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Autore: carrion    14/01/2018    2 recensioni
Dopo aver sconfitto l'Anuk-ite e i cacciatori, Liam aveva bisogno di una pausa;
lui e Theo decidono quindi di partire per un viaggio on the road.
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Questa ff è la traduzione di 'Airplanes' di Captainmintyfresh.
vi lascio il Link della storia originale, se mai voleste leggerla :').
http://archiveofourown.org/works/12165924/chapters/27611925
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam, Liam Dunbar, Theo Raeken
Note: Lime, Movieverse, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“E’ una sorpresa bruttissima.” borbottò Liam. Theo rise, spingendo Liam nella lavanderia.

“E’ necessaria.” ribatté Theo appoggiando la sua sacca sopra ad una lavatrice ed iniziando a togliere i vestiti che erano riposti all’interno.

“Non hai intenzione di dividere i bianchi dai colorati?” chiese Liam.

“Sono stati lavati insieme così tante volte che ormai non fa più alcuna differenza” disse Theo facendo cadere la coperta nella lavatrice accanto.

“Ma la coperta ha bisogno di una lavatrice tutta sua?”

“E’ delicata.” disse Theo infastidito. “Ed è l'unica che ho, quindi non ho intenzione di rovinarla.”
Poi prese del detersivo dalla borsa.

“Sul serio, cosa sei, Mary Poppins? Perché mai hai-“

“Zitto e spogliati Liam.” Theo sbuffò, versando un po’ di detergente sopra alla coperta e chiudendo la lavatrice.

“Aspetta, cosa?” chiese Liam, Theo impostò per la coperta il lavaggio veloce, aspettando che la lavatrice partisse prima che si preoccupasse di guardare nuovamente Liam.

“Hai sentito. Spogliati.”

“Ma-“

“I tuoi vestiti sono sudici.” sbottò Theo, togliendosi la canottiera e lanciandola nella lavatrice come se fosse del tutto normale spogliarsi in una lavanderia. Liam fissò alla pelle esposta di Theo, la bocca stranamente gli si seccò  mentre guardava la pelle abbronzata e i muscoli definiti, mentre Theo era intento a togliersi le scarpe. Si piegò, togliendosi i calzini e lanciandoli insieme alla canotta. Liam aveva lo strano presentimento di non aver mai visto Theo a piedi nudi prima d’ora, i suoi occhi si fermarono sui suoi piedi, che spuntavano alla fine dei jeans.

“Davvero? Ti stai davvero spogliando in una-“ iniziò Liam.

“Si, ci stiamo davvero spogliando. Non ho intenzione di lasciarti impuzzolentire la mia macchina o i miei vestiti, più di quanto lo siano già” disse Theo.
Gli occhi di Liam si sposarono dai piedi di Theo quando sentì il suono di una zip che si apriva. Theo si sfilò i pantaloni senza tante cerimonie lasciando Liam imbambolato mentre lui era in piedi, calmo, indossando solo un paio di boxer stretti. Qualcuno fischiò, Liam spostò lo sguardo dal corpo mezzo nudo di Theo, voltandosi verso un gruppo di ragazzi seduti nell’angolo in fondo alla stanza che stavano guardando Theo ridendo.
“Dai, sbrigati.” disse Theo. Liam si sforzò di guardare Theo in faccia, non il suo petto, o le cosce, o i piedi nudi che lo facevano sentire stranamente vulnerabile. Camminare a piedi nudi era una cosa che si faceva a casa, quando ti sentivi al sicuro. Non quando ti trovavi in una lavanderia a caso nel mezzo dell’Arizona.
O forse Liam aveva più preconcetti rispetto all’indossare delle scarpe e dei calzini rispetto a quelli che aveva Theo.

“Non mi spoglierò” disse testardamente Liam. Theo lanciò i suoi pantaloni nella lavatrice, guardando Liam con provocazione.

“O ti spogli tu o ti terrò fermo e ti spoglierò io.”disse Theo. Liam rise e l’altro sollevò un sopracciglio.

“Stai scherzando, spero.” sibilò Liam. Theo si avvicinò, le mani cercarono di prendere la maglietta di Liam.
“Ok! OK!” urlò Liam, scacciando la mano di Theo che iniziava ad afferrarlo.
“Ok! Lo faccio, fermati.” borbottò Liam. Theo si fermò, incrociando le bracci a e fissandolo.

“Hai intenzione di stare lì a fissarmi?”

“Si.” disse fermamente Theo. Liam si girò, dando una veloce occhiata alla lavanderia, tutti in quel posto lo stavano fissando. Liam sentì le guance avvampare.

“Fanculo.” borbottò, sfilandosi la maglietta dalla testa, ignorando il fatto che iniziava a sentirsi avvampare perfino sul petto e buttandola nella lavatrice aperta. Infilò i pollici nei pantaloni della tuta e li sfilò. Theo fischiò. “Ti odio.” Liam si sentiva pronto a prendere fuoco visto il calore che emanava per colpa dell’imbarazzo visto che le persone nell’angolo risero quando iniziò a saltellare cercando di sfilare i pantaloni indossando ancora le scarpe.
Non ebbe un grande successo. La mano di Theo improvvisamente picchiò sul suo petto e lo spinse a sedere su una delle poche sedie all’interno della lavanderia.

Liam guardò Theo mentre si metteva in ginocchio davanti a lui per slacciargli le scarpe.

“Posso farlo da solo!” sibilò Liam cercando di tirargli un calcio. Theo afferrò la sua gamba per fermarlo, togliendogli le scarpe e facendole cadere sul pavimento.

“Evidentemente no. Le scarpe van tolte prima dei pantaloni, idiota.” borbottò Theo. “ci stai mettendo in imbarazzo.”

“Perchè tu che mi togli i pantaloni non è imbarazzante?” sibilò Liam. Theo non rispose, gli sfilò solo i pantaloni dalle caviglie e li buttò nella lavatrice. Liam si lasciò sprofondare sulla sedia, coprendosi la faccia diventata bordeaux con le mani, mentre Theo gli toglieva anche i calzini. 
“Ti odio troppo.” borbottò Liam.

“Perfetto, ora i boxer!” Liam urlò quando sentì le mani di Theo sui suoi fianchi.

“COSA!?” urlò Liam, riuscendo finalmente a spingere via Theo, un forte calcio sul petto lo aveva fatto inciampare all’indietro e un segno rosso era iniziato a spuntare in quel punto. Theo iniziò a ridere di gusto, buttando indietro la testa.

“Il tuo battito-“ ridacchiò Theo. Liam sbatté una mano sul suo petto, sentendo il suo cuore martellare sotto il suo palmo ad una velocità imbarazzante.

“Sei un coglione.” disse, Theo continuò a ridere.

“Hai quasi avuto un infarto. O mio d-“

“Ti meno.” sibilò Liam. Theo cercò di ricomporsi, al meglio che poteva, le sue spalle tremavano ancora per colpa delle risate anche se si era girato per far partire la lavatrice. Non ci volle molto prima che Theo tornasse da lui, lasciandosi cadere sulla sedia accanto con un ghigno di merda ancora disegnato in faccia.

“Sorridi Liam-“

“Cos-“ Liam sentì il click della fotocamera di Theo. Liam guardò il telefono mentre Theo rise ancora.

“Sai che dovresti sorridere nelle foto, vero?” lo prese in giro Theo, inclinando il telefono cosìcchè anche Liam potesse vedere lo scatto. Probabilmente era l’espressione più felice che Theo avesse mostrato in una foto fino a quel momento, sfoggiava un sorriso accecante mentre Liam era seduto, con le guance rosse e la bocca aperta accanto a lui. Le loro spalle nude in bella mostra.

“Penso che dovremmo mandare questa a tua mamma.” disse Theo.

“Non sei divertente.” sbottò Liam. “L’umorismo è soggettivo Liam. Loro pensano che sia simpatico.” disse Theo, indicando i ragazzini di prima. Liam piegò la testa mentre loro gli sorrisero.

“Come avresti reagito se avessi cercato di toglierti i boxer?” borbottò Liam.

“Se fossimo stati in una lavanderia? Probabilmente ti avrei tirato un pugno, non vorrei essere arrestato per atti osceni in luogo pubblico.” disse Theo “Andiamo a farci qualche amico.”

“Cosa?” Theo non aspettò una risposta e semplicemente si alzò in piedi, avvicinandosi al gruppo di ragazzi, mentre li salutava già. Liam incrociò le braccia, guardando la sua schiena mentre si sedeva su una sedia. Prese il telefono dalla sacca di Theo e aprì un gioco.

Dopo un’ora Theo era ritornato solo per buttare la coperta nell’asciugatrice, i vestiti si stavano ancora lavando, girando e girando nella lavatrice.

Liam si mosse sulla sedia, forzando un sorriso a una donna dall’altra parte della sala che lo stava fissando come se fosse un bocconcino di carne. Sussultò quando lei gli fece l’occhiolino, cercando con gli occhi Theo che era appoggiato all’asciugatrice dove aveva infilato la coperta, apparentemente felice di star lì mezzo nudo nel mezzo di una lavanderia parlando con uno dei ragazzi, un ragazzo che sembrava appena uscito da una boyband, con il ciuffo, i jeans stretti e via dicendo.

“Ci-“ iniziò la donna, Liam saltò in pedi raggiungendo Theo prima che potesse finire di salutarlo. Theo lo ignorò quando arrivò vicino a lui, dando ancora attenzioni alla brutta copia di Joe Jonas che stava dicendo qualcosa riguardo a degli ostelli e zaini in spalla.

“Theo” bisbigliò

“In pratica c’era questa donna no, tipo, una donna di 50 anni ubriaca come la merda che cercava di rimorchiare Josh-“ indicò uno dei suoi amici nell’angolo del negozio. “-mentre suo marito era praticamente a 2 passi da noi che la guardava e se ne frega-“

“Theo.” sibilò Liam, aggrappandosi al suo braccio, Theo lo scacciò velocemente. Liam lo afferrò ancora.

“Cosa?” sbuffò Theo, non guardandolo nemmeno. Alzò le sopracciglia verso Joe Jonas e roteò esageratamente gli occhi come se Liam fosse un enorme guastafeste.

“Possiamo andarcene?” chiese Liam.

“I nostri vestiti sono pronti?”

“No.”

“Allora no.”

“Ma-“

“Liam.”

“Non smette di fissarmi!” sibilò Liam. Theo finalmente si girò, fissando Liam. Lui fece un cenno indicando dietro di sè. Theo sbuffò prima di guardare verso la donna, assottigliando lo sguardo.

“Sembra che voglia mangiarti.” disse Theo rigirandosi con un piccolo ghigno come se la situazione fosse divertente.

“L’avevo capito quindi possiamo-“

“No. ignorala e basta.” disse Theo.

“Theo-”

“Mi hai quasi venduto come una puttana e l’ho accettato, puoi passare ancora venti minuti venendo scopato con gli occhi.”

“Ma-“

“Liam.” ringhiò Theo.”Dille di lasciarti stare se ti da fastidio.”

“Non posso far-“

“Allora siediti e stai zitto.” Liam lo fissò ma quando gli fu restituito uno sguardo di ghiaccio decise finalmente di girare i tacchi e risedersi sulla sua sedia, lasciandosi sprofondare, incrociando le braccia per cercare di nascondere un po' il suo corpo dalla vista della tizia, e fissando lo sguardo sui suoi piedi.

“Vai avanti.” sentì mormorare Theo.

“Hai detto che ti ha quasi venduto come-“

“E’ una lunga storia.” borbottò Theo e Liam sogghignò. “Quindi cosa è successo con la tipa ubriaca?”

“Oh si, in pratica ci stava provando con Josh e lui stava cercando di cucinare e.. uh sai che dovresti aspettare che l’asciugatrice finisca prima di aprirla-“

“Aspetta un attimo.” borbottò Theo. Liam alzò lo sguardo quando sentii i suoi passi avvicinarsi. Lo sguardo di Theo era fisso sulla donna, con un’occhiata di ghiaccio che gli aveva fatto tornare alla mentre il Theo dei dottori del terrore. Il tipo di ragazzo che era pronto a farli a pezzi senza pensarci due volte. In qualche strano modo, dimostrava di avere la stessa cattiveria di un tempo nonostante fosse in boxer con una coperta stretta in una mano.

“Hey” ringhiò Theo. “Alza lo sguardo e vatti a fare una doccia fredda.” Liam spalancò gli occhi, guardando prima la donna shoccata, che aveva finalmente spostato lo sguardo, e  poi Theo.

“Scusami?” chiese.

“Mi hai sentito. Questa non è la città delle cougar e anche se lo fosse lui ha sedici anni, quindi non saresti nemmeno una cougar ma una pedof-“

“Come ti perm-“

“Disse la sessantenne che fissava il sedicenne” rispose Theo.

“Ho quarantas-“

“Non mi interessa.” disse Theo. “Fissalo ancora e ti cavo gli occhi.” Theo finì la frase coprendo Liam con la coperta. Liam alzò un sopracciglio mentre lui lo rimboccava finchè Liam era coperto dalle spalle alle ginocchia e si buttò sulla sedia accanto a lui, con le braccia incrociate e gli occhi che erano ancora infuocati e fissi sulla testa della donna.

“Uhm.. grazie?” disse Liam, Theo si lasciò scappare una risatina di scherno.

“Potevo sentire la sua libidine da là” borbottò Theo facendo un cenno con la testa verso il fratello Jonas e i suoi amici che li stavano guardando confusi. “Mi stava dando la nausea.”

Theo rimase tranquillo dopo di ciò, guardando male la donna di tanto in tanto e ticchettando con le dita sulla coscia mentre Liam era imbacuccato nella coperta. Il suo odore sembrava.. sbagliato, l’odore di Theo era stato lavato via e ne erano rimaste solo leggere tracce tra il pungente odore di detersivo. Era un buon detersivo ma, non era l’odore giusto per quella coperta. Era sicuro che non avrebbe nemmeno dovuto notarlo quando Theo era seduto a pochi centimetri da lui ma in qualche modo poteva e questo lo fece avvicinare un po’ di più all’altro ragazzo così da potersi riempire i polmoni con l’odore famigliare di Theo piuttosto che quello del detersivo e della soffocante libidine della donna.

Lo stomaco di Liam borbottò, pure la fame ci si metteva nella sua giornata di merda. Theo sospirò, prendendo la borsa quasi vuota per poi frugarci all’interno prima di far penzolare le chiavi della macchina davanti alla sua faccia.

“Puoi aspettare in macchina se vuoi, c’è ancora mezzo mcmuffin nel cassetto del cruscotto.” Liam arricciò le labbra all’idea di mangiare mezzo mcmuffin che era rimasto nel cassetto per più di 13 ore. “Non possiamo andare a mangiare finché non riavremo i nostri vestiti.” sbuffò Theo. “Almeno chiuderà il buco nello stomaco finché non troveremo un posto economico.” Liam sbatté gli occhi quando le chiavi tintinnarono davanti alla sua faccia ancora “Sarai lontano da lei.”

“Va bene.” disse Liam, afferrando le chiavi e sistemandosi la coperta sulle palle come un mantello mentre rinfilava le scarpe e uscì dalla lavanderia.

Nonostante le sue riserve per il cibo Liam prese il sacchetto di carta velocemente tirandolo fuori dal cruscotto e lo lanciò sui sedili posteriori. si lasciò andare sul cuscino, rimboccandosi le coperte e tirò fuori il cibo. mangiò la mezza porzione in due bocconi. Aspettò all’incirca venti secondi e poi prese il cellulare dal sedile davanti, dove l’aveva lasciato cadere poco prima e cercò il numero di Theo.

“Sei via da meno di due minuti Liam, cosa vuoi?”

“I vestiti hanno quasi finito?”

“La lavatrice è appena finita, li stavo mettendo nell’asciugatrice prima che tu decidessi di fare l'impaziente.”

“Quanto ci vuole prima che asciughino?”

“Mezz’ora, un’ora al massimo” disse Theo. Liam si accigliò, sbirciando nella lavanderia in fondo alla strada. Il gruppo di ragazzi se ne stava andando, con gli zaini pieni di vestiti appena asciugati mentre entravano in un furgoncino mezzo scassato.

“E’ un’eternità!” sospirò Liam. “Cosa dovrei fare fino ad allora?”

“Mi hai davvero chiamato per lamentarti di essere annoiato dopo due minuti da solo?” chiese Theo. Liam poté immaginarsi il ghigno sul suo viso.

“Non mi sto lamentando” borbottò Lim. “Ti sto solo.. chiedendo-“

“Ti stai lamentando. ascolta la radio o gioca al telefono, non lo so!” sbottò Theo. “Non ci vorrà così tanto, son sicuro che potrai soppravvivere.”

“Ma-“ Liam sbuffò quando sentì il tono definitivo di Theo. Con un sospirò tornò sui sedili posteriori, mettendosi comodo e raggomitolandosi nella coperta. “Theo mi senti?” chiese Liam.

“Sai che ho riattaccato per un motivo, vero?” la voce di Theo arrivò un momento dopo, tranquilla ed esasperata.

“Volevo solo dirti che se un coglione.” disse Liam,

“Uh oh, ho appena, accidentalmente, impostato i vestiti sull’asciugatura lenta. Sembra che ci vorranno ancora un paio di ore.” Liam righiò e Theo rise.

“Stronzo.” replicò Liam.

“Fatti un pisolino musone.” mormorò Theo. Liam appoggiò la testa sul cuscino, odiando il fatto che quella fosse probabilmente una buona idea, ma quello che gli dava più  fastidio in quel momento era il modo in cui i suoi muscoli si rilassarono appena l’odore di Theo riempì i suoi polmoni, nascondendo l’odore di detersivo della coperta.


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Ce l'ho fatta !
Pensavo davvero di non farcela sta settimana e invece :')
Mi scuso a nome di Tagan se siete rimasti delusi come Liam dalla sorpresa ahah 
Anche se l'overprotective Theo è adorabile e anche Liam tutto imbarazzato :)
Spero sarete pazienti con questa fic perchè ne vale davvero la pena, alla prossima settimana! (almeno spero!)

xx

 

  

 

 

  
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