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Autore: _armida    07/01/2018    1 recensioni
Si tenevano per mano su di una scogliera a picco sul mare, un bambino ad una bambina intenti a osservare il cielo azzurro sopra le loro teste.
“Cosa faremo se la Galassia fosse in pericolo?”, chiese lei in un mormorio incerto, timoroso quasi.
L’espressione sul viso del piccolo Poe si fece sicura. “Se la Galassia avrà bisogno, noi ci saremo”, rispose.
I loro eroi avevano combattuto per la libertà, perché loro non avrebbero dovuto farlo?
...
“C’è stato un risveglio nella Foza”, rivelò il Leader Supremo.
Sotto la maschera, gli occhi color pece di Kylo Ren ebbero un guizzo.
“Fonti certe mi hanno informato che la mercante di rottami ha raggiunto Skywalker, sai questo cosa significa?”, continuò il Leader Supremo.
“L’addestrerà e ne farà un Jedi e noi saremo in minoranza…”. Ren alzò il viso su Snoke, sotto la maschera, quindi non visibile, un ampio sorriso faceva capolino. “…almeno che non trovassimo questo nuovo detentore della Forza e lo convincessimo a stare dalla nostra parte”
Anche il Leader Supremo sorrise, un ampio e sadico sorriso che avrebbe messo i brividi a chiunque. “Ti affido dunque il compito di trovarlo e portarlo da me, mio fedele apprendista"
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Nuovo personaggio, Poe Dameron, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo III
 
Il Fathier che aveva preso nelle stalle di palazzo galoppava veloce sulla spiaggia, lasciando profonde impronte sul bagnasciuga e alzando grandi manciate di sabbia con gli zoccoli possenti. 
Non erano animali autoctoni, ma come molti altri erano stati importati quando i suoi antenati avevano colonizzato il pianeta secoli prima.
Era difficoltoso cavalcare senza sella, ma Lys andava troppo di fretta per pensare di perdere tempo a sellarlo. Tirò le briglie all’improvviso, causando le proteste del povero animale, che fu costretto ad arrestarsi in corrispondenza di un ripido sentiero che portava alla cima della scogliera. La città era ormai lontana, così come i suoi rumori: il vociare della gente operosa, lo sfrecciare dei velivoli e il rumore delle consuete attività giornaliere lì non si udiva, c’era solo il lento e cadenzato frangersi delle onde sulla spiaggia. 
Smontò dal Fathier con un balzo, incurante della gonna lunga dell’abito, che si era sollevata ben oltre il consentito durante la cavalcata. Se gliene fosse importato qualcosa, forse avrebbe imparato a cavalcare anche all’amazzone.
Lasciò che l’animale si mettesse a brucare l’erba ai margini della spiaggia e, sempre tenendo la gonna alzata per non inciampare, si inerpicò per  il sentiero. 
Aveva appena fatto una svolta, quando dalla cima vide una persona osservarla con le mani poggiate sui fianchi in una posa che di paziente aveva ben poco e che scrutava attento il sentiero. Lo osservò mentre portava quelle stesse mani messe a coppa alla bocca. 
“Sempre con le sottane alzate, Vostra Grazia”, lo sentì urlare a squarciagola. 
“Nessun uomo se ne è mai lamentato, Comandante”, ribatté prontamente in tono malizioso, accelerando il passo, mettendosi a correre quasi.
Arrivò sulla cima con un sorriso a trentadue denti mentre lui la osservava con sguardo penetrante, quasi la stesse spogliando solo con quello. Forse avrebbe voluto ribattere con una frase altrettanto piccante, magari sussurrata, ma lei non gli lasciò il tempo, fiondandosi ad abbracciarlo. 
“Mi sei mancato, Poe”, mormorò stringendolo a sé. 
L’uomo si premurò subito di rispondere a quell’abbraccio all’istante, alzandola da terra e facendole fare una giravolta. Rise a sua volta quando la sentì ridere per la felicità. 
“Ti sei fatta bella per me?”, le chiese con una punta di malizia e un sorriso sfrontato, lasciando vagare lo sguardo sul suo corpo longilineo. 
“Oh… Ehm”. Talmente presa dal correre alla scogliera il prima possibile, Lys nemmeno si era resa conto di quello che aveva indossato: si trattava di uno degli abiti delle grandi occasioni, quello di tulle verde che si allacciava con un nodo dietro al collo e che lasciava scoperta la schiena fino al limitare delle fossette di Venere. Sul corpetto e sul fondo della gonna svasata, con fili d’argento, erano state cucite delle perline piatte del medesimo metallo prezioso a imitazione delle venature delle foglie. Mara l’avrebbe uccisa quando avesse saputo cosa quel povero indumento aveva dovuto sopportare. 
“Non ti sei nemmeno accorta di quello che stavi indossando?”. Poe era divertito dalla situazione. E non era nemmeno la prima volta che accadeva. 
Lys stava per ribattere, ma dei colpi di tosse provenienti da dietro il migliore pilota della Resistenza la distrassero, portandola ad andare con lo sguardo oltre a lui. 
C’era BB-8, che cinguettò un saluto allegro, un ragazzo dalla pelle scura, probabilmente era stato lui a tossicchiare, un Wookiee e… spalancò gli occhi quando mise a fuoco l’astronave su cui erano arrivati: una forma inconfondibile, che non lasciava alcun dubbio sul suo nome. 
“Il Millenium Falcon”, mormorò, staccandosi da Poe e avvicinandosi ad esso. 
Non udì l’amico ridacchiare mentre la osservava allungare la mano per sfiorarne la superficie metallica della fiancata.
 
L’Ala-X che precipitava senza alcun controllo. 
Il suolo bianco che si faceva sempre più vicino.
Fiumi rossi che ne correvano sulla superficie come sangue che sgorga copioso da una ferita. 
 
Ritrasse la mano come scottata e fece alcuni passi indietro, dando le spalle all’astronave per studiare  le due facce nuove, dissimulando i propri brutti sogni dietro ad un sorriso di circostanza.
Se quello era il Millenium Falcon, allora… 
“Lui è Chewbecca, vero?”, chiese a Poe riferendosi al Wookiee. 
Ad un cenno affermativo dell’amico con il capo e ad un suono emesso dalla stessa creatura, il sorriso della giovane si fece ampio. Fece uno scatto per abbracciarlo ma si arrestò quasi subito: più di due metri e con zanne aguzze… poteva abbracciarlo senza rischiare la vita?
Stava per domandarlo a Poe, ma il gigante peloso la precedette, avvicinandosi ed abbracciandola di propria spontanea iniziativa. 
Emise altri suoni nella propria lingua natale. 
“Dice che è un piacere conoscerti e che, se ti va, puoi fare un giro sul Falcon”, tradusse Dameron. 
Ancora quel repentino cambio di modi in lei: irrigidita, si era staccata da Chewbe, tornando ad osservarlo con un sorriso stentato. Quei modi potevano apparire travisanti se osservati da chi non conosceva la sua storia, ma Poe invece si aspettava una simile reazione. Decise di sviare l’attenzione su altro. 
“Lui invece è Finn”, disse, indicando l’ex stormtrooper. 
Lys rivolse anche a lui un ampio sorriso, per poi, mentre Finn le tendeva la mano per stringerla, abbracciare di getto anche lui. 
“Non sono come ringraziarti, Finn. Salvare il mio Poe dalle grinfie di quel bastardo di Kylo Ren, sei stato fantastico!”. 
Il ragazzo balbettò qualcosa di incomprensibile e rispose impacciatamente all’abbraccio, per poi ritrarre immediatamente le mani una volta avvertita la pelle nuda della schiena di lei sotto ai polpastrelli. 
“Lei è Lys”, si intromise Dameron. “La Principessa Lys di Iranja”
La diretta interessata gli scoccò un’occhiata seccata a sentirsi nominare con quel titolo che per nulla le aggradava, ma si morse la lingua per non dire altro. 
Osservò Finn allontanarsi di un paio di passi. Era improvvisamente intimorito da lei? 
“Io… ehm… se avessi saputo di te, di voi, devo darvi del voi… di voi e Poe…”. Sembrava imbarazzato. Molto imbarazzato. “Forse è il caso che io, Chewbe e BB-8 vi lasciassimo un po’ di intimità…”
Poe strabuzzò gli occhi mentre la ragazza, confusa, osservava entrambi senza capire. Quando ci arrivò, il suo viso pallido virò immediatamente ad un rosso acceso. 
“Noi non…”, balbettò.
“Sarebbe come…”, aggiunse Dameron. 
“Per me Poe è come un fratello maggiore”
“Non ho mai pensato a lei in quel senso”
“Sarebbe imbarazzante”
“Estremamente imbarazzante”
Sembrava di essere ad una partita di ping-pong, a vedere la testa di Finn che passava da l’uno all’altra.
“Finn, credo tu abbia preso un abbaglio”, disse il pilota.
“Un enorme abbaglio”, fece eco lei. 
“È successo solo una volta, oltretutto”
“Quasi successo”, lo corresse Lys. 
“Ma abbiamo chiarito”
“Abbiamo chiarito”, confermò  la ragazza con un cenno di del capo.
“Amici”, dissero all’unisono in chiusura. 
Finn non ne era per nulla convinto, ma era meglio non discutere (e aveva male al collo per il troppo voltare la testa da una parte all’altra). 
“Bene”, disse passandosi una mano sulla nuca, ancora imbarazzato. “Io e Chewbe… noi andiamo a recuperare i materiali che ci occorrono”
BB-8 cominciò a spostarsi verso la boscaglia che cresceva sul fianco opposto a quello che dava sul mare. 
“Seguite BB-8, lui sa dove andare”, spiegò Lys, indicando un punto dove, se si aguzzava la vista, si poteva notare uno stretto sentiero. “Si tratta di un vecchio bunker. È mimetizzato nel verde, ma se state attenti lo troverete. Attivate i droidi protocollari all’interno, faranno tutto loro”
Il nascondiglio per le scorte per la Resistenza si trattava di un vecchio magazzino risalente ai primissimi tempi della colonizzazione umana del pianeta. Era stato poi utilizzato da bracconieri e contrabbandieri e alla fine dimenticato fino a quando due bambini troppo curiosi lo avevano scoperto per caso: solo Lys e Poe sapevano della sua esistenza. 
Chewbe diede conferma di aver capito con alcuni urli e lui e Finn si avviarono, lasciando gli altri due soli. 
“Le scorte mediche sono poche questa volta, ma c’è stata un’epidemia di febbre nella città bassa. Mi dispiace”, disse a Poe. 
La città bassa era dove si trovavano gli strati più poveri della popolazione. Questa volta l’epidemia era stata contenuta, ma cosa sarebbe successo se si fosse ripresentata? Il Primo Ordine risucchiava la quasi totalità delle risorse e il re non faceva nulla per impedirlo. Se non avessero allentato presto la presa sul pianeta, la situazione sarebbe peggiorata. E come sempre sarebbero stati i più poveri a pagarne le conseguenze. 
“Non importa”, disse Poe, sorridendole per cercare di tirarle su il morale, intuendo i suoi pensieri. “Fai già così tanto per noi”. Le si avvicinò, lasciandole una carezza sulla guancia. 
“Ma non è abbastanza, vorrei poter fare di più, combattere mag-”
“No! Di questo ne abbiamo già discusso”. Il suo tono non ammetteva repliche. 
“Ma…”, provò lei.
“Lys, no”, la interruppe di nuovo lui. “Ho bisogno di saperti al sicuro”, aggiunse rabbonendo la voce. 
La giovane abbassò il capo, sottraendosi alle carezze dell’amico, dandogliela vinta. 
Per stavolta. 
“Come fai a sapere sempre di cosa abbiamo bisogno? Arrivo all’improvviso sperando di farti una sorpresa e ti scopro già qui. Va a finire che si scopre che sei una Jedi”, disse ironico. 
Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere. Poi il viso della giovane cambiò repentinamente espressione. “Sei un incosciente, Poe”, disse incrociando le braccia al petto, contrariata. 
Il pilota della Resistenza la osservò confuso. “Cosa ho fatto questa volta?” 
“E me lo chiedi anche? La Finalizer è appena atterrata o atterrà a breve qui e tu mi chiedi perché ti dò dell’incosciente?” 
La pista di atterraggio si trovava sul capo opposto dell’isola da cui l’interno piccolo pianeta prendeva il nome, da lì non si poteva capire se una nave atterrava o partiva, almeno che non passasse proprio sopra alla scogliera.
Lo vide strabuzzare gli occhi. Era di paura il lampo che passò per un istante nel suo sguardo? 
“Tu non lo sai?”, domandò Lys.
“Non so nulla, altrimenti non sarei qui”. Passato il panico iniziale, la sua espressione si fece seria: il pilota stava facendo calcoli, analizzando scenari differenti, proprio come quando si trovava alla guida del suo Ala-X in missione. “Dimmi tutto quello che sai”
“So poco in verità, tutti sappiamo poco, re compreso”. Sospirò. “Kylo Ren e il Generale Hux si fermeranno da noi per un po’, una visita amichevole ai loro fedeli alleati. Ma hanno con sé circa un migliaio di troopers”, rivelò. “Un’invasione mascherata”, aggiunse con sarcasmo. 
“Pensi ci sia sotto dell’altro?”
“Assolutamente”
Poe non voleva chiederglielo, sentiva che sarebbe stato troppo, ma lei lo anticipò. “Indagherò e appena scoprirò qualcosa te lo farò sapere”
Lui avrebbe voluto opporsi, ma sapeva che da quei gesti la Resistenza ne avrebbe tratto vantaggio. E la Resistenza doveva venire prima di tutto. 
“Però stai attenta”, riuscì solamente a dirle. 
“Suvvia, chi mi crederebbe una simpatizzante per la Resistenza con questo visino innocente e gli occhioni da cerbiatto?”, chiese con un’espressione virginale, sbattendo lentamente le ciglia. 
Per un attimo Dameron ne fu ammaliato, ipnotizzato quasi. “Certo, un angioletto che nasconde il peggiore dei demoni”, commentò una volta che si fu ripreso, ironico. Le scompigliò i capelli solo per il divertimento di vedere la sua espressione contrariata, che aveva un che di buffo. 
In quell’istante i primi droidi protocollari comparvero nella radura, trainando alcuni carrelli a levitazione magnetica ricolmi di scatole. 
“Andiamo a fare un giro in città?”, chiese Finn, fuoriuscendo anche lui dalla boscaglia con dietro BB-8 e Chewbe. 
“So che te l’avevo promesso, amico, ma temo di dover rimandare alla prossima volta: finiamo con il carico e leviamo le tende al più presto”, rispose Poe. “Ren e Hux sono qui con un migliaio di troopers”, spiegò prima che giungessero domande. 
“Che cosa?!”. La voce del ragazzo era di almeno un paio di ottave più acuta del normale. “Dobbiamo avvisare subito il Generale Organa”, disse. 
“Sì, lei e Rey lo devono sapere al più presto”, concordò Dameron.
“Rey, eh?”, domandò Lys, osservandolo maliziosamente. Aveva sentito parlare della ragazza, Poe la nominava spesso, anzi, intere conversazioni erano incentrate su di lei e su ciò che sapeva fare. Sapeva che aveva la Forza e che era andata a cercare Luke Skywalker per essere addestrata come una Jedi, ma non sapeva che fosse tornata alla base ribelle. Questo spiegava perché Poe era arrivato con il Falcon, che da quando Han Solo era morto, era affidato a Rey. 
Vide il Comandante della Resistenza abbassare lo sguardo e arrossire. Sapeva che non lo avrebbe mai ammesso, eppure era cotto a puntino. 
“Un vero peccato che i Jedi facciano voto di castità”, disse in tono allusivo, mettendo ancora più in difficoltà l’amico. Quanto si divertiva a farlo? 
I droidi avevano quasi finito di caricare tutto: il tempo era quasi finito. 
“Quando pensi di impiegarci a scoprire qualcosa senza destare sospetti?”, domandò Poe, cambiando discorso e tornando serio. 
Così era facile… gli sorrise con un’espressione da ‘non credere che te la caverai così facilmente’. “Se stasera ci sarà abbastanza vino potrei averle già per domani”, rispose ironica. 
Dameron alzò gli occhi al cielo, per poi farsi serio. “Un paio di settimane?”
La giovane annuì. “Ma voglio qui anche Rey, altrimenti non parlo”
“Lys…”
“Informazioni per informazioni, mi sembra uno scambio alla pari”
Poe sbuffò e lei gli sorrise, tendendogli la mano per chiudere la contrattazione. Con non poca esitazione, lui la strinse. 
“Cosa non si fa per la Resistenza, vero, Comandante?”, lo punzecchiò. 
L’ultimo droide scese dal Falcon e Chewbe corse all’interno ad accendere i motori, Finn lo seguì. Entrambi le rivolsero un saluto con la mano.
Anche BB-8 salì, ma prima di farlo si strusciò contro la gonna della ragazza, come se si fosse trattato di un Tooka. Poe scherzando ripeteva spesso che il giorno in cui avessero dovuto aprire BB-8 tra i circuiti avrebbero trovato il cervello di quel felino. Lys gli accarezzò la calotta superiore e ottiene come risposta una serie di beep allegri. 
Rise, per poi tornare a farsi seria. “Promettimi che prima o poi tutto questo finirà, Poe”
Il pilota l’abbracciò: un arrivederci. 
“Lo prometto, Lys”


Nda
Scusatemi, so che ora mi darete della matta, ma metto qui il link (cliccate sopra alla parola link) dell'abito indossato da Lys. Diciamo che la domanda "E questi come saranno vestiti?" è la prima che mi pongo quando scrivo (sì, Lys è una principessa anche e SOPRATUTTO per lasciarmi campo libero e sbizzarrirmi con gli abiti lunghi) e finchè non trovo quello giusto sono proprio bloccata. E poi secondo me sono anche molto utili per capire l'ambiente in cui i personaggi si muovono. 
Non venite a cercarmi sotto casa con fiaccole e forconi, per favore. 
   
 
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