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Autore: yuki rain    11/01/2018    2 recensioni
Il primo amore è sempre il più bello e il più difficile lo scoprirà bene Lucy, figlia di una ricca famiglia, quando si ritroverà incastrata in una relazione con Natsu, un ragazzo scalmanato e ribelle dal passato misterioso.
I due dal non conoscersi finiranno per passare ogni giorno insieme ma chissà se il loro amore sarà in grado di superare il passato oscuro del ragazzo e di reggere a tutte le sfide dell'adolescenza.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La scuola era iniziata da un pezzo e il calore estivo stava gia svanendo, Lucy si stava allenando con le cheerleaders ma senza suo fratello era tutto diverso, Natsu ce la metteva tutta anche se era dura sostenere gli allenamenti di due squadre ma purtroppo la sua borsa di studio si sarebbe annullata se avesse lasciato la Fairy.

“Voglio imparare anche io quella mossa” disse Natsu avvicinandosi.

“Sarai bravo a basket ma sei davvero scordinato nel ballo” disse Erza

“Stai mettendo in dubbio le mie doti di ballerino” scherzò

“Avete già finito?” chiese Lucy avvicinandosi.

“No, sto facendo una pausa” disse mostrando la bottiglietta d'acqua metà vuota.

“Puoi dirlo di essere stanco, insomma gli altri capirebbero”

“Sto bene tranquilla” le baciò la fronte “Piuttosto tu come stai?”

“Non lo so”

“Ascolta te l'ho gia detto, non mi interessa di Jackal”

Già, alla fine aveva confessato tutto a Natsu, la prese bene anche se faticò a crederci all'inizio. Per fortuna il giorno seguente non gli aveva detto nulla, anzi ha fatto finta di niente, non voleva casini ora che era riuscito ad entrare in squadra.

“Lo so è che sono preoccupata”

“Non devi preoccuparti per me” disse mettendogli una mano sulla guancia.

Gli spettinò i capelli prima di tornare ad allenarsi, Lucy sospirò non ci riusciva a stare tranquilla.

 

Dopo scuola Natsu si diresse al club sportivo di Magnolia per gli allenamenti, aveva scoperto che non c'era solo il campo ma anche una palestra. Il pass che gli avevano dato dopo la selezione era valido anche per quell'area.

Ormai si allenava con la squadra e bene o male aveva conosciuto tutti i titolari: Mard Geer il capitano una vera potenza controllava il gioco in modo impeccabile, provava una vera ammirazione per lui. Jackal difensore eccezionale ma una vera testa di cazzo non solo perché ci aveva provato con la sua ragazza ma anche dal suo atteggiamento, non lo sopportava. Ma doveva.

Tempesta un gigante buono, ottimo giocatore e uno dei primi che gli aveva rivolta parola, infine Jiemma un veterano del Basket il più grande della squadra pluririselezionato per il ruolo di titolare della squadra.

 

“Buongiorno ragazzi” disse coach “Alleniamoci un po”

Allenarsi li e con i ragazzi della Fairy era una cosa completamente diversa, il coach ti teneva gli occhi puntati e al minimo errore ti correggeva e Natsu … era quello che veniva richiamato più spesso. Sapeva bene che il suo stile era grezzo e che le posizione tante volte erano scorrette ma era il problema di tutti quelli che imparavano il basket in modo autonomo; nel suo caso furono alcuni suoi amici che frequentavano il frequentavano il corsi alla Pegasus nel periodo delle elementari a insegnargli le basi da lì poi aveva fatto tutto da autodidatta.

Prima di lasciarli andare alle docce il coach li fece radunare li vicino “Per la partita di sabato questa è la squadra” iniziò a elencare nomi e ruoli ma Natsu non venne citato “Tutti gli altri dovranno essere presenti in panchina” “Ora andate a fare la doccia”

Natsu aspettò che la palestra si fosse liberata per parlare con Yuri “Cosa vuoi Dragneel?”
“Scusi volevo chiederle perché non posso giocare sabato?”

“Ti senti all'altezza di una partita?”
“Mi sto impegnando molto …” “E ce la stai mettendo tutta. L'ho sentito un sacco di volte”

Natsu si ammutolì “Ascolta hai talento, ma quello non basta. La tua tecnica è rozza piena di difetti e il tuo stile personale è … ordinario. Quindi dimmi Dragneel cosa avresti tu che gli altri non hanno?”
“Mi avrete scelto per un motivo ...”

“Ti abbiamo scelto perché fra tutti eri quello che attirava di più l'attenzione, ma non mi hai ancora dimostrato fin dove sei disposto a spingerti”

Natsu tornò nello spogliatoio sospirando, era così confuso capitano e titolare da una parte e riserva dall'altra.

Chissà tra quanto avrebbe potuto giocare, sempre se avesse giocato prima o poi infondo la competizione era ancora aperta tra loro novellini.

Ma cosa aveva di meglio l'altro? Lui saltava più in alto e aveva fatto più canestri cazzo! Certo quello la aveva uno stile perfetto di gioco … di solito il basket lo rilassava non lo faceva incazzare.

Entrò nello spogliatoio e si sedette sulla panca vicino al suo borsone slacciandosi le scarpe … a breve avrebbero avuto bisogno di un po di scotch , comprarle nuove era impossibile e finchè non ne trovava un altro paio di seconda mano a buon prezzo dovevano reggere a tutti i costi.

“Belle scarpe” commentò uno.

Alzò la testa vedendo Jackal quanto avrebbe voluto picchiarlo.

Stava per dire qualcosa quando il coach entrò “Ricordate di passare dal dottore per la visita sportiva prima di andare a casa”

 

Zeref stava lavorando nell'ufficina con mani dentro il motore di un auto, lo faceva da talmente tanto tempo che avrebbe potuto sostituire i pezzi anche ad occhi chiusi. Nel mentre ascoltava la musica della radio canticchiando a ritmo.

Il suo turno era gia finito da un pezzo ma si era fermato a fare un po di straordinari in più non accadeva spesso in quella piccola officina di vedere una macchina di quel genere.

“Hey” disse un uomo avvicinandosi.

“Buongiorno capo” disse il corvino togliendo le mani dal motore.

“Come si fa a ridurre così il motore di un auto come questa?”Chiese ironico passandogli uno staccio per pulirsi le mani completamente nere fino ai polsi “E quando imparerai ad usare i guanti”

“Faccio meglio senza” disse pulendosi.

“Tieni” disse passandogli un foglio piegato “Mi spiace non posso aumentarti lo stipendio” disse dispiaciuto.

“Ma è la prima volta da quando lavoro qui”

“Mi spiace Dragneel”

Appena se ne andò il un altro meccanico lo raggiunse, aveva la tuta e il voto sporco probabilmente era stato fino ad allora sotto un auto.
“E' pronta?” chiese indicando la macchina

“Lo scopriremo subito” disse mettendosi lo straccio su una spalla, aprì la portiera dalla parte del guidatore accendendo auto.

“Oh che bel rumore”

“Si, aveva bisogna di una pulita tutto qui. Anche tu a fare gli straordinari è?” chiese spegnendola.

“Già, a quanto pare mio figlio avrà bisogno dell'apparecchio”

“Tuo fratello?”

“Ha passato le selezioni e firmato il contratto” disse chiudendo il cofano.

“E' un bene no?”

“Si se non si contano l'iscrizione e la quota alla palestra, il certificato medico e l'acconto per la divisa, in più ho dovuto comprargli anche tutti i libri nuovi. Hai miei tempi non costavano così tanto”

“E come farai … sai quando accadrà?”
“Accadrà cosa?”

“Non lo sai? Il terreno qui in parte è stato comprato da una concessionaria di auto sportive e hanno fatto un offerta anche per comprare l'officina. Vogliono entrare col loro team sai sono auto da milioni non le fanno aprire da tutti”

“Fantastico”

“Perchè non ti sposi con la tua ragazza? Saresti apposto”

“Non mi piace fare il mantenuto. Troverò qualcosa riesco sempre a cavarmela … è Rox il problema”

“Rox?”

“E' lei Rox?” disse battendo una mano sul cofano di una macchina li vicino“Che modello è?”

“Nessuno e tanti … la sto facendo recuperando i pezzi delle macchine da rottamare”

“Stai costruendo una macchina?”

“Si, non deve essere di marca per circolare basta il libretto e attesato del perito”

“Tu sei pazzo” rise.

“Primo o poi anche mio fratello avrà bisogno di un auto anche se è già un pericolo pubblico con la bici”

“Voglio esserci il giorno in cui accenderai il motore. Ma ora devo portare le auto nel parcheggio”
I due si salutarono prima di tornare alle proprie mansioni.

 

Quella sera a cane Lucy rigirava il cibo nel piatto immersa nei suoi pensieri, ignorando il fratello che stava raccontando di come fosse la vita da universitario. Alla fine si era iscritto a marketing e economia aziendale, aveva anche abbandonato le stampelle in tempo per l'inizio dei corsi. Aveva ancora un appuntamento fisso dal fiseoterapista ma ormai riusciva a fare tutto anche se non poteva più correre su lunghe distanze.

La partenza di Yukino fu meno tragica del previsto e i due continuano a sentirsi con lunghissime videochiamate sdolcinate.

“Lucy, non hai toccato cibo” osservò la madre.

“Scusate non ho fame”

“E' successo qualcosa?”

“No mamma tranquilla”

“Natsu come va con la squadra?” chiese Sting.

“Ha la prima parita sabato ma gli hanno gia detto che starà in panchina”

“Come mai?”
“Non ne ho idea, lo trovo assurdo si sta allenando tanti e non viene ricompensato”

“Possiamo comunque andare a vedere la partita”

“Ovvio” disse Lucy

“Vuoi venire anche tu papà?”
“Passo ho... molto lavoro”

“Juvia come sta? è da un pezzo che non la vedo” chiese Layla rompendo il silenzio che si era creato.

“Sta bene, alla fine hanno scelto di chiamare la bambina Ur nascerà a Dicembre”
“Tra poco allora!” Disse Layla emozionata.

“Tra poco mamma, tre mesi” disse Sting.

“E' pochissimo” si voltò verso il marito “Ti ricordi quando eravamo in attesa di Lucy? E' stato il periodo più bello della mia vita”

“Con me non lo è stato?” chiese Sting offeso.

“Certo tesoro” disse più pacata.

“Con te mi sono risparmiato un armadio di vestiti rosa, per tutto il suo primo anno di vita nostra figli aveva solo indumenti rosa o bianchi”

“Eri bellissima sembravi una bambola” Lucy sorrise

“Si ma io ero il più bello” disse orgoglioso il biondo.

“Tu Sting hai sempre avuto il talento naturale di fare la pipì in faccia a chi cercava di cambiarti il pannolino”

Tutta la famiglia scoppiò a ridere.

“E' una dote che passerò a mio figlio”

“Non ti ci vedo per niente a fare il padre” disse Lucy ridendo.

“Perché tu a fare la madre?”

“Io non sarò mai una madre” disse tornando al piatto.

“Come? Non vuoi figli?” chiese Layla.

“Io si, ma Natsu … scaperebbe in Messico”

“Seriamente?”
“Si tratta Juvia come se avesse la peste”

I genitori iniziarono a parlare di lavoro quando Lucy sentì vibrare il telefono

 

Hai detto al tuo ragazzo di noi vero?”

 

Era da parte di Jackal.

Sospirò mettendo via il cellulare senza rispondere.

 

“Cos'è questa roba?” chiese Zeref guardando il foglio appeso al frigo con le calamite.

“Oggi era la giornate delle visite mediche e ci hanno fatto la dieta personalizzata del mese” disse Natsu apparecchiando la tavola in pigiama era distrutto e affamato allo stesso tempo e non aveva ancora finito di studiare.

“Come hai intenzione di fare i frullati senza frullatore?”

“Non lo so, ma non è una dieta ferea basta restare in linea”

Zeref si grattò la testa analizzando quella tabella, cerano anche cose ricercate come diversi tipi di cerali e di pesci.

“Qualcosa in casa abbiamo, possiamo chiedere ai vicini di prestarci il frullatore finchè non arriva lo stipendio” disse versando la cena nei piatti e servendola a tavola.

“Allora a quando il grande debutto?” chiese sedendosi a tavola.

“Rimandato, sono in panchina”

“Beccato tua madre voleva venire a vederti, come hai risolto con Mavis?”

“Praticamente mi presento agli allenamenti ma non al torneo, così la borsa di studio è ancora valida ma sono tesserato con la nuova squadra” spiegò mangiando la cena.

“Ma i panchinari prendono comunque qualcosa no? Hai firmato il contratto temporaneo”
“Si, qualcosa si, non quanto un titolare”

“Capisco”

“Io e gli altri ragazzi nuovi volevamo andare al cinema una sera a vedere il film horror che deve ancora uscire”
“Natsu senti … “ fece un attimo di silenzio “No niente” “Di cosa parla il film”

Natsu iniziò a raccontare la trama ma Zeref non stava realmente ascoltando, nella sua testa stavano parlando troppi pensieri tutti insieme.

 

Natsu si chiuse in camera sedendosi alla scrivania col libro di scuola davanti, doveva concludere qualcosa.

Lesse il primo capitolo ignorando la stanchezza, prendendo anche qualche appunto stava diventando un secchione provetto a forza di stare vicino a Erza.

Una volta finito tutti i compiti per il giorno seguente, finalmente si preparò per andare a dormire. Appena posò la testa sul cuscino crollò dal sonno, quelle poche ore di sonno sembrarono un minuto quando sentì la sveglia suonare e suo fratello chiamarlo per la colazione.

 

   
 
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