Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: orphan stories    07/01/2018    2 recensioni
Il caro vecchio Tobio-chan non è la sua scelta ideale, né ricopre il secondo posto sul podio o il settecentonovantacinquesimo (d’accordo, forse adesso sta esagerando un pochino), ma a mali estremi, estremi rimedi e, nonostante il rifiuto di Oikawa Tōru fra tutti di definirsi apertamente disperato, la leggera tensione nella voce mentre chiama il suo ex kōhai lo tradisce.
{ Oikawa/Kageyama | One shot | 2020 parole | Traduzione di Hiraeth }
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Tobio Kageyama, Tooru Oikawa
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Note della traduttrice (Hiraeth): dovevo assolutamente tradurre questa storia, l’Oikage è la mia OTP e quanto ingiusto è il fatto che sia poco popolare? ;__; Purtroppo non sono riuscita a contattare in alcun modo l’autrice dato che ha cancellato il blog su Tumblr linkato nelle note e reso orfana questa fanfiction. Provvederò a rimuoverla nell’eventualità di ricevere sue notizie. (Edit: mi ha scritto privatamente su Tumblr e ha acconsentito alla traduzione. Yay!)
 Il link alla versione originale è questo. Buona lettura!










give an inch, take a mile.




Subito dopo una partita tra l’Aobajōsai e il Karasuno avviene quella che è solo una casualità, davvero, o così ripete Tōru a se stesso, una in cui lui si trova con il bisogno urgente che un diversivo lo salvi da una situazione che avrebbe dovuto risolvere secoli fa (non che lui di norma procrastini, ma davanti a circostanze del genere l’unica soluzione che hai è evitarle, ovviamente, è naturale, cerca di rassicurarsi).

 Quando si dà il caso che tale diversivo sia un certo Kageyama Tobio, be’, Tōru pensa che in vita sua non è mai incappato in niente di più ironico di questo. Il caro vecchio Tobio-chan non è la sua scelta ideale, né ricopre il secondo posto sul podio o il settecentonovantacinquesimo (d’accordo, forse adesso sta esagerando un pochino), ma a mali estremi, estremi rimedi e, nonostante il rifiuto di Oikawa Tōru fra tutti di definirsi apertamente disperato, la leggera tensione nella voce mentre chiama il suo ex kōhai lo tradisce.

 Tobio non è proprio attraente, niente affatto, data la noncuranza con cui si tiene in disparte annusandosi l’ascella per controllare se puzza di sudore (ma è normale che i maschi lo facciano, vero? Non è disgustoso, no?) e Tōru è sul punto di rimpiangere la decisione compiuta, conscio di poter fare di meglio, ma è troppo tardi per tirarsi indietro, specie con la ragazza in fronte a sé – una ragazza che aspetta la sua risposta da un’eternità, sia chiaro, da fin troppo – e con Tobio che si dirige nella sua direzione.

 Tōru ci sa fare con le ragazze, o così sostiene, sebbene in passato sia stato mollato a più riprese (anche se, stando a quanto afferma, non è mai stato “mollato”, piuttosto lui e la sua ex avevano interessi differenti e strade separate da percorrere, diciamo; però si serve sistematicamente di quella scusa e quella sta cominciando a essere sporca e vecchia e poco credibile, e Tōru in fondo lo sa, ma non è ancora pronto ad accettarlo), tuttavia ora il quadro è completamente diverso.

 Da un lato ha già incontrato fangirl, sì, un’immensità di loro, dall’altro questa ragazza è, per usare un eufemismo, un tantino più estrema. È maniacale, davvero, e mentre Tōru ha qualche ossessione (la pallavolo, per esempio), lei rasenta l’inquietante e lui non è pronto per quel tipo di impegno. Già immagina le svariate morti che patirebbe se la piantasse (e senza dubbio lo farebbe, è solo una questione di tempo) e non vuole correre il rischio! Una persona come lui, morire alla sua età? Il mondo verserebbe tante di quelle lacrime da inondare l’intera superficie della terra emersa e, siamo onesti, nessuno è pronto a una simile evenienza!

 Dalla sua ottica contorta del termine, pertanto, lui è un eroe se nel predisporre il piano utilizza il povero Tobio-chan a suo vantaggio. Prese in giro a parte, di solito Tōru lo lascia in pace, per cui comportandosi così non sta commettendo un crimine, e poi Tobio è giovane e single, quindi Tōru gli fa solo un favore. Infatti non si prende nemmeno la briga di spiegare a Tobio cosa sta succedendo quando arriva al fianco di Tōru fissandolo confuso con quei familiari occhi blu che lo fanno quasi pentire (da evidenziare: quasi), e al contrario Tōru coglie la palla al balzo, circondandogli le spalle con un braccio e volgendo l’attenzione verso la ragazza.

 «Viiisto? Mi dispiace, ma come ti ho detto esco già con qualcuno. Il cui presente Tobio-chan ha confessato i sentimenti che nutre per il sottoscritto qualche giorno fa ed è stato così carino che non ho potuto fare a meno di accettare. Tu sei innegabilmente più carina, ma il tempismo è la chiave di tutto!» Sta blaterando, ne è consapevole, però è anche consapevole che, a giudicare dalla sua faccia, il cervello di Tobio è troppo sottosviluppato per avere una reazione immediata. Di norma negherebbe le parole di Tōru e Tōru lo sa, ma se riesce a guadagnare abbastanza tempo perché la ragazza si fidi…

 Capisce che lei ci sta riflettendo su da come si morde l’interno del labbro, masticandolo per un attimo e inclinando appena la testa da un lato, i capelli che si riversano oltre la spalla. È bella, Tōru glielo riconosce, ma la bellezza non basta a compensare quando sei una maniaca schizzata, per cui non cede, nonostante la ragazza mostri segni di tristezza sul suo visetto triste e grazioso.

 Deve averla sottovalutata, però, e così anche Tobio, perché il suo kōhai si abbassa per evadere dalla stretta sono-super-amichevole di Tōru e lei lo nota. Facendo del suo meglio per sembrare naturale, Tōru serra nuovamente la sua stretta e le rivolge un sorriso luminoso. Lo assale l’impeto di implorare Tobio di assecondarlo, fammi un favore per una volta, no?, ma non può, non con lei davanti che lo sfida, e cazzo se Tōru non è pronto a quello che lo attende dopo.

 «Dimostralo» dice la ragazza mordendosi l’interno della guancia e piantando i piedi per terra, e Tōru rischia di avere un infarto. «Sei capace di provarlo? Baciandolo o… cose così?»

 «Eeh?» Il suo sorriso è in procinto di vacillare, in procinto, ma si ricompone e respinge la sua richiesta etichettandola come uno scherzo e agitando la sua mano libera. «Ahah, mi prendi in giro? Chi credi che sia? Un esibizionista?»

 L’espressione della ragazza non cambia, lo scetticismo e il dolore ancora presenti sul suo volto mentre alterna velocemente lo sguardo tra Tōru e l’ancora confuso Tobio.

 Sul serio, il suo kōhai gli sta rendendo tutto così difficile, e Tōru non lo sopporta e gli domanda con una leggera incertezza: «Vero, Tobio-chan? Non di fronte a un pubblico, giusto?»

 «Oikawa-san…» Tobio si blocca per un istante, quando Tōru gli lancia un’occhiata e, be’, forse ha commesso un errore non discutendo i dettagli con Tobio, perché la faccia di Tobio da imbarazzata si fa vendicativa nel senso più largo del termine, ma Tōru lo vede – lui vede sempre attraverso Tobio-chan, o almeno è ciò che gli piace immaginare, dato che non vuole soppesare la nozione che il suo kōhai sia più imprevedibile di quanto non lo consideri.

 «Vero, Tobio-chan?» ripete e sente che la sua maschera potrebbe crollare a momenti quando Tobio ribatte: «No», ma alla fine Tōru non si scompone, e piega il capo da una parte mantenendo un sorriso affabile anche mentre l’alzatore del Karasuno continua a parlare.

 «Io ho… confessato i miei sentimenti, giusto? Oikawa-san? Eppure ti rifiuti di baciarmi. Perché allora hai accettato di stare con me?»

Oh, questo moccioso.

 Tōru avrebbe voluto che Iwa-chan fosse stato nei paraggi, sebbene non ritenga che l’amico gli avrebbe retto il gioco. Ma almeno Iwa-chan gli avrebbe dato l’opportunità di temporeggiare tirandogli un pugno – lo avrebbe trascinato via e per un po’ avrebbe tenuto la ragazza alla larga – e mentre la cosa non è esattamente preferibile, è comunque meglio di essere messo nel sacco da Tobio-chan.

 Non può nemmeno affermare che quanto asserisce Tobio è ridicolo e declinare, visto che il suo kōhai ha fomentato l’idea della ragazza (che li sta ancora aspettando, tra l’altro, e sta diventando sempre più impaziente di ora in ora) secondo la quale Tōru non sta davvero con lui, il che rende la situazione più frustrante, perché non ha mai pensato neanche una volta in vita sua di baciare Tobio… ehm, be’, questa è una bugia. Non ha mai pensato due volte in vita sua di baciarlo, una quando erano più giovani e frequentavano le medie e gli è capitato per una stupida ragione che non gli frega di ricordare, e una seconda in seguito a una partita tra il Karasuno e il Seijō (Tobio dopo la sconfitta era così infiammato e così determinato a sconfiggere Tōru la prossima volta che si sarebbero scontrati che il suo aspetto, oltre a essere fastidioso, indirettamente poteva essere definito affascinante), e anche… frena un attimo, cazzo, allora è successo molto più spesso di una volta sola.

 Ad ogni modo quanto ha detto vale ancora, e cioè che è al di sotto di Tōru baciare il suo kōhai, tuttavia a giudicare dalla sua espressione seria Tobio non ha alcuna intenzione di rinunciare, e Tōru ha vari rimpianti (o forse no, ma che tu non lo vada a spifferare a nessuno), però non ha alcuna scelta se vuole scampare il pericolo in maniera permanente.

 Fa una risatina, toglie il braccio dalle spalle di Tobio e la sua faccia si incupisce (perché è in grado di fingersi allegro solo fino a un certo limite), studiando prima la persona che gli sta dando tanta difficoltà (la ragazza, rimugina, ma a questo punto l’appellativo si applica a entrambi) e poi Tobio. «D’accordo» digrigna tra i denti, ritornando al sorriso sfoggiato in precedenza con una scrollata di spalle per far mostra della sua indifferenza, perché è questo che prova, perché per lui non è niente di che, un bacio non è niente di che, e se Tobio gliene ha chiesto uno, chi è Tōru per rifiutarglielo?

 (Be’, qualcuno con standard ben superiori ai suoi, ma al momento la cosa è irrilevante).

 Avvicinandosi comincia a notare che non si è mai reso conto del fatto che Tobio adesso è quasi alto come lui, forse solo qualche centimetro che li differenzia, anche se li separano comunque due anni, e quindi Tōru non si deve abbassare troppo. Poggia la mano sulla guancia di Tobio, ma nel tocco c’è un’aggressività percepibile solo dal suo kōhai, a cui, malgrado tutto, non sembra dispiacere: non si ritrae e non ritira quanto detto e si limita invece ad attendere che Tōru faccia come promesso, come insinuando che sa che Tōru lo bacerà davvero, e allora Tōru lo fa.

 Il bacio è casto, breve, perché sebbene abbia mentito dicendo che non è un esibizionista la ragazza è ancora lì, molto probabilmente prendendo la situazione come la dimostrazione contorta di cui necessitava, e Tōru indietreggia e toglie la mano dal viso di Tobio per appurare la correttezza dell’ipotesi.

 Mentre si gira lancia una rapida occhiata all’altro alzatore e già quella gli basta per accorgersi del rossore che macchia le guance di Tobio di un bel rosa (che in qualsiasi altro contesto sarebbe un rosa normale, ma è bello sul volto di Tobio), benché quello cerchi di proteggersi volgendo la testa dall’altra parte.

 Non ha tempo di osservarlo, però, dato che la ragazza è così evidentemente shockata da non spiccicare parola, pertanto Tōru interpreta il suo mutismo come il segno che deve prendere lui le redini della conversazione. «Allora?» rimbecca e il suo sorriso ora ha un’accezione passiva-aggressiva.

 Lei pare rimasta di stucco dopo che i suoi sforzi di additarlo come un bugiardo sono stati resi vani e, be’, Tōru non può negare che sentirla balbettare: «Perfetto, buona fortuna con la vostra relazione» con voce sconfitta e vederla battere in ritirata non sia la cosa più appagante che abbia mai assistito (finora, almeno). Una volta sparita, Tōru esala un profondo e involontario sospiro di sollievo. Avrebbe dimenticato di non essere solo se non fosse per Tobio-chan che si schiarisce la gola con aria impacciata.

 «Quello» inizia a dire lentamente senza terminare la frase, come se il coraggio e l’insolenza di prima fossero state risucchiate dal bacio, e così Tōru è costretto a fissarlo finché non prosegue. «Quello… è stato il mio primo bacio».

 Il suo imbarazzo è palese, al punto che forse, forse Tōru per un momento prova una leggera attrazione per lui e per l’idea di diventare il suo ragazzo per davvero, ma è un’evenienza irrealizzabile considerati i loro obiettivi, la rivalità tra le loro squadre, il conflitto di orari ed eccetera.

 Comunque asseconderà il suo adorabile kōhai solo stavolta, chinandosi in modo furtivo per dargli un altro breve bacio, al che Tobio sussulta (una reazione che, tra parentesi, è adorabile come tutto il resto della sua persona, con quelle sue sopracciglia costantemente aggrottate e il sorriso quasi sempre assente).

 «E quello» lo stuzzica Tōru incamminandosi, senza voltarsi nemmeno una volta, «è il tuo secondo bacio».

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: orphan stories