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Autore: _armida    08/01/2018    2 recensioni
Si tenevano per mano su di una scogliera a picco sul mare, un bambino ad una bambina intenti a osservare il cielo azzurro sopra le loro teste.
“Cosa faremo se la Galassia fosse in pericolo?”, chiese lei in un mormorio incerto, timoroso quasi.
L’espressione sul viso del piccolo Poe si fece sicura. “Se la Galassia avrà bisogno, noi ci saremo”, rispose.
I loro eroi avevano combattuto per la libertà, perché loro non avrebbero dovuto farlo?
...
“C’è stato un risveglio nella Foza”, rivelò il Leader Supremo.
Sotto la maschera, gli occhi color pece di Kylo Ren ebbero un guizzo.
“Fonti certe mi hanno informato che la mercante di rottami ha raggiunto Skywalker, sai questo cosa significa?”, continuò il Leader Supremo.
“L’addestrerà e ne farà un Jedi e noi saremo in minoranza…”. Ren alzò il viso su Snoke, sotto la maschera, quindi non visibile, un ampio sorriso faceva capolino. “…almeno che non trovassimo questo nuovo detentore della Forza e lo convincessimo a stare dalla nostra parte”
Anche il Leader Supremo sorrise, un ampio e sadico sorriso che avrebbe messo i brividi a chiunque. “Ti affido dunque il compito di trovarlo e portarlo da me, mio fedele apprendista"
Genere: Azione, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kylo Ren, Nuovo personaggio, Poe Dameron, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IV
 
La città pareva deserta, nessuna anima in giro fatta eccezione per alcuni Tookas randagi. E per Lys, lei sembrava essere l’unica presenza umana tra quei vicoli stretti e solitari. 
Tutti gli abitanti dovevano trovarsi ammassati alle porte del palazzo per osservare la lunga processione di stormtroopers e quei due pezzi grossi del Primo Ordine di cui tanto si parlava. A quanto pare, più i crimini erano efferati, più la gente scalpitava per vederli. 
Lys, dal canto suo, avrebbe fatto volentieri a meno di quella pagliacciata, ma la sua presenza sarebbe dovuta essere indispensabile. 
Sarebbe, dal momento che ormai dovevano aver iniziato senza di lei. 
Già si immaginava le scenate che suo zio le avrebbe fatto, una volta che l’avesse trovata. 
Va bene che il palazzo era immenso, ma non avrebbe potuto evitarlo per sempre. 
Rabbrividì al pensiero dell’imminente litigata e diede di speroni, incitando il Fathier al galoppo. 
Attraversò tutta la città bassa, per poi iniziare a risalire la collina su cui la città si sviluppava. Il palazzo era di fatti proprio in cima, su di una scogliera a picco sul mare. 
Cominciò ad incontrare persone a circa metà della salita e più saliva, più gente incontrava e alla fine dovette smontare dal Fathier per non rischiare di calpestare qualcuno. Anche l’animale cominciava ad innervosirsi per via del gran vociare e di tutte quelle facce sconosciute, se si fosse imbizzarrito nessuno sarebbe stato in grado di trattenerlo. Decise di allontanarsi e provare a entrare a palazzo da uno degli ingressi secondari, magari uno di quelli più lontani. Senz’altro la gente sarebbe stata meno, ma non poteva dire lo stesso della sicurezza, quella sarebbe stata un problema. 
Le stalle avevano un ingresso secondario tutto loro, avrebbe potuto passare da lì.
Sorrise e si diresse a passo deciso da quella parte. 
Mantenne quel sorriso fino a quando non vide che oltre alle guardie di palazzo, a controllare il perimetro erano stati messi di guardia alcuni stormtroopers. Le guardie di palazzo erano relativamente facili da raggirare, si allenava spesso con loro e conosceva le loro abitudini e le loro tempistiche. E loro conoscevano lei, erano quasi più leali a lei che al re e, molto probabilmente, nello sfortunato caso in cui l’avessero colta in flagrante suo zio non ne sarebbe stato informato. Ma con l’elitè d’assalto del Primo Ordine… 
Li studiò mentre percorrevano il perimetro: erano in due e parevano mantenere una camminata regolare, inoltre la lunghezza che coprivano era molto ampia. Forse, se avesse aspettato il momento giusto, ci sarebbe stata una speranza. Osservò oltre a loro, all’interno della recinzione in ferro battuto che delimitava il parco: uno degli stallieri stava controllando alcuni Fathier lasciati liberi a brucare l’erba. 
Approfittando del momento in cui gli stormtroopers erano entrambi lontani e di spalle, fece alcuni segni con le mani al giovane, che parve notarla e corse ad aprire il cancello. 
Le guardie si voltarono poco dopo, intimando al ragazzino di dirgli per quale motivo avesse aperto e puntandogli i loro blaster al petto. Quello non fece una piega, indicando con un dito il Fathier che Lys aveva cavalcato, mentre lei si nascondeva dietro ad un albero. Portò all’interno l’animale mentre le guardie tornavano alla loro marcia. E così anche la giovane sgusciò silenziosa all’interno, nascondendosi poi tra le piante fino a quando non fu in vista dell’edificio con le stalle e corse fino all’interno, al sicuro. 
Chiuse il grande portone delle stalle alle sue spalle per sicurezza. 
“Princ… Lys, il re vi… ti cercava”. Non voleva che gli altri la chiamassero con il proprio titolo o le dessero del voi. Non persone che conosceva da anni e di cui si fidava. 
“Grazie, Zim”. Il ragazzo si chiamava così e proveniva dalla città bassa, quasi tutta la servitù proveniva dalla città bassa. 
“Il re sbraitava e urlava quando non ti hanno trovata”. Il tono del giovane sembrava di sincera preoccupazione. 
Un sorriso quasi divertito comparve sul viso di Lys: era quasi un piacere far dispare quell’uomo, in un certo senso le dispiaceva esserselo perso. 
Si ricordò improvvisamente della cerimonia e si allontanò correndo, per poi fermarsi e tornare ad osservare il ragazzo. “Passa in cucina e parla con la cuoca, dille che ti mando io e che puoi prendere tutti i dolci che desideri”. 
E si rimise a correre. 
 
***
 
Sgusciò in fretta tra i corridoi, alternando corridoi consueti e più rapidi e deserti corridoi per la servitù fino a trovarsi nel cortile d’onore. Si guardò intorno, a disagio per via della grande quantità di persone, per lo più sconosciute intorno a lei. 
Alcune si voltarono nella sua direzione e dovettero averla riconosciuta, dal momento che per la maggior parte si scansarono per lasciarla passare, seguendola con un mormorio sommesso e additandola ad altri. 
Quel comportamento l’aveva sempre messa a disagio, specialmente in cui momenti in cui non aveva nemmeno un viso conosciuto a cui aggrapparsi. Tentò di tenere il capo alto e le spalle dritte, ma la tentazione di camminare osservando il pavimento e non tutti gli occhi che aveva addosso era troppo forte. 
Non aveva alcuna intenzione di raggiungere suo zio sul patio, ma di osservare la cerimonia mantenendosi alla larga. 
“Lys!”. 
La voce conosciuta di Mara fu per lei un sollievo. 
“In quali condizioni ti sei ridotta, cara ragazza?”
Lys non ci aveva pensato ma, osservando il proprio abito, con l’orlo zuppo di acqua di mare, che aveva lasciato un alone di sale che andava a mischiarsi con la polvere, il fango e la sabbia, capì. 
Per non parlare delle condizioni in cui dovevano trovarsi i capelli dopo ben due cavalcate.
Se Kylo Ren e Hux l’avessero vista ora, magari avrebbero avuto paura e sarebbero tornati da dove erano arrivati. Ridacchiò tra sé e sé a quel pensiero, per poi mettersi sulle punte per poter osservare meglio.
Gli stormtroopers in parata stavano finendo di disporsi in schieramento. Tra le due ali, un paio di persone stavano camminando lentamente: il primo, più minuto e dai capelli rossicci, andava a passo di marcia e si capiva fin da dove si trovava Lys che doveva trattarsi di un militare; il secondo invece indossava un elmo che al sole caldo di Iranja risplendeva in maniera quasi accecante e sulle spalle portava un pesante mantello nero che svolazzava al vento. Le temperature sul pianeta erano alte tutto l’anno e a peggiorare le cose vi era una forte umidità. Non invidiava affatto quell’uomo vestito completamente di nero. 
Anche se di soffrire un po’ lo meritava. Sì, meritava decisamente di stare sudando sette camice sotto tutti quelli strati d’armatura. 
Quello con l’elmo in testa doveva trattarsi di Kylo Ren, mentre il rosso doveva essere il Generale Hux.
Osservò suo zio alzarsi dal trono e raggiungere il limitare del patio sopra cui si trovava. Le preziose gemme della corona sul capo di re Nestor brillavano alla luce. E pure la sua testa pallida e completamente pelata brillava. Aveva indossato una lunga tunica dai ricami floreali e intessuta utilizzando fili d’oro, una delle più preziose che possedeva. Anche il cinturone in vita era d’oro e così l’elsa gemmata della spada da cerimonia che portava agganciata ad essa. 
Storse in naso un po’ per quello e un po’ per l’ampio e falso sorriso con cui lo zio accoglieva i suoi ospiti. I loro dominatori, in poche parole. 
Stava per andarsene quando avvertì qualcosa, una strana vibrazione nell’aria che la portò a rimanere  ferma e con gli occhi incollati al patio. Osservò Kylo Ren voltare il capo dalla sua parte. 
C’erano troppe persone presenti perché lui notasse proprio lei, eppure le pareva proprio che la stesse guardando. Come un predatore osserva la propria preda prima di compiere il balzo per catturarla e mangiarsela.
Ed era lei la preda in questione. 
Le pareva di stare soffocando, più lo guardava e più le mancava il fiato. Erano i suoi potere di Jedi Oscuro a fare quello? E perché le pareva di essere l’unica a sentirsi a disagio in quel momento?
Scappare dal suo sguardo, era l’unica mossa che in quel momento le venne in mente. 
E fu quello che fece.  

Nda
Ed anche la seconda parte (quella che nella mia testa è la seocnda parte di... boh, non so con esattezza che piega prenderà) è andata.
Mr "Darth Vader era mio nonno" avrà usato la Forza volontariamente o è stato solo un colpo di caldo? Si accettano scommesse. 
Alla prossima! 
   
 
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