Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Mark_Criss    06/01/2018    2 recensioni
È una OS senza impegno, basata su due dei personaggi della mia ff, anche se non c'è bisogno di leggerla per comprendere gli eventi.
Alex e Dave sono una giovane coppia innamorata, che intraprende il loro primo viaggio insieme nella magica Parigi. Tra romanticismo e ritardi, i nostri due piccoli amanti capiranno quanto si amano davvero solo dopo essersi trovati l'uno negli occhi dell'altro sotto la grande torre.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Altro contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per chi non avesse letto la mia ff ve La linko qui di seguito, ma non è necessaria per la comprensione degli eventi narrati. 
Sul fondo vi lascerò due precisazioni, giusto per rendere chiari alcuni contorni! 
Per il resto spero vi piaccia, è la mia prima OS! 
Buona lettura a tutti! 
" Sarà così com'è "






Dave era seduto in giardino a prendere il sole mentre leggeva una delle sue numerose riviste. 
Riuscivo a vederlo dalla finestra della cucina mentre preparavo un piatto di frutta per entrambi, l'imminente partenza per Parigi ci aveva portato entrambi ed essere frenetici e l'emozione del nostro primo viaggio insieme ci aveva bloccato totalmente l'appetito. Io avevo il coraggio di ammetterlo, lui dava la colpa al caldo, orgoglioso com'era. 
Mi piace guardarlo mentre restava concentrato a guardare qualcosa. 
Solitamente portava le labbra in avanti, quelle labbra così carnose che avevano sigillato insieme alle mie numerosi baci, erano così maledettamente sexy da guardare, che non potevo resistere un solo secondo senza stampargli uno di quei baci, lunghi e passionali che facevano sempre perdere di fiato entrambi. 
I suoi occhi si alzarono dalla rivista e mi osservò per un attimo. Poi sorrise e tornò a guardare il suo giornale. 
-Ti ho preparato la merenda, prima di andare all'aeroporto dobbiamo mettere qualcosa sullo stomaco.- 
Avevo detto portando fuori in giardino con me un piatto ricco di frutta tagliata. 
-Possiamo portare un bagaglio a mano ed uno zaino, giusto? - mi chiese allungando una mano verso il piatto. 
-Si amore perché?- domandai stupito.
-perché mi sono preso la libertà di incantare i nostri zaini. Così superati i controlli infileremo le valige lì dentro e non peserà portarle a mano- 
Era sempre così maledettamente geniale. 
Guardò l'orologio e la sua faccia era tutto un dire. Un mix tra il preoccupato e il contrariato. 
-Alex ..- 
E quando mi chiamava così c era solo da tremare. 
Avevo paura a rispondere a quella chiamata, ma non c'è ne fu bisogno. 
-SIAMO IN RITARDO! - urlò alzandosi velocemente dalla sua sedia e corredo dentro a prendere i bagagli. 
Presi le chiavi della macchina e lo rincorsi nel vano tentativo di tranquillizzarlo. 
-Ma che diavolo fai! - mi disse guardando le chiavi nella mia mano. 
-Hai intenzione di andarci volando?- chiedi ironico. 
-No, idiota.- prese le dire valige con una mano, mi mise lo zaino sulle spalle e mi afferrò un braccio, il mondo iniziò a girare e nel giro di un nano secondo ci ritrovammo nel bagno dell'aeroporto. 
-Ma che diavolo..- dissi
-Shhhh, fa silenzio. Mali estremi... - 
Disse sporgendosi con la testa fuori dal gabinetto nel quale eravamo atterrati. 
-.. estreme conseguenze.- dissi io sotto voce. 
Mi lanciò uno sguardo di fuoco. Ma compresi l'amore che c'era anche in quello. 
Imbarcarsi non fu troppo complicato: mostrammo documenti, poi ancora, poi ancora una volta, finché finalmente non prendemmo posto in aereo. 
-Perché questi babbani hanno tutte queste fobie ? - chiese Dave avvicinandosi al mio orecchio. 
-Non lo so.. - confessai. 
-Ma tu non hai la faccia troppo affidabile, potrebbe essere normale- conclusi scoppiando a ridere. 
Rise anche lui. 
Il viaggio fu tranquillo, esattamente come l'arrivo a Parigi, dove appena atterrati scoprimmo che l'inglese non era una lingua che i francesi amavano parlare. 
-Ma diamine, uno cosa deve fare per farsi capire!- aveva esclamato irritato Dave prima di salire sul bus che ci avrebbe portato in città. 
Effettivamente avevamo perso un sacco di tempo per poter capire che autobus era meglio prendere per arrivare il prima possibile, anche perché eravamo d'accordo entrambi sull'utilizzare il meno possibile la magia, non conoscendo bene i patti di segretezza francesi. 
Arrivammo in hotel con due ore di ritardo rispetto all'orario che avevamo comunicato e l'unica cosa che facemmo, oltre al chiedere scusa al proprietario, fu fare una lunga, lunghissima doccia calda. 
-Quest'anno saremo perfetti entrambi.- dissi mentre ci asciugavamo. 
Vidi qualcosa che non andava sul suo volto, quasi come se stesse cercando di nascondermi qualcosa. 
Mi avvicinai e stentò dal farsi toccare. 
-Va tutto bene ? - chiesi preoccupato. 
-Si, mi passeresti il phone?- aveva deviato. Conoscevo il mio pollo, ma era meglio non dargli fretta. 
Ci vestimmo, scendemmo e prendemmo i mezzi babbani per muoverci in città. 
Volevo assolutamente vedere la torre, era la prima, primissima cosa che avevo voglia di vedere e Dave con me. 
Quando arrivammo al Trocadero, ovvero una piazzola dalla quale si aveva una delle migliori visuali della torre, il sole oramai era calato e le luci intermittenti e fisse avevano iniziato a lampeggiare vorticanti sulla grande ed imponente struttura in ferro che si innalzava davanti ai nostri occhi. 
Ebbi un momento di sussulto, fu davvero un'enorme emozione essere li, con il ragazzo che amavo. 
Guardai il mio Dave e notai una scia di meraviglia anche nei suoi enormi occhioni neri, una lacrima di emozione mi scese su una guancia, ma mi affrettai ad asciugarla, se mi avesse visto sarebbe stato molto peggio. 
Mi appoggiai con la testa su una sua spalla e insieme ci perdemmo in quella meraviglia. 
Senza parlare, perché noi non ne avevamo bisogno, non ne avevamo mai avuto bisogno. 
Eravamo sempre riusciti a dirci tutto, senza dire nulla. 
-Ti amo sai?- dissi sollevando la testa da quella fossa naturale che avevo scoperto sulla sua spalla e guardandolo dritto negli occhi. 
-Anche io occhioni blu.- aveva risposto. 
Dave non diceva "ti amo", diceva "anche io" , che inizialmente era una cosa che non comprendevo, poi con il passare del tempo, avevo capito che quelle che parole le riservava per occasioni molto più speciali. 
Gli riservai un occhiata che faceva trasparire il mio disappunto per L' "anche io" e lui prontamente mi rispose
-Sai che ti amo anche io, sai quanto ti amo.- 
Quella frase mi aveva steso.
Mi avvicinai piano e poggiai le mie labbra sulle sue, facendo partire così un bacio casto, davanti ad uno dei paesaggi più suggestivi al mondo: il cielo cupo della notte senza nemmeno una nuvola, la luna alta nel cielo sulla torre di ferro e le luci della città che facevano da sfondo.
-Non ti fa strano?- chiesi 
-Cosa ?- rispose guardandomi dolcemente. 
-Essere nella città dell'amore insieme a me - dissi timido. 
-Qualsiasi città, è la città dell'amore se sono con te. - mi disse ancora più timido. 
Lo strinsi in un forte abbraccio e sorridente come non mai, riprendemmo a camminare per le strade di quella città, che ci avrebbe fatto innamorare ancora di più. 


 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Mark_Criss