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Autore: Khailea    07/01/2018    1 recensioni
[][Star vs. the Forces of Evil]In guerra nessuno è completamente vincitore. Ciascuno deve sopportare numerose perdite per arrivare ad ottenere i propri obbiettivi, c'è però anche la timida voce di qualcuno che chiede la pace, anche se per arrivare a questa prima si dovrà dare prova della propria fiducia.
Il pensiero che un mostro alloggi nel palazzo della famiglia Butterfly sembra impossibile, ma attraverso i suoi occhi si potrebbe svelare quali siano le ombre e le luci al suo interno.
(Quarta ed ultima parte della storia riguardante un mio OC, questa sarà divisa in più capitoli, la parte precedente è Everything for you)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non so con chiarezza quanto manchi ancora all'arrivo al castello, ad ogni passo però sento come se dei fili si stessero rompendo alle mie spalle, come se ogni connessione che sono riuscita a creare in questi anni stia rapidamente svanendo.
Non passa molto tempo però che riesco ad intravedere le prima case del villaggio attorno al palazzo, sono tutte alquanto modeste, la maggior parte di esse hanno le pareti dipinte di viola ed i tetti hanno una tonalità solo più scura di questo stesso colore. Ci sono varie persone che camminano per le strade, alcune trascinano dei carri pieni di paglia, altre osservano alcune bancarelle, da lontano non riesco però ancora a vedere cosa vendano.
Non c'è alcuna muraglia attorno alla loro "città" ma è facile comprenderne il motivo, la magia. E' quella che protegge tutti gli abitati e li mantiene sereni, ed è anche questo il motivo per cui non possiamo usare un attacco diretto durante le battaglie.
Non sappiamo con certezza come funzionino le loro protezioni quindi non abbiamo mai potuto escogitare alte strategie, per questo motivo cerco anche di guardarmi intorno il più possibile per notare qualcosa, ma non è questo ciò che attira maggiormente la mia attenzione.
Le persone che da lontano sembravano camminare serenamente e senza alcuna difficoltà in realtà sono vestite con degli stracci sporchi di fango, alcune madri portano sulle loro schiene numerosi pargoli piangenti accompagnati dai versi di alcuni greggi di caproni affamati.
Nelle bancarelle le persone vengono vari oggetti ottenuti per la maggior parte dai mostri, squame, occhi, arti, perfino teste essiccate sono lasciati in bella mostra in attesa d'esser comprati.
Stringo i denti furiosa vedendo ciò che sono in grado di fare, se i ruoli si capovolgessero sarebbero le loro teste a ciondolare prive di vita.
Non mi è però così estranea questa scena, ho visto molti della mia specie vivere in condizioni di povertà poco superiori a queste, è una somiglianza con i mewmans che non mi aspettavo, li ho sempre visti in armature sontuose o simili e mai come dei pelle ed ossa che mangiano gli scarti di ratti in decomposizione.
Questa però si rivela solo la prima faccia del loro mondo, il castello per quanto già gigantesco è ancora molto lontano e per arrivarvi dobbiamo salire alcune scalinate che ci portano ad un altro livello del loro regno. Qui le persone sono vestite con abiti puliti e raffinati, non ci sono bancarelle per le strade ma solo negozi di vario tipo, è incredibile come possa esserci tanta ricchezza così vicino alla povertà.
Più saliamo i gradini più mi rendo conto che la ricchezza aumenta, ma diminuiscono anche le persone, non sono in molti a potersi permettere sontuose case o lussi particolari a quanto pare, e chi non riesce ad ottenere un tale prestigio vive nella miseria.
Quando arriviamo di fronte al portone del castello però nemmeno l'odio che provo può nascondere il mio stupore. Già dal primo passo in questo luogo mi rendo conto di quanto ogni cosa sia gigantesca, una sola stanza basterebbe a contenere buona parte della loro gente, ogni cosa poi è curata nei minimi dettagli.
Le mattonelle del primo corridoio sono così pulite da potermi specchiare, anche da qui riesco a vedere il capitano tenere lo sguardo basso in segno di sottomissione, imponenti colonne bluastre sorreggono il soffitto al cui centro si trova un candelabro di cristallo dentro cui sono state incise le figure di minuscole farfalle azzurre. Ad ogni parete sono appese a distanza di cinque metri dei lunghi tessuti su cui è ricamato il simbolo della famiglia Butterfly, le porte inoltre sembrano quasi infinite.
I soldati non s'allontanano da noi nemmeno per un attimo ed altri giungono presto per "accoglierci".
Vedo i loro sguardi pieni d'astio ma li affronto senza timore dal modo in cui sono posizionati non mi è difficile capire quale percorso dobbiamo seguire.
Arrivando infondo al corridoio giungiamo di fronte ad un secondo portone in legno dalle gigantesche maniglie di bronzo, due forzuti soldati s'occupano d'aprirla e ci danno modo d'entrare in quella che penso sia la sala del trono.
Qui le mattonelle del pavimento s'alternano con il bianco e l'azzurro, ma non è facile vederle vista l'incredibile quantità di persone, a quanto pare l'arrivo di un mostro qui è uno spettacolo interessante.
A giudicare dagli abiti devono essere dei nobili, i loro cappelli pieni di piume e le loro camicie piene di fronzoli però sono talmente ridicoli che potrei scoppiare a ridere da un momento all'altro.
Io ed il generale prendiamo a camminare lungo un tappeto rosso che arriva da un capo all'altro della stanza, ai lati di questo sembra ci sia tutto l'esercito dei mewmans che funge da muro tra noi ed i nobili, con le loro lance in mezzo mi sento quasi come un animale in gabbia...
Dall'altra parte della stanza c'è infine una corta scalinata sulla cui cima si trovano il trono della regina e quello del re,  il primo decisamente più alto ed imponente dell'altro, ma non è una novità che le donne della loro famiglia abbiano più potere degli uomini.
Come non è una sorpresa vedere seduta solamente la regina, da molto il suo compagno se n'é andato a causa di una malattia ma questo non la rende più debole.
Indossa un lungo abito blu la cui gonna è divisa da varie balze viola, il bustino ha alcune sfumature azzurre lungo i bordi ed all'attaccatura della gonna ci sono una serie di perle bianche. Nonostante le maniche siano corte le braccia erano coperte da dei lunghi guanti bianchi che le arrivano oltre i gomiti.
Sembra completamente diversa rispetto  a tutti gli altri, e non soltanto perché è l'unica a sorridere, il suo atteggiamento la fa sembrare una perla in mezzo ai sassi.
Arrivata ai piedi della scalinata mi fermo assieme al mio comandante, noto però con la coda dell'occhio altre tre presenze note dall'altra parte del muro dei soldati, la parente della regina, Etheria, il conte Mildrew e la figlia di Cometa, la principessa Luna.
E' una ragazzina di appena tredici o quattordici anni, vestita con uno stretto abito azzurro, i capelli dello stesso colore sono sciolti lungo la sua schiena con appena due ciuffi ad incorniciarle il viso. Al contrario della madre ha gli occhi azzurri ed ha alle guance due rombi rosati. Sembra trovarsi a disagio così vicina a me ma non mi tange, in futuro lei diventerà regina e certamente non sarà diversa dalle sue antenate.
Il suono di una tromba mi riporta alla situazione attuale, ad averla usata è uno dei servi della regina, la cosa che più risalta in lui è il lungo naso ed il mento grassoccio, i piccoli occhi azzurri sono leggermente socchiusi come se si volesse dare un tono d'eleganza. Come tutti gli altri servi nella stanza è vestito con degli stivali marroni e dei pantaloni blu, ma la stella che è al centro della camicia azzurra è decisamente più grande rispetto a quella degli altri e non ha una ma ben due piume gialle sul capo.
-La nostra amata regina, Cometa Butterfly, sta per fare il suo discorso al primo mostro che ha il privilegio d'essere ospitato nella sua dimora.-
Il mio nome non ha importanza?
Forse a tutti basta sapere solamente che sono un mostro.
Tutti quanti, perfino il mio comandante, s'inchinano con rispetto davanti alla donna che s'alza dal trono, io però non ho intenzione di farlo, lei non è la mia regina.
A causa del mio gesto gli sguardi d'odio aumentano, ma non mi interessa, nemmeno quando inizio a sentire dei mormorii ed il capitano che tossendo cerca di farmi inginocchiare, sono pronta anche a subire lo sguardo della regina ma questo non cambia rispetto a prima, anzi...
Vedo solamente dolcezza e calma.
-Sono grata a tutti voi che vi trovate qui oggi. E' un giorno molto importante in quanto potrebbe segnare il primo passo verso l' inizio di un era di parità tra mewmans e mostri. Sono lieta di poter ospitare Syrh e dimostrare che è possibile per noi convivere in pace. Come soldato mi rendo conto di quanto abbia dovuto sopportare a causa di questa guerra e prego affinché il suo dolore venga ripagato.-
Il mio sguardo si fa confuso, vorrei poter credere sono solo menzogne di facciata ma non riesco a trovare nulla in lei che possa confermare questo dubbio.
-Desidero che la nostra ospite venga trattata con tutto il rispetto che merita, comprenderete tutti la delicatezza della situazione, ma mi aspetto grandi cose per il futuro.-
La cerimonia non durò a lungo, il discorso della regina era certamente mirato ad infondermi sicurezza per la mia integrità ma non poteva cancellare il modo in cui tutti mi guardavano, poco dopo il mio capitano dovette andarsene, infondo era stata solo una visita di cortesia.
-Syrh lascia che ti dica che come la regina sono grato tu abbia deciso di venire qui, sono sicuro renderai onore ai mostri. Se desideri mandare un messaggio ai tuoi compagni o al tuo generale glielo consegnerò il prima possibile.-
-La ringrazio ma non intendo disturbarla, loro sono sempre con me.-
Non è una bugia, loro sono veramente con me, attraverso il mio occhio possono vedere tutto, ma questa frase non svela l'incantesimo fatto lasciando trasparire solo la mia fedeltà nei loro confronti.
Per qualche motivo non appena si allontana mi sento completamente sola, ora sono circondata solamente da mewmans.
Alla fine tuttavia rimaniamo solamente io, la regina, Etheria, la regina e sua figlia.
-Allora Syrh, come è stato il viaggio per arrivare qui?-
Mi domanda Cometa sorridendo.
-Rapido.-
-Sei in grado d'utilizzare un vocabolo più ampio o riesci a dire solo una parola per volta?-
-Etheria ti prego.-
Rimango impassibile di fronte l'atteggiamento della donna, non vale la pena abbassarsi a tanto.
-Volevo presentarti mia figlia Luna, è ancora giovane ma spero possa imparare molto da questa esperienza.-
-Intende su come è vivere vicino ad un mostro?-
-No, intendo sul fatto che non bisogna giudicare dalle apparenze. Un giorno sarà regina e desidero abbia un cuore abbastanza puro da poter governare senza che nessuno ne soffra.-
-Non penso che questo sia possibile.-
Rispondo con sincerità, non ho mai ricevuto atteggiamenti di favore dai mewmans per questo non ho bisogno di impormi una maschera di gentilezza nei loro confronti. Vedo il viso della ragazzina farsi gelido, probabilmente infastidita dalle mie parole.
-Farò del mio meglio.-
Il tono è calmo come quello di sua madre ma leggermente più sottomesso, è difficile abbia potuto già imparare a mostrarsi forte in ogni situazione.
-Vogliate scusarmi ma ho cose più importanti da fare al momento, a presto regina e principessa.-
Rapidamente la donna s'allontana, non che la cosa mi dispiaccia, ogni sua parola era come una martellata in testa, ed a quanto pare non sono l'unica a non aver gradito il suo atteggiamento.
-Mi spiace molto per i suoi modi...-
Sospira Cometa guardandomi.
-Nulla a cui non sia abituata.-
-Spero che le cose cambieranno, ad ogni modo ti porterò io stessa verso la tua nuova stanza, Luna vuoi venire anche tu?-
-Certo madre.-
Sembra debba farlo più per le apparenze che per gentilezza, ma non importa, annuendo seguì entrambe lungo le scalinate ed i corridoi del palazzo, era incredibile come la donna riuscisse ad orientarsi senza la minima fatica, visto anche che i corridoi erano più o meno simili tra loro.
Ci fermiamo a metà di uno di questi davanti ad una porta dal legno chiaro alta poco più di me.
-Questa è la tua stanza, spero ti troverai bene. Per qualsiasi cosa non esitare a chiedermi.-
Annuendo leggermente con il capo osservo le due allontanarsi dopo un breve inchino, non ho particolari aspettative ma devo ammettere che la stanza che mi hanno assegnato sembra decisamente confortevole.
Il pavimento era formato da delle semplici piastrelle bianche, al centro della stanza era stato sistemato un ampio tappeto marrone e non molto distante da questo si trovava un letto a baldacchino dalle coperte viola.
Oltre a questo c'erano anche una scrivania in mogano con un grande specchio sopra ed un armadio di legno ancora chiuso. Lungo i muri di pietra non ci sono quadri o altro, solamente una finestra mi permette d'osservare il mondo fuori.
Affacciandomi riesco a vedere perfino il gigantesco campo di mais della famiglia Butterfly, ce ne sarebbe abbastanza per sfamare tutti i soldati di Toffee se non di più.
Ignorando la nostalgia che sento controllo ogni centimetro di quella stanza per scoprire se hanno messo qualche tipo di spia o simili, non ho intenzione d'usare la magia visto che potrebbe creare dei problemi.
Dopo circa un'ora di controlli mi siedo sul letto, al tatto è veramente morbido, non avevo mai sentito nulla di simile, effettivamente tutto in questo luogo è diverso da ciò a cui sono abituata.
Non ho una chiara idea su cosa fare, certamente è un'occasione da non sprecare, devo cercare di scoprire quante più cose e di restare il più a lungo possibile senza tralasciare nulla. Potrebbero venir fuori tutte le debolezze dei soldati, e potremmo usarle contro di loro. Ma non credo di potermi muovere liberamente.
Per il momento l'unica cosa che posso fare è aspettare, mentre il sole inizia a tramontare fuori dalla finestra inizio a sentire il suono di alcuni passi fuori dalla mia porta accompagnati da un gran vociare, prima che possa alzarmi per controllare qualcuno bussa.
-Siamo qui per prepararla per la cena.-
Aprendo la porta vedo che sono cinque donne, tutte vestite con abiti lunghi e con delle cuffie bianche in testa, hanno uno sguardo spaventato e non appena mi sono avvicinata loro hanno fatto dei passi indietro.
-Perché dovreste prepararmi?-
-Gli...abiti...-
I miei abiti forse non sono all'altezza di una cena con una regina?
Per quanto mi riguarda può anche mangiare da sola ma non penso d'avere molta scelta in merito a questo, non sono nemmeno così irresponsabile da tenere costantemente un atteggiamento scontroso, faccio qualche passo indietro per permettere a tutte d'entrare e queste cercando di starmi il meno possibile vicino.
-Cosa dovreste fare.-
-Siamo incaricate di cambiare...-
Sembra non si trovino a loro agio a definirmi come una persona, ma evidentemente non possono nemmeno darmi del mostro.
-Non posso farlo da sola?-
-C-ci sono delle procedure da seguire.-
La più alta di loro cerca di parlare con serietà ma la sua voce vacilla, sospirando mi vedo costretta a lasciarle fare, almeno così finiranno rapidamente.
Non mi trovo a mio agio ad esser toccata da dei mewmans, una volta essermi tolta ogni abito le cinque hanno iniziato a girarmi intorno tenendo vari tipi di tessuti tra le mani, a quanto pare devono cucirmelo addosso.
Mi hanno sistemata davanti allo specchio perciò non posso evitare di guardarmi e guardarle, nel corso del tempo e delle varie lotte il mio corpo non è cambiato molto, sono rimasta sempre magra e con pochi muscoli, anche se quelli ovviamente non sono tutto.
Nel frattempo le donne hanno iniziato a cucire una gonna viola, lasciando un buco che permetta alla mia coda di muoversi liberamente, sotto d'essa aggiungono varie balze bianche che la rendono più voluminosa ed appariscente. Il bustino è almeno una taglia in meno rispetto alla mia, sembra che debba apparire ancora più magra di quanto già non sono, questa parte dell'indumento ha solo una tonalità più chiara rispetto alla gonna ma ha vari lacci neri che lo chiudono.
Sono molto rapide fortunatamente così non devo aspettare troppo tempo di allontanarmi, tutti i miei abiti sono stati piegati e riposti sopra la scrivania.
-Avete finito?-
-Quasi, mancano solo i capelli.-
Noto che le loro mani tremano, forse credono che da un momento all'altro le attaccherò, cerco d'evitare di sorridere per questo, sono sempre soddisfatta quando i mewmans sono consapevoli che potrei ferirli, ma non sarà questo il caso.
Prendendo una spazzola mi pettinano rapidamente i capelli, forse con troppa delicatezza visto che molti nodi non riescano a sparire.
Guardandomi ora mi sento strana, non è la prima volta che indosso abiti così femminili ma la loro provenienza mi rende...sudicia.
Cosa potrebbe pensare di me il generale?
Forse è una domanda a cui non sono ancora disposta a trovar risposta, ho scelto io di venire qui ed ora mi sto mescolando con loro, forse sono una delusione...
-Finito.-
Sembrano decisamente più soddisfatte loro di me, senza dire nulla fanno tutte per uscire dalla stanza ma le fermo prima che possano sparire.
-Dove dovrei andare adesso?-
-Nella sala da pranzo.-
Ad aver parlato stavolta è un uomo, un soldato per la precisione, armato e corazzato è appena entrato nella stanza brandendo un'arma, il suo sguardo è gelido e superficiale mentre di guarda.
-Purtroppo mi è stato assegnato il compito di portarti lì. Sarà meglio per te non fare scherzi.-
Dice stringendo l'elsa della spada, non mi intimorisce in alcun modo purtroppo, senza rispondergli mi limito a seguirlo, cerca anche lui di tenere la maggior distanza possibile da me storcendo il naso ogni volta che mi guarda.
Il tempo d'arrivare alla sala da pranzo sembra infinito, la stanza si trova in uno stato di penombra grazie al grosso caminetto lasciato acceso, incredibilmente questo basta ad illuminare tutta la stanza nonostante lungo le pareti, formati da rombi gialli divisi da triangoli rossi, vi siano numerose torce che potevano essere usate.
Il fuoco scoppiettante si trova a mio parere fin troppo vicino ad un tappeto rosso che copre buona parte del pavimento azzurro.
Il lungo tavolo di legno ha varie sedie lungo esso ma solamente in alcuni punti sono stati sistemati i piatti e le posate.
Sono presenti delle figure molto conosciute nelle guerre, la prima è Hekapoo, una donna dalla pelle bianca quanto la neve, sulle sue braccia sono presenti numerosi spilli che probabilmente sa usare anche durante le lotte, i lunghi capelli rossi sono legati grazie ad una coroncina nera, sul suo capo sono presenti due grossa corna gialle tra cui si muove una piccola fiamma viva, avevamo ipotizzato che spegnendola lei ne risentisse ma non è stato così. L'abito che indossa ha una vivace tonalità di giallo sul busto e per metà gonna ma all'estremità inferiore di quest'ultima sfuma nell'arancione. Dalle nostre informazioni è lei ad aver creato le forbici dimensionali, utili per spostarsi in grande distanze, sfortunatamente non ne possediamo ancora nessuna però.
Accanto a lei c'è Rhombulus, una creatura per metà umanoide dalla pelle verde, al posto delle mani ha due grossi serpenti parlanti e la sua testa è un gigantesco cristallo provvisto di un solo occhio ed un sopracciglio. Indossa solamente degli slip, un mantello e degli stivali, tutti di colore viola. Tre cose di lui mi lasciano perplessa, il fatto non sia considerato un mostro, il fatto che io ho dovuto farmi cucire un abito mentre lui è praticamente nudo ed il fatto che i suoi capezzoli sono dei piccoli cristalli dentro cui sono intrappolate alcune creature. La sua capacità è proprio quella di creare questi cristalli indistruttibili, al momento solo lui è stato in grado d'annullare il loro effetto.
Vicino a questo strano personaggio non può mancare Lekmet, un caprone anziano con quattro corna e con grosse ali da pipistrello nere, indossa un lungo mantello grigio che gli nasconde buona parte del corpo, il colore è messo in risalto dalla pelliccia color crema.
Da quanto ne so non è mai stato partecipe della guerra in prima linea ma resta comunque una figura decisamente importante, i miei pensieri non variano di molto rispetto a Rhombulus, perché sono considerati addirittura mewmans?
Chiunque abbia fatto queste scelte d'etichettamento è un vero idiota.
Ciascuno di loro fa parte inoltre dell'alto consiglio della magica, un consiglio che sovrintende tutte le attività magiche dell'universo, il loro potere non è da sottovalutare nonostante l'aspetto semplice, l'unico di loro non presente è Omnitraxsus Prime, ma non mi stupisce visto che si occupa di mantenere il multiverso sotto controllo.
Insieme a questi c'è poi la persona forse più detestabile di tutte, Mina Loveberry. Nonostante il suo aspetto è un guerriero molto potente dotato anche di capacità magiche, è una donna incredibilmente magra dai capelli viola legati in un codino, i suoi occhi azzurri sono perennemente spalancati e la fanno sembrare una pazza, ma questo non è così distante dalla realtà infondo. Durante le battaglie la sua ferocia è impareggiabile, sembra che l'unico suo desiderio sia la distruzione totale dei mostri.
Indossa un elmetto di ferro con una punta sulla cima, una camicia azzurra con dei rigidi spallacci gialli, una corta gonna verde e degli stivali viola.
Non appena m'avvicino il suo sguardo è talmente penetrante che sembra volermi scavare il petto, non so con quale forza io possa evitare di saltarle addosso per ucciderla.
Lei è stata la causa della morte di tantissimi mostri, provava gusto e soddisfazione ad ogni omicidio e non prova certamente la minima traccia di rimorso.
Di loro nessuno sembra guardarmi meglio di lei, tutti tranne la regina e forse sua figlia, quest'ultima effettivamente sembra trovarsi solamente a disagio.
Tutti loro sono seduti dall'altra parte del tavolo, mantenendo un atteggiamento calmo mi siedo a mia volta esattamente davanti a Cometa ed a Moon, guardandomi intorno rapidamente sono stupita di quante pietanze ci sono, alcune non le conosco nemmeno.
-Ti sta bene quest'abito.-
-Non sono abituata ad indossarne simili.-
-La regina ti ha fatto un complimento, dovresti esserle grata!-
Il cavaliere che mi ha accompagnata mi fissa con odio, al quale ovviamente rispondo in egual misura.
-Non c'è bisogno di reagire così cavaliere. Posso immaginare non ti trovi ancora a tuo agio ma sono comunque felice tu abbia accettato d'indossarli.-
Perché ogni volta che mi parla sento solamente comprensione e dolcezza?
Questo lato di lei mi manda solo in confusione. Nessuno oltre a lei sembra però voler iniziare una conversazione, i membri del consiglio si limitano a mangiare mentre Mina mi fissa ad ogni boccone, le lancerei la forchetta in mezzo agli occhi se potessi.
-Allora Syrh, da dove vieni?-
Rimango qualche istante in silenzio prima di risponderle, fino a quando non avverto una minaccia nei suoi confronti o non entro in argomenti delicati posso anche parlare.
-Abitavo in un villaggio tra i boschi.-
-Ho visitato molti villaggi in posti simili, avevano tutti un qualcosa di magico. Volevo condurvi anche Luna per mostrare i diversi stili di vita delle persone.-
-Capisco...-
-E quanti di voi vivono in questo "villaggio".-
Stavolta è Mina ha parlare, chiaramente è interessata a sapere solo il numero dei mostri che potrebbe sterminare.
-Sono l'unica sopravissuta dopo che i vostri soldati sono arrivati uccidendoci tutti e bruciando ogni cosa.-
Ogni mia parola è pronunciata con estremo odio, nel momento in cui vedo la soddisfazione nei suoi occhi emetto involontariamente un ringhio di rabbia, tutti i soldati presenti a questa cena estraggono le loro spade pronti a colpirmi, il tossire di Rhombulus tuttavia mi distrae.
-Eccellente questo tacchino mia regina!Sembra esser stato appena cacciato. Nelle foreste c'erano dei tacchini?-
Piego leggermente la testa per quella domanda, a giudicare da come l'occhio nel cristallo è socchiuso sembra stia sorridendo, forse sta cercando di cambiare argomento per evitare che io li attacchi.
-No...c'erano molti falchi però...-
-I falchi sono molto particolari, è interessante la rapidità con cui si muovono.-
Dice Hekapoo mentre tiene in equilibrio la forchetta con un solo dito, non ho idea di come abbia fatto la conversazione a passare sugli animali ma forse è meglio così.
-Non sono veloci quanto le forbici dimensionali però.-
Dico osservando il paio che ha appoggiato sulla tavola.
-No, effettivamente sarebbe un bel problema altrimenti.-
-Anche io trovo siano molto eleganti...-
La timida voce di Luna mi fa spostare gli occhi verso di lei, ancora non sembra riuscire a sentirsi a suo agio ma sta comunque cercando di parlare, forse è anche questo un ordine della madre però.
Mina rapidamente finisce di mangiare e dopo averlo fatto si alza portando la mano alla testa in un gesto di rispetto verso la regina.
-E' stata una cena deliziosa mia regina, ora però devo tornare ad addestrare le truppe. Dobbiamo sempre tenerci pronti in attesa di qualche attacco da parte dei mostri.-
-Oppure dovete esser sempre pronti per attaccarci?-
Non posso evitare di risponderle, sembra debba trovare sempre qualcosa da ridire sulla mia specie per provocarmi, se è un combattimento quello che cerca però non l'otterrà. Io lotto solo su ordine del generale.
-Va pure Mina.-
Senza aggiungere altro la donna s'allontana silenziosamente dalla stanza, non appena la porta si chiude sento Lekmet emettere un belato.
-Si lo so...-
-Capite quello che dice?-
Chiedo sorpresa a  Rhombulus.
-Beh si ma ora ha solo sospirato.-
-Non è certo facile stare tranquilli a tavola quando una fissata della guerra ed un mostro sono vicini.-
Aggiunge Hekapoo massaggiandosi le tempie, effettivamente lei è famosa anche per l'insistenza con cui ha richiesto la pace, al contrario di Mina.
-Hey non ti starai riferendo a me!Io cristallizzo solo il male non sono un fissato!-
-Beee beee.-
-Oh, capisco.-
Probabilmente Lekmet gli ha risposto che si riferiva a Mina e non a lui. Credevo che anche quelli dell'alto consiglio fossero ostili con i mostri quanto i mewmans, ma almeno per il momento non sembra così, forse perché non ne sto dando motivo o forse perché sono davanti alla regina.
-Syrh ho pensato che per evitare di annoiarti durante le giornate potresti andare insieme a Luna ad alcune delle sue lezioni, so che forse non ti interesseranno ma così lei potrebbe mostrarti un po' il castello.-
C'è qualcosa di strano in questa sua proposta, per quanto ne sa potrei attaccare la principessa non appena siamo soli, così metterei fine alla loro dannata dinastia, oppure potrei ingannarla per andare nei punti più importanti del castello. E' solo una ragazzina infondo, non dovrebbe essere difficile.
Sembra mi stia offrendo queste possibilità su un piatto d'argento, per questo sono dubbiosa.
-Potresti anche allenarti con alcuni soldati se ne hai bisogno, immagino che un soldato debba sempre mantenersi informa.-
-Si...certo.-
Non ho modo di rifiutare infondo quest'offerta, nemmeno se volessi visto che è comunque la regina, nessuno sembra poi avere obbiezioni in merito, nemmeno la ragazza. Sicuramente la sorveglieranno in qualche modo ma ogni cosa è aggirabile.
La cena procede senza particolari problemi, la conversazione non è variata molto e non ho scoperto nulla d'importante, come anche loro però non han fatto.
Una volta terminata i membri del consiglio si sono allontanati dopo un breve saluto ed io sono tornata nella mia stanza. Rapidamente mi tolgo gli abiti senza però rovinarli, lascio solamente che restino a terra, fissando il cielo dalla piccola finestra cerco con lo sguardo il mio accampamento.
-Farò di tutto per non deludervi.-
Non son parole che hanno grande importanza per i mewmans che possono sentirmi, ma è un messaggio chiaramente mirato alla persona che custodisce il mio occhio.
Non so se lo stia guardando anche ora o se l'abbia semplicemente lasciato in una sacca, ma i miei pensieri vanno sempre a lui.
   
 
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