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Autore: TrashiamoStorie    10/01/2018    0 recensioni
I Disagiati Fomentati siamo io e altri ragazzi, tre di noi hanno deciso di scrivere fanfiction su di noi, questa storia narra le nostre avventure in un univeso manga in cui appariranno anche dei personaggi dei vari anime.
Genere: Comico, Commedia, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era iniziato un nuovo anno alla Kokuyo, la scuola era grande per far entrare il maggior numero di studenti possibili. Peccato che poi gli alunni non fossero poi così tanti al dire la verità, le classi erano come dire “striminzite” e in una singola classe non potevano esserci più di diciassette persone il che poteva essere una cosa positiva ma allo stesso tempo un po’ deprimente. Le aule che quindi non veniva utilizzate erano dunque occupate per occupare i vari club che erano organizzati sia da studenti che da alcuni professori. C’era il club di nuoto, il club di letteratura, il club d’arte per citarne alcuni più comuni anche in altre scuole della penisola poi c’erano quelli un po’ più particolari e innovativi come il club dello Yaoi, il club di alchimia, il club di cucina, persino il club della siesta! Per non parla poi dei vari corsi di lingua che gli studenti potevano tranquillamente frequentare, anche se onestamente la classe di islandese non è molto frequentata detta tra noi. Filippo per esempio era il capitano della squadra e capo del club di nuoto e come vice aveva Mary, peccato che lei si facesse vedere poco e niente nell’ultimo periodo durante le lezioni del club. Raffaella invece era il presidente del club dello Yaoi, nonostante stampasse migliaia di fan art su i muri quasi nessuno tendeva ad entrare subito nel club per quanto riguardava le classi appena entrate. Poveri e piccolo ingenui bambini del primo anno. C’era anche il club di pallavolo, era molto frequentato da diversi studenti come il club di nuoto in quanto permetteva di fare delle piccole trasferte fuori la scuola con la propria squadra, e il presidente di questo club era niente po’meno di che Francesca. In ogni caso questi sono dei piccoli accenni della scuola. Avere come preside della scuola comportava ad avere dei veri e propri vantaggi, in quanto la sua scuola era basata principalmente sulla serietà e il duro lavoro (poi il fatto che queste cose venissero rispettate era ancora un mistero) e poi lui non era quasi mai presente (probabilmente era a pascolare con quelli del suo calibro). Ora torniamo a dove eravamo rimasti, davanti a Filippo e Raffaella che stavano “discutendo” su quale club fosse il migliore davanti a loro gli si presentò una ragazza mingherlina e con i capelli castani riccioluti e lunghi ed era molto più bassa rispetto a Raffaella.

"Voglio entrare nel club dello Yaoi"

 disse senza problemi con grande sicurezza di sé 
"dove devo firmare?"

A Raffaella gli si illuminarono gli occhi, erano come se delle piccole stelle comete si trovassero nelle sue iridi castane, però cercò comunque di darsi un contegno non poteva fare figuracce davanti a un primino

"Oh, ma certo! Devi solo scrivere il tuo nome sul foglio appeso vicino l’entrata della segreteria. Non puoi sbagliarti, è superata la fontana!"

Non si vedeva che era felice, vero? Era la prima volta che un primino entrava nel suo club, forse avrebbe dovuto iniziare con qualcosa di soft nel primo incontro … o forse no? Quando la ragazza stava per ringraziarla Filippo si intromise con in mano il manifesto del club di nuoto. Quel manifesto non era altro un’orca con un costume verde e con indosso occhialetti oltre che a una cuffia, questo animali probabilmente torturato nella realizzazione di tale poster saltava nella piscina schizzando acqua. L’orca aveva vicino alla sua testa una vignetta che diceva: “"Vieni a fare due tuffi anche tu nel club di nuoto!"”
Giustamente, chi non ci farebbe un salto no?

"Club di Yaoi? Perché non entri nel club di nuoto piuttosto!"

Esclamò spingendo il manifesto dritto sulla faccia della nuova arrivata

"Garantiamo, tuffi, divertimento, vittoria e ai nuovi arrivati biscotti!"

Tutto questo fu detto con un sorriso smagliante sul volto. La ragazza alzò un sopracciglio confusa scostando il volantino
"Spiacente ma la “Regina” Costanza vuole entrare nel club Yaoi!"

Forse questo non era l’anno di Filippo per quanto riguardava le iscrizioni al suo club. Intanto, a far pubblicità ai propri club non erano solamente Raffaella e Filippo, bensì anche gli altri senior si stavano dando da fare. Infatti, vicino alla segreteria ad attaccare i vari volantini vi erano due ragazze. Una era abbastanza alta e con i capelli lunghi e castana che stava attaccando il foglio dell’iscrizione con una puntina nera mentre l’altra aveva i capelli ricci ed era più bassa di lei.

"Francesca sei così fortunata! Tutti entrano nel club di pallavolo! E poi siete così forti come squadra! Quest’anno dovete assolutamente vincere, punto tutto su di voi!"

Sorrise la ragazza mentre stringeva a sé i volantini colorati del suo corso d’arte
"Ci proveremo! L’anno scorso abbiamo per una manciata di punti, questa volta si punta più in alto! Speriamo che le nuove reclute si uniscano alla squadra, Mina. Alcuni sono l’anno scorso perché hanno finito gli studi"

Disse firmando il foglio guardando la ragazza al suo fianco

"Ne sono sicura! Sarà un successo! Io sono solo fortunata che ho la collaborazione con il club dello Yaoi, per fortuna c’è ancora qualcuno che vuole disegnare le sue coppie canon!".

Francesca faceva parte del terzo anno, ed era uno dei senior più influenti della scuola. I senior non erano molti ma venivano visti un po’ come il gradino più alto da raggiungere in quanto si occupavano quasi di tutto ed erano in contatto diretto con i professori, capitava spesso infatti che spesso si vedesse i senior andare a pranzo con i professori. Oltre ad avere responsabilità però i senior aveva molti vantaggi riguardati la scelta dei menù a scuola ad esempio oppure accettare o meno un club all’interno dell’edificio. Chi aveva detto che avere grandi poteri comporta grandi responsabilità? Ovviamente si hanno anche dei piccoli vantaggi! I senior quindi potevano essere come dei semidei ma allo stesso tempo anche i cavalieri dell’apocalisse.

"Ad ogni modo, dovrei anche sbrigarmi! Questa mattina siamo noi senior a fare lezione, visto che i docenti stanno finendo di sistemare gli orari e sono in riunione!"

Disse Francesca e di tutta risposta Mina portò la mano destra sul capo imitando il saluto militare strizzando gli occhi

"Certo! Metticela tutta senpai!"

Eppure proprio quando pronunciò quella fatidica frase davanti a loro esplose l’aula di fronte alla segreteria. Era il laboratorio di chimica. La porta ormai rotta e distesa sul pavimento lasciava intravedere l’interno dell’aula. Vi era infatti uno strano profumo rosa che dava solletico al naso, eppure si poteva vedere dei piccoli brintallini nel fumo o forse era per via della luce del sole? Restò il fatto che dalla stanza uscirono diversi ragazzi, che ne Mina e ne Francesca conoscevano. Erano per caso i novellini del primo anno? Chi era stato l’idiota che aveva fatto esplodere il laboratorio il primo giorno di scuola?! Una ragazza uscì urlando, aveva i capelli caschetto e una felpa bianca che ora sembrava riempita di bigbubble. Scuoteva la testa cercando di liberarsi la testa dai brillantini, a lei ne seguirono un'altra ragazza e due ragazzi. La seconda ragazza aveva i capelli cortissimi ma che parevano in qualche modo morbidi, portava una sciarpa gialla e rossa che spiccava su i vestiti neri e gli stivali con le catene mentre i due ragazzi … erano due vero? Certo! Non ci vedete doppio ve lo posso assicurare! Mina e Francesca batterono le palpebre al vedere quello spettacolo che poteva essere definito fin troppo rosa. 

"Ehi, state bene?!"

Urlarono quasi all’unisono lasciando i volantini per dirigersi poi verso il gruppo di ragazzi appena usciti dall’aula piena di fumo.

"Credo di sì … però all’open day non c’era scritto a proposito di queste lezioni esplosive!"

La ragazza con gli stivali sembrava quella conciata meglio, visto che gli bastò una spolverata per levarsi i brillantini da dosso. Forse quelli messi davvero male erano i due gemelli che avevano il volto ricoperto di questo strato enorme di gomma rosa che li faceva sembrare dei Babbi Natale con dubbie tendenze. Mina si diresse verso la ragazza urlante cercando di toglierle quella cosa rosa e sbrilluccicosa dai capelli senza farle male e lo stesso fece Francesca con i due gemelli.

"Eravate voi solo voi in classe? E avete provato a fare il piccolo chimico, fatemi capire?"

Chiese Francesca alzando il sopracciglio buttando l’ammasso rosa a terra e i ragazzi rimasero impietriti scuotendo la testa

"E come facevano? Solo un senior ha le chiavi dove teniamo tutti gli attrezzi e le sostanze chimiche, no?"

Confutò Mina che era al quanto confusa come Francesca, ma anche gli stessi ragazzi nuovi. «In realtà, non eravamo da soli» provò a dire uno dei due ragazzi ma proprio quando finì la sua frase dall’aula uscì una sagoma tutta rosa che poteva fare invidia all’omino Mishlean. Questa sagoma faceva fatica a camminare e anzi sembrava essere più che altra spinta, talmente tanto che era traballante che cadde a terra abbracciando la porta sotto di sé.


"Stefano! Questo ammasso di zucchero filato ti fa sembrare un ciccione! Non riesco ad uscire, non voglio diventare una caramella come te!"

Urlò un ragazzo che si trova dietro a quella sagoma che aveva soprannominato “Stefano” e che non riusciva a scavalcare perciò alla fine rimbalzò solamente. Questa sua mossa gli provocò solo un ciuffo di capelli rosa, sembrava il principe Gommorosa.

"Jonk! Cosa avete combinato?! E perché … perché Stefano è una caramella gommosa appiccicosa?!"

Ricordate quando vi disse che i Senior potevano essere eroi ma anche i cavalieri dell’apocalisse? Ecco, questo può essere un caso. Loro non erano altro che Jonk e Stefano, due alunni del terzo anno della classe Senior.

"Chiara, Elisa e i gemelli Andrea e Simone stanno bene?"

Confabulò la massa rosa che fece spuntare fuori una testa ricciolina, sembrava non essersi fatto niente. I ragazzi annuirono un po’ insicuri, forse per via dello spavento ma c’era da immaginarselo. Non capita tutti i giorni di diventare una gomma da masticare.

"Se per colpa tua dovrò buttare la mia felpa te la farò pagare!"

Urlò la ragazza col caschetto leggermente arrabbiata per la sua felpa rovinata

"Beh, poteva andarti molto peggio!"

Rispose Mina facendo spallucce spolverandole le braccia, staccandogli i pezzi di zucchero con i volantini per non sporcarsi le mani

"Non ha tutti i torti, Chiara il rosa ti rende più carina!» ridacchiò il ragazzo gomma e a quella volta fu la ragazza a diventare rossa di ira e imbarazzo … e forse c’era un accenno di rosa. «Perché sono destinata ad essere carina?! Non potrò mai cosplayera un PG seme!"

Esclamò disperata Chiara mettendosi le mani in faccia.

"Come se manchassero uke al mondo, giusto!"

Rise uno dei gemelli mentre l’altro si levava il rosa dagli occhiali

"Non ridere tu! Ora lo spieghi a tu a mamma il perché siamo rosa!"

"Tempo al tempo, fratello!"

"La spiegazione la daranno Stefano e Jonhk! Cosa vi è saltato in mente?"

Domandò Francesca guardando il disastro disperata, non gli andava di fare rapporto il primo giorno di scuola.

"Giuro non lo so! Ho seguito le istruzioni del libro di chimica, non posso essermi sbagliato così tanto! Jonhk mi stava aiutando!"

Stefano cercò di alzarsi ma staccarsi dalla porta era più difficile di quanto pensava

"Ragazzi, una mano sarebbe gradita!"

Sospirò e subito tutti si accalcarono per liberarlo dalla sua prigiona gommosa.

"Stefano questa è l’ultima volta che vengo in laboratorio con te!"

Sospirò Jonhk, eppure nemmeno lui si spiegava cosa potesse essere andato storto. Non sapevano però che qualcuno tramava nell’ombra, un trio stava infatti infondo al corridoio nell’angolino nascoste mentre ammiravano il loro operato.

"Ha funzionato?»

Chiese una ragazza con i capelli tra il blu e il verde scuro guardando la scena con un sorriso spaventato dipinto sul volto

"Sembrano pieni di zucchero! Ora il diabete farà loro visita!"

Rispose un'altra ragazza che sul volto aveva disegnato per metà dei denti spaventosi simili a quelli di uno scheletro. A quelle frasi la ragazza dietro di loro, che sembrava più grande cominciò a ridere silenziosamente tenendo le mani giunte davanti al suo volto come se volesse in qualche modo evitare di scoppiare in una risata troppo forte.

"Perfetto! Il piano ha funzionato, mie piccole discepole presto conquisteremo il mondo!"

Soffocò la risata con un attacco di tosse mentre le due ragazze la guardavano.

"Non dovevamo prima conquistare la scuola?"

Le due inclinarono appena il capo confuse e la ragazza più alta poggiò la mano sulle loro teste scompigliando i capelli ad entrambe con il sorriso presente sul proprio volto, non se ne sarebbe andato presto visto che il suo piano stava prendendo forma.

"La scuola è solo un trampolino di lancio, la Kukoyo sarà presto in mano nostra e poi passeremo alle altre scuole educando gli studenti al male! È geniale! Pensateci un mondo governato dalle nostre regole così nessuno ci deriderà più!"

La sua risata uscì fuori più forte e i suoi occhi scintillarono come un fulmine a ciel sereno.

"Manca poco e la mia vendetta sarà vicina, ho lavorato tutto l’anno scorso per questo! Non falliremo, e voi mi aiuterete!» Le due ragazzine misero su un ghigno chiudendo le palpebre chinando il capo «Non saranno sacrifici vani, presidentessa!"


La ragazza alta si girò e cominciò a camminare verso la fine del corridoio dove vi era la sua base, nascosta e al buio per via delle lampadine fulminate

"E allora cosa aspettiamo? Continuiamo con il nostro giochetto, li faremo cadere."
 

"Ho sentito una risata… Hai sentito pure tu, Ilaria?"

Chiese la ragazza con i capelli ramati e con gli occhi e corti con la maglietta di zelda nera, mentre teneva in mano un PSP. Si guardò attorno, non aveva una bella sensazione. Ilaria e l’altro ragazzo al suo fianco la guardarono confusi storcendo appena il labbro alzando le sopracciglia

"Te la sarai immaginata Silvia, io non ho sentito nulla."

le rispose per poi rimettersi in bocca la caramella in bocca, quasi fosse uno stuzzicadenti

"Ilaria ha ragione, io nemmeno ho sentito nulla. Forse sei stata troppo tempo alla console, quante volte hai sconfitto Capitano Uncino?"

Domandò il ragazzo gonfiando la guancia scocciato

"Marco! Ce l’ho quasi fatta! Non darmi fretta!"

E l’argomento cadde nel vuoto, quasi come se non fosse mai accaduto.
   
 
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