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Autore: _Lakshmi_    14/01/2018    1 recensioni
[AU Scolastica]
Dal primo capitolo:
Il pullman è la barca, l'autista è il tristo traghettatore di anime.
Se Dante avesse scritto la Divina Commedia nel XXI secolo, probabilmente lui e Virgilio avrebbero viaggiato su un mezzo pubblico, schiacciati nella calca di teste pensanti -chi più, chi meno- ed ansiogene, concentrate unicamente sull'imminente verifica o interrogazione.
Caronte aspettava gli spettri imbottiti di caffè e di zuccheri, tamburellando le ossute dita sul volante a ritmo della colonna sonora delle sue lunghe traversate: [...] lui, infatti, in mezzo a tutta quella vita, si limitava ad ascoltare e a cantare le note della sua amata canzone, guidando la nave sul fiume di nero asfalto.

[Attenzione: rivisitazione miti in chiave moderna ed utilizzo di stereotipi]
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Professori

Idealtipi di Professori

[raccolta di One-shots]


    Nel Pantheon scolastico dell'Agorà c'era una ferrea, rispettata gerarchia: primo era il Sommo (Preside), poi il vice-Sommo (Vicepreside), i Troni (i Segretari, chiamati in tal modo per il loro attaccamento alla sedia) ed infine il Secondo Sommo (ovvero l'omino che riforniva le macchinette e dispensava chiavette a gratis).
Al di sotto, un poco al di sotto del Custode della Palestra, superato il Parcheggio Oscuro -ed intasato- ed attraversato un portone dalla simpatica incisione “Per me si va ne la scuola dolente, per me si va ne l’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente [...]”, ecco: lì si trovavano i Professori.
Più in basso, solo la nera casta dei bidelli.
Tuttavia, anche i Professori avevano una propria gerarchia, o comunque si differenziano per molteplici fattori, tra i quali: Terrore, Rispettabilità, Simpatia, Pazienza e Disponibilità. In base a queste variabili, si formavano caratteri ben diversi l'uno dall'altro.



La Provvidenza:

Terrore: Nullo.
Rispettabilità: *colpo di tosse*.
Simpatia: Alta.
Pazienza: Alta.
Disponibilità: Alta.


    Il professore disponibile, che sapeva ascoltare i propri studenti e dava anche validi consigli per il futuro, risultando a volte essere quasi un vero e proprio indovino; inoltre, in tutta la sua lunga carriera, non aveva mai segnato un'insufficienza, oppure in caso di gravi, terribili errori, preferiva sempre porgere l'altra guancia per salvare l'educando con un'ultima, estrema interrogazione.
Calcante ne era un illuminato, antico, vetusto esempio, stimato dai propri alunni, tanto che nelle sue ore la classe riusciva a mantenere un assoluto silenzio. Una quiete bruscamente interrotta al suono della campana, quando il branco di adolescenti tornava dal pellegrinaggio alle macchinette, prendendo posto per la lezione successiva.
Un simile modello, infatti, poteva esistere solo in Religione. E Religione, citando le parole del saggio Achille, “è il breve fancazzeggio tra un'ora di merda e un'altra ancor più di merda. Ma chi ha messo due verifiche nello stesso giorno? Che teste di cazzo, proprio.



Super-Ego:

Terrore: Altissimo.
Rispettabilità: Alta.
Simpatia: Bassa.
Pazienza: Medio-bassa.
Disponibilità: solo se sei meritevole.


    La pura razionalità: non vedeva studenti, ma sacchi ambulanti di valutazioni. Però, seppur piuccheperfetto nell'attribuire giudizi, non concedeva neppure la più vana speranza di salvezza.
Non esisteva l'ansia da prestazione: o si rispondeva in modo corretto, oppure si veniva liquidati con un due e condoglianze alla famiglia (nei casi migliori) o con una risata sadica e una pacca sulla spalla (in quelli peggiori, anche perché era l'unico genere di professore che trovava appagante esplorare gli oscuri meandri al di sotto del due).
Non esisteva neppure la psiche o la persona, esisteva solo un rapporto terribilmente formale e distaccato, in cui alla fin fine era importante solo il risultato.
Il chiaro esempio di questa tipologia era incarnato in Atena, professoressa di Letteratura, Latino (ahi-ahi) e talvolta Greco Antico (se rimanete in silenzio, potrete ancora sentire il cristallino suono dei gemiti addolorati di studenti schiacciati da terribili versioni d'autore): donna decisa, rigorosa, capace di correggere persino il puntino mancato sulla “i”, non ammetteva alcun guizzo di fantasia, alcuna licenza poetica, alcun “Eh, dai, il significato è quello prof...”.
Inoltre, seppur tanto fiscale, aveva un modo estremamente sadico per le interrogazioni, dopo le quali gli studenti brancolavano verso un bravo psichiatra, traumatizzati a vita.
Ade, altro esponente della categoria, in occasione delle interrogazioni di Dicembre, aveva ideato la Roulette della Morte in combinazione con il gioco d'azzardo dei dadi, in cui o si usciva semplicemente come interrogati, o, se sorteggiati con un numero prestabilito (tipo il dodici), si aveva la possibilità essere graziati e di condannare un altro compagno all'interrogazione a propria libera scelta.



Femme Fatale:

Terrore: Medio-basso.
Rispettabilità: Media.
Simpatia: Alta.
Pazienza: Medio-basso.
Disponibilità: Assoluta.


    Partendo dal mito che i Professori potevano accoppiarsi solamente con altri Professori, la Femme Fatale era la figura che più mieteva vittime tra i colleghi, ammaliandoli con i propri modi libertini, le proprie generose scollature o le proprie vaghe allusioni. E, a volte, superava addirittura se stessa con relazioni non propriamente convenzionali.
O non propriamente legali.
In ogni modo, la rappresentante più indicata a questa categoria era la bella, allettante, capricciosa Afrodite, professoressa di Francese, lingua dell'Amore e della Seduzione, oltre che delle incomprensibili pubblicità di Eau de Toilette.
Il suo dolce profumo serpeggiava per i corridoi al suo passaggio, i morbidi boccoli biondi fluttuavano sulla sua bella testolina a ritmo della sua camminata aggressiva e del suo morbido ondeggiare dei fianchi, mentre i suoi grandi occhioni erano in grado di ammaliare anche l'uomo più riservato e ritroso.
Era famosa in tutti i licei e i motivi della sua notorietà non erano di certo per l'insegnamento: infatti, aveva alle spalle e sulle spalle diverse dicerie e drastiche realtà riguardanti scottanti relazioni. Seppur da anni sposata, circolavano voci sul Preside, sul Vicepreside, sul segretario, sul professore di Educazione Fisica, su quello di Filosofia, su quella di Scienze Naturali, su quello di Matematica... insomma, tutta gente colpita ed affondata dalla sua bellezza ed assoluta disponibilità.



Il Dandy
:


Terrore: Nah, non è il mio stile.
Rispettabilità: Dovrei seguire gli schemi imposti dalla società?
Simpatia: Non saprei, dimmelo tu.
Pazienza: Beh... è il tempo che si ferma per aspettarmi, non il contrario.
Disponibilità: Se proprio devo.


    Narcisista, anticonformista, critico col mondo e ancor più con la popolazione che viveva accanto a lui e, soprattutto, anche iperabbronzato in ogni periodo dell'anno.
Ma aveva anche dei difetti.
Non seguiva le mode, era lui stesso la moda e guardava sprezzante la gentaglia che lo giudicava al primo sguardo. “Non capisci, tesoro? Sei tu in difetto, non io.”, era la risposta sempre valida a tutte le critiche che gli venivano mosse.
Lui era decisamente il Sole attorno cui tutto ruotava (motivo per cui, secondo certi suoi colleghi, era doveroso tornare alla teoria Geocentrica).
E come si può, a questo punto, non citare il magnifico professor Apollo di Discipline Pittoriche? Uomo capace di mortificare con la sola occhiata aurea, con il solo sorriso beffardo, con il solo sospiro acido, il cuore di qualsiasi studente in ogni occasione: dall'interrogazione fino al semplice incontro per i corridoi. Il suo occhio critico verso ogni opera presentata dai poveri artisti, tremanti e speranzosi, era divenuto quasi leggendario.
Non importava, infatti, quanto potesse essere originale un disegno: se non era conforme ai suoi canoni mentali veniva inevitabilmente scartato; e chi osava opporsi al suo regime del “buon gusto”, rischiava di fare la stessa fine di Marsia.
E Marsia, alla scuola Agorà, era un nome dimenticato. Un Tabù.
Apollo era inoltre l'unico uomo in grado di criticare aspramente Ade per “quella pelle morticcia e quello sguardo da gatta morta”, senza subire le peggiori ire del professore appena citato.
A volte, effettivamente, era comodo essere il figlio del Preside.



Il Bohémien:


Terrore: Un bicchiere per domarli.
Rispettabilità: Un bicchiere per ghermirli.
Simpatia: E nel Carpe Diem educarli.
Pazienza: Ma sì, con calma.
Disponibilità: Dopo la pausa caffè, sempre.


    Da non confonderlo con il Dandy, il Bohémien aveva uno stile di vita decisamente più vicino alle esigenze dello studente, infervorando le masse e lottando per i loro diritti addirittura davanti al Preside, che lo accoglieva sempre con pura rassegnazione.
Inoltre, non era soltanto il suo spirito filantropico ciò che caratterizzava il Bohémien, bensì anche la sua libertà che trasudava addirittura dal suo metodo d'insegnamento: le sue lezioni, infatti, non erano mai schematiche, ma seguivano un libero flusso di coscienza, tramutandosi addirittura ora in accesi dibattiti su argomenti sempre attuali, ora in lunghi discorsi stimolanti con centinaia di collegamenti presi da mille discipline diverse.
Dioniso era un rappresentante di tale categoria e, seppur insegnasse la complicata Filosofia, era decisamente amato dai suoi studenti, che lo osannavano come il “Migliore in Assoluto”; era anche amato dagli altri colleghi, con cui riusciva ad instaurare sempre un buon rapporto di amicizia a suon di “Tarallucci e Vino. Ed altro vino ancora per mandar giù quell'agglomerato di pasta bloccato in gola”.
Inoltre, ascoltava attentamente i problemi di tutti, seguendo l'antico proverbio latino che dettava “In vino veritas”: con una buona dose di alcol, infatti, anche il più schivo degli insegnanti si apriva.
Sul come si apriva, era del tutto indifferente.



Il Piccione Viaggiatore:


Terrore: ???
Rispettabilità: ???
Simpatia: Moltissima.
Pazienza: ???
Disponibilità: Altissima.


    Come il suo più stretto parente che infesta piazze ed antichi monumenti, anche questo genere di professore era sempre in viaggio: ora per uno scambio culturale con qualche altra scuola, ora per una gita di cinque giorni, ora per accompagnare fuori una classe a mangiare un gelato o a bere una cioccolata calda.
L'importante, per lui, era non trovarsi mai in sede.
Si offriva sempre per qualsiasi attività Aldilà delle quattro mura scolastiche e i professori più sedentari accettavano di buon grado la sua estrema disponibilità, affidandogli ogni genere di attività che non volevano ritrovarsi tra i piedi.
Ermes ne era un valente esempio: sulla carta insegnava Matematica -o altresì detto mille modi per fottere il prossimo-, tuttavia nessuno era ben certo riguardo cosa, esattamente, riuscisse a spiegare in quei pochi giorni di permanenza nell'istituto; tutti i colleghi però, di tutti gli indirizzi, avevano avuto un'esperienza di viaggio d'istruzione con lui e, in fondo, erano tutti contenti e lo lodavano come una persona estremamente simpatica.


L'incazzato:

Terrore: Altissimo.
Rispettabilità: Altissima.
Simpatia: *tosse acuta*
Pazienza: Che cos'è?
Disponibilità: Senti, non mi rompere i coglioni.

    Evoluzione dello Studente Incazzato, il Professore Incazzato era la tipologia più comune in ogni scuola, tanto che a volte potevano radunarsi anche in un fitto branco, nel quale ogni capoccia aveva un motivo diverso per odiare il mondo.
Tutto poteva essere causa di profondo, viscerale risentimento secondo questo genere di docente: da grandi argomenti come la politica, la religione, il surriscaldamento globale o l'aumento dei costi dei parcheggi, a problemi più specifici come il Coglione con la Smart, la Testa di Cazzo alle poste o il Genitore di merda. A volte, questi tre individui potevano essere concentrati in una singola persona ed allora il Professore Incazzato esplodeva come una pentola a pressione, gridando le peggio ingiurie per tutto l'istituto.
Ares era l'indiscusso, supremo esempio dell'Incazzatura quotidiana: gli bastava entrare la mattina ed incrociare lo sguardo con il docente di Tecnica e Metallurgia, Efesto, per inabissare il proprio umore verso un odio atavico contro il mondo intero.
Per sfogare tutto quel malumore, si avviava con passo marziale in palestra, suo territorio di caccia, pronto a mietere vittime, una dopo l'altra; era quasi soddisfacente vedere la sofferenza sui volti dei ragazzi che, stremati, morivano al suolo grondanti di sudore.
Quando non si trovava in palestra, era in sala insegnanti a gustarsi un espresso rigorosamente amaro, con la castana testolina di Alettrione in dormiveglia contro la spalla. Era l'unico momento a scuola -o nella vita- in cui era veramente in pace con se stesso.



Queste erano le tipologie più note di professori contro cui intere generazioni di studenti si erano dovute scontrare, adottando astuzie e tattiche di guerra degne del miglior stratega.
Ma questa è un'altra storia ancora.


Fine Oneshot.

Troni: nella tradizione biblica, gerarchia di angeli che hanno il compito di mettere in atto la giustizia divina.
Piuccheperfetto: forma verbale.
Un bicchiere per domarli […]: piccola storpiatura de "Il Signore degli Anelli".
Si offriva sempre per qualsiasi attività Aldilà […]: sì, insomma, Hermes ha anche il ruolo di psicopompo, quindi ho voluto mettere un piccolo riferimento.


Angolo dell'autrice:

    Le vacanze di Natale dovrebbero durare tre settimane, non due: i primi giorni li ho persi con le feste e cene in famiglia, poi a Capodanno sono andata a dormire quando ormai era già mattina e... beh, ho avuto appena il tempo per aprire il libro di matematica che già è arrivato l'8 Gennaio.
Seriamente, mi sarebbe servita quella settimana in più: almeno avrei tardato la mia ansia per gli esami di fine anno e non sarei tornata a scuola con quelle occhiaie degne di un panda.

Ansia a parte, ora parliamo invece della fanfiction. Anzi, forse è meglio di no: certi professori sadici potrebbero rintracciare questa storia ed interrogarmi.
Vabbeh, sì, diciamo che il modello di interrogazione di Ade è stato preso e modificato da un'esperienza di vita vissuta e, davvero, è orribile dover scegliere un altro per l'interrogazione (
ma ehi: tanto ci sono anche quelle simpatiche persone capaci di mettere la classe nei casini saltando -senza avvertire nessuno- il proprio turno nelle interrogazioni programmate. Quindi va tutto bene).

E che altro dire? Beh, si parla anche di Ares sulla fine: si vede che sono passata da ascoltare “End of All Hope” dei Nightwish a “Something Just Like This” dei The Chainsmokers & Coldplay?
La bellezza della riproduzione casuale.

Prima di scomparire per un altro paio di settimane (sigh... iniziano davvero le interrogazioni? Rivoglio i miei giorni avvolta nel piumone fino alle 11:00), ci tengo davvero tanto a ringraziare di cuore tutti quelli che hanno aggiunto questa storia alle preferite/ricordate/seguite e anche chi si prende la briga di recensire.
O anche chi solo si mette a leggere questo delirio fino in fondo, tanto da arrivare a queste piccole note.
Davvero, grazie a tutti.


Un bacio da _Lakshmi_!

  
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