Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: ferny1    10/01/2018    0 recensioni
Londra 1889. Una delle città più fiorenti al mondo, con uno dei maggiori scambi commerciarli. l'industrializzazione è ormai alle porte, tra veicoli e dispositivi che permettono di contattare in tempo reale una persona, è il fiore all'occhiello dell'europa.
Tra tutti i nobili più importanti vi sono i Phantomhive, conosciuto come la nobiltà del male. Ma nella pace dell'era moderna giunge qualcosa di "anormale", una bambina, che a causa di un incidende viene ospitata nella magione Phantomhive. Non può essere definita normale, non ricorda nulla, ma la cosa che sorprende di più il conte ed il suo maggiordomo è l'aspetto di quella bambina.
Ma mentre Ciel cerca di fare chiarezza su quella bimba, qualcosa di misterioso avvolge lei, il suo comportamento ed il suo comportamento.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Shinigami, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zio


AH!! Cos’è stato? Perché questa frenata?
-cocchiere cosa succede?-
-my lady quella bambina è comparsa all’improvviso!- bambina? O cielo!!!
-Lady Elizabeth non scenda!-
-respira ancora! presto portiamola in ospedale!-
 
 
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Dove la stanno portando?!!! LASCIATELA!!! Non toccatela!!!! La stanno caricando in quello strano carro, NO!!! PICCOLA!!!
Sono partiti…… sono partiti con lei! Devo raggiungerli! Non possono andarsene con lei!!
 
 
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-dottore come sta?- mmh….. è una voce maschile?
-si sta riprendendo….. ma per la cicatrice con c’è nulla da fare-
-capisco. Sono già 2 giorni che dorme-
-è stata fortunata, se l’è cavata con solo una gamba rotta- di cosa parlano? Non riesco ad aprire gli occhi……. Sento le palpebre pesantissime.
-my lord, guardi si sta svegliando- finalmente riesco ad aprirli, la prima cosa che vedo è un uomo con una folta barba nera, indossa una cosa davvero strana, è bianca. Negli occhi ha due cerchi trasparenti. Non ho mai visto niente di simile….. mmh…. Però sembrano familiari. Dietro di lui c’è un altro uomo….. ma com’è vestito? Perché tutti sono vestiti in modo strano? lui però ha i capelli neri con due ciuffi che gli contornano il viso. È davvero bello.
-come ti senti piccola?- è quello barbuto a chiedermelo,
-Be..bene- lo dico pianissimo,
-meno male- si avvicina un ragazzino più grande di me, ha i capelli tendenti al blu e gli occhi blu, o meglio, ha un solo occhio blu, l’altro è coperto da una benda nera, non è molto alto, ha con se un bastone, non so cosa se ne fa….. è piccolo per avere problemi per camminare…. Però…… mi è tanto familiare. I suoi capelli…… i suoi occhi….
-ZIO!!!- lo abbraccio felice,
-EH?! Cosa? Lasciami!- sembra sorpreso….. chissà –ma sei sorda? Ti ho detto di lasciami mocciosa!!- perché è cosi duro? –ehi! No! Non piangere! Sta buona- mi sono messa a piangere? Bhe…. Non mi importa, non voglio smettere.
-my lord, le consiglio di assecondarla-
-va bene- mi abbraccia, mi fa sentire meglio. Infatti poco dopo smetto di piangere,
-puoi dirci qual è il tuo nome?- è l’uomo vestito di nero a chiedermelo,
-io….. io non lo so-
-non lo sai?-  tutti e tre si guardano in modo strano, mi fanno tante domande il quale non so rispondere,
-a quanto pare soffre di amnesia-
-e cosa possiamo fare dottore?-
-nulla, avrà subito un trauma. L’unica cura che le posso dare è quello di portarla in un posto tranquillo e aspettare-
-capisco. È per quanto ancora deve stare qui?-
-bhe…… almeno un paio di giorni, per accettarci delle sue condizioni-
-bene. Sebastian fai chiamare Elizabeth-
-yes, my lord- l’uomo si inchina davanti allo zio per poi andarsene.
 
 
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Dopo due giorni finalmente ti lasciano andare, non puoi muoverti a causa della fasciatura che hai nella gamba, Sebastian, cosi si è presentato l’uomo corvino, ti prende in braccio e con delicatezza ti porta su una carrozza.
-dove vivi piccola?- il ragazzino te lo chiede mentre guarda le carte,
-ma che domande mi fai zio? Vivo con te e la mamma! Ovviamente!-
I due si guardano per un momento,
-signorina, dove si trova sua madre?-
-ecco…. Dovrebbe essere a casa, no?- sei dolcissima quando usi quel tuo tono ingenuo, come fanno questi due idioti a non trovarti cosi adorabile? In quel momento lo zio sbuffa seccato,
-non puoi darci qualche informazione in più? Tipo dove si trovi la casa della tua mamma?-
-zio! Smettila di fare lo stupido!- gonfi le guance in un adorabile broncio.
-sei stancante mocciosa!- lo guardi in lacrime, non ti piace che ti tratta cosi? ma come si permette?! I tuoi occhi si riempiono di lacrime ed inizi a piangere;
-no! Non piangere! Stai calma!- lo zio cerca in tutti i modi di calmarti –guarda! Questo è per te!- dalla tasca tira fuori uno strano bastoncino dove sul capo c’è un dischetto rosa,
-che cos’è?- sei incuriosita e subito smetti di piangere;
-questa è una caramella della Funtom, è buono, ma te la do solo se smetti di piangere- sei attratta da quel dischetto lucido, ricorda uno specchietto,
-cara…. Mella?- annuisci e lo prendi tra le mani, lo guardi attentamente, mentre lo giri un paio di volte, lo trovi bello, sembra quasi magico ai tuoi occhi e tra un giro e l’altro ti chiedi a cosa serva, -come si usa?-
-eh? Lo devi mangiare!- ne prende uno simile, ma di colore giallo e se lo mette in bocca, tu lo guardi e dopo qualche momento di esitazione fai lo stesso; sul tuo dolce viso si disegna prima un espressione stupefatta e subito dopo un dolcissimo sorriso,
-è buonissimo! Ricorda il sapore delle fragoline!- lo dici contenta mentre continui a mangiare quella cosa, sei felice…. Da quanto tempo non mangiavi fragoline? In primavera giochiamo sempre a chi ne trova di più! E tu sei bravissima a trovare quelle più dolci per la nonna... stai avendo lo stesso pensiero, non è vero? Ma non devi preoccuparti, lo zio si prenderà cura di te.
 
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-signorina ci può raccontare come è arrivata qui?- Sebastian mi guarda sorridendo, sembra simpatico, poi è anche un amico dello zio, quindi non ho paura di lui;
-non so nemmeno questo, mi sono svegliata in un posto brutto pieno di signore strane e tanto fumo- i due si guardano e sembrano capirsi al volo,
-per caso c’era un uomo con occhi a mandorla e vestito con abiti orientali?- lo guardo confusa, cosa ha detto? Forse si è accorto che non ho capito cosa mi ha chiesto –uff…. i suoi vestiti erano particolari, avevano delle maniche molto larghe?- ora che ci penso quel tipo aveva i vestiti più strani di tutti,
-sì-
-Lau- i due lo dicono all’unisono.
-dovremo investigare Sebastian-
-sono d’accordo con lei , my lord. Ma sarà il caso di occuparci prima della salute della bambina-
-si, hai ragione. Portiamola alla magione-
Siamo in questa carrozza da più di un'ora e io inizio ad annoiarmi, lo zio tiene tra le mani un foglio di carta, mentre Sebastian mi guarda di continuo, non capisco il perché. Non importa, è l’unico che mi tiene compagnia e risponde a tutte le mie domande. È proprio vero che le città sono bellissime! Alla nonna sarebbe piaciuta vederla.
-tutto bene piccola?- è lui, è sempre accanto a me, mi da sicurezza,
-si, tutto bene- Sebastian mi guarda in modo strano;
-ha detto qualcosa signorina?- già…. Nemmeno lui riesce a vederlo,
-no, no…. Niente-
-non mi fido di lui, stai attenta- perché? È simpatico, non preoccuparti per tutto.
Finalmente la carrozza si ferma e quello che vedo davanti a me è una casa gigantesca! Sembra quasi un castello, ma cosa ci facciamo qui? Sebastian mi prende in braccio, lo zio scende e si avvicina alla porta, non vorrà entrare!
-fermo! Zio cosa fai?! La mamma non vuole che andiamo in posti pericolosi!-
-pericolosi? Ma che dici? Questa è casa mia-
-casa? Zio è uno scherzo?- com’è possibile? Questa non è la nostra casa!
-lascia perdere. Ho del lavoro da sbrigare, Sebastian occupati della nostra ospite- l’uomo fa un mezzo inchino e mi porta dentro.
L’interno è ancora più bello di fuori, i mobili sono di un legno bellissimo, le pareti sono tutte colorate, sembra la casa di un principe, come quello delle fiabe. In mezzo alla stanza c’è una scalinata che ricorda quella della favola che la mamma mi raccontava sempre, Sebastian le sale con passo sicuro e mi porta davanti a una porta,
-queste saranno le sue stanze- appena la apre resto senza parole, un letto più grande di quello della nonna si presenta in mezzo alla stanza, una finestra che arriva fino a terra mostra un giardino meraviglioso, di fronte al letto c’è un tavolino bianco con uno specchio appoggiato sopra, al lato destro invece c’è un armadio.
Mi mette sul letto e dopo un altro inchino se ne va.
-ti piace questa stanza piccola?-
-si, molto- senza accorgermene inizio a sbadigliare,
-sei stanca? Riposati, ti proteggo io-
-grazie- appoggio la testa sul letto e in poco tempo mi addormento.
 
 
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-l’hai portata in una delle camere per gli ospiti?-
-si-
-bene-
-qualcosa non va mio signore?-
-te ne sei accorto anche tu?- alzo lo sguardo verso di lui,
-non è una bambina come le altre, non c’è dubbio-
-voglio che investighi su di lei-
-come desidera mio signore- facendo un inchino se ne va 

  
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