Capitolo dodici
- Mi dispiace che non siamo riusciti a trovarlo, - sospirò Oliver scendendo dall'auto. -Riproveremo domani, qualcuno deve averlo visto -.
Liv non disse niente: non riusciva ad essere ottimista, non dopo una giornata di ricerche inutili. Oliver capì che non era il caso di insistere. Un attimo dopo, però, Liv lo superò di corsa.
- Dean! - gridò la ragazza. Infatti vicino a Mary, sul vialetto di casa Campbell, c'era proprio Dean. Liv gli buttò le braccia al collo, sentendosi invadere dal sollievo. Dean la strinse a sè, sollevato anche lui che la sua sorellina fosse sana e salva.
Appena si sciolse l'abbraccio, Liv diede uno schiaffo alla spalla di Dean.
- Ahi! - protestò lui.
- Non azzardarti a farmi prendere un altro spavento del genere! - esclamò sua sorella, guardandolo truce. Oliver ridacchiò, scambiando un'occhiata divertita con Mary.
- Dove l'hai trovato? - le chiese.
- Fuori dal ristorante dove mi ha portato John, - rispose Mary. - Ci seguiva da un po', perciò credevo fosse un demone, o qualcosa del genere... In realtà l'ho attaccato, - spiegò. Liv guardò Dean divertita. "Ti sei fatto pestare da nostra madre?" diceva quello sguardo. Il ragazzo sbuffò.
- Quando ha saputo che Liv era da noi è voluto venire subito, - completò intanto Mary.
- Vorrei conoscere vostro padre, - affermò Dean. - Ringraziarlo per aver aiutato mia sorella -.
- Non è un tipo molto socievole... - disse Mary, dubbiosa.
- Ma non vedo perchè non dovrebbe accettare dei ringraziamenti, - affermò Oliver, invitando teatralmente Liv e Dean ad entrare in casa.
- E così sei il fratello della cacciatrice arrivata qui stamattina con Mary, - esordì Samuel senza distogliere gli occhi dal libro che stava leggendo.
- Sì, signore, - rispose senza scomporsi Dean. - Volevo ringraziarla per l'aiuto che ha dato a mia sorella -.
- Ringraziamenti accettati, - disse Samuel. - Adesso fuori da casa mia -.
- Papà! - esclamò Mary con rimprovero.
- Non mi fido degli altri cacciatori, ho aiutato Liv solo perchè era disperata, adesso che vi siete ritrovati vi voglo fuori da casa mia -. Liv sbuffò: il nonnino è proprio insopportabile!
- Falla finita Samuel! - esclamò Deanna avvicinandosi a loro. - Non hanno neanche un posto dove dormire, o mangiare, perciò li inviterò a cena, - affermò. - Avete fame? - si rivolse quindi ai due.
- Da morire! - rispose Dean.
- Bene! - gli sorrise la donna. - Io sono Deanna, lui è mio marito Samuel... lavatevi le mani, - e andò a finire di sistemare la tavola. Dean si voltò verso Liv.
- Samuel e Deanna? - fece.
- E questo è Oliver, - replicò Liv indicandolo, sorridendo.
L'atmosfera a tavola era abbastanza tesa. Deanna tentava di fare qualche domanda ai due fratelli per avviare una conversazione, ma ogni argomento era rischioso da affrontare: nè Liv nè Dean volevano lasciarsi scappare niente che potesse collegarli alla famiglia Campbell o Winchester.
- Da quanto tempo siete cacciatori? - chiese ad un certo punto Samuel.
- Da tutta la vita, - rispose Liv scrollando le spalle. - Nostro padre ci ha cresciuti così dopo la morte di nostra madre -.
- E quali mostri affrontate di solito? - chiese ancora l'uomo.
- Un po' di tutto, - disse Dean. - Demoni, wendigo, mutaforma, fantasmi... -.
- E state seguendo un caso? - continuarono le domande.
- Non lo so, forse, - rispose evasivo Dean. Liv si riempì la bocca di cibo per evitare di poter essere interpellata: non sapeva mentire bene come suo fratello, si sarebbe potuta far scappare qualcosa.
- Che vuol dire? - disse intanto Samuel.
- Che neanche io mi fido degli altri cacciatori, - affermò Dean. A Liv sembrò persino che il nonnino sorridesse... Ma no, forse aveva bisogno di un paio d'occhiali!
- Tua sorella ci ha detto che una strana creatura vi ha trasportati qui da molto lontano, - proseguì Samuel. - Che fine ha fatto? -
- Morta, - rispose subito Dean.
- E cos'era? - chiese ancora Samuel.
- Papà, lasciali in pace, - sbuffò Mary.
- Già, papà, - disse Oliver. - Continua a fare il terzo grado e presto cominceranno a fare domande anche loro... e a quel punto dovrai rispondere -.
- Voglio solo saperne di più, - ribattè Samuel. - In fondo li sto ospitando in casa mia -.
- Solo per una cena, - lo riprese Deanna. - Falli mangiare tranquillamente -. Samuel sbuffò, ma si arrese e smise il terzo grado.
- Scusa Dean, - disse Mary. - Ma perchè seguivi me e John? -. Liv guardò di sbieco il fratello: e adesso che si sarebbe inventato?
- Credevo che il tuo ragazzo fosse in pericolo, - rispose senza scomporsi Dean. - Ma mi sbagliavo -.
- John Winchester che ha a che fare con il soprannaturale, - rise Oliver. - Ve lo immaginate? -. Liv e Dean si scambiarono uno'occhiata, poi tornarono svelti al loro pasto.
- L'ho vista, sai, - disse intanto Mary, rivolta al padre. - Quell'aria di disapprovazione! -
- Ma che dici! - si schernì lui. - John è un ragazzo molto simpatico... -. Oliver e Mary lo guardano con le sopracciglia arcuate: Samuel non faceva che lamentarsi di John!
- Preferiresti che Mary uscisse con uno come lui? - gli chiese Oliver indicando Dean. Liv rischiò di soffocarsi con il pollo che stava ingoiando, mentre Dean esclamava:-No! No, no, no, no! - e sorrideva imbarazzato.
- Scusate papà, - disse Mary mentre accompagnava Liv e Dean alla porta.
- Figurati, capisco la diffidenza, - rispose Dean. Liv evitò accuratamente di aprire bocca.
- State lavorando a qualche caso? - chiese invece.
- Sì, - rispose Mary. - Alla fattoria Witchshire il padrone è morto per una trebbiatrice, - spiegò.
- Non sembra essere coinvolto il soprannaturale, - disse Liv, dubbiosa.
- Il bello è che i raccolti erano distrutti, - intervenne Oliver, raggiungendoli.
- Presagi demoniaci, - annuirono i fratelli.
- Esatto, - annuì Mary.
- Potremmo aiutarvi, - propose Liv.
- Dubito che papà vi farà più entrare in casa nostra, - ribattè Oliver. - Ma se volete provarci, fate pure: è sempre divertente vederlo furioso... -
- Olly! - lo mise in guardia Mary.
- D'accordo, d'accordo... - sbuffò Oliver.
- Bene, - Mary tornò a rivolgersi a Liv e Dean. - Allora arrivederci! E' stato un piacere conoscervi -.
Una volta fuori da casa Campbell, Liv si fermò per fare un respiro profondo.
- Va tutto bene? - le chiese Dean.
- Neanche un po', - replicò la ragazza.
- Lo so, - sospirò Dean. - Rivederli vivi è... da brividi -
- Vivi e pieni di speranza per il futuro... - sussurrò Liv. Si accorse solo in quel momento di avere gli occhi lucidi, e si affrettò ad asciugarseli prima che Dean potesse notarlo. - Non è solo questo, - continuò poi mentre si avvicinavano all'auto blu "presa in prestito" da Dean.
- E allora cosa? - chiese Dean.
- Ha scoperto l'origine dei suoi poteri -. Non era la voce di Liv. I due fratelli si voltarono di scatto: dietro di loro era appena apparso Castiel.
ANGOLO MALATA DI MENTE
Lo so, lo so, mi odiate a morte e state chiamando Lucifero per arrostirmi allo spiedo rinchiudendomi nella gabbia all'Inferno... oppure Gabriele del mondo apocalittico, che tanto è peggio.
Mi dispiace per non aver più aggiornato durante le vacanze, sono una persona orribile... Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto!
Grazie a tutti i lettori silenziosi, a chi segue, preferisce o ricorda.
Grazie di cuore a per la sua recensione.
Purtroppo non posso assicurarvi di aggiornare frequentemente, ma posso assicurarvi che continuerò a scrivere la storia ogni momento possibile. Il prossimo capitolo è già mezzo fatto, perciò almeno quello arriverà a breve.
A presto!
AllisonHermioneEverdeen