tranquilla e felice e di abbattere finalmente, una volta per tutte, i suoi problemi di autostima.
Se tutto ciò che stava ipotizzando Nino fosse stato vero, allora doveva parlarne con Alya ma la sua ragazza avrebbe dovuto essere più discreta e subdola del solito perché Marinette non sapeva che dietro il suo compagno di missioni online si nascondesse Adrien, e che i due fidanzati avevano anche capito che la scusa del lavoro del modello fosse solo per nascondere il fatto che avesse conosciuto la ragazza (anche) online.
Mettendo insieme i vari pezzi sin da quando conobbe Adrien fino a quel giorno, Nino tentò di dare un filo logico e cronologico alla situazione, cercando di intersecare per bene le storie dei due amici in modo da presentarle alla sua fidanzata e fare in modo di venirne a capo per aiutare quei due idioti che si rincorrevano senza saperlo e stavano rischiando seriamente di esaurirsi a vicenda e far esaurire anche chi gli stava intorno.
Riassumendo brevemente, nella testa del ragazzo bruno con gli occhiali e il cappellino da baseball, la storia era la seguente: Adrien e Marinette si sono conosciuti per due volte nello stesso identico giorno, una a scuola e una online. Online, Adrien è rimasto folgorato da Marinette e dal binomio della sua fragilità e forza interiore che lo attiravano come il miele, e diceva sempre a tutti di essere innamorato perso di Ladybug solo per sviare i sospetti del fatto che fosse innamorato di una ragazza dietro lo schermo (come se avesse dovuto averne vergogna, non è mica un crimine o una cosa brutta e vergognosa innamorarsi di un compagno che non hai mai visto! È il cuore che conta, no?). Contemporaneamente, a scuola Marinette si è innamorata di Adrien dopo aver capito quanto fosse una persona dolce e sensibile e dalla risata tenera e contagiosa, e non è mai stata brava a nasconderlo. Di contro c’era però il fatto che, nel frattempo, a quanto sembrava, Marinette continuava a rifiutare le avance di Adrien dietro lo schermo perché non sapeva che fosse lui poiché innamorata di lui dal vivo, e Adrien rifiutava inconsapevolmente Marinette poiché innamorato della ragazza dietro lo schermo. Poi, Adrien ha pensato bene di voler conoscere Marinette, vedendo in lei cose ben più profonde di una ragazza con problemi a parlare e ad esprimersi, innamorandosene e, se quello che diceva Adrien sulla “ragazza del lavoro” allora era vero, Marinette si era innamorata di lui (anche) attraverso lo schermo. Poi Adrien aveva in qualche modo scoperto che la sua partner online era Marinette e ci era rimasto contentissimo, ma lei non gli ha dato la possibilità di parlare e svelarsi e quindi, povero Nino perché quello che aveva scoperto era un bel casino e non aveva mai visto un quadrangolo amoroso di quelle dimensioni apocalitticamente stupide. E dai, suvvia, davvero Adrien aveva capito che la sua partner era Marinette da così poco tempo? E davvero Marinette non sospettava niente?
No, da come la ragazza saltava e si spaventava per ogni minima cosa ultimamente, allora qualcosa doveva averla afferrata, magari non aveva capito di averla afferrata ma l’aveva fatto e questo la stava rendendo nervosa, non come Adrien, più sulla paranoia.
Nino si sentiva in dovere di aiutarli ma non sapeva come fare per spiegare tutto quello ad Alya.
Quando Adrien lasciò casa Lahiffe, il ragazzo con gli occhiali aspettò che l’amico fosse lontano abbastanza per uscire, chiamò Alya e, accertatosi che fosse tornata a casa anche lei e che fosse quindi da sola e non con Marinette, acchiappò la bicicletta e pedalò più veloce della luce verso casa Cesaire. Quando arrivò, era praticamente un fascio di nervi e notizie bomba e, quando ebbe finito di raccontare ciò che pensava da ciò che gli continuava a raccontare Adrien, ciò che sceglieva di raccontare perché sapeva che non gli stava dicendo tutto, Alya lo guardava come se avesse appena detto che Marinette e Adrien fossero Ladybug e Chat Noir. Impossibile!
La ragazza rimase in silenzio per un sacco di tempo, poi afferrò il cellulare e, dopo aver inizialmente pensato di scrivere nella loro chat di gruppo, in modo da svegliare un po’ le menti di due idioti con un intero banco salumi sugli occhi, decise che probabilmente quella sarebbe stata una mossa avventata, avrebbe messo in una brutta posizione Nino, poiché Adrien non sapeva che l’amico vuotava sempre il sacco alla sua ragazza, e quindi, dopo un’attenta e ponderata decisione sul come mettere per iscritto una situazione come la loro senza destare sospetti, alla fine scrisse a Marinette.
 
“Alya: Sto guardando un film stupidissimo con Nino, HELP! Ci sono due idioti che sono innamorati l’uno dell’altra e non lo sanno. Si conoscono sia nella vita reale che online, e lui ha scoperto che è lei con cui chatta da anni ma lei non vuole sapere chi è lui. Nino dice alla fine il film finisce bene, ma MA—RI—NET—TE, come fanno a non capire che sono loro?! Si conoscono dal vivo e sono anime gemelle, e si conoscono online e sono ancora anime gemelle. Quindi come cavolo fanno a non riconoscersi?! E come hanno fatto ad arrivare a quella situazione?! Non ci posso credere che possano esistere persone del genere, anzi, più che altro mi rifiuto di credere che qualcuno possa pensare a una situazione così assurda! Un quadrangolo amoroso dove sono coinvolte le stesse persone con due identità per ciascuno?! Che fine hanno fatto i normalissimi triangoli amorosi con lui bad boy, l’altro lui goody two—shoes e lei indecisa tra l’uno e l’altro?! Marinette, devi dire a Nino che questi film sono orrendi, per favore, ha dei gusti esageratamente schifosi, odio le commedie degli equivoci, diglielo.”
 
Fortunatamente per Alya, che Nino avesse gusti orrendi in fatto di film rispetto a quelli che ha per la musica, è un fatto di dominio pubblico, quindi la ragazza decise di sfruttare questa piccola informazione a suo favore per riuscire a cavare qualche informazione dalla sua migliore amica.
A casa sua, Marinette stava cucendo qualche scampolo di stoffa per fare una nuova coperta patchwork quando le arrivò il messaggio di Alya. quando lo lesse si sentì gelare il sangue nelle vene per quanto tutto ciò fosse vicino alla sua situazione e sospettò non poco che, in qualche strano modo, Alya fosse venuta a conoscenza del fatto che lei è Ladybug e che Chat Noir l’aveva scoperta e che lei invece non voleva sapere chi si nascondesse dietro il gatto sexy di Parigi perché aveva paura di scoprire che ciò che aveva sempre pensato fosse realtà. Ma ciò non poteva essere perché altrimenti Alya sarebbe piombata direttamente in casa sua urlando di darle l’intervista del secolo perché quello sarebbe stato il grande pagamento per tenere segreta la sua identità di eroina ma, dato che Alya non era tornata in camera sua come una furia, allora la ragazza decise che no, la sua amica non aveva scoperto la sua identità segreta da eroina di Parigi ma, assieme a Nino, aveva pensato chissà cosa.
Non sapendo cosa scrivere esattamente, Marinette impiegò un bell’ammontare di tempo per riuscire a dare una risposta che non la esponesse troppo, che non confermasse qualunque sospetto avesse Alya, che non ne destasse altri e che non sollevasse questioni per cui era meglio non indagare troppo nel profondo. Ma qualcosa le diceva che Alya parlasse di Adrien, ma tutta quella storia sulle altre identità dei due “protagonisti del film” la fece incupire e confondere ancora di più, sempre perché Marinette non riusciva a staccarsi dal pensiero che Adrien fosse il suo partner, e ogni giorno ne era sempre più convinta, ma finchè lei non avesse saputo chi si nascondeva dietro la maschera da eroe felino, avrebbe continuato a vivere in una sorta di stato di pace fasulla che era sempre meglio della turbolenza che ne sarebbe derivata dalla rivelazione. Ne aveva già fin troppo della sua, reggere anche quella di Chat Noir l’avrebbe decisamente sfinita fino allo stremo e una Marinette esaurita è una Marinette pericolosa. Gli strumenti da pasticciere non sono innocui come sembrano…
Nel tempo che la risposta impiegò ad arrivare, i due fidanzati sedevano sul letto, abbracciati l’uno all’altra, con una enorme ciotola di popcorn su un lato. Ogni cosa che involvesse quella coppia di amici idioti che si ritrovavano era sempre qualcosa da gustarsi con un bello snack davanti, come al cinema, perché davvero, non avevano mai incontrato, mai conosciuto qualcuno con una vita amorosa più assurda di Adrien e Marinette tanto da sembrare davvero i protagonisti di qualche assurdo film d’amore, di quelli che hanno tanto sentimento strappalacrime per quasi la totalità della durata, per poi finire col botto come l’ultimo dell’anno.
Ma così come stava prendendo la piega, come si sarebbe svolta la grande storia d’amore tra quei due?
Avrebbero mai fatto scintille come coppia oppure avrebbero continuato a rincorrersi come idioti per tutta la vita?
Come avevano pensato, la risposta della ragazza fu una specie di confessione confusionaria fatta di paure e timori che, anche se infondati e inutili e solo dannosi, sapevano benissimo che il cuore di Marinette ne fosse assolutamente pieno.
 
“Marinette: Nino adora le commedie romantiche e piene di equivoci. Prima che tu arrivassi a scuola e che ti conoscessimo facevamo spesso serate a tema film romantici. Almeno Pretty Princess piace a tutti! Ma comunque… Effettivamente è una trama idiota con una situazione assurda… ma non direi inverosimile. Può capitare che due persone si conoscano in due contesti differenti e che finiscano per amarsi incrociando i loro stessi sentimenti a causa delle loro differenti identità. E se lei non vuole sapere chi è lui, probabilmente è perché sente che poi le cose potrebbero essere troppo diverse tra loro, e magari non voleva che lui sapesse chi è lei perché lei ha vergogna della vera se stessa. Online nascondi le tue insicurezze e le tue paure e mandi avanti ciò che di te davvero ti piace, Alya. Non li biasimo, avrei fatto lo stesso.”
 
Tutto ciò, a discapito di ciò che pensava e sperasse Marinette, fece insospettire Alya perché era davvero la conferma a ciò che avevano pensato. La ragazza iniziò a digitare una breve risposta con quanta velocità potesse mettere nei suoi pollici, e Nino ne fu quasi scioccato. La sua fidanzata era quasi quasi mostruosa quando sentiva odore di scoop e lui non aveva nessun potere per placare la sua sete di conoscenza e così, quando Marinette lesse il suo successivo messaggio le si fermò il cuore in gola. Aveva fatto un casino.
 
“Oooh, Mari! Sembra quasi che tu parli per esperienza. C’è qualcosa che non mi hai detto? Parla.”
 
L’eroe in incognito non sapeva che fare. Se non avesse risposto la sua amica sarebbe stata capace di disturbare persino i suoi genitori, chiamandoli a casa o in negozio pur di farsi passare Marinette e parlare, o peggio, sarebbe tornata con la scusa di aver dimenticato un libro o una penna e l’avrebbe costretta a parlare in maniera molto più convincente di quanto non sarebbe stata al telefono. Ma cosa avrebbe dovuto dirle? “Oh, sì, Alya, sai com’è: Chat Noir ha da poco scoperto che io, insignificante Marinette, sono la fortissima Ladybug, e io non ho voluto sapere lui chi è perché io ho vergogna della mia identità da civile e ho paura che lui abbia smesso di amarmi perché non sono per niente come quando sono trasformata quindi, dato che amo Chat Noir quanto amo Adrien, e io non avrei mai creduto possibile che mi sarei innamorata di Chat Noir nonostante sia innamorata di Adrien e nonostante io abbia sempre pensato che avrei amato quel gattaccio se solo Adrien non fosse esistito, mi sarei sentita troppo uno schifo a sentirmi rifiutare due volte da entrambi i ragazzi che amo nella mia vita, perché so benissimo che Adrien non potrebbe mai amare Marinette perché è imbranata, maldestra e sempre così poco elegante nelle maniere da non poter avere neanche la possibilità di pensare di poter fantasticare su una possibile, ipotetica relazione con lui, e perché tanto so benissimo che, una volta saputo che sono io, Chat Noir ha smesso di amare Ladybug e quindi sì, Alya, io capisco perché la ragazza del film non voglia sapere chi è il ragazzo dietro lo schermo perché implicherebbe una conversazione che andrebbe per forza di cose a finire sul fatto che lui non l’ama più!”.
Ma Marinette, per quanto ardentemente desiderasse spiattellare tutto in faccia alla sua amica per avere finalmente qualcuno con cui parlare che non fosse Tikki che sembrava sempre tanto delusa dal suo comportamento ultimamente, e perché davvero sentiva il bisogno di avere un’amica che fosse umana e non un Kwami con cui parlare, un’amica della sua età e che capiva il fatto di avere sentimenti contrastanti e che le avrebbe sicuramente dato ottimi consigli perché Alya non era soltanto votata a scoop e scoperte in esclusiva per il suo amato blog, e oltretutto era e sarebbe stata per sempre la migliore amica per antonomasia, tanto che quando qualcuno avrebbe chiesto a chiunque di descrivere una “migliore amica” avrebbe semplicemente scritto il suo nome a caratteri cubitali, non poteva di certo spiegarle tutto quel flusso di coscienza alla Joyce, soprattutto perché non poteva implicare che lei fosse Ladybug, e quindi optò per la risposta più neutrale possibile, utilizzando l’esempio che le aveva fatto Alya sul film che stava vedendo con Nino, pur involvendo i suoi sentimenti:
 
“Marinette: Mettiamola in questo modo, Alya. Io amo Adrien e, anche se siamo diventati pappa e ciccia mesi fa, sento ancora di non poter essere alla sua altezza, né ora né mai. Se io conoscessi qualcuno online, e non sapessi che lui è Adrien e lui non sapesse che quella con cui parla sono io, e me ne innamorassi, quando poi lui verrebbe a sapere che quella ragazza di cui si è innamorato sono io, ci rimarrei delusa io per lui, e così non vorrei assolutamente sapere la sua identità perché altrimenti, in quel caso, potrei essere rifiutata due volte contemporaneamente. E già comunque saprei che, anche senza sapere la sua identità, sarei stata rifiutata a prescindere perché nessuno sano di mente accetterebbe Marinette come quella che fino a un momento prima chiamava amore della sua vita, sarebbe uno shock.”
 
Quando gli amici lessero la risposta di Marinette, ci rimasero molto male perché ciò confermava i sospetti a cui erano giunti dopo che Nino aveva raccontato ciò che ipotizzava. Entrambi pensavano che sarebbe stato il caso che Adrien si dichiarasse e salvasse finalmente Marinette dai suoi pensieri altamente distruttivi, ma sapevano che, più che fare domande e dare brevi consigli, non potevano fare altro perché spettava a quei due idioti mettere a posto la loro situazione e non ai loro amici, nonostante avessero voglia di farlo.
 
“Alya: Marinette cara, ti rendi conto che non hai preso nemmeno mezza volta in considerazione l’idea che Adrien possa essere innamorato di te? Sai com’è, no?, abbiamo detto che nel film i ragazzi sono anime gemelle sia dal vivo che online, quindi perché non potrebbe essere lo stesso per te? Perché non considerare che Adrien possa essere innamorato di te? E poi devo ricordarti di Nathaniel che ti si è praticamente dichiarato con quel disegno? Quando è diventato Evillustrator l’ha fatto per difendere i suoi sentimenti per te, e ti invitò a un appuntamento romantico. Certo, sarebbe stato davvero estremamente piacevole se non fosse stato un akuma, Nath è un adorabile pomodorino e ha degli occhi stupendi, ma Papillon volle così… e a parte questa piccola défaillance, Nathaniel è sanissimo di mente, Marinette. E anche Nino, lo è, eppure ebbe una cotta per te, anche se adesso è tutto mio. Sei solo tu a buttarti giù, Marinette. E Chloè, ma Chloè è cattiva e ce l’ha con te a prescindere, quindi non devi nemmeno contarla. Però sei idiota a pensare che Adrien non possa innamorarsi di te, Mari. Sei la ragazza più adorabile che conosca, e sotto sotto sei anche una passionale dominatrice… nessun ragazzo sano di mente riuscirebbe a resisterti, altroché!”
 
“Marinette: Alya, non succederà mai. Sono come una sorella per Adrien, nulla più.”
 
Con questo, i due sapevano che la loro amica aveva chiuso il discorso e non avrebbe più risposto e non potevano forzarla. Nonostante mesi di tentativi da parte di Adrien e Alya, e anni di tentativi da parte di Nino, Marinette non aveva mai smesso per un attimo di pensare di non essere mai abbastanza per essere felice. Decisamente, i suoi problemi di autostima si sarebbero risolti solo quando Adrien si fosse dichiarato dicendole anche di volerla sposare subito, seduta stante, e probabilmente nemmeno ci avrebbe creduto per chissà quale motivo.
Quella ragazza era un caso disperato e a quel punto comunque erano in stallo e non potevano tirare né a destra né a sinistra perché altrimenti avrebbero potuto portare più casini e scompigli di quanti già non ce ne fossero e avrebbero davvero potuto rovinare quella delicata situazione. Sarebbe bastata una sola goccia per far traboccare il vaso, quindi dovevano essere cauti e chiudere l’argomento.
Adrien aveva già detto tutto ciò che poteva dire nella strana situazione in cui si trovava, e da Marinette avevano già ottenuto tutto quello che potessero ottenere con domande trabocchetto. Non c’era più niente da fare se non incoraggiarli ad avvicinarsi di più in maniera molto subdola ma ormai senza risultare ovvi sarebbe stato un miracolo.
Decisero quindi che avrebbero aspettato ancora un po’, osservando la situazione e aspettando l’idea giusta, ma ci sarebbero riusciti oppure si sarebbero fatti scoprire subito? O forse sarebbe proprio stato meglio non intromettersi?
 
***
 
— Senti, ragazzo, non vorrei allarmarti ma il tuo amico ha capito che parli di Marinette. — disse Plagg quando lui e Adrien lasciarono la casa di Nino.
— Cosa? No, è impossibile, Plagg. Ho detto che è una del lavoro, non può pensare a Marinette, e poi che cosa potrebbe pensare, che tipo di segreto non vorrebbe che condividessi con lei? — chiese Adrien di rimando. Il ragazzo ci rimuginò su per un po’ ma non trovò risposta. Il Kwami pure sembrò riflettere sulla questione per qualche tempo poi espresse i suoi pensieri. — Il ragazzo frequenta quella piccola giornalista impicciona, sono svegli entrambi e non sarei così tranquillo con loro in giro. Magari non possono pensare a voi due in termini di Ladybug e Chat Noir, ma hanno una fantasia abbastanza fervida da realizzare che in mezzo ci siano due persone e quattro identità, sta’ a vedere! — concluse. Il ragazzo non rispose più, perso nei suoi pensieri.
Quando raggiunsero casa, Adrien si chiuse in camera. Quel giorno il suo nervosismo aveva toccato livelli astronomici e aveva davvero blaterato abbastanza con Nino, così tanto che la sua fantasia, insieme a quella della fidanzata, avrebbe potuto metterlo nei guai. Tuttavia, se Nino avesse avuto intenzione di agire e domandargli qualcosa, l’avrebbe già fatto da un pezzo quindi, rifletté, per il momento poteva starsene tranquillo coi suoi pensieri anche se i due fossero già arrivati a qualche conclusione strampalata. Prima o poi lui e Marinette avrebbero chiarito, probabilmente non si sarebbero messi subito insieme, ma avrebbero prima tastato le acque e il terreno, ma una volta messe le cose a posto non avrebbero più avuto ostacoli se non l’adattarsi a una nuova routine e a una possibile nuova relazione, quindi l’avrebbero fatto con calma e coi loro tempi, senza affrettarsi. Ma per giungere a quella relazione ne doveva passare ancora di acqua sotto i ponti.
Più i giorni passavano e più la relazione tra loro, sia dentro che fuori la maschera si era fatta strana, come se da un momento all’altro entrambi si aspettassero l’esplosione di una bomba.
Parte di quella bomba esplose quando la signorina Bustier decise che la classe avrebbe dovuto svolgere un lavoro di coppia con coppie che avrebbe scelto lei, apparando Adrien con Chloè e Marinette e Nathaniel. Alya e Nino capitarono fortuitamente insieme, cosa che diede loro un’ottima visuale della gelosia reciproca dei loro amici. Avevano Nath e Mari dietro di loro e Adrien e Chloè davanti. Adrien si girava continuamente per guardare Marinette attraverso il loro banco, con Chloè che se lo tirava dietro ogni volta che lui si spostava, e Marinette stava facendo praticamente un buco dietro la testa di Adrien anche a due banchi di distanza, sotto lo sguardo da cucciolotto bastonato del povero Nathaniel.
Alla fine della giornata scolastica, quando le basi del progetto furono gettate, grazie al suo udito da supergatto, Adrien sentì Marinette dare appuntamento al ragazzo dai capelli rossi per quella sera, in modo da lavorare a mente fresca e portarsi avanti col progetto anche se doveva essere consegnato la settimana prossima. La gelosia si impossessò di lui come un demone selvaggio, un’onda travolgente e distruttiva che piantò il suo seme nel ventre del ragazzo, e lo sentiva crescere e germogliare come un parassita che gli risucchiava tutte le energie. Adrien è il volto degli Agreste, ha nome da portare in auge e non può assolutamente permettersi scatti di gelosia, quindi, sotto l’occhio acuto e geloso di Chloè, non poté far altro che trattenersi e non accorgersi del ringhio minaccioso che gli era nato alla base della gola. Solo quando Nino gli diede una pacca sul braccio, Adrien si accorse della sua reazione e si riprese. Chloè sembrò quasi voler ringraziare Nino per il suo intervento ma prima ancora che potesse dire qualunque cosa al ragazzo dei suoi sogni, questi si avviò trottando verso Marinette e le si drappeggiò tutto addosso con fare protettivo, strusciando la sua testa contro quella della ragazza proprio come se stesse marcando il suo territorio. Marinette avvampò come non faceva da mesi, e raggiunse livelli da record quando vide Nathaniel imbarazzarsi con lei per l’atteggiamento così intimo del modello biondo. Impietrita, la ragazza continuò a guardare Nathaniel che li guardava imbarazzato per entrambi e solo quando Chloé urlò “ADRIANUCCIO, COSA FAI?!” fu liberata dalla morsa protettiva di Adrien che però non la lasciò andare del tutto: con un braccio ancora sulle sue spalle, il biondo guardò prima Chloé poi Nathaniel e si schiarì la voce. — Mari, che ne diresti se oggi mi dessi la rivincita a UMS? Sono due settimane che non ci sfidiamo e in questo lasso di tempo credo di essere migliorato abbastanza da batterti. — disse tentando di rovinare i piani che aveva con Nath quella sera. Marinette però si riprese subito e, spingendo via Adrien con fermezza ma senza irruenza, incrociò le braccia al petto e si affiancò all’amico dagli occhi verde acqua. — Spiacente, Agreste, io e Nath abbiamo altri piani. — ribatté e infilò una mano a braccetto col ragazzo che subito avvampò peggio di prima. Adrien tossì per mascherare il ringhio che di nuovo gli si era formato in gola e sorrise amabilmente. — Oh, certo, allora passerò quando se ne sarà andato! — e così dicendo, corse via prima di avere una risposta, perdendosi l’espressione scioccata di entrambi i ragazzi rimasti indietro. Chloé fu sbalordita da ciò che aveva visto e sentito ma non si lasciò toccare troppo e corse dietro al suo amico d’infanzia. Adrien però non si fece raggiungere e, infilandosi nella limousine, urlò a Chloé di essere in ritardo per un photoshoot e che più tardi aveva da fare con Marinette, quindi non poteva lavorare con lei quel giorno. La bionda ape regina non ebbe neanche il tempo di registrare ciò che il ragazzo aveva appena detto che la macchina partì a tutto gas e lei fu lasciata indietro. Cacciò un urletto di frustrazione ma nient’altro, e quand’anche lei entrò nella sua limousine diretta a Le Grand Paris, si lasciò andare a una serie di pensieri non poco carini verso Marinette e il fatto che avesse sopportato troppo e per troppi mesi.
Intanto, Nino e Alya se la ridevano della grossa per la reazione dei loro amici, e non vedevano l’ora di ascoltare i prossimi sviluppi. Dall’ultima frase di Adrien, Marinette era rimasta basita e interdetta. Per quando Nathaniel sarebbe andato via da casa sua sarebbe stato un po’ tardi per Adrien presentarsi a casa sua, non era mai andato a trovarla ben oltre l’ora di cena, non era “in character” per Adrien, a meno che…
Ma Marinette non voleva e non doveva pensarci così, irritata, si trascinò dietro il compagno per il progetto e, una volta a casa, iniziarono a lavorarci fino a dopo l’ora di cena.
Le idee tra i due artisti erano tante e tutte valide e si divertirono molto a cercare quella migliore per esprimere al meglio il romanticismo inglese. Lavorare col dolce fumettista era molto rilassante per la fashion designer. Nathaniel era calmo e sereno, e se la intendevano bene su tutto. Non c’era la dinamica travolgente che aveva con Adrien e Chat Noir, ma sarebbe sempre stato il partner perfetto in quanto a idee e pensieri artistici simili. Anche un fondo di carattere era simile. Timido e tendenzialmente insicuro e impacciato come anche lei lo era, a sprazzi aggressivo e pronto a ribattere proprio come Marinette contro Chloé. Nathaniel era la sua versione maschile, forse solo un po’ più introverso, ma decisamente simili.
Quando il ragazzo se ne andò, il progetto era già a metà e i due si misero d’accordo per vedersi un altro paio di pomeriggi per finire e rivedere l’intero prodotto finito.
Una volta sola, la ragazza finalmente libera di rilassarsi, si infilò il pigiama e sprofondò nel letto. Era ancora un po’ presto per dormire e non aveva nessuna ronda in programma ma le ci voleva proprio un po’ di riposo e nullafacenza.
Mentre ripensava a quanto avessero fatto in un solo pomeriggio lei e Nathaniel per un progetto che con Alya probabilmente ci avrebbe messo tutta la settimana perché si sarebbero distratte a vicenda, mentre con il fumettista erano andati dritti al punto anche mentre chiacchieravano tranquillamente di tutto tra snack e dolciumi vari, la sua mente la riportò ad Adrien e alla sua chiara manifestazione di gelosia.
Che significava ciò che aveva fatto? Aveva sentito lei e Nath darsi appuntamento e voleva rovinarle i piani? Non che avesse nulla in contrario o chissà quale piano da rovinare che non fosse un pomeriggio di studio divertente in compagnia di un ragazzo molto piacevole, ma perché si era comportato come davvero fosse geloso? E poi che significava quel “passerò quando se ne sarà andato”? Era tardi per presentarsi senza preavviso a casa di qualcuno, e poi che ne sapeva lui di quando se ne sarebbe andato il compagno di classe? Che la stesse spiando?!
I suoi pensieri furono interrotti e probabilmente confermati da un ritmico “toc toc toc” proveniente dalla botola sulla sua testa.
Se avesse potuto, Marinette avrebbe urlato con quanto fiato aveva in corpo perché i livelli di frustrazione e confusione avevano raggiunto ormai un altro sistema solare.
   
 
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