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Autore: _Ely_BM    14/01/2018    2 recensioni
Stacie Torres, una ragazza come tante altre di sedici anni, forse un po troppo sbadata e sempre nervosa, che ama sognare ad occhi aperti il suo principe azzurro e suo grande amore da quando ha dieci anni di nome Steven Walker, migliore amico venticinquenne di suo fratello maggiore, sperando che un giorno la veda come una donna e non più "piccolina" come l'ha sempre soprannominata lui.
Tra amori e gelosie, vedremo le vicende di Stacie e Steven, che ci faranno sognare con il loro quasi impossibile amore!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Capitolo trenta) Allo zoo!

...POV STEVEN...

"Sveglia papà! Papà svegliaaa!" -urla mio figlio, saltellando sul letto-

"Mh, Jaxon!" -quasi sussurro con voce impastata dal sonno e appena i miei occhi si aprono leggermente, si posano su di lui, che con un enorme sorriso continua a saltare- "Mi stai facendo venire il mal di mare, sta fermo!" -esclamo, afferrandogli una caviglia e un secondo dopo tiro verso di me il suo piccolo piede cicciotto, facendolo finire di schiena sul materasso e lui ride- "Ti sembra il modo di svegliare il tuo papà?" -gli domando divertito, iniziando a fargli il solletico e lui inizia a ridere come un pazzo, agitandosi di qua e di là. Soffre il solletico come la sua mamma. E ancora ricordo, quel giorno al parco di sette anni fa, le risate di Stacie mentre le facevo il solletico e il suo bacio sulle mie labbra, dato così all'improvviso. 
Quello è stato il nostro primo bacio.
Quello è stato l'inizio di tutto!-

"Ma cos'è tutto questo trambusto?" -domanda Meredith acidamente, raggiungendoci in soggiorno mezza assonnata e sia io che Jaxon ci voltiamo a guardarla-

"Buongiorno." -le sorrido, mentre Jaxon, ridendo, mi salta sulla schiena, portando a ridere anche me-

"Sarà un buongiorno per voi! Stavo dormendo, Steven!" -sbotta lei, ritornando in camera da letto e io alzo gli occhi al cielo-

"È una strega, papà! Perché non la lasci? La mamma ti sta aspettando!" -esclama lui tutto entusiasta e io sorrido, alzandomi dal letto con lui ancora sulla mia schiena-

"E tu che ne sai se la mamma mi sta aspettando o meno?" -gli domando, incamminandomi verso la cucina-

"Lo so perché lei ti ama e vorrebbe tornare con te. Come lo vuoi tu!" -mi risponde lui, tirandomi le guance e io sorrido. Mio figlio è davvero intelligente e sveglio. Ha capito perfettamente come stanno le cose, ma al momento tra me e la sua mamma non potrà esserci nulla. Purtroppo!-

"Che cosa vuoi per colazione?" -gli domando, facendolo sedere a tavola-

"Latte e cereali." -mi risponde lui, afferrando fogli e pennarelli dal tavolo e subito inizia a disegnare-

"Campione di papà, come vuoi trascorrere la giornata? Che vuoi fare?" -gli domando, preparando la sua colazione-

"Voglio andare allo zoo!" -mi risponde entusiasta e io sorrido, raggiungendolo a tavola con la sua tazza di latte in mano-

"Allo zoo?" -gli domando, posandola sul tavolo-

"Sì, voglio andare a vedere le scimmie che ho disegnato." -mi risponde, mostrandomi il suo disegno e io sorrido, posando sul tavolo i cereali. Ha disegnato delle adoribili e simpatiche scimmiette.-

"Va bene, allora è deciso: andremo allo zoo!" -confermo, mettendomi seduto accanto a lui-

"SIII!" -urla lui contento e io ridacchio-

"Digli di non urlare o mi farà venire il mal di testa." -mi chiede Meredith, entrando in cucina e Jaxon si volta subito a farle la linguaccia-

"Vuoi unirti a noi? Andremo allo zoo, oggi." -le dico, osservandola e lei alza un sopracciglio-

"Ma ti pare che io vada allo zoo? Quel posto sarà puzzolente con tutti quegli animali." -si lamenta lei e io alzo gli occhi al cielo-

"Vorrei tanto che tu venissi." -esclama Jaxon e sia io che Meredith siamo sorpresi. Mio figlio vuole Meredith con noi? Sotto ci sarà qualcosa, sicuro!-

"Ma davvero?" -gli domanda lei scioccata e lui sorride annuendo-

"Certo! Così ti darò in pasto ai leoni!" -le risponde lui e io non resisto e scoppio a ridere-

"Steven!!" -mi richiama la mia fidanzata a gran voce e io cerco di trattenere le risate-

"Scusami, ma mio figlio ha un gran senso dell'umorismo." -esclamo divertito e lei mi fulmina-

"Me ne torno in camera. Ne ho già abbastanza di quel demonio!" -sbotta lei, uscendo furente dalla cucina-

"È così velenosa che nemmeno i serperti la vorrebbero con loro." -esclama mio figlio e io ridacchio. Jaxon è molto simile alla madre caratterialmente. 
È una forza della natura!-

"Sei sicura di non voler venire con noi?" -domando a Meredith, mentre mi infilo un paio di jeans blu-

"Ti ho già detto di no! Quel bambino mi darebbe davvero in pasto ai leoni." -esclama lei e io sorrido divertito-

"Maddai, ma smettila!" -l'ammonisco, infilandomi un maglioncino bianco-

"Quel bambino mi odia!" -mi fa notare lei osservandomi, mentre mi infilo un giacchetto di lana-

"E tu non fai nulla per conquistarlo, per farti piacere da lui." -le faccio notare io, a mia volta-

"Ma non c'è nulla che io possa fare! Quel bambino crede che ti abbia portato via dalla madre. Chissà cosa gli dice quella donna maleducata!" -esclama lei e io la osservo, raggiungendo il letto-

"Stacie non è quel tipo di persona." -difendo la madre di mio figlio e lei mi fulmina-

"Senti non mi piace che la difendi con me." -mi confessa e io sospiro, mettendomi seduto ai piedi del letto-

"Quello che dici e pensi su Stacie, non sta ne in cielo ne in terra. Stacie non è una ruba-fidanzati, non sta facendo nulla per dividerci. Stacie non parla male di te a nostro figlio per farti odiare da lui, ma sei tu che ti fai odiare da tutti, con il tuo comportamento e carattere." -le dico, infilandomi ai piedi un paio di stivaletti neri in pelle. Ed è esattamente quello che penso. Stacie ha rinunciato a noi, per Meredith. Quindi che non si venga a dire che è una ruba-fidanzati, perché se lo fosse non avrebbe rinunciato a noi. E per quanto riguarda mio figlio, beh è lei che si fa odiare, non è di certo Stacie che parla male di lei.
Stacie è la donna più fantastica che io conosca, non farebbe del male a nessuno!- "Jaxon andiamo." -richiamo mio figlio, raggiungendolo in soggiorno-

"Prima dobbiamo andare a casa." -mi dice lui, raggiungendomi di corsa-

"Lo so, dobbiamo vestirci." -gli dico, indossando il mio giubbotto nero, con un grande cappello sulle spalle-

"E dobbiamo anche chiedere alla mamma di venire con noi!" -aggiunge lui, uscendo di corsa dal mio appartamento-

"Non correre Jaxon! E poi non credo che la mamma voglia venire." -gli dico, seguendolo verso il loro appartamento e solo al pensiero di rivedere Stacie, il mio cuore martella nel petto!-

"Invece verrà." -esclama lui convinto e quasi inciampa sui suoi stessi piedi, ma io, velocemente, lo afferro dal braccio per evitare che cada a terra. Io sono sicuro del contrario, invece. 
Stacie non vuole vedermi.
Stacie preferisce passare meno tempo possibile con me.
Stacie mi vuole fuori dalla sua vita.-

...POV STACIE...

Sono in cucina a prepararmi un caffè e non faccio altro che pensare a ieri sera. Precisamente alla scenata di gelosia di Steven.
Lo so che non dovrei pensarci, che non dovrei pensare a lui, ma ogni volta che lo vedo così tanto geloso di me, il mio cuore batte sempre più forte.
Come posso dimenticarmi di lui, se lo amo così tanto?
Come posso dimenticarmi di lui, se è il padre di mio figlio?
Come posso dimenticarmi di lui, se vive al fianco del mio appartamento?
Come posso dimenticarmi di lui, se lavoriamo nello stesso locale?
Come posso dimenticarmi di lui, se lo vedo ogni santo giorno?
Tutto questo mi farà uscire di testa, lo so. Tutto questo mi farà impazzire!

"Perfetto, a sabato prossimo. Ciao!" -saluto e attacco la chiamata. È da quando mi sono svegliata che non faccio altro che fare chiamate.
Ho chiesto a Theo, tramite messaggio, di inviarmi la lista degli invitati e i loro numeri. Più mi tengo impegnata, più non penso all'impensabile!- 
Sorseggio un po' di caffè, quando all'improvviso sento qualcuno bussare al portone d'ingresso..

"Mammina!" -sento richiamarmi dal mio bambino, mentre continua a bussare-

"Arrivo, piccolo mio!" -gli rispondo, uscendo velocemente dalla cucina e quasi mi ammazzo, inciampando su un giocattolo- "Maledetta macchinina!" -sbotto, fulminando quel giochino a terra e sbuffando, raggiungo l'ingresso- "Ehi." -lo saluto, appena apro la porta e i miei occhi si incatenano subito a quelli di Steven-

"Mi sei mancata, mammina." -esclama lui, abbracciandomi le gambe e io sorrido, abbassando lo sguardo sul mio bambino, mentre gli accarezzo i capelli-

"Anche tu, piccolo." -gli dico dolcemente e lui poggia il suo piccolo mento in mezzo alle mie ginnocchia, proiettando i suoi occhietti meravigliosi nei miei- "Ti sei divertito?" -gli domando, prendendolo in braccio e lui annuisce con un enorme sorriso- 

"Mammina, papà mi porta allo zoo." -mi informa entusiasta e io sorrido-

"Davvero? Che bello!" -esclamo, mettendolo a terra-

"Vieni papà, entra!" -lo richiama lui, prendendolo per mano e con tutta la forza che ha in corpo lo tira dentro casa, mentre io sospiro, chiudendo il portone- 

"Andiamo a vedere le scimmie che ha disegnato!" -esclama Steve e il mio bambino mi mostra il suo disegno e io, sorridendo, lo prendo tra le mani-

"Che belle scimmiette." -mi complimento e lui sorride- 

"Mamma, vieni anche tu a vedere le scimmie?" -mi domanda il mio bambino e io guardo dritto negli occhi Steve-

"Piccolo, la mamma ha delle cose da fare." -gli rispondo. Non mi va di passare una giornata allo zoo con Steven. Più gli sto alla larga, meglio è per me!-

"Per favore, mammina!" -inizia a pregarmi mio figlio e io guardo negli occhi Steve, in cerca del suo aiuto-

"Campione, la mamma è impegnata, te l'ha detto." -gli dice e nostro figlio inizia a piangere- "Dai su, non piangere!" -cerca di tranquillizzarlo, accarezzandogli la testa-

"Io voglio che la mamma viene con noi!" -esclama lui tra le lacrime e io, sospirando, mi abbasso alla sua altezza-

"Jaxon, non piangere. Gli ometti non lo fanno." -gli dico e lui piange senza sosta. Cavolo, perché deve fare così? Non mi va di stare per troppo tempo con Steven!-

"Dai, perché non vieni con noi?" -mi domanda Steven in un sussurro e io mi volto a fulminarlo-

"Lo sai il perché non vengo!" -sbotto, pure io in un sussurro-

"Fallo per nostro figlio." -sussurra, facendomi l'occhiolino e io lo fulmino di nuovo. Lo detesto quando fa così! Lo sa perfettamente il perché non voglio andarci e lui che fa? Mi mette alle strette! Lo detesto!-

"Va bene, vengo allo zoo con voi!" -mi arrendo alla fine e mio figlio smette subito di piangere, facendo spazio ad un enorme sorriso- "Vado a prepararmi!" -sospirando, mi avvio alla mia camera da letto. Che cavolo! 
Il mondo sembra avercela con me..
Più voglio evitarlo, più me lo ritrovo tra i piedi.
Per non parlare del fatto che Steven non prova nemmeno a starmi lontano. 
Gli ho chiesto di uscire fuori dalla mia vita e lui che fa? Prova a convincermi ad unirmi a loro!
È odioso quando fa così ed è un egoista!!-

"Mammina non farti troppo bella o papà perderà la testa!" -urla il mio bambino dalla sua cameretta-

"Ma cosa dici?" -gli domanda sconcertato Steve e a me scappa da ridacchiare, mentre mi sistemo dentro ai miei pantaloni bianchi a zampa di elefante e a vita alta, il mio maglioncino color rosa antico-

"La verità! Lo vedo come guardi la mia mamma. Tu perdi la testa per lei ogni volta che i tuoi occhi si posano sulla mia bellissima mamma!" -gli risponde Jaxon e io sorrido, mettendomi seduta ai piedi del mio letto-

"Ma come parli? Ma quanti anni hai? Sei sicuro di averne solo cinque?" -gli domanda lui e io ridacchio, infilando ai miei piedi un paio di scarpe con tacco alto, dello stesso colore del maglioncino-

"Non ne ho cinque infatti, ma cinque e mezzo." -lo corregge nostro figlio. Steven ha ragione. Nostro figlio, per come parla, sembra molto più grande della sua età. 
È un piccolo grande uomo!-

Mi passo sulle labbra un rossetto rosato e poco dopo passo ai capelli, che ho deciso di lasciare sciolti e ondulati sulle spalle. Per quanto riguarda gli occhi, li ho incorniciati soltanto da tanto mascara.

"Eccomi!" -esclamo, raggiungendoli in soggiorno e subito lo sguardo di Steven si incanta su di me. E ogni volta è la stessa storia. Mi imbarazza. Mi fa battere forte il cuore. E solo lui, solo il suo sguardo riesce a farmi questo effetto!-

"Hai visto? Hai perso così tanto la testa per la mamma che ti sei imbambolato!" -esclama nostro figlio-

"Oh, ma smettila!" -lo ammonisce Steven, abbassando lo sguardo su di lui e io sorrido, abbassando lo sguardo. E devo ammetterlo: anche io potrei imbambolarmi come una sciocca se lo guarderei per troppo tempo!-

"Guarda mamma, ci sono gli elefanti!" -urla il mio bambino, correndo verso la gambia di questi giganteschi animali e io sorrido, osservadolo-

"Piccolo, non correre o ti farai male!" -gli dico, ma lui non mi ascolta, continua a correre verso quegli elefanti-

"Comunque non ti ho ancora detto che sei bellissima." -sussurra Steven al mio orecchio, facendomi perdere un milione di battiti, mentre mi volto a guardarlo negli occhi e lui mi sorride, facendomi l'occhiolino-

"Perché fai così?" -gli domando, fermandoci a pochi passi da Jaxon che continua ad ammirare a bocca aperta gli elefanti-

"Così come?" -mi domanda, ricambiando il mio sguardo-

"Non fingere di non capire." -sbotto, voltandomi a guardare gli elefanti-

"Papà è vero che gli elefanti hanno paura dei topi?" -gli domanda nostro figlio, prima che lui possa aprire bocca-

"No, non credo. Sarà solo una leggenda." -gli risponde, voltandosi a guardarlo-

"Infatti sarebbe sciocco! Insomma, sono così grandi e grossi, non possono aver paura di un piccolo topolino." -esclama lui, voltandosi a guardare quegli elefanti- "Basta, mi sono stancato di guardarli, non fanno nulla di divertente." -dice lui, raggiungendoci- "Andiamo a guardare le scimmie." -esclama, afferrando sia la mia mano sinistra che la mano destra del suo papà e subito le avvicina, e Steven non perde tempo a stringerla nella sua e nostro figlio, sorridendo tutto contento, inizia a camminare davanti a noi, mentre io cerco di togliere la mano da quella di Steven, ma lui non me lo permette-

"Steven.." -lo richiamo contrariata, voltandomi a guardarlo e lui mi sorride-

"Lo so che vuoi che sparisca dalla tua vita e so anche che non dovevo provare a convincerti ad unirti a noi, ma ti prego lascia che ti tenga per mano." -quasi mi supplica, guardandomi dritto negli occhi, facendomi battere forte il cuore- "Non roviniamo questa giornata. Ci siamo solo io e te, insieme a nostro figlio. Siamo solo noi tre e nessun altro. Non pensare a niente, pensa solo a noi, alla nostra famiglia e godiamoci questa giornata all'insegna del divertimento." -mi dice e io mi perdo a guardare quegli occhi color cioccolato che mi fanno a dir poco impazzire. E io non dico nulla, lascio solo che mi stringa la mano come se fossimo una coppia. Come se stessimo di nuovo insieme, perché la verità è che voglio godermi anche io questa giornata, anche se poi, quando ognuno tornerà a casa propria, tutto tornerà come prima!-

...POV STEVEN...

Lo so che lei vorrebbe vedermi lontano anni luce, ma proprio non ce la faccio a starle lontano.
Proprio non ce la faccio a rinunciare a lei, a noi.
Ci provo ad accontentarla, ad uscire dalla sua vita, ma è più forte di me. Non ce la faccio!

"È stato pazzesco vedere tutti quegli animali! I leoni sono più grandi dei cani e mettono paura, vero papà? E le scimmie? Sono dispettose e si arrampicano dappertutto con facilità, come ci riesce Spiderman. E i gorilla? Ve li ricordate? Sono grossi, muscolosi e forti come te, papà!" -parla nostro figlio, dopo una lunga giornata passata allo zoo e ora stiamo raggiungendo i nostri appartamenti-

"Mi fa piacere che tu sia divertito." -esclamo, accarezzandogli la testa. Non ha fatto altro che ammirare ogni animale in gambia. Aveva sempre un commento da fare per ognuno di loro. E poi è stata una bella giornata anche perché, al mio fianco, c'era Stacie.
Siamo stati bene e dal suo sorriso, dal suo sguardo ho capito, ho percepito, che stesse bene. Che non stesse pensando a nulla e con nulla intendo la gravidanza.
Sembravamo una coppietta come tante altre, invece siamo così lontani da questo!-

"Papà, rimani a cena da noi?" -mi domanda mio figlio e io mi volto a guardare Stacie-

"Jaxon, papà ha una fidanzata incinta a casa che l'aspetta." -gli dice lei ed ecco che ritorna lo sguardo di questa mattina. Quello sguardo triste. Quello sguardo pieno di sofferenza. Quello sguardo che non mi piace vedere nei suoi meravigliosi occhi verdi.-

"Ti prego mammina!" -quasi la prega lui, tirandole la manica del maglioncino-

"Jaxon!" -lo rimprovera lei con lo sguardo- "Puoi andare tu da papà, se vuoi cenare con lui." -gli dice, guardandolo negli occhi-

"No, perché c'è la strega!" -le risponde lui e lei sospira pesantemente, rivolgendomi uno sguardo, come per chiedermi aiuto-

"Possiamo andare a mangiare qualcosa fuori, che ne dici? Ti porto al McDonal's." -dico questo a mio figlio e lui scuote la testa-

"No, perché voglio che mangiamo tutti e tre insieme." -esclama lui, osservandoci- "Per favore mammina." -la prega lui, guardandola negli occhi-

"... Ok, va bene, può cenare da noi!" -si arrende Stacie, avviandosi alla porta del suo appartamento sbuffando e io sorrido-

"Siii, che bello!" -urla Jaxon contento, trascinandomi con sé dalla mano-

"Non tirare." -ridacchio, andandogli dietro, ricevendo addosso lo sguardo fulmineo di Stacie. Lo so che vorrebbe che me ne andassi, lo capisco dallo sguardo, ma ad essere sinceri sono contento quanto mio figlio di rimanere a cena da lei. Di cenare insieme alla mia famiglia!-

"Papà, perché non vai dalla mamma a preparare la cena insieme a lei?" -sussurra mio figlio, entrambi seduti a terra, sul tappetto del soggiorno, a giocare con dei soldatini e sorride. Con quel sorrisetto furbo!
Ho capito il suo scopo: sta facendo di tutto pur di vederci tornare di nuovo insieme, ma non sarà così semplice.
Stacie è testarda!- "Portale anche questo fiore." -mi consiglia, recuperandolo da un vaso e io sorrido, osservandolo-

"Ma è di plastica e poi non ha senso darglielo, tecnicamente è già suo." -gli dico divertito-

"Quello che conta è il pensiero, mi ripete sempre la mamma." -esclama lui, alzando le spalle e io scoppio a ridere. Io amo mio figlio. Lo adoro, è un bambino fantastico!- "Dai, porta questo fiore alla mamma." -mi sprona lui, mettendomelo in mano e io sorrido, alzandomi in piedi- "Vai, su!" -sussurra, spindolandomi dal sedere e io ridendo, raggiungo la cucina con il cuore che batte davvero a mille, ma appena i miei occhi la notano, mi fermo ad osservarla ed è semplicemente stupenda vederla indaffarata in cucina. Vederla concentrata a preparare la cena. 
Questa è una delle tante scene che ho sempre sognato di vedere una volta che avessi sposato Stacie. Osservarla in cucina, a preparare la cena al suo maritino!-

"Questa è un'idea di Jaxon." -sussurro appena le sono dietro, porgendole davanti agli occhi il fiore e lei lo osserva-

"Sarebbe stato da sciocchi se fosse stata tua l'idea di regalarmi un fiore già mio e tra l'altro di plastica." -esclama lei e la sento così fredda, così distante da me-

"Perché mi parli così? Andava tutto bene allo zoo, siamo stati bene." -le dico, affiancandola e lei si volta a guardarmi negli occhi-

"Andava tutto bene finchè non ho rivisto il tuo appartamento, finchè non ho ripensato alla tua fidanzata, finchè non mi è tornato nella testa la gravidanza, il bambino che aspettate." -mi risponde con occhi lucidi- "Stavo così bene, oggi, allo zoo. Tenerti per mano dopo tanto tempo è stato bellissimo, come se il tempo non fosse passato, come se noi non ci fossimo mai lasciati, ma ho sbagliato tutto. Non dovevo venirci con voi allo zoo, dovevo rimanere a casa e adesso sarei stata meglio di come sto!" -esclama, mentre le scivola una lacrima lungo il suo viso e io gliela asciugo subito con una carezza-

"Non mi piace vederti così." -sussurro e lei tira su col naso, ritornando a dedicarsi alla cena- "Vuoi che me ne vada?" -le domando in un sussurro e lei ritorna a guardarmi negli occhi-

"Jaxon ci starebbe male. Anche se ho capito qual'è il suo scopo." -mi risponde e io sorrido- "Ti prego non sorridere in quel modo." -mi supplica, voltandosi a guardare le verdure-

"In quale modo?" -le domando perplesso e lei si volta a guardarmi negli occhi-

"In quel modo che mi fa sciogliere il cuore." -mi risponde, fissandomi dritto negli occhi e io sorrido, avvicinandomi a lei ancora di più- "Torna da Jaxon." -mi dice, raggiungendo i fornelli-

"Ti do una mano con la cena." -esclamo, iniziando a tagliare della verdura-

"Non ce n'è bisogno." -esclama lei, raggiungendomi velocemente e cerca di togliermi il coltello-

"Sta ferma, è pericoloso!" -la rimprovero e lei mi fulmina-

"Non rimproverarmi come se fossi una bambina!" -sbotta e io rido, riprendendo a tagliare- "Non ridere, Steven!" -mi ammonisce nervosamente, ritornando ai fornelli. Mi sono mancati perfino questi momenti insieme a lei.
Ad essere onesti tutto mi manca di lei!-

...POV STACIE...

Non mi libererò mai di lui.
E come se non bastasse ci si mette pure mio figlio!
Ho capito quello che sta cercando di fare. Vuole che passiamo del tempo insieme, così che noi ci riavviciniamo e torniamo insieme, ma questo non succederà mai, anche se mi piacerebbe terribilmente lo ammetto!

"Si è addormentato!" -sussurra Steve, osservando nostro figlio addormentato tra le mie braccia-

"Lo porto a letto." -esclamo a bassa voce, alzandomi dal divano-

"Ti do una mano?" -mi domanda, sentendo il suo sguardo addosso-

"No, faccio da sola!" -gli rispondo, raggiungendo la sua cameretta. Ci credo che mi è crollato così tra le braccia, non ha fatto altro, tutto il giorno, che fare come un pazzo. Per lo zoo correva e ci trascinava di qua e di là. Idem a casa.
Non è stato fermo neanche un attimo e devo ammetterlo: sono stata bene quanto lui!- "Sogni d'oro, piccolo mio." -sussurro dopo averlo messo a letto e poco dopo premo le mie labbra sulla sua fronte-

"Mammina.." -mi richiama lui in un sussurro, tenendo i suoi occhietti chiusi-

"Dimmi, piccolo." -gli chiedo, sistemando la copertina sul suo piccolo corpo e lui apre lentamente i suoi occhietti-

"Questa è stata la giornata più bella della mia vita. Mi sono divertito tanto e mi piace avere papà con noi." -mi risponde lui, guardandomi negli occhi e io faccio un piccolo sorriso, lasciandogli una tenera carezza sul viso-

"Adesso dormi, amore mio." -gli sorrido dolcemente e lui richiude gli occhietti, rannicchiandosi sotto le coperte- "Sogni d'oro." -sussurro e dopo avergli lasciato un bacio sulla sua guanciotta, raggiungo la porta della sua cameretta-

"Mammina, anche se non me lo dici, lo so che piace anche a te avere papà con noi." -mi dice lui e io mi volto a guardarlo e mi sorride- 

"Buonanotte, piccolo." -gli sorrido e poco dopo chiudo la porta alle mie spalle. Perché mentire? È vero, mi piace avere Steven per casa, vederlo giocare con nostro figlio, sembrare una coppietta come tante altre, ma questo è solo un sogno che non si potrà più realizzare!- "Non era necessario che ti mettessi a riodinare, potevi tornare a casa." -dico questo a Steven, dato che lo trovo intento a sparecchiare la tavola- 

"Beh, è il minimo che possa fare." -mi risponde lui, sorridendo-

"Lascia stare, me ne occupo io più tardi." -gli dico, togliendogli i piatti sporchi dalle mani- 

"Tutto bene con Jaxon? Vi ho sentito chiacchierare." -mi chiede e io annuisco-

"Tutto bene." -gli rispondo, non guardandolo nemmeno negli occhi, mentre recupero le posate e i tovaglioli sporchi-

"È ora che vada." -esclama e io annuisco, guardandolo per un piccolo istante- "Grazie per la bella serata, sono stato davvero molto bene e la cena era squisita. Mi sono divertito." -aggiunge, sentendo il suo sguardo addosso-

"Beh non sei stato l'unico ad esserti divertito. Anche Jaxon si è divertito tutta la sera con il suo papà." -gli dico, voltandomi a guardarlo negli occhi e gli rivolgo un piccolissimo sorriso-

"E con la sua mamma." -aggiunge lui, guardandomi dritto negli occhi e io osservo la sua mano allungarsi verso il mio viso-

"Già, e con la sua mamma." -confermo in un sussurro, sentendo tutto il mio corpo rabbrividire al suo tocco così tenero e delicato. E i nostri occhi sembrano incatenati tra loro. Sembra che nessuno dei due voglia smettere di guardare l'altro. E il mio cuore inizia a martellare nel petto appena il suo viso, le sue labbra, si avvicinano lentamente a me, ma tutto questo è sbagliato ed è per questo che abbasso la testa, per evitare che mi baci e lui rimane immobile, vicinissimo al mio viso- "Credo che sia arrivata proprio l'ora che tu vada." -gli dico, ritornando a guardarlo negli occhi-

"Shhh." -sussurra lui, accarezzandomi il viso e in men che non si dica le sue labbra sono sulle mie. Si posano delicatamente sulle mie labbra e poco dopo iniziano a muoversi l'una contro le altre. E provo un miscuglio di sensazioni dentro. Tutte molto forti. Ma appena riprendo un attimo di senno, mi allontano da lui-

"No, Steve." -sussurro, facendo un passo indietro- "Ti accompagno alla porta." -esclamo, uscendo dalla cucina con una mano sulla mia bocca e sento i suoi passi seguirmi verso l'ingresso. Tutto questo è sbagliato. 
È sbagliato nei confronti di Meredith, anche se baciarlo è stato un sogno e non ho pensato minimante al bambino. Per un momento tutto intorno a noi è sparito e siamo rimasti solo noi due, ma per fortuna ho ripreso un po' di senno e mi sono allontanata appena in tempo!- "Buonanotte." -lo saluto, aprendo il portone del mio appartamento e lui, senza proferir parola esce, ma si blocca nel camminare giusto appena fuori dalla porta e il mio cuore riprende a battere forte, mentre lo osservo di spalle, ma poco dopo torna indietro e immeditamente mi prende il viso tra le mani, avventandosi sulle mie labbra con avidità e con foga. E io non riesco a trattenere la mia voglia di lui, così ricambio quel bacio, lasciandogli una carezza sul viso, ma poco dopo riprendo buon senso- "Steven no!" -sussurro con affanno, cercando di allontanarmi da lui, ma non posso. Non ci riesco. Lui non sembra volenteroso a lasciarmi andare, mentre continua a baciarmi, a mordicchiarmi e a succhiarmi le labbra- "Non possiamo." -continuo a sussurro, mentre le sue labbra e i suoi denti si posano sul mio collo, iniziando a baciare e a mordicchiare la mia pelle. E io sento quasi di impazzire al tal punto che mi scappa dalle labbra un gemito.- "Steven basta!" -esclamo, spintonandolo dal petto con forza e subito i nostri occhi si incontrano. E credo di non aver mai visto nel suo sguardo tutta quella voglia che ha di me!- "È sbagliato nei confronti della tua ragazza, te ne rendi conto?" -gli domando, osservandolo serissima in volto e lui abbassa lo sguardo a terra, come se facendo ciò possa riuscire a calmare la sua voglia di me- "Anche se quando si tratta di te, nulla è sbagliato per me." -sussurro pianissimo e lui ritorna a guardarmi dritto negli occhi. E quel sorriso che mi rivolge, mi fa capire di non averlo detto poi così piano-

"Oh Stacie!" -sussurra lui, prendendomi il viso tra le mani e subito le nostre labbra si uniscono di un nuovo in un bacio pieno di passione, mentre con il piede da un piccolo colpetto al portone, facendolo immediatamente chiudere alle sue spalle-

"Steven!" -sussurro sulle sue labbra e la mia è quasi una supplica di smetterla subito o finirà male. Ma lui sembra non ascoltarmi, dato che mi prende in braccio come una sposa e continuando a baciarci, si avvia verso la mia camera da letto- "Non possiamo! E poi Jaxon protrebbe sentirci." -gli dico affannata come non mai-

"Smettila di ripeterlo. Tu mi vuoi, quanto io voglio te." -sussurra lui nel mio orecchio e quando mi era mancata la sua voce così rauca- "E poi nostro figlio dorme." -esclama, dopo aver aperto la porta della sua cameretta e averlo controllato per un breve istante. E forse la mia era solo una scusa, dato che Jaxon ha il sonno profondo e praticamente quando dorme non sente nulla, ma vorrei comunque poterci fermare o davvero finirà male.-

"Ti prego fermiamoci adesso o dopo non riuscirò a farlo!" -esclamo e poco dopo mi scappa, fuori dal mio controllo, un gemito, dato che Steven -entrambi mezzi nudi sul mio letto- non fa altro che strusciarsi con avidità contro la mia intimità e baciarmi, leccarmi, succhiarmi ogni parte del mio corpo, mandandomi completamente in paradiso. Ed era da così tanto che non mi sentivo così, che non provavo tutto questo con qualcuno!-

"Lo capisci che non voglio e non posso fermarmi? Ti desidero più di ogni altra cosa al mondo, piccola. Sono stanco di stare lontano da te. Sono stanco di non poterti baciare, toccare, accarezzare. Sono stanco di non poterti sentire mia. Noi ci amiamo, Stacie. Noi ci apparteniamo!" -mi dice tutto questo con assoluta voglia di avermi, mentre mi toglie velocemente le mutandine e poco dopo si toglie i suoi boxer. E non ricordavo il suo corpo così bello e perfetto. Nel corso degli anni lo è diventato ancora di più!- "Dio, quanto mi sei mancata piccola." -sussurra lui, entrando in me lentamente ed è voglioso come non mai-

"Amore mio." -sussurro, buttando la testa all'indietro tra i cuscini, stringendo con una mano le coperte e con l'altra la sua grande e calda mano. E lo sento sorridere, mentre inizia a spingere in me, unendo le nostre labbra. Ed era mancato tanto anche a me.
Mi era mancato unirmi a lui. Sentirci una cosa sola. 
Mi era mancato tutto quello che mi fa provare entrando in me. Sentendolo spingere in me con amore, ma allo stesso tempo con passione, con decisione.
Mi era mancata la dolcezza che ci mette nel fare l'amore, nel baciarmi, nell'accarezzarmi, nel toccarmi, nel guardarmi dritto negli occhi ad ogni nostra spinta.
Mi era mancato sentirmi stringere forte tra le sue braccia.
Mi erano mancate le sue mani, così grandi e calde, su ogni parte del mio corpo.
Mi era mancato baciarlo, toccarlo, accarezzarlo, graffiarlo.
Mi era mancato sentire ogni suo sospiro di piacere, ogni suo gemito nel mio orecchio. 
Mi era mancato sentirmi chiamare da lui, con quella voce così sexy e rauca, causata dall'estasi che stiamo provando entrambi.
Mi era mancato fare l'amore con lui, unirci e diventare una cosa sola, pronti a raggiungere l'apice del piacere.
Mi era mancato semplicemente lui, il mio Steven, il mio amore più grande!- "Oh Steven!" -quasi urlo, arrivando al culmine del piacere, ma per fortuna lui soffoca la mia voce baciandomi o davvero mi avrebbero sentita tutto il vicinato, mentre lui continua a spingere in me con decisione e io graffio la sua schiena, conficcando le mie unghia nella sua pelle, continuando a baciarlo per poter soffocare le mie urla, i miei gemiti forti-

"Oh cazzo, piccola!" -geme lui sulle mie labbra, arrivando al culmine del piacere e poco dopo, sfinito, si lascia cadere sul mio corpo nudo e entrambi sorridiamo, stanchi come non mai, ma felici- "Dio!" -sussurra lui, scambiandoci dolci bacetti sulle labbra, cercando di riprendere respiro regolare. E questa è stata la serata più bella della mia vita, dopo la nascita di Jaxon.- "Ci avrà sentiti nostro figlio?" -mi domanda, appena riprende fiato, lasciando una dolce carezza tra i miei capelli leggermente sudati-

"Spero di no." -sussurro, abbassando lo sguardo sul suo petto e delicatamente sfioro quella peluria non molto folta, notanto la sua pelle rabbrividire. Diventare d'oca.-

"Se ci ha sentiti, per tutte le urle che hai cacciato fuori, avrà pensato che ti stessi uccidendo!" -scoppia a ridere lui e io gli tiro un pugno sul petto-

"Idiota." -esclamo serissima, voltando la testa sul cuscino, alla mia sinistra e lui, pian piano, smette di ridere-

"Che succede?" -mi domanda e dal tono di voce capisco che si sia fatto serio-

"Mi sento in colpa, Steven." -gli rispondo, ritornando a guardarlo negli occhi e ovviamente mi riferisco alla sua ragazza- "Non doveva succedere. Mi ero ripromessa che non avrei fatto più una cosa simile. Abbiamo già fatto soffrire, in passato, una persona per tutto questo. Non doveva succedere un'altra volta." -esclamo e sono davvero sul punto di piangere. Anche se odio, detesto la sua ragazza, non dovevamo finire a letto insieme e io ho tradito la mia stessa promessa!-

"Ti stai riferendo a Mitch?" -mi domanda, guardandomi negli occhi e io annuisco-

"L'abbiamo ferito profondamente con quel tradimento di sette anni fa, l'abbiamo distrutto. IO, soprattutto. Ha sofferto tantissimo e io mi ero ripromessa che non avrei mai fatto più provare quel dolore simile, a nessun'altra persona. E adesso sta succedendo di nuovo. Adesso quella a soffrire sarà Meredith, appena scoprirà che siamo finiti a letto insieme." -esclamo, mentre le lacrime si sono impossessate di me. Non riesco a trattenerle, a smettere di piangere. E lui mi accarezza con tenerezza, asciugandomi ogni singola lacrima- "È meglio se tu te ne vada." -gli dico con le lacrime agli occhi-

"Stacie io non voglio andare via. Non voglio uscire dalla tua vita di nuovo. Non voglio rinunciare a te, a noi, alla nostra famiglia, alla nostra felicità, al nostro amore. Voglio restare qui con te tutta la notte. Voglio restare qui con te tutta la vita." -mi dice, posando la sua fronte contro la mia e io piango, chiudendo gli occhi- "Ti amo cazzo! E quello che è successo tra noi questa sera, tra queste quattro mura, è stata la cosa più bella che ho fatto in tutti questi anni senza di te, dopo Jaxon. Non puoi cacciarmi, non devi farlo, non ora, non dopo quello che abbiamo appena fatto. Io non amo Meredith, io amo te e voglio te. Soltanto te, piccola." -aggiunge, accarezzandomi e lasciandomi qualche bacio-

"Lei ha bisogno di te. Lei è sola, non ha nessuno a parte te, Steven." -gli dico tra le lacrime-

"Stacie.."

"Ti prego Steve, torna a casa. Torna da lei. Fingiamo che tutto questo non sia mai successo. Dovrà rimanere tra noi, lei non dovrà mai venirlo a sapere. Non voglio che soffra a causa mia, a causa nostra." -gli dico, guardandolo negli occhi e poco dopo gli do le spalle, riprendendo a piangere in silenzio, mentre stringo la coperta contro il mio seno-

"Stacie io ti amo. Ti prego non rinunciare a noi a causa di questa gravidanza. Posso prendermi le mie resposabilità anche stando con te, non l'abbandonerei mai." -mi dice e quasi mi supplica di non lasciarlo andare, mentre preme le sue labbra calde sulla mia spalla nuda, ma io proprio non ce la faccio. Non riesco a dividirlo da lei ora, che aspettano un bambino!-

"Torna a casa, Steven!" -gli dico e cerco di essere il più fredda possibile. Voglio che capisca che sono impassibile, che non cambierò idea. Se non ci fosse stato questo bambino, le cose potevano essere diverse, ma c'è e io non riesco, non posso dividerlo da Meredith!- "Va via Steven! Torna da lei!" -gli dico, dato che non si muove di un centimetro, rimane solo fermo alle mie spalle, ma poco dopo sento le sue labbra premere tra i miei capelli e questo suo gesto fa scivolare una lacrima lungo la mia tempia e poco dopo lo sento alzarsi dal letto e iniziare a rivestirsi. E se darei retta al mio cuore lo fermerei, lo afferrerei dal braccio e lo tirerei sul letto accanto a me, per non permettergli di andare via, ma decido di dare retta alla razionalità, alla mia testa e non al mio cuore, così lo lascio uscire da casa mia e appena sento il portone chiudersi, scoppio a piangere.-

...POV STEVEN...

Non ci posso credere!
Credevo che sarebbe cambiato tutto dopo aver fatto l'amore. 
Credevo che tutto sarebbe tornato come un tempo, che non ci saremmo più lasciati e invece mi ha cacciato. 
Mi ha cacciato dopo aver passato la mezz'ora più bella della nostra vita. 
Mi ha cacciato, di nuovo, dalla sua vita.
Non so più davvero che cosa fare. 
Io la amo cazzo, la amo più della mia stessa vita e vorrei stare con lei, essere felice con lei, ma questo bambino la blocca. La blocca a stare con me!

Appena entro nel mio appartamento, la prima cosa che vedo è Meredith, addormetata sul divano, così decido di raggiungerla e devo ammetterlo: mi sento anch'io in colpa nei suoi confronti. 
Io e Stacie avremmo pure sbagliato, ma è stato lo sbaglio più bello della mia vita!

"Meredith." -la richiamo, scuotendola leggermente dalla spalla e lei mugola qualcosa di incomprensibile, mentre apre lentamente gli occhi-

"Mh, sei tornato a casa finalmente!" -esclama lei con voce impastata dal sonno, osservandomi mezza assonnata- 

"Sono appena rientrato. Dai, andiamo a letto." -le dico, aiutandola ad alzarsi dal divano-

"Ti sembra l'ora di tornare a casa? Hai passato tutto il santo giorno con quelli!" -sbotta, venendomi dietro verso la nostra camera-

"Quelli, come li chiami tu, sono la mia famiglia!" -le rispondo serissimo, voltandomi di poco a guardarla negli occhi. Non sopporto più questa sua ostilità nei confronti di mio figlio e di Stacie!-

"La tua famiglia?" -mi domanda sconcertata e io sospiro, passandomi una mano tra i capelli, mentre entriamo in camera nostra- "Steven sono IO la tua famiglia. Io e il nostro bambino!" -esclama lei serissima, sentendo il suo sguardo addosso, mentre mi sfilo via i jeans- "Da quando siamo arrivati qui, a Los Angeles, non hai fatto altro che trascurarmi, mettermi da parte per poter stare insieme ai tuoi amici, a tuo figlio e anche insieme a quella stronza della tua ex!" -quasi urla lei, tenendo i suoi occhi fissi su di me-

"Non chiamarla stronza!" -quasi urlo io, voltandomi a guardarla negli occhi e sto perdendo la calma. Non mi piace che chiami in quel modo Stacie!-

"La chiamo come mi pare e piace." -esclama lei serissima in volto- "Senti non voglio litigare con te, tanto meno di quella. Non oggi, che è stata una giornata bellissima." -mi dice, cercando di mantenere la calma-

"Perchè è stata una bellissima giornata?" -le domando, infilandomi sotto le coperte con addosso un paio di boxer e il maglioncino-

"Perchè tieni il maglioncino per dormire? Di solito dormi soltanto con i boxer." -esclama lei stranita-

"Beh, perché.. Perché ho un po' freddo!" -le rispondo, ma ad essere onesti è una bugia. Ho il petto e la schiena graffiata a causa delle unghiette di Stacie.-

"Come mai? Non ti senti bene?" -mi domanda preoccupata, posando la sua mano sulla mia fronte-

"Non è nulla, sarà un po' di influenza." -le rispondo per tranquillizzarla e lei annuisce, osservandomi- "Allora? Che cosa è successo oggi, per aver reso la tua giornata bellissima?" -le domando, osservandola curioso-

"Sono stata dal medico questo pomeriggio. Ho fatto la prima visita ginecologica e.."

"Che cosa??" -quasi urlo scioccato- "Vai dal medico e non mi dici niente?" -le domando sconcertato, fissandola dritto negli occhi-

"Beh, eri con tuo figlio." -si giustifica lei, alzando le spalle-

"Questa non è una scusante, Meredith! Ti avrei accompagnato cazzo e avevo il diritto di venire con te, di vedere per la prima volta nostro figlio e tu me l'hai impedito!" -le dico e sono abbastanza arrabbiato. Non doveva tenermi all'oscuro di questo. Doveva dirmelo.-

"Ok, scusami. La prossima volta verrai con me." -mi dice e poco dopo posa le sue labbra sulle mie, ma io mi allontano quasi subito- "Sei arrabbiato? Senti, mi dispiace, ma guarda, ho una cosa per te." -esclama e poco dopo si volta verso il suo comodino e dopo aver afferrato non so cosa, ritorna a guardarmi negli occhi- "Questa è la prima foto di nostro figlio." -sorride, mostrandomi l'ecografia e io l'afferro subito, osservandola emozionato- "Lo vedi? È questo piccolo fagiolino!" -mi dice, indicandomelo con il dito e io sorrido, osservando mio figlio. E questa foto mi riempie davvero il cuore di gioia. Questo piccolo fagiolino è mio figlio!-

"È bellissimo." -sussurro sorridendo e sento i miei occhi pizzicare-

"Come il suo papà." -sussurra lei e poco dopo preme le sue labbra sulla mia tempia- "Non vedo l'ora che nasca." -esclama, portando la mia mano sulla sua pancia e io, sorridendo, gliel'accarezzo-

"Anch'io." -sussurro, guardandola dritto negli occhi e lei, sorridendo, mi bacia e io per tutta questa situazione, ricambio quel bacio, facendola sdraiare di schiena, con me leggermente sopra di lei-

"Sei già un papà fantastico e al suo arrivo lo sarai ancora di più." -sorride sulle mie labbra e io, sorridendo, poso il mio sguardo sulla sua pancia- "Vedrai, saremo una bellissima famiglia." -sussurra, sentendo la sua mano tra i miei capelli, mentre accarezzo e bacio la sua pancia. Diventare papà per me è veramente una grandissima gioia. 
Non vedo l'ora che nasca. 
Non vedo l'ora di tenerlo tra le mie braccia, di coccolarlo e di riempirlo d'amore.
Sono davvero felicissimo di diventare papà per la seconda volta!-

Spazio autrice:

Buongiorno ^^

Eccomi qui con un nuovo capitolo :)
Come vi sembra? Fatemi sapere la vostra opinione lasciandomi qualche recensione ^^

Vi mando un bacio.
-Elisa.
   
 
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