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Autore: carrion    08/01/2018    2 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
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Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non intendeva andare a girovagare lasciando Theo addormentato e indifeso. Era rimasto felicemente seduto nel retro del pick up per quasi un’ora e mezza quando i suoi piedi iniziarono a scalpitare pregandolo di andare ad esplorare il luogo e bè, Theo sembrava abbastanza tranquillo e aveva bisogno di dormire. Quindi Liam pensò che sarebbe stato ok se se ne fosse andato per un giretto veloce. Aveva anche lasciato un bigliettino, o meglio, un messaggio e aveva coperto Theo con la coperta tutta consumata prima di andare verso la discesa al canyon, cercando un posto dove andare.

Aveva trovato un posto, non troppo dopo aver lasciato Theo.  Una piattaforma con vista dove un sacco di persone scrutavano il paesaggio. Liam si fece strada per arrivare davanti, avvicinandosi al margine per guardare giù verso il fondo del canyon, era così lontano che un brivido lo percorse, si allontanò velocemente. una risata risuonò accanto a lui.

“Non ti piace l’altezza?” Liam si girò e trovo una donna che lo guardava con un piccolo sorriso.

“Non ho problemi con l’altezza.” mentii Liam. “E’ solo.. un bel po’ di strada per arrivare in fondo.”

“Prima volta qui?”

“Si.” annuì Liam. “Tu?”

“Oh no. Ci vengo una volta l’anno. Questo è l’anno ventitré! Quanto rimani qua?”

“Solo un giorno.” disse Liam

“Dovresti darti una mossa allora, ci sono un sacco di cose che puoi vedere in un giorno.” disse lei, Liam rise. “Oh! Sai cosa dovresti fare? Andare sulla skywalk. Mio marito l’amava.”

“Sembra.. alto.”

“Pensavo non avessi problemi con l’altezza,” disse la donna con un sorriso. “Se non è di tuo gradimento allora ho un paio di altri posti da consigliarti. Se ti va!” Liam annuì.

Non era sicuro di quanto tempo avesse passato lì, ascoltando la donna parlare mentre gli indicava dei posti da visitare, poi iniziò a raccontare della sua vita, le mancava un po’ il fiato per via dell’età mentre gli passava una toffee che aveva appena preso dalla borsa e continuava a raccontare storie sul suo ultimo marito.

“Sei qua-“ Liam piegò la testa dopo aver sentito qualcosa che sembrava un urlò che fluttuava nella sua testa “- con qualcuno di speciale?”

“Certo.” mormorò Liam mentre scrutava la vallata cercando di capire perché il rumore gli sembrasse così famigliare. Saltò in piedi quando sentii l’eco dell’urlo tra il canyon, un urlo molto famigliare. La sua testa scattò di lato.

“Theo?” disse Liam, con gli occhi che cercavano all’orizzonte la macchina che si era lasciato alle spalle. Un altro eco. Liam se ne andò, ignorando la vecchia signora che lo richiamava confusa mentre correva ripercorrendo il margine del canyon. Il viaggio che prima gli era sembrato passare in un batter d’occhio ora sembrava durare anni.

Liam scavalcava le rocce mentre cercava delle possibili ragioni per le quali Theo stesse urlando, uno scenario plausibile iniziò a farsi strada nella sua testa.

Un cacciatore poteva averli trovati, potevano essere stati seguiti sin da Beacon Hills. Potevano aver aspettato un momento in cui li avessero trovati vulnerabili.

perché cazzo l’ho lasciato da solo mentre dormiva? Pensò Liam, con il sapore di bile in bocca mentre pensava che una volta tornato all’auto avrebbe trovato Theo ricoperto di sangue con gli occhi aperti rivolti verso il cielo.

Liam scivolò ad uno stop finché finalmente arrivò nel punto in cui avevano parcheggiato. Vide Theo immediatamente. Non c’erano minacce all’orizzonte, solo Theo seduto, raggomitolato su se stesso sul terreno polveroso mentre scrutava il canyon, la macchina abbandonata a pochi passi da lui. Liam si avvicinò, annusò l’aria e storse il naso al pungente odore di paura. poteva sentire i respiri irregolari di Theo, mente sussultava.

“Theo?” chiese Liam. Theo non rispose. Le sue spalle si strinsero solo mentre Liam si avvicinava, con il naso che si contorceva mentre cercava di catturare un altro odore, un cacciatore o un mostro o il sangue di Theo. Diede una leggera spinta a Theo, non curante del fatto che la sua maglietta fosse madida di sudore.

“Stai bene? Cosa è suc-“ Liam si lasciò scappare un urlo quando Theo lo spinse via malamente e con forza facendolo cadere e picchiare i gomiti contro una roccia.

“Cosa cazzo stai facendo?” Ringhiò Theo.

“Cosa cazzo sto facendo? Cosa cazzo stai facendo? Ti ho sentito urlare.” rispose Liam ansimando.

“Sto bene.” disse Theo alzandosi. “Oh, quindi ora senti le cose? Buono a sapersi.”

Theo girò i tacchi e si diresse verso il pick up. Liam sbatté gli occhi quando prese il borsone e lo lanciò sui sedili posteriori dell’auto con fin troppa forza. Lentamente, prese un altro respiro, annusando l’aria.

“Senti di Paur-“

“Sto bene.” sbottò Theo. Sfilandosi la maglia inzuppata dalla testa e lanciandola vicino alla borsa con un' occhiata omicida come se stessa cercando di ucciderlo. Liam lentamente si alzò avvicinandosi a Theo che stava ancora fissando l’indumento. Più si avvicinava più l’odore diventava pungente, la paura era diventata terrore come se l’odore di fosse infiltrato nel metallo del retro del pick up e non avesse la più pallida idea di andarsene. Liam si affacciò e vide la coperta ammassata in modo disordinato in un lato del retro come se fosse stata calciata via di fretta.

“Cosa è-“

“Niente! Ho dormito per tutto il tempo, non capisco cosa stai continuando a farfugliare . Dove diavolo eri comunque?”

“Uhm.. stavo esplorando.” disse Liam esitante. I gomiti gli facevano ancora male.

“Hai trovato qualcosa che valga la pena vedere?” chiese infine Theo cercando di prendere l’ultima maglietta pulita nel borsone, bè, pulita era un parolone, Liam riconobbe il piccolo buco nel braccio di una pallottola mentre Theo se la infilava. Il cuore di Theo stava ancora battendo all’impazzata, era cosi forte che Liam si sentiva stordito. Il braccio di Theo toccò il metallo dell’auto e lo allontanò velocemente come se bruciasse. Spostandosi di quale passo dal veicolo. Quando Theo capì che Liam non aveva intenzione di rispondergli alzò lo sguardo, i suoi occhi erano stranamente distanti.

“Me lo puoi almeno dire se stai bene?” disse Liam testardamente incrociando le braccia e alzando il mento. Aspettando una risposta. Gli occhi di Theo si abbassarono sulle sue braccia, le sue narici tramarono finché annuì lentamente. “Ok. Allora cosa è successo?”

“Nien-”

“Theo ti ho sentito urlare.” Due volte. Quindi se -“

“Ho fatto un incubo.” sibilò Theo. “Sei felice ora?”

“Vuoi -“

“No.” Questo non rese Liam meno preoccupato. E Theo lo notò infatti la sua espressione  si addolcì un poco. “Sto bene.” disse Theo. Le parole avevano ancora un retrogusto strano come se Theo avrebbe preferito fare qualsiasi altra cosa piuttosto che spiegare a Liam che stava bene.Lim sconfitto annuì debolmente, soddidfatto, per ora.

“Allora.. hai trovato qualcosa da fare?”

“Oh, si, più o meno. C’è questo punto di osservazione là in fondo.” Fece un cenno verso un punto dietro di se “E lì una donna mi ha mostrato un po' di posti da visitare. Perchè? Ci vuoi andare?”

“Si.” disse Theo all’istante. “Era questa l’idea, no? Andare a visitare il Gran Canyon, fare i turisti.” Theo tornò alla macchina, prendendo la maglietta sudata di prima e avvicinandosi a Liam. Liam non ebbe ila tempo di domandarsi cosa stesse facendo prima che Theo gli prese il braccio, lo girò finché il gomito era visibile e ci sfregò la maglia sudata.“Hey, che schi-“ Theo lasciò il braccio e si allontanò lasciandolo imbambolato. Liam lo guardò mentre la appallottolava, un odore intenso si diffondeva dalla maglietta, un odore di sangue fresco misto a sudore.
“Non voglio che le persone si chiedano perché sei ricoperto di sangue ma non sei ferito, no?” mormorò Theo. Lanciando le loro cose nella macchina e chiudendola. “Andiamo.” decise Theo, passando accanto a Liam, il suo battito era ancora un po’ troppo veloce per potersi considerare normale.

Liam aveva avuto degli incubi prima, un sacco. Cavolo, erano stati una delle ragioni per cui se ne era voluto andare da Beacon Hils. Ricordava quando da bambino gli incubi consistevano in mostri nascosti sotto il letto, quelle erano situazioni bizzarre quando si svegliava e riusciva a rassicurare se stesso che sarebbe andato tutto bene ma dopo il morso tutto era cambiato.  Era diventato più paranoico, con tutte le ragioni per esserlo. I suoi incubi avevano smesso di essere stupide fantasie dell’immaginazione di un bambino e iniziarono ad essere reali, rappresentavano le situazioni che aveva vissuto. Erano i berserkers, e Kate, erano occhi che luccicavano e mani insanguinate. I suoi occhi schizzarono su Theo che era davanti a lui. E per un periodo, erano Theo.

Era lui che rimaneva in piedi senza far nulla a guardare Theo che uccideva Scott, o Theo felice come se l’avesse fatto lui. Era stata anche Tara per un momento, o meglio, Theo trascinato via da Tara. Sognava il modo in cui aveva urlato il nome di Scott e si era artigliato al pavimento finché le sue unghie non si erano rotte. Quelli lo lasciavano sempre ansimante nel letto finché non si ricordava che erano davvero successi. Aveva davvero guardato Theo morire, e si era sentito felice, sollevato, quando il pavimento si era richiuso sopra di lui. Non era triste per la morte di Theo, non si era sentito in colpa e quello era la cosa che lo terrorizzava, aveva guardato Theo urlare aiuto, la prima vera emozione che avesse mai visto sul suo volto e aveva pensato ben gli sta. Aveva pensato che se lo meritasse, ed era vero. Ma questo non lo rendeva meno terrorizzato di sapere che la morte di una persona era successa anche per colpa sua ed aveva ringrazioato il cielo quando era successo.

Lo stomaco di Liam si strinse sentendosi colpevole. Era quello che Theo stava sognando? Stava ricordando come si era sentito quando Liam e gli altri lo avevano guardato venir trascinato via, o era qualcos’altro? Magari qualcosa che c’entrava con l’Anuk-ite. O forse qualcosa che era successo prima, con i dread doctors, qualcosa che era successo molto prima che Liam fosse venuto a conoscenza di Theo Reaken.

Quel mondo sembrava così lontano ora, sembrava una vita fa, prima di quando era diventato un lupo. Prima di Scott. Theo avrebbe dovuto portarlo più a fitto in quel mondo fatto di cose sovrannaturali. Avrebbe dovuto oscurare il significato di ‘vita normale’ ancora di più ma in qualche modo Theo, lo faceva sentire più umano. Theo aveva portato i due mondi a convivere, come aveva detto quella mattina, era un esperimento tra il naturale e il sovrannaturale e quella spiegazione gli calzava a pennello.

perché Theo era umano, forse anche più di Stiles alle volte. Tutti gli altri cercavano di comportarsi da supereroi, di arrivare sempre alla battaglia finale tra bene e male ma Theo, Theo non era un eroe, era egoista e arrogante e imperfetto, aveva un esercito di errori accatastati dietro di lui. Quando c’era da combattere era quello che suggeriva di non combattere, quello che diceva che non era loro compito farlo. Aveva visto Theo perdere il controllo delle emozioni, l’aveva visto urlargli contro, con la rabbia pulsare fuori dalle vene quando il suo piano non andò come sperava, lo aveva visto terrorizzato e aveva visto il sorriso mozzafiato che faceva tutte le volte che scampava alla morte. Theo non era lì per salvare il mondo, era lì per salvare se stesso.

E forse questo era il motivo per cui era più facile stare con Theo perché Liam stava cercando di fare lo stesso, tutto quello che voleva era trovare un posto nel mezzo, un equilibrio tra umano e sovrannaturale e Theo sembrava stesse facendo lo stesso. Forse era inconscio perché non sembrava gli piacesse quando gli si ricordava il suo essere umano, quando diventava troppo vulnerabile, troppo umano, i muri che si era costruito attorno si rialzavano. Ma continuava a cercarlo comunque, lasciava che i frammenti della sua armatura si staccassero pian piano facendo in modo che questa si aprisse pezzo per pezzo. Lasciava scivolare il fango e lo sporco e la polvere da sé aggrappandosi a quell’umanità che aveva nascosto tanto tempo fa.

Quando arrivarono al punto di osservazione Theo aveva rallentato abbastanza da considerarsi insieme a Liam, camminando fianco a fianco e osservando il paesaggio tranquillo con le mani che si muovevano sulla sua gamba e che ticchettavano, una volta, due. Liam osservò lo schema del suo movimento, un tocco, e un secondo, poi Theo di fermò, poi ancora, una volta, due. Liam si accigliò e poi finalmente capì che il movimento delle sue dita seguiva il battito del suo cuore, come se stesse contando ogni battito.

Theo aveva delle abitudini strane che potevano solo considerarsi umane.

“Quindi sei con qualcuno!” Liam spostò l’attenzione dalle dita di Theo alla voce famigliare, sforzandosi di sorridere alla donna.

“Uhm, si. Theo lei è-“

“Evelyn” disse la donna, scavando nella sua borsa. “Toffee?” Liam sbuffò alla faccia scontenta di Theo quando una toffee fu sventolata sotto il suo naso.

“Sono buone.” disse Liam. Gli occhi d Theo passarono da Evelyn a lui prima di prendere la caramella.

“Grazie.” mormorò Theo, scartandola.

“Liam ha detto che rimarrete tutto il giorno.” Theo annuì, lanciando la caramella in bocca. “Tu hai problemi con l’altezza?”

“No” disse Theo.

“Allora doveva assolutamente fare lo skywalking!”

“Ma io-“

“Oh sarà bello.” disse Evelyn “specialmente con lui qua, non lo farai cadere no?” Theo si girò lentamente verso Liam, con un ghigno dipinto in volto.

“Dipende, spingerlo conta come farlo cadere?” chiese Theo e Liam gli pestò il piede.

“Sta scherzando.” borbottò Liam. Evelyn rise.

“Puoi tenere la mano del tuo ragazzo se hai troppa paura.”

“Ragazzo?!” chiese Theo, la voce assurdamente acuta.

“Noi non stiamo-“

“Grazie. Ascoltala pumpkin.” Liam urlò quando Theo gli tirò una pacca sul culo. “siamo una coppia adorabile.” Theo sospirò, praticamente in estasi.

“Cosa stai-“

“Dove è esattamente questo skywalk?” Theo pensò subdolamente come il perfetto cattivo di un cartone animato

*

“Questa è la vendetta per aver provato a salvarti dal tuo incubo, vero?” chiese Liam.

“Cosa pensi?” lo prese in giro Theo con un ampio sorriso in faccia mentre prendeva Liam per mano, serrata fermamente nella sua. Liam guardò Evelyn con un sorriso forzato.

“Sai che non devi pagare per noi per-“ provò.

“Io e mio marito venivamo qua ogni anno.” sospirò Evelyn. Liam si pentì di aver parlato. “Sarebbe carino avere qualcuno che mi accompagni ancora.”

“Hai intenzione di farla saltare ora? Con il fantasma del suo defunto marito che ci guarda? Cosa penserebbe Scott?” bisbigliò Theo, portandosi un’altra caramella scroccata in bocca. La donna gli sorrise, con gli occhi a cuoricino aspettandosi che Theo stesse bisbigliando cose dolci nell’orecchio di Liam. Liam sorrise, guardando Theo.

“Spero ti strozzi.” disse dolcemente Liam. Non fermò il ghigno di Theo.

Amiamo poterti accompagnare Evelyn.” disse educatamentee Theo, portandosi dietro Liam mentre si riavvicinavano a lei per andare alla biglietteria. “vero pumpkin?”chiese Theo, la mano colpì ancor una volta il sedere di Liam con uno schiocco veloce, Liam si morse la lingua per non insultarlo davanti a quella dolce e sola vecchietta a cui mancava il marito.

“Sono felicissimo!” ribatté Liam. Evelyn sorrise, raggiungendo la biglietteria. Liam aspettò finché si fu allontanata abbastanza prima di girarsi e tirare un bel destro sulla mascella di Theo. Theo inciampò all’indietro lamentandosi.

“per che cazzo era quello?”

“Toccami ancora il culo e giuro che-“

"Ragazzi!” li richiamò la donna. Liam ringhiò a Theo prima di raggiungerla e Theo lo seguì come un cane al guinzaglio per via delle loro mani ancora intrecciate.

*

“Se lasci la mia mano giuro su dio che ti spingo già da questo cavolo di ponte.” sibilò Liam mentre Theo si avvicinava al bordo della passerella a forma di ferro di cavallo e la sua mano provò a liberarsi da quella di Liam. Evelyn rise.

“Sei davvero così spaventato? Non c’è nulla di cui avere paura.”

“Siamo a 4’000 metri da terra e c’è un pavimento di vetro Theo.” sibilò Liam. “Non essere spaventati sarebbe stupido. Il vetro si rompe.”

“Non questo.” disse Evelyn saggiamente come se stesse facendo il medio al destino.

“Bè potrebbe se iniziassi a saltare abbastanza forte” pensò Theo.

“Theo non-“ Theo si staccò dal pavimento e riatterrò sul vetro con un forte colpo che fece tuffare Liam per afferrare la ringhiera. Fu ritirato indietro prima che potesse afferrarla dalla mano che, sfortunatamente, aveva costretto Theo a stringere. “Sei un cog-“

“Scusa, cosa dici? Prova a saltare più in alto?”

“Non provar-“

“Non spaventare il tuo ragazzo.” disse Evelyn, guardando contrariata Theo che le restituì lo sguardo pensando che fosse stupida.

“credimi Evelyn, se non fosse per l’occasione di spaventarlo non starei nemmeno uscendo con lui.” disse seriamente Theo, Liam avrebbe riso alla strana verità in quella stupida bugia se Theo non avesse saltato ancora.

“Liam, mi aiuteresti a camminare, le mie ginocchia iniziano a farmi un po’ male.” disse Evelyn, Liam sapeva che era una scusa per non prendere a calci il suo ‘ragazzo’ e spingerlo dal bordo e salvare la sua dignità mentre si aggrappava a una vecchietta per supportarla ma era più che felice di farlo. Staccò la mano da quella di Theo gelandolo con lo sguardo prima di afferrare il gomito che la donna gli stava offredno.

Theo non sembrava per nulla infastidito dal modo in cui si erano rivoltate le cose. Invece continuava a camminare vicino al bordo e sporgersi finché Liam iniziò a preoccuparsi seriamente che avesse intenzione di lanciarsi oltre la barriera e cadere incontro alla morte.

*

Evelyn li lasciò dopo la passeggiata con ben più di una manciata di caramelle, ricordi e una foto memorabile che Theo aveva scattato di Liam aggrappato al braccio della vecchietta come se la sua vita dipendesse da lei.

Theo si risedette nel retro del pick up quando tornarono indietro, Liam non sprecò tempo a seguirlo, i suoi occhi scrutavano l’orizzonte mentre il sole iniziava a tramontare. L’aria attorno alla macchina non sentiva più di paura, una cosa che Liam apprezzò tantissimo, ne aveva già avuta abbastanza per quella giornata, con Theo che non voleva parlare dei suoi incubi e il suo mini esaurimento sul ponte.

Theo rimase silenzioso finché il sole non fu svanito completamente dal cielo, Liam era abbastanza sicuro che era perché quel giorno aveva largamente superato la quota giornaliera del fare incazzare Liam mentre erano con Evelyn.

“Quindi.. Siamo ufficialmente stati al grand canyon.” disse lentamente.

“Si” disse Theo

“E ora torniamo a Beacon Hills.”

“Yep.” disse Theo, facendo schioccare la P. Liam si mosse, non contento all’idea di tornare già a casa.
Sembrava troppo presto. Era a mala pena andato via. Vegas era stato divertente, il Grand Canyon stupendo, a parte quel piccolo inghippo quella mattina e la mano di Theo che aveva trovato una casa sulla sua chiappa per ben due volte, ma Liam sentiva ancora le problematiche che si portava dietro da quel posto. Voleva scappare, davvero, solo per un po’ ancora. Non aveva avuto ancora occasione di pensare che gli mancasse qualcuno. Non gli sembrava giusto, tornare indietro quando finalmente sentiva che le macchie stavano per essere lavate via.

“Non è giusto.” disse infine.

“Cosa non è giusto?”

Che io abbia avuto l’occasione di poter fare il ragazzino stupido e ora devo tornare già indietro alla mia vita e alle responsabilità. Liam pensò.

“io ho deciso di andare in un posto. Due posti se conti Las Vegas. Ora dovremmo andare da qualche parte che suggerisci tu.” fu quello che disse, invece.

“Dovremmo?” chiese Theo.

“Dovremmo.” disse Liam. “Intendo, che sarà mai un altro giorno?” chiese Liam, lo sguardo di Theo si spostò dalla vallata a Liam. “Se potessi scegliere un altro posto dove andare, qualsiasi cosa che vorresti-“

“Parco acquatico.” disse Theo senza pensarci. Liam sbatté gli occhi, guardando Theo.

“Vuoi andare ad un parco acquatico?” chiese Liam, sentii Theo irrigidirsi di fianco a lui e il sorriso che si era dipingento le sue labbra iniziò a svanire.

“Hai detto qualsiasi cosa.” disse Theo duramente.

“Non sto dicendo di no!” disse velocemente Liam. “Sono solo.. sorpreso, non sembri il tipo da parco acquatico.”

“Davvero? E cosa ti aspettavi? Una lotta tra cani?” sbuffò Theo.

“Non era un insulto.” ribatté Liam “Non tutti sono insulti, lo sai? Semplicemente non è quello che mi aspettavo.”

“Bè non è che tu sappia molto di me.” disse Theo.

“Si, invece.” disse Liam e Theo scosse le spalle prima di lanciare la testa all’indietro e scoppiare in una risata fragorosa “Hey! Io so cose di te.”

“Certo, ovvio che le sai.” disse Theo, riguardando dritto davanti a sè, le labbra erano una linea dritta ora ma i suoi occhi erano divertiti. “Dinne una a parte il fatto che sono una chimera.”

“Il tuo cognome è Reaken” provò Liam. Theo sbuffò. “Tu.. sei cresciuto con i dread doctors.” Theo si mosse inquieto. Liam lo sentì deglutire. “Sei ateo.” Un sorriso apparve sul viso di Theo, i suoi occhi si spostarono ancora sul canyon.

“fuoco a volontà.” disse dolcemente Theo.

“Sai. Se non fossi un tale coglione avrei pensato che quella sarebbe stata una cosa carina da dire.” disse Liam.

“Buono a sapersi. Ora dai, fai una lista di cose che sai su di me perché pensi di conoscermi. cosa che non è vera.”

“Invece si.”

“Provami che sbaglio.”

“Tu-“ Liam si fermò prima di dire ‘avevi una sorella’. “Um.. ti piacciono i videogame?”

“Quali?”

“Quelli divertenti” disse seccato Liam. Theo rise, un sorriso apparve ancora sul suo viso mentre scuoteva la testa, girandosi verso Liam con un sopracciglio alzato come per dire ‘ sei un idiota ma sfortunatamente penso che sia divertente’. “Ok, allora cosa sai tu su di me?” Theo sogghignò, aprì la bocca e prese un lungo respiro come se fosse pronto a lanciarsi in una spiegazione dettagliata della vita di Liam.

“Dimentica quello che ti ho chiesto.” disse velocemente Liam. “E non dovresti atteggiarti così da superiore riguardo al fatto che non so delle cose. Non è che tu mi semplifichi le cose, non è facile scoprire cose su di te.”

“Sono un libro aperto, basta chiedere.”

“Davvero?”

“Davvero.”

“Perchè tieni sempre via metà del cibo che stai mangiando?” chiese Liam. Theo sollevò le sopracciglia stupido come sei non si aspettasse che Liam gli chiedesse davvero qualcosa o forse non si aspettava quella domanda, “E perché mangi prima la fine delle patatine?”

“Non abbiamo soldi, ha senso tener via del cibo per mangiarlo dopo se non ci possiamo permettere un altro pasto” rispose Theo. “E non ho idea di cosa tu intenda per la cosa delle patatine.”

“Le mangi in modo strano.”

“Non è vero.”

“Invece si.”

“Se non torniamo indietro dobbiamo trovare dei soldi.” disse Theo.” Soprattutto se andiamo ad un parco acquatico, Abbiamo bisogno di costumi.”

“Potrei trovare un altro lavoro da att-“

“No.” sbottò Theo. Liam sorrise.

“Allora come suggerisci di trovare i soldi?” chiese, sentendosi leggermente offeso per la sua idea scartata.

“Ci penseremo domani. Per ora, dobbiamo fare ancora una cosa.”

“Dobbiamo?”

“Dobbiamo.” disse Theo saggiamente, saltando giù dal retro della macchina. “Sali.”

“Dove stiamo andando?”

“E’ una sorpresa.”


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Eccomi ! :)
purtroppo ora ricomincio l'università e quindi non avrò molto tempo e i capitoli non usciranno veloci come questi primi 5 ma cercherò di farne comunque uscire uno a settimana, magari anche di più quando riesco ! ((:
Comunque il viaggio continua, yay thank u Theo, ma quale sarà il posto a sorpresa?
P.S. ma quanto sono carini da 'finti fidanzati' ?? sarebbero davvero una coppia adorabile.

xx

 

  
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