Croci
<< ... e poi mi piacciono i panda ... e il gelato ... e i biscotti. A te piacciono i biscotti? >>
Battè gli occhi con aria confusa.
<< C... cosa? >>
<< Lo sai che una volta ho preso una bambola e le ho tagliato tutti i capelli? Poi però non le sono ricresciuti... >>
Inquietante.
<< Sai sei simpatico. Conosci la canzone del pancake? >>
Aggrottò la fronte.
<< Che? >>
*
<< Beat a pancake... Cook a pancake... Toss a pancake... >>
Canticchiava a bassa voce muovendo lentamente la schiena avanti ed indietro con lo sguardo perso nel vuoto.
Il Dottor Miyano guardò il ragazzino con aria preoccupata prima di girarsi verso la moglie.
<< Si può sapere che è successo? >>
Elena arricciò il naso e portò una mano davanti le labbra non sapendo proprio che scusa inventarsi.
<< Ok ascoltami... non è successo niente di che... >>
Alzò lo sguardo verso il marito ed alla fine decise di dire la verità.
<< Ho lasciato Rei con Akemi per due orette... è così bravo con Shiho che ero convinta che non ci sarebbero stati problemi... >>
L'uomo alzò un sopracciglio iniziando ad intuire la situazione.
<< E...? >>
<< L'ho trovato in quello strano... stato confusionale... >>
Atsushi guardò il povero bambino immaginandosi cosa fosse successo.
<< Elena guardati attorno: nostra figlia è iperattiva! >>
Elena guardò la stanza notando che sembrava essere passato un terremoto ma cercò comunque di minimizzare.
<< Oh come sei esagerato! Voleva solo giocare >>
C'era una sostanza bluastra attaccata al soffitto.
<< Posso andare a sdraiarmi qualche minuto? >>
I due adulti guardarono il piccolo Rei che si stropicciava gli occhi.
<< Si giovanotto, va' pure >> disse Atsushi con aria seria ma con tono gentile.
Il ragazzino annuì in modo automatico camminando come un pinguino.
L'uomo aspettò che uscisse dalla stanza prima di parlare.
<< ... sai che ha la capacità di parlare ininterrottamente per ore e ore? >>
Elena boccheggiò per un paio di cecondi dando modo al marito di continuare il suo discorso.
<< Rei è un ragazzino abituato al silenzio >>
La donna fece spallucce.
<< Ok forse Akemi ha un piccolo problema di autocontrollo >>
"Forse".
*
Rei entrò nella stanza cercando di fare il meno rumore possibile.
Continuò a camminare in punta di piedi scostando piano le lenzuola.
<< R... hei >>
Si irrigidì e sbuffò.
Beccato.
Si voltò avvicinandosi alla culla di Shiho.
<< 'hei... >> ripetè la piccola.
La prese in braccio stando attento a teccerle bene la nuca.
<< Ciao piccola Shi >> sussurrò.
Lei mise due dita alla bocca e prese a sgambettare.
<< Scusami ma al momento non mi va di giocare >>
<< Mmmm... >> emise un lamento quasi avesse capito.
Il ragazzino prese a cullarla e poi cercò di rimetterla nel suo lettino ma non appena i piedini della bambina toccarono la coperta iniziò a piangere singhiozzando come una disperata.
Rei sospirò e la riprese in braccio facendole poggiare la testa sulla sua spalla e riprese a cullarla.
<< Va bene... >> bisbigliò << ...su smettila. Non sopporto sentirti piangere... >>
Shiho portò il pollice alla bocca ed emise l'ultimo singhiozzo, socchiuse gli occhi e si lasciò cullare senza emettere più alcun rumore.
I due coniugi stavano sbirciando la scena da dietro la porta socchiusa.
Elena sorrise intenerita portando una mano sulla guancia.
Shiho era una bambina silenziosa e poco incline a socializzare, la sua curiosità era concentrata più verso l'ambiente che per le persone quindi era sempre sorprendente notare con quanta tenerezza guardasse il ragazzino.
<< Fantastico! Ha appena iniziato a parlare e già esce coi ragazzi >>
Elena portò una mano al viso non capacitandosi della stupidità di quella frase pronunciata da suo marito.
E dire che sembrava tanto intelligente quando lo aveva conosciuto.
Gli prese la mano facendogli cenno di seguirla.
<< Andiamcene >>
<< E lasciamo Shiho qui? Insomma Rei non mi sembra tanto lucido >>
<< Non potrei immaginare nostra figlia in mani migliori, e poi io devo portare Akemi dal pediatra e tu devi tornare in laboratorio >>
Il dottor Miyano lanciò un'ultima rapida occhiata al ragazzino biondo che, suo malgrado e nonostante la stanchezza, aveva preso a fare delle facce buffe per far divertire la sua piccola Shiho.
Dopotutto tutti avevano la loro croce. Perché negarla anche a lui?