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Autore: Tefnuth    11/01/2018    1 recensioni
Dopo la sconfitta di Profondo Blu, le Mew Mew sono tornate a condurre una vita pressoché normale e il pianeta natale di Pai, Kisshu e Tart è stato salvato grazie alla miracolosa acqua cristallo che li aveva riportati in vita. Ma un nuovo pericolo incombe, quando gli antichi seguaci di Profondo Blu, i Cavalieri Oscuri, si risvegliano e decidono di vendicarsi per il torto subito.
Per poter evitare il disastro, Mew Mew e alieni dovranno allearsi e combattere con tutte le loro forze.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ormai non ho più alcun dubbio, sulla duplice natura dell’anima di mio figlio. Ciò che mi auguro, ogni giorno, è che nessuno oltre me lo venga mai a sapere: la vita del mio piccolino sarebbe rovinata per sempre, mentre io voglio solo che possa vivere felice come sta facendo adesso”.
Lesse Kisshu, seduto su una sedia nel sotterraneo del Caffè sotto lo sguardo indagatore di Makoto, mentre Ryou assisteva al combattimento dal computer. Il giovane alieno era tanto immerso nelle pagine di quel diario, da poterne leggere le parole con il ricordo della voce del padre e con i ricordi che si susseguivano l’uno all’altro. Era così assorto, che le sue orecchie non sentirono l’allarme lanciato da MewBerry: che molto probabilmente i nemici, nonostante il congegno di Pai, erano riusciti a intercettare la loro base e che Rumiko si stava dirigendo là. Se ne rese conto solo quando percepì la classica vibrazione prodotta dall’apertura di un portale, e le grida dei clienti che fuggivano.
“Ooooh Zeruo <3. – Disse a gran voce Rumiko, con un tono che quasi voleva sembrare amichevole. – Vieni a giocare con me, per favore”.
“Ci ha trovato!” esclamò Kyle, che era riuscito a scendere nel sotterraneo senza farsi vedere dall’aliena.
“Voi restate qui! – Ordinò subito Kisshu, camminando verso gli scalini. – A lei ci penso io” salì senza nemmeno ascoltare le obiezioni dei tre.
“Zeruooo! – Continuò a strillare Rumiko, svolazzando per il locale. – Forza vieni fuori”.
“Al momento non è in casa. – Le rispose Kisshu. – Ti conviene lasciare un messaggio in segreteria” la canzonò.
“Oh, eccoti qua. – L’aliena intrecciò le dita, assumendo un’innocente espressione da bambina. – Però avrei preferito che ti fossi mostrato col tuo vero aspetto: sei carino anche così, ma eri molto meglio prima”.
“Spiacente deluderti, ma questa è l’unica faccia che vedrai” il ragazzo evocò i Sai, già carichi di elettricità.
“Peccato. – Rumiko sospirò. – Ma forse è meglio, visto che così non potrò incolparmi di aver rovinato il bel visino di un tempo”.
“Lo vedremo”.
Utilizzando la sua agilità, Kisshu scattò verso la donna e tentò di colpirla con i Sai dove l’aveva già ferita qualche giorno prima. Non ci riuscì, poiché Rumiko torse leggermente il busto per schivare l’attacco, ma approfittando della posizione ravvicinata il ragazzo si girò e la colpì al volto con una ginocchiata che la fece cadere a terra, in mezzo ad alcuni dei tavoli che erano stati rovesciati dai clienti in fuga.
“A chi dovevi rovinare il viso?” la canzonò, atterrando vicino alla porta della cucina, da dove poi si poteva accedere al sotterraneo, per impedire alla nemica di passare da lì.
“Tu sei…” rantolò la donna, scostando con poca grazia i tavolini che le facevano da ostacolo. La parte sinistra del volto, quella che era stata colpita, era molto arrossata e le faceva male. Nessuno aveva mai osato colpirla in piena faccia.
“Non ti sento”.
“Ora vedrai. - Affermò la donna, richiamando a sé la propria arma: un’arpa color verde smeraldo, rifinita in argento. – Ti pentirai di quello che hai fatto” iniziò a pizzicare con le lunghe dita le corde rilucenti dello strumento, dalle quali iniziarono a diffondersi delle vibrazioni che fecero tremare i frammenti di porcellana delle tazze e dei piatti che si erano rotti. In fondo era una melodia piacevole, con un ritmo che saliva sempre fino a che la donna non pronunciò una parola.
“Ultimocanto”.
L’arpa risplendette di energia, per poi rilasciare un potentissimo fascio di vibrazioni troppo veloce e troppo grande per essere evitato. Per difendersi Kisshu evocò una barriera che, involontariamente e nonostante non ci fosse stata alcuna trasformazione, si cristallizzò dividendo lui da lei. Benchè il colpo scagliato fosse potentissimo, lo scudo resse senza difficoltà ma il cristallo si incrinò in molti punti.
“Per favore, non adesso” mormorò tra sé Kisshu che, anche se solo per un secondo, aveva percepito la presenza del Cavaliere di cristallo.
“Povero Zeruo, sei bravo ma non abbastanza. – Disse Rumiko, appoggiando una mano sulla barriera. – Se solo ti fossi curato di mantenere le memorie della tua vita passata, ti saresti ricordato che io posso facilmente distruggere le tue difese” le bastò rilasciare un po’ della sua energia che, diffondendosi per tutta la superficie del muro di cristallo, lo ridusse in mille pezzi.
Nel frattempo, all’Ospedale…
E’ ora della medicina” balbettò la Chimera, serpeggiando in mezzo al gruppo che cercava di colpirlo; ma l’aiuto di Temeku, sparito chissà dove, stava rendendo la cosa quasi impossibile.
“Accidenti” imprecò Pai, dopo che la creatura gli aveva fatto quasi perdere l’equilibrio passandogli in mezzo alle gambe; se solo avesse potuto, avrebbe fulminato la creatura seduta stante.
“Mantieni la calma, o non lo prenderai mai” gli consigliò MewPam, aiutandolo a non cadere.
“Dobbiamo sbrigarci. – Esclamò Mark, tenendo la spada puntata a terra. – A quest’ora Rumiko sarà già arrivata al locale”.
“Se riuscissimo a tenerlo allo scoperto abbastanza a lungo, io potrei immobilizzarlo” propose Purin, che balzava ogni volta che vedeva un’ombra sospetta in avvicinamento.
“Buona idea, che dici gli chiediamo di star fermo mentre prendiamo la mira?” domandò ironico Tart, che stava a debita distanza da soffitto e pavimento svolazzando per aria.
“Sii serio Taru-taru!”.
“Ma sono serio”.
“ZITTI VOI DUE! – Strillò MewMinto. – Non è il momento di dire sciocchezze”.
“Scusa” dissero in coro i due ragazzini.
“Ora che ci penso… - Sussurrò Pai, cui era venuta in mente un’idea. – MARK, al prossimo assalto mi devi aiutare a trattenerlo” ordinò, e il Cavaliere annuì.
Arriva il dottore!” fece la chimera, saltando per aria per lanciarsi contro MewBerry e MewLory puntando la siringa con l’ago spezzato; tuttavia Pai e il Cavaliere lo sorpresero ai lati e lo bloccarono. La creatura provò a sparire, ma Pai aveva capito il trucco e aprì un portale dimensionale per impedire al nemico di svanire.
“Pai sei un genio” si complimentò il ragazzo, e l’alieno dai capelli viola alzò l’angolino della bocca.
“MEWBERRY, IL FIOCCO!” esclamò MewPam, e Ichigo obbedì subito.
“FIOCCO DI LUCE, MASSIMO SPLENDORE” invocò la Mew mew, investendo in pieno la chimera che svanì tra le braccia dei due ragazzi.
“Eliminato, eliminato” trillò Masha, inglobando il globo di energia vitale per riportarlo al suo proprietario.
Con la sparizione del nemico, anche la barriera si dissolse e il gruppo sentì la voce di Temeku che li derideva.
“Buon lavoro, ma ormai Rumiko avrà già fatto il suo dovere”.
“Dobbiamo tornare subito al Caffè!” disse MewLory, preoccupata per quello che poteva essere successo a Kyle e Ryou.
“Speriamo che Kisshu sia riuscito a tenere testa a quella donna” fece MewMinto, e Tart le lanciò un’occhiataccia perché aveva capito la lieve mancanza di fiducia.
“Ehi! La smetti di fare insinuazioni su mio fratello?” le strillò il ragazzino, e Minto fu così sorpresa che si scusò.
“BASTA! MUOVIAMOCI” esclamò Pam, in accordo con Pai.
Caffè Mew…
L’interno del locale era diventato irriconoscibile: pareti, soffitto e pavimento riportavano i segni degli attacchi di Rumiko. Anche i due contendenti avevano iniziato a mostrare i primi segni dello scontro: Rumiko, i cui capelli si erano sporcati di sudore, e polvere, aveva grossi lividi su tutto il corpo. Per Kisshu invece il problema peggiore era la stanchezza, che stava iniziando a corrodergli le energie; soprattutto ogni volta che, pur involontariamente, si difendeva con i poteri del Cavaliere di cristallo.
“Sei proprio buffo, lo sai? - Ridacchiò l’aliena, cercando di riprendere fiato. – Quasi quasi mi fa tenerezza: vedere che combatti contro te stesso; contro quello straordinario potere che ti sta prosciugando le energie” si vedeva già la vittoria in pugno.
“Non cantare vittoria troppo presto. - Ribattè Kisshu, serrando la propria presa sull’arma. – Ti sconfiggerò, non appena risolta la questione”.
“Ah ah ah. Peccato che morirai prima”.
“KISSHU” strillò Ryou, comparso sulla porta della cucina; aveva lasciato i sotterranei pensando, ingenuamente, di poter dare una mano.
“Che ci fai qui?” lo rimproverò Kisshu, distogliendo per un istante la sua attenzione da Rumiko che, spietatamente, pensò bene di lanciare una delle sue onde contro il biondo.
“LEVATI! - Gridò il giovane alieno, protendendo una mano aperta verso Ryou; sarebbe stato troppo lento anche se si fosse teletrasportato, ma fortunatamente l’istinto gli permise di erigere una barriera di cristallo davanti all’amico. L’attacco fu respinto, ma l’alieno si sentì tanto sfinito da doversi inginocchiare a terra. – Maledizione” sentì di nuovo la presenza di Zeruo.
Non combattermi, il mio unico desiderio è aiutarvi” gli disse.
“Stai zitto” sussurrò il ragazzo, a fatica.
“Quale tragica sorte: perire a causa delle stoltezza dei propri alleati. - Commentò Rumiko, iniziando nuovamente a pizzicare le corde dell’arpa. – Ultimocanto”.
L’aria fu nuovamente mossa dalle vibrazioni dello strumento, per poi lasciar spazio all’energia dell’aliena. Questa volta Kisshu non aveva alcuna possibilità: era troppo stanco per difendersi, e la battaglia personale con il suo alter ego gli impediva di muoversi. Nella nebbia dei suoi pensieri si preparò a ricevere il colpo, tuttavia Pai e Tart intervennero e respinsero l’attacco (anche se a fatica).
“Tutto a posto?” domandò l’alieno più grande senza staccare gli occhi dalla donna.
“Si, ma…ugh” Kisshu si toccò la testa, continuando a respingere la trasformazione.
“Pai… abbiamo un problema” sussurrò Tart, osservando con timore il fratellastro.
“Capisco che tu abbia paura, ma se non provi a lasciarti andare non sapremo mai se potremo fidarci o meno di lui. – Gli consigliò Pai. – Se ci saranno dei problemi, ti fermerò io” promise.
“Anche se siete in tre, questo non cambierà nulla” ribattè l’aliena, gracchiando.
“E se invece fossimo in nove?” le chiese MewBerry, in segno di sfida. Era sulla porta, assieme agli altri componenti.
“Nove stupidi moscerini” gracchiò l’aliena che impugnò la sua arpa e, con essa, intonò un canto che sconquassò completamente le pareti del locale. Le crepe si infittirono, e l’intonaco cadde a terra come l’intero gruppo.
Non c’è più tempo” sussurrò Zeruo e, a malincuore, Kisshu lasciò che la trasformazione avvenisse. In un lampo di luce che abbagliò tutti, il Cavaliere silente si lanciò contro l’aliena e con un fendente ben assestato tagliò in due il suo strumento.
  
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