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Autore: Spensieratezza    09/01/2018    4 recensioni
DemonDean e Soulless Sam. Attrazione fatale. C'è bisogno di aggiungere altro?
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
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Dean e Sam andarono  in questo bar dove cominciarono a giocare a biliardo.

Sam non sapeva destreggiarsi molto bene, o almeno, credeva di saper giocare bene, ma Dean lo stracciò un paio di volte e alla fine rinunciò, rimanendo suo malgrado a guardare Dean giocare con altri giocatori.

Ci rimase male. Insomma, era il loro appuntamento o no? Credeva che sarebbero rimasti a bere qualcosa da soli, appartati.

Ma insomma, era stato lui a dire che erano come fratelli, no? Quindi cos’aveva da lamentarsi?

Ecco, forse vedere Dean dare attenzioni ad altre persone..

Ad altri uomini..

Gli dava alla testa, perché in fondo l’aveva sempre visto dare attenzioni solo a lui.

Sta dando attenzioni ad altri uomini..
 
Rimaneva a guardarlo, mentre si inarcava con la schiena, mentre prendeva la mira, puntando la palla. Oddio, come gli donava quella maglietta bianca.

Dean era un ammaliatore. Affascinava tutti. Non sapeva se era la sua bellezza, oppure il suo charme, il senso dell’umorismo o il fatto che sorrideva sempre o dava risposte sagaci, ma ammaliava donne e uomini.

Donne e…uomini…
 
 

“Vuoi qualcosa da bere, Sam?” gli chiese Dean ad un certo punto.

“Cos..c-certo che sì.” In fondo si era reso conto di avere la gola secca, sarà stato perché c’era un’oca giuliva che continuava a parlargli di cose inutili.

Ma in fondo a Dean piacevano i maschi, no?
 
 

“Dean, il mio amico qua, vuole farmi vedere le altre stanzette da giochi di questo bar. Arrivo subito.” gli disse.

A Sam montò la rabbia, ma fece finta di nulla.

“Okay, Dean.” Disse, mentre continuava a chiedersi quando cavolo erano diventati amici.

Insomma, l’aveva conosciuto oggi, tutt’alpiù.

Era talmente arrabbiato che non voleva neanche guardare in faccia il suddetto “amico.”
 
 
Aspettò e forse questo fu il suo errore.

Sam odiava l’attesa. Questo da sempre. Gli metteva un’ansia che la metà, sarebbe potuta bastare.

Dopo qualche minuto, sentendosi mangiare letteralmente vivo dall’ansia, si decise a scollarsi da quella sedia e andare a vedere che diavolo stava facendo Dean ai piani superiori.
 
Era il SUO appuntamento e l’aveva mollato come un cretino per andare a cazzeggiare con dei coglioncelli.

Il peggior appuntamento della sua vita. Questa gliel’avrebbe pagata.
 



Ma una volta arrivato in cima alle scale, poco mancò che non si sentì male.

Dalla porta semi chiusa, intravide una testa dorata, inconfondibile, che stava saggiando letteralmente il torace di un un altro uomo e sembrava voler scendere ancora più in basso, mentre quell’altro gemeva in maniera vergognosa, stringendogli quei capelli.
 
No…
 
Si sentì assurdamente TRADITO. Credeva che Dean fosse innamorato davvero di lui. Credeva che esistesse solo lui per lui, invece stava scoprendo che era solo uno dei tanti, abbandonato per una botta e via di sesso?

Si sentì girare la testa e cominciò a sudare, avvertendo grandi vampate di caldo attorno al collo e avvertì quasi istantaneamente la mancanza d’ossigeno.

Oddio. Mi..mi manca l’aria…
 
La stanza cominciò a girargli vertiginosamente, proprio come la sua pressione, si appoggiò alla scala, ben sapendo che sarebbe servito a poco.
 
“Sam! Che cosa ti sta succedendo??”
 
Alzò lo sguardo. Quella voce veniva di fronte a lui, com’era possibile?

Alzò lo sguardo e vide Dean, pallido come un cencio e con uno sguardo interrogativo, scrutarlo confuso, sopra la scala successiva, che si sbrigava a scendere da lui.



“D-Dean? Io pensavo che tu…eri..”

Quindi non era lui il biondo che stava facendo sesso lì dentro? Stupidamente, delle lacrime gli fuoriuscirono dagli occhi, forse per tutta la tensione accumulata.
 
“Sam, Sam, ehi, piano!! Vieni qui!” gli disse, precipitandosi da lui, mentre Sam, letteralmente crollava davanti a lui.
 
Il resto lo capì in maniera confusa.

Dean gridava, chiedeva dell’acqua, dei sali, un aiuto per sistemarlo in posizione orizzontale.
 
 
Sam non si era mai sentito così imbarazzato in vita sua.

Fu dura convincere Dean e gli altri, che stava bene, che era stato solo un capogiro.

Dean e la barista, continuavano a offrirgli cioccolatini e caramelle per farlo stare su.

Alla fine, Dean, sempre senza mollarlo, lo accompagnò fuori, mentre lasciavano il locale.
 
 
“Mi dispiace, Dean, il peggior appuntamento che potevamo avere. Ed è tutta colpa mia.” Disse Sam, fermandosi un attimo, mentre stavano passeggiando al di fuori dal locale, per prendere un po’ d’aria.

“Per me è stato bello. Eccetto il finale. Ma solo perché sei stato male.” disse Dean, sorridendogli teneramente.

“Io..uh….sì, anche io volevo dire così…cioè..”

Dean fece una risatina.

“Perdonami, sono davvero un disastro. Dico sempre la cosa sbagliata.” Disse Sam, abbracciandolo istintivamente. La testa sul suo stomaco.



Dean rimase spiazzato e poi intenerito, da quel gesto. Ricambiò dolcemente.

“Non è colpa tua. Dici quello che pensi.”

“A volte no, dico una cosa, ma voglio dirne un’altra.” Disse Sam.

“E ti è capitato spesso.?” Gli chiese Dean.

“Mi è capitato di recente.” Disse Sam, sentendosi in colpa.

Dean lo guardò sorpreso, ma non gli chiese nulla.
 
In quel momento due ragazzine passavano e li videro. Li indicarono e i commenti, furono subito susseguiti.

“Guardali. Sono così carini.”

“Secondo me sono una coppia. Sono così dolci.”
 
Dean si irrigidì.Chiaramente aveva sentito quei commenti. Stava per lasciarlo, ma Sam lo strinse un po’ di più, impedendogli di sciogliere l’abbraccio.

Non sapeva perché, ma era stato contento che loro pensavano che fossero una coppia.
 
 
 
 
 
 
Quella notte, Sam non riusciva a chiudere occhio. Continuava a pensare a quell’attacco di panico che aveva avuto quando credette che Dean stava andando con un altro.

Si era sentito così male.

E prima di quello, era stato GELOSO, nel pensare Dean con altre persone.

E quando quelle ragazzine avevano pensato fossero una coppia, si sentì assurdamente contento.

Ma forse non era così assurdo. Forse era lui che fino ad ora , si era comportato in modo assurdo.
 
 
Dopo queste riflessioni, fece qualcosa che forse aveva desiderato da tutto il giorno di fare.



Si avvicinò a Dean, salendo sul suo letto.
“Mmmm..Sam?”

Dean l’aveva sentito salire sul suo letto e si era stranito. “Cosa c’è? Stai ancora male?”

“No. A dire il vero, non mi sono mai sentito così lucido.” Rispose l’altro, avvicinandosi ancora di più.

Dean l’aveva fissato interrogativo.

Sam decise che aveva finito con le parole.
 
Prese l’iniziativa e lo baciò.



Dean rimase sorpreso del gesto, ma dopo un attimo di smarrimento, ricambiò con dolcezza, approfondendo il bacio.

Sam, una volta stabilito che l’aveva presa bene, approfondì il bacio in maniera più appassionata e Dean ricambiò contento, accarezzandogli la schiena.
 
Quando si staccarono, Sam volò tra le sue braccia.



“Sono innamorato di te.” Disse Sam a bruciapelo.
Dean lo guardò con tanto d’occhi.

“Calma, speedy. Fino a poche ore fa, hai detto che mi vedevi come un fratello.”

“Non era quello che intendevo dire. Intendevo che il tuo essere protettivo con me, mi ricordava quello che desideravo da un fratello, ma tu non sei mio fratello e non potrei mai vederti come un fratello. Ti vedo come un uomo, Dean. Mi piaci. Sei maschio, sei brillante, sei divertente, hai senso dell’umorismo, sei magnetico, bellissimo e poi…”

“E poi?”

“E poi quando prima pensavo che stessi facendo sesso con uno nella stanza accanto, mi sono sentito talmente male, che ho avuto un attacco di panico.” Rivelò.

“Cosa?è stato per quello che..” Dean si sentì subito dispiaciuto.

“Il solo pensarti con un altro, mi distrugge e non è semplice gelosia perché ho paura di rimanere da solo. Io voglio TE. Voglio che sia io quello che tocchi, accarezzi, baci, voglio essere io a toccarti, accarezzarti, baciarti. Voglio essere io quello che ti ama. Voglio essere io la persona amata da te.” Disse Sam.
 
Dopo una simile dichiarazione, a Dean brillavano decisamente gli occhi.

“Voglio essere io a renderti felice.” Disse Sam, piano.

Dean voleva già baciarlo, ma dopo quest’ennesima frase, il bacio si fece decisamente molto più appassionato e languido.
 


“Dean…” gemette Sam, appena sentì le mani calde e passionali di Dean, accarezzargli le cosce, sensuali e languide.

In men che non si dica, Dean l’aveva coperto con il suo corpo, tempestandolo di baci che lo facevano impazzire di piacere, dappertutto.
 
“Voglio fare l’amore con te.” Sussurrò, in mezzo ai gemiti, mentre Dean lo baciava sul collo.

“Ti amo.” Gli sussurrò di rimando Dean.
 
E poi fecero l’amore, con Sam aggrappato alla schiena di Dean, che gemeva di piacere e amore.























 Note dell'autrice: 

ciao ragazzi!! Vi anticipo già da subito che ho problemi famigliari, non so quindi quanto ancora potrò amdare avanti ad aggiornare prima di sparire per un pò. spero ovviamente di risolverli e che questo non mi impedisca di non poter aggiornare per vari giorni ma vorrei avvertirvi in caso non doveste più vedermi. Ci tenevo ad aggiornare questo capitolo e l'ho fatto nonostante per me oggi è una brutta giornata per i suddetti motivi. L'attacco di panico che ha avuto Sam, in realtà ho cercato di descriverlo, facendo conto sulle mie esperienze, visto che io ne soffro, per la mia ansia. Fortunatamente non mi prendono in maniera violenta. Ora non agitatevi per questo, non sto morendo xd qualcun altro magari si vergognerebbe a dirlo, io invece tifo per il fatto che la gente ammetta queste cose, perchè finchè andremo avanti a nascondere i nostri problemi, il mondo andrà sempre più in rovina. Detto questo, spero abbiate apprezzato il capitolo ^^

ps chi si chiederà magari perchè ho liquidato in fretta il malore di Sam, è proprio perchè ho esperienza di questi attacchi..e mentre pensavo invece che avendone esperienza sarebbe stato più facile per me scriverci su, in realtà è il contrario xd chi volesse sapere come ci si sente, comunque, mi sento di tranquillizzarli. NON SONO TUTTI UGUALI, non è vero che svieni per forza o che tutti hanno le convulsioni e cadono per terra, quando li hanno. Ci sono anche quegli attacchi lievi, dove per via di un'agitazione e un'ansia particolarmente forte, hai queste vampate di calore improvviso, questo abbassamento di pressione vertiginoso che ti fa venire il panico perchp ti senti debole e ti senti svenire, ma nel giro di tre o quattro minuti, PASSA TUTTO, è come un capogiro vero e proprio, solo che assieme a quello ti senti mancare l'aria per diversi secondi. Ma tranquilli, non morite di asfissia o chissà cosa, è una condizoone psicologica, determinata dall'ansia

pps volevo evitare di dare questi dettagli, ma so già che avendo scritto che ne soffro, ora tutti si staranno preoccupando..quindi volevo tranquillizare i lettori e anche dare una dritta in più a chi pensa di soffrirne. Spero di non aver turbato nessuno e ci sentiamo alla prossima <3
   
 
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