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Autore: LyraB    26/06/2009    4 recensioni
Per salvare Narnia non basterà recuperare il Calice della Creazione: bisognerà distinguere gli amici dai nemici, scoprire di chi ci si può fidare, affrontare i propri sentimenti e sconfiggere le proprie paure... anche quelle inconfessabili.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Peter Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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principe e principessa
Principe e principessa
 
Era una splendida mattina di giugno. Il sole brillava nel cielo limpido e un vento leggero portava il profumo delle rose appena sbocciate nel giardino del palazzo.
Il cielo turchese si perdeva nel verde del mare, sulla linea dell'orizzonte, e guardandolo sorrisi.
Azzurro e verde: i miei e i tuoi occhi. Anche Narnia vuole dirci che è felice per noi. Pensai.
Mi voltai verso lo specchio e ripensai alla ragazzina che tre anni prima si era sentita un abat-jour, in quella stessa stanza.
A quel pensiero sorrisi: quasi non mi riconoscevo.
L'abito bianco che indossavo era semplice ed elegante al tempo stesso. Stretto fino in vita, con le spalline di seta sulle spalle, si allargava fino ai piedi in un elegante strascico ondulato.
Tra i capelli – una cascata di riccioli biondo cenere, arricciati alla perfezione – occhieggiavano delicate rose bianche.
Non avevo voluto nemmeno un filo di trucco, anche se Emeraude aveva cercato di convincermi per delle ore. Il bouquet che stringevo, di delicate rose bianche e campanelle sfumate di rosa, era il tocco finale.
Davanti a quello specchio mi ero sentita grassa, bassa, brutta, e in realtà non ero cambiata molto.
Ero sempre il mio metro e sessanta scarso, non un centimetro di più. Il mio viso non era cambiato, era sempre quello, poco grazioso. Anche le mie forme “generose” non avevano voluto saperne di assottigliarsi, nonostante il tanto tempo all'aria aperta e le lunghe nuotate che facevo con gioia ogni giorno.
Eppure mi sembravo un'altra.
Gli occhi mi brillavano, e gli angoli della mia bocca seguivano la linea sorridente delle mie labbra.
Guardandomi allo specchio in quel momento, capii che ero bella perché ero felice.
- Ely, Ely! - Sentii una voce infantile chiamarmi, e voltandomi vidi Saerian sulla porta, con il completino da cerimonia tutto scomposto.
- Che c'è tesoro? - Dissi chinandomi per prenderlo in braccio.
- Dovresti vedere Peter, è così agitato! Ti manca tanto? Siamo tutti già nel cortile... -
Sorrisi al pensiero di Peter che tremava per l'emozione e risposi che ero pronta.
Misi giù il bambino e lo presi per mano, uscendo dalla mia stanza e scendendo le scale.
Io e Peter avevamo convinto tutti a tenere la cerimonia nel cortile, nel bellissimo prato in cui avevamo ballato sotto la pioggia.
Alderian mi aspettava prima del portone.
Ricordo con imbarazzo il pomeriggio in cui gli avevo chiesto di accompagnarmi all'altare, come voleva anche la tradizione di Narnia, al posto di mio padre. Lui aveva accettato con un sorriso, dicendomi che era felice di avere quell'onore.
Era in alta uniforme, con lo stemma di Narnia sul petto e la corona sui capelli.
Saerian corse dal re, che gli scompigliò affettuosamente i capelli neri e lo mandò a sedersi vicino alla regina.
Poi la sua attenzione si posò su di me e il suo sguardo ammirato mi fece arrossire.
- Sei bellissima. - Disse, facendomi il baciamano.
Poi prese il mio braccio sotto il suo e mi sorrise.
- Sei pronta? -
- Sì. - Risposi senza esitare.
- Volevo dirti che mi ha fatto piacere conoscervi. Siete due persone meravigliose, sono sicuro che sarete felici assieme. -
Prima ancor a che potessi sorridere a quella frase, stavamo camminando fuori dal palazzo.
Il caldo sole estivo mi inondò della sua luce, e una dolce melodia di flauti e voci fatate – intonata da un piccolo coro di fauni e minuscole scintille d'argento – mi accompagnò verso il luogo dove si sarebbe tenuta la cerimonia.
C'erano rose bianche un po' dovunque, ma non le vedevo.
L'unica cosa che vedevo in quel momento era Peter, in piedi davanti ad Aslan, con indosso un completo di uno stupendo azzurro argentato, che sorrideva nervoso ma felice.
Non mi era mai sembrato tanto bello.
La prima cosa che notai fu uno sguardo nei suoi occhi, uno sguardo che spero che tutti possano vedere una volta nella loro vita negli occhi di chi amano.
È uno sguardo di felicità e di abbandono, lo sguardo di una persona che si fida di te e che sarebbe pronta a morire per te. È lo sguardo di una persona che ti ama, non mi vengono altre parole per descriverlo. È uno sguardo unico, stupendo.
E quella mattina, era lo sguardo del mio Peter.
Alderian lasciò il mio braccio e Peter mi abbracciò di slancio, così forte e all'improvviso da mozzarmi il fiato. Nascose il viso nel mio collo e io nel suo, e rimanemmo così per non so quanto tempo. Poi mi sciolse dall'abbraccio e sorrise.
Nell'azzurro dei suoi occhi lucidi avrei potuto annegare da un momento all'altro, se non fosse stato per Aslan, che iniziò la cerimonia.
C'è un momento, nella cerimonia nuziale, che amo particolarmente ricordare.
Nel nostro mondo la formula “io prendo te come sposo bla bla bla finchè morte non ci separi” è già scritta per entrambi. A Narnia ognuno dei due sceglie la sua formula per dire le stesse cose.
Il primo a parlare fu Peter, e iniziò a parlare con una voce emozionata che non scorderò mai.
Prese le mie mani tra le sue, mi guardò negli occhi e disse:
    - Quando ti ho conosciuto ero un ragazzo come tutti gli altri. Credevo che avrei vissuto la mia vita ordinaria, che avrei studiato e poi sarei diventato responsabile di un'industria come mio padre. Credevo che la mia vita non sarebbe mai stata speciale come quella che ho vissuto come re di Narnia, che non avrei mai realizzato i miei sogni... e già avevo smesso di farne.
    Ma poi sei arrivata tu, e posso assicurarti che è cambiato tutto.
    Ho sperimentato come la vita normale possa essere magica, e come la vita qui possa essere simile a quella normale. Mi hai cambiato la vita, Elizabeth. Per questo ti voglio sposare. Vorrei che tu rendessi magica la mia vita in ogni singolo istante, fino alla fine.
    E voglio proteggerti, starti vicino. Voglio essere per te un amico e un innamorato, un principe e un marito, per tutti i giorni della mia vita. -
Peter tacque, e sapevo che toccava a me. Ma ero così emozionata che la voce non voleva uscirmi dalla bocca. Le belle parole che mi ero mentalmente preparata erano sparite chissà dove, così mi lanciai in una improvvisata dichiarazione sui due piedi.
    - Anche io voglio starti vicino, Peter. Io non lo so se sarò una brava moglie o una brava mamma. Io non pensavo nemmeno che mi sarei mai sposata! A dire la verità non ho mai conosciuto nessuno che riuscisse a leggermi nel cuore.
    E poi sei arrivato tu, e in punta di piedi mi sei entrato dentro, così vicino all'anima che allontanarti vorrebbe dire perdere me stessa.
    Non pensavo che l'amore potesse essere tanto profondo e tanto sincero. Tu mi hai salvato la vita – la mia voce si incrinò pericolosamente, e ricacciai indietro le lacrime di commozione – nel modo più difficile in cui una persona può essere salvata: mi hai tirato fuori dalla mia solitudine e dalla mia tristezza e mi hai fatto capire che la felicità è difficile da trovare dentro di noi... ma impossibile da trovare altrove. Io l'ho trovata, e non voglio perderla.
    Sei tu che mi rendi felice... e io voglio ricambiare, voglio rendere te felice per tutti i giorni della mia vita. -
Il silenzio scese su tutti quelli che erano stati invitati. Io asciugai in fretta gli occhi e vidi che Peter faceva lo stesso, con un mezzo sorriso nella mia direzione.
Saerian si avvicinò trotterellando con in mano un vassoio d'avorio su cui spiccavano due minuscoli anelli.
- Il re e la regina hanno voluto farvi dono di due anelli nuziali, così come è tradizione nel vostro mondo. Scambiatevi gli anelli, figlio di Adamo e figlia di Eva, e nessuno potrà mai separare quello che qui è stato unito. -
Peter prese un anello e la mia mano sinistra.
La piccola fede d'oro scivolò sul mio anulare e la ammirai per un istante. Per quanto minuscola, era un intreccio di roselline d'oro, e proprio al centro stava un microscopico stemma di Narnia. Peter mi sorrise e mi accarezzò il viso con una mano. Poi io presi l'altro anello.
Strinsi forte la sua bella mano tra le mie e poi infilai la sua fede lungo il suo anulare affusolato.
Le nostre mani si strinsero ancora, e i nostri occhi si riempirono di gioia.
- Io vi nomino marito e moglie, principe e principessa di Narnia! - Disse Aslan con un sorriso.
Tutta la gente attorno a noi battè le mani, e si lanciò andare in fischi e urla di felicità.
- Ti amo, Elie. -
- Anche io ti amo, Peter. Ti amo da morire. -
Peter mi sorrise e si chinò a baciarmi sulla bocca.
Chiusi gli occhi e sentii le sue labbra morbide posarsi delicatamente sulle mie, e smisi di pensare.
Il mondo attorno a me era scomparso, con i suoi profumi e le sue grida. Sentivo solo il tenero bacio di Peter e il suo buonissimo profumo attorno a me.
Quando riaprii gli occhi, non capivo dove mi trovavo.
Alberi ancora con le gemme mi circondavo, e indossavo una divisa scolastica. Dietro di noi, un grosso edificio in mattoni, e in lontananza il fischio di una locomotiva. Un campanile lontano svettava sulle case e suonava le cinque e mezza.
In un lampo, capii. Ero tornata a casa.
Peter era accanto a me, e si guardava intorno spaesato, o forse triste.
Poi mi guardò ancora negli occhi, e disse, senza sorridere.
- Credo sia meglio andare. -
Annuii, e presi la mia tracolla.
Ci avviammo in completo silenzio verso la stazione.
Niente festa, per la principessa Elie. Niente ballo, niente lancio del bouquet, niente taglio della torta, niente di niente. Ero tornata ad essere la piccola Beth di Londra prima ancora di poter realizzare di essere una principessa.
In un istante dalla favola ero tornata alla realtà, nel vero senso della parola.
E in quel momento, fui obbligata a mettere la parola fine alla mia avventura a Narnia.

--***--
NdA: noooooo... sniff.. sniff.. è finitaaaaa... Elie è tornata alla realtà, e io anche.
La siepe di biancospino che mi dava ispirazione è sfiorita, lo studio incombe e l'esame di anatomia si avvicina.
La magia di Narnia è svanita per davvero e tutto è finito.
*me si asciuga le lacrime e sorride inchinandosi a voi lettori!*
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto... scrivere la fine di qualcosa è sempre difficile!!!
Un bacio a tutti quelli che hanno letto questa storia, che l'hanno tra le preferite o che la seguono.
Un bacio più grande va...
@ QueenBenedetta: come vedi, li ho fatti sposare, almeno per finire hanno avuto un lieto fine! Spero che tu sia riuscita a resistere e che tu sia tornata dalle vacanze abbronzata e riposata per goderti questo ultimo capitolo della storia... Grazie per avermi lasciato tutte le tue recensioni e spero di rivederti in qualche altra fanfic... ormai siamo amiche, no? ^_^ Bacibaci
@ princessJiu327: Ovviamente lei gli avrebbe detto di sì! Si amano troppo per non sposarsi... e dopo tre anni di convivenza era d'obbligo! Come vedi, la loro missione ora è davvero conclusa: dovevano trovare il Calice della Creazione, sì, ma dovevano anche scoprire l'amore e la felicità dentro di loro. Ora che sono sposati la missione è finita davvero. Chissà, forse a Londra si sarebbero sposati lo stesso... Beh, io Emeraude me la immaginavo come quella di Rayheart (la mia cultura giappo colpisce ancora XD).. bellissima, bellissimissima, molto più di Elie!!! Grazie per avermi lasciato così tante recensioni, sei stata la prima a spingermi a continuare! Grazie di cuore davvero.... tanti baci!
@ clacly: sììììì adoro i bambini, ne volevo troppo mettere uno nella storia! Non ti aspettavi che si sarebbero sposati? E io che pensavo fosse così banale come finale!!! Beh, sono felice di averti stupito! ^^ Ovviamente come vedi ora sono marito e moglie - o meglio principe e principessa, come dice il titolo. Grazie millissime per tutte le tue recensioni, spero di rincontrarti! Bacio!!!
Beh, a questo punto dobbiamo salutarci.
Ma ricordate, chi è stato a Narnia una volta, avrà dentro di sè la magia di Narnia per tutta la vita!
Bacissimi... e grazie ancora a tutti.. =]
*Flora*
   
 
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