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Autore: Heda_Lexa    05/01/2018    2 recensioni
Clexa AU
Clarke e Lexa sono due adolescenti. vivono a miglia e miglia di distanza, ma un giorno la vita di Lexa sarà stravolta e si ritroverà a vivere nella piccola cittadina dove vive Clarke, Polis. Lexa sarà sola e spaesata e Clarke e il suo gruppo cercheranno di coinvolgerla il più possibile.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Anya, Clarke Griffin, Lexa, Octavia Blake, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3
Correre. Correre. Correre.
La corsa era diventata l’unica cosa che tranquillizzava Lexa in quella che era diventata la sua nuova vita.
Non sapeva cosa voleva dire vivere in una famiglia, quindi non riusciva a relazionarsi con Kate e Leo. Non aveva più visto nessuno dei ragazzi dalla sera della cena e sinceramente un po’ le dispiaceva. C’era la ragazza bionda, Clarke, che decisamente aveva attirato la sua attenzione.
Finita la sua corsa mattutina rientrò in casa e si fece la doccia.  Come ogni giorno trovò Kate che preparava la colazione.
“Lexa sono arrivati i pacchi che erano stati spediti da Seattle. Sono dietro nel garage.”
“Oh..okay grazie.”
“oggi dobbiamo andare a scuola a fare le iscrizioni, poi mi ha chiamata Raven, stasera vanno al Grounders, un pub in centro dopo cena. Vuoi andare anche tu?”
“mmm… ci penso.”
“Okay, in ogni caso qualcuno passa di qui prima di andare quindi puoi decidere anche stasera.”
“Va bene.”
Lexa finì la sua colazione in silenzio e poi andò in garage a prendere le sue cose.
La sua moto era al centro del garage, bella come sempre. Amava la sua moto. Quando sfrecciava lungo le strade con quella le sembrava di essere invincibile. Prese i due caschi poggiati sopra e li portò in camera sua. Fece avanti e indietro sulle scale per un paio di volte, portando nella sua camera la sua chitarra e altri suoi oggetti personali.
Una volta sistemato tutto prese il suo casco e uscì.
 
La musica nelle orecchie sovrastava il rombo del motore. La velocità aumentava e Lexa si sentiva sempre più viva. Parecchie volte si voltò, poiché le sembrava che un altro corpo si stesse stringendo a lei per paura della velocità. Ma era solo un’illusione.  Era sempre un’illusione.
 
La moto andava, sembrava avere vita proprio; passò per le strade di campagna, strade sconosciute e strade trafficate. Si sentiva libera. Libera come lo era stata un tempo troppo lontano ormai. Libera come lo era stata quando aveva incontrato Costia. Forse qualcosa stava veramente cambiando dentro di lei.
 
 
Tornò a casa nel pomeriggio inoltrato. Kate uscì di  corsa di casa.
“Lexa dove sei stata?!- il terrore disegnato sul suo volto- pensavo ti fosse successo qualcosa!”
“Sto bene, ero andata a fare un giro.”
“Devi avvertirmi quando fai queste cose. Dovevi tornare per pranzo. Mi sono spaventata tantissimo.” Kate abbracciò stretta Lexa non appena scese dalla moto. In un primo momento la ragazza rimase immobile, incapace di capire come comportarsi, poi si lasciò andare e ricambiò l’abbraccio.
“Scusami Kate… è che io sono abituata a non rendere conto a nessuno se non a me stessa. Mi dispiace. La prossima volta farò più attenzione.”
Un enorme sorriso si aprì sul volto di Kate che abbracciò nuovamente Lexa e le diede un bacio.
“Stai tranquilla. È tutto a posto…ora forza, sbrigati che dobbiamo andare a scuola.”
Le due si staccarono e per la prima volta Kate sebtì di aver fatto un passo avanti. Forse nel cuore di sua figlia si era aperto un piccolo varco che avrebbe segnato l’inizio di un bellissimo rapporto.
 
Kate e Lexa andarono a scuola, dove la ragazza consegnò i fogli per il trasferimento dalla sua vecchia scuola a quella e si iscrisse ai corsi extra. Quando tornarono a casa trovarono Leo che preparava la cena e Lexa si rifugiò in camera sua.
 
“Oggi Lexa mi ha chiesto scusa per non essere tornata a pranzo. E mi ha permesso di abbracciarla.”
Leo strinse a sé la moglie.
“Ha solo bisogno di tempo. Sono sicuro che ha un grande cuore e tanto amore da donare alle persone. L’episodio di oggi ne è la conferma.”
 
La cena passò tranquilla, Lexa parlò un po’raccontando qualche aneddoto accaduto nella sua vecchia scuola e la cosa rese molto felice i due neo genitori. Finita la cena Lexa tornò nella sua camera.
 
Din don.
“Arrivo.” Urlò Kate dalla cucina, mentre si dirigeva verso la porta di casa.
“Entra Clarke.” Disse la donna salutando la ragazza e dandole un bacio sulla guancia.
“Come stai?”
“Tutto bene, grazie Kate. Questo te lo manda mamma- disse Clarke passando una busta a Kate- e poi volevo sapere se alla fine Lexa veniva stasera.”
“Non lo so.. è andata in camera sua dopo cena. Se vuoi salire e vedere se è pronta vai pure.”
“okay.”
Non fece in tempo a finire la frase che Lexa scese le scale ed entrò in salotto.
“Oh eccola qui..- disse Kate- sono felice tu abbia deciso di andare con loro. Sono sicura che ti divertirai.”
Clarke era rimasta imbambolata dalla bellezza di Lexa. la camicia bianca che aveva indossato le fasciava il corpo, mettendo in risalto i suoi muscoli, e i pantaloni baige attillati avevano lo stesso effetto sulle sue gambe.
“Ehm si andiamo..” disse Clarke cercando di darsi un contegno.
Le due montarono in macchina e il viaggio fu piuttosto silenzioso. Quando arrivarono gli altri erano già lì e avevano preso un tavolo.
“Ciao ragazzi.” Disse Clarke mentre si avvicinava al tavolo, riservando un saluto speciale a Nylah.
“Lexa questa è Nylah, una nostra amica di scuola.”
Le due si scambiarono una stretta di mano, poi presero posto a sedere. Clarke in mezzo a Nylah e Lexa.
“Allora Lexa, parlaci un po’ di te.” Disse O’.
“ehmm- Lexa non voleva essere nuovamente scortese, così cercò di essere più gentile possibile- non c’è molto da dire. Ho vissuto tutta la vita a Seattle. Gioco a calcio e suono qualche strumento musicale… amo andare in moto e poi… non so.”
“Anche noi giochiamo a calcio.- disse Raven- io sono portiere, O’ è attaccante, Clarke e Harper centrocampiste e Nylah e Anya difensori. Te che ruolo hai ?”
“attaccante.”
Un grande boato di approvazione si levò dal loro tavolo.
“ci serve proprio un attaccante. Ontari è stata buttata fuori dalla squadra…”
“finalmente!!” urlò qualcuno.
“…così quest’anno siamo senza un secondo attaccante forte. Tu ci faresti comodo sai.” Concluse Clarke.
“Non so se farò il provino.. quest’anno non ho preso parte al campionato.”
“come mai?” chiese Anya.
“Storia lunga.”
“secondo me dovresti farlo… provare non costa niente.”
“Potrei..ci penserò.”
La musica si alzò nel locale e tutte le coppiette si alzarono e andarono a ballare.
Nylah chiese a Clarke di seguirla in pista ma questa rifiutò rimanendo al tavolo con Lexa.
“Non ti piace ballare?”
“Non particolarmente”
“come mai?”
“un tempo amavo ballare- disse Lexa distogliendo lo sguardo da quello di Clarke- ma forse più perché sapevo che la persona che ballava al mio fianco lo amava.” Un sorriso malinconico tagliò il voltò di Lexa.
“Anche io amo molto ballare. Potresti farlo per me.” Clarke tese la mano a lexa ma questa rifiutò.
“Non te la prendere Clarke, ma non sono proprio dell’umore stasera.”
“Tranquilla Lexa.. so che è difficile per te ambientarti qui, ma puoi contare su di me..noi. Se vuoi possiamo andare a correre insieme la mattina. Posso portarti a fare un giro in questa piccolissima città.”
“Volentieri Clarke. Mi farebbe molto piacere.”
Le due si scambiarono un sorriso sincero.
"quali strumenti sai suonare?" chiese Clarke per rompere il silenzio.
"La batteria, la chitarra e il pianoforte."
"Wow.. io so suonare la chitarra, mi ha insegnato mio padre... potremmo esercitarci insieme.. io seguo il corso extra di musica.
"Pure io.. mi sono iscritta oggi."
"perfetto!! così avremo anche più tempo per conoscerci" Clarke sorrise a Lexa, poi gli altri le raggiunsero al tavolo e la serata passò tranquilla.
 
La macchina si fermò davanti al cancello della casa di Lexa.
“Spero tu ti sia divertita stasera.” Disse Clarke.
“si, sono stata bene… sembrate simpatici.” Una leggera risata contagiò entrambe.
“Ogni tanto lo siamo.” Disse Clarke continuando a ridere.
“Grazie del passaggio.. Buonanotte.”
“Buonanotte.. ci vediamo domani mattina.”
Lexa fece per scendere dalla macchina quando si girò nuovamente verso Clarke.
“Posso farti una domanda?”
“Certo, dimmi.”
“tu e Nylah state insieme?”
“oh- Clarke sorrise- no.. siamo state insieme per un periodo, ma io non provavo quello che lei provava per me.. non ha funzionato, ma ci siamo lasciate pacificamente. Lei è stata molto comprensiva, così abbiamo deciso di rimanere amiche.”
“Capisco… scusa se sono stata invadente.”
“Vai tranquilla.. come mai questa curiosità?”
“Oh niente, avevo solo notato qualcosa tra voi due.. ora vado. Buonanotte.”
Lexa uscì di fretta dalla macchina senza dare a Clarke il tempo di replicare mentre un piccolo sorriso soddisfatto le  spuntava sul volto.


Salve a tutti.
questo è un capitolo di passaggio, Clarke e Lexa iniziano a conscersi e sembra che siano interessate l'una all'altra. 
spero vi sia piaciuto.
May we meet again.
   
 
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